Confessioni Erotiche
di
Mistero
genere
confessioni
Salve a tutti i lettori, dopo aver pubblicato i tre capitoli di Adolescenza Perversa, spero di deliziarvi anche con questo racconto. Grazie a tutti.
Qualsiasi tentativo di ristabilire un rapporto normale con mia moglie Michela stava miseramente fallendo. Lei è una Professoressa in un liceo, spesso per via dei rientri e delle riunioