Adolescenza Perversa 2
di
Mistero
genere
incesti
Salve a tutti, prima di iniziare a leggere questo racconto, raccomando a tutti i lettori di leggere il primo capito di questa storia. Adolescenza Perversa.
Sentì bussare alla mia porta, era la mia cuginetta Erika, accidenti è già mattina. Scesi e facemmo colazione tutti insieme, al primo sguardo incrociato con mia zia, abbassai subito gli occhi, forse per timore, vergogna, timidezza. Finito la colazione salì in camera per cambiarmi per poi uscire insieme a mia cugina a fare un giro in quei campi che dicevano tutto e niente, percorsi insidiosi, altri rilassanti e luminosi, sarò capitato in una terra di diavoli e saggi? D'un tratto tra svariati discorsi mentre passeggiavo insieme a Erika ci siamo imbattuti con Riccardo, un amico intimo di mia cugina che me ne aveva parlato durante la nostra passeggiata, un ragazzo come tanti, della nostra stessa età, con un fisico ben messo, scolpito negli anni dalla dura vita campagnola. Si presentò a me con aria amichevole e molto educata, dopo di che, salutò me e mia cugina per tornare a lavorare nel suo terreno, nel salutare Erika gli disse qualcosa all'orecchio ma non capì. Finalmente è giunta l'ora di pranzo...la mia brava zietta aveva preparato la tanto amata carbonara che mangiammo di gran gusto, a seguire solo il dolce, Tiramisù, quale mi raccontava lo zio che molti anni fà, quando il fidanzato andava a mangiare dai suoceri, non lo si preparava mai poichè essendo ricco di zuccheri aumenta il testosterone. mha!! Post-pranzo gli zii salirono subito in camera per il riposino pomeridiano, rimanemmo io ed Erika, ma poco dopo dettato dalla curiosità di vedere se potevo beccare nuovamente gli zii a far l'amore decisi di salire anch'io, mi soffermai leggermente e molto velocemente adiacente la porta della camera da letto, ma niente, solo lo zio ronfare. Rimanendo sempre nel primo pomeriggio, all'interno della mia camera, mi sedetti a terra tra il balconcino e la stanza a giocare con il telefono e, qualche minuto dopo vidi entrare Riccardo in casa che veniva a trovare mia cugina, finalmente un pò di compagnia. Scesi prima in cucina senza trovare anima viva, quindi mi misi a cercare un pò ovunque, erano in cantina. Quando però aprì la porta della suddetta, trovai i personaggi accovacciati sul divano con mia cugina che teneva il cazzo di Riccardo tra le labbra della bocca. Un sussulto di sorpresa mista paura ed eccitazione. Chiusi immediatamente la porta e provai a tornare indietro, ma mia cugina mi chiamò, e mi invitò dentro in cantina per discutere di ciò che avevo visto. Dopo svariati minuti di discorsi seduti sul divano con mia cugina in mezzo, la soluzione fù quella di farci un pompino ad entrambi noi. Dunque si mise inginocchiata a terra difronte a noi che stavamo seduti sul divano, e iniziò ad accarezzarci la patta da sopra i jeans, poi ci togliemmo i jeans e boxer, mia cugina prese a segarci entrambi, finchè prese in bocca il cazzo di Riccardo, un pene lungo, e decisamente ben in tiro, mia cugina lo leccava lentamente facendo scivolare la sua saliva lungo tutta l'asta e risucchiava nel salire, nel farlo il suo sguardo desideroso era concentrato sui miei occhi, mentre la sua mano destra continuava a segarmi, poco dopo un esplosione di sborra da parte di Riccardo dentro la bocca di Erika che continuava a succhiare con lui che si contorceva dal piacere, in quel momento mi alzai, presi mia cugina dai capelli, girai il suo viso verso me, e gli ficcai il mio cazzo in gola scopandola in bocca senza fargli usare le mani e le sborrai dentro anch'io. Finito l'atto ci siamo rivestiti e siamo saliti sopra, Riccardo andò subito via ed io e mia cugina siamo rimasti in cucina che volevamo parlare dell'anomalo atto di incesto, ma scese lo zio e quindi ci siamo limitati a preparare il caffè per berlo tutti insieme.
Se anche questo racconto vi è piaciuto, commentate e vi aspetto con il continuo. ciao a tutti
Sentì bussare alla mia porta, era la mia cuginetta Erika, accidenti è già mattina. Scesi e facemmo colazione tutti insieme, al primo sguardo incrociato con mia zia, abbassai subito gli occhi, forse per timore, vergogna, timidezza. Finito la colazione salì in camera per cambiarmi per poi uscire insieme a mia cugina a fare un giro in quei campi che dicevano tutto e niente, percorsi insidiosi, altri rilassanti e luminosi, sarò capitato in una terra di diavoli e saggi? D'un tratto tra svariati discorsi mentre passeggiavo insieme a Erika ci siamo imbattuti con Riccardo, un amico intimo di mia cugina che me ne aveva parlato durante la nostra passeggiata, un ragazzo come tanti, della nostra stessa età, con un fisico ben messo, scolpito negli anni dalla dura vita campagnola. Si presentò a me con aria amichevole e molto educata, dopo di che, salutò me e mia cugina per tornare a lavorare nel suo terreno, nel salutare Erika gli disse qualcosa all'orecchio ma non capì. Finalmente è giunta l'ora di pranzo...la mia brava zietta aveva preparato la tanto amata carbonara che mangiammo di gran gusto, a seguire solo il dolce, Tiramisù, quale mi raccontava lo zio che molti anni fà, quando il fidanzato andava a mangiare dai suoceri, non lo si preparava mai poichè essendo ricco di zuccheri aumenta il testosterone. mha!! Post-pranzo gli zii salirono subito in camera per il riposino pomeridiano, rimanemmo io ed Erika, ma poco dopo dettato dalla curiosità di vedere se potevo beccare nuovamente gli zii a far l'amore decisi di salire anch'io, mi soffermai leggermente e molto velocemente adiacente la porta della camera da letto, ma niente, solo lo zio ronfare. Rimanendo sempre nel primo pomeriggio, all'interno della mia camera, mi sedetti a terra tra il balconcino e la stanza a giocare con il telefono e, qualche minuto dopo vidi entrare Riccardo in casa che veniva a trovare mia cugina, finalmente un pò di compagnia. Scesi prima in cucina senza trovare anima viva, quindi mi misi a cercare un pò ovunque, erano in cantina. Quando però aprì la porta della suddetta, trovai i personaggi accovacciati sul divano con mia cugina che teneva il cazzo di Riccardo tra le labbra della bocca. Un sussulto di sorpresa mista paura ed eccitazione. Chiusi immediatamente la porta e provai a tornare indietro, ma mia cugina mi chiamò, e mi invitò dentro in cantina per discutere di ciò che avevo visto. Dopo svariati minuti di discorsi seduti sul divano con mia cugina in mezzo, la soluzione fù quella di farci un pompino ad entrambi noi. Dunque si mise inginocchiata a terra difronte a noi che stavamo seduti sul divano, e iniziò ad accarezzarci la patta da sopra i jeans, poi ci togliemmo i jeans e boxer, mia cugina prese a segarci entrambi, finchè prese in bocca il cazzo di Riccardo, un pene lungo, e decisamente ben in tiro, mia cugina lo leccava lentamente facendo scivolare la sua saliva lungo tutta l'asta e risucchiava nel salire, nel farlo il suo sguardo desideroso era concentrato sui miei occhi, mentre la sua mano destra continuava a segarmi, poco dopo un esplosione di sborra da parte di Riccardo dentro la bocca di Erika che continuava a succhiare con lui che si contorceva dal piacere, in quel momento mi alzai, presi mia cugina dai capelli, girai il suo viso verso me, e gli ficcai il mio cazzo in gola scopandola in bocca senza fargli usare le mani e le sborrai dentro anch'io. Finito l'atto ci siamo rivestiti e siamo saliti sopra, Riccardo andò subito via ed io e mia cugina siamo rimasti in cucina che volevamo parlare dell'anomalo atto di incesto, ma scese lo zio e quindi ci siamo limitati a preparare il caffè per berlo tutti insieme.
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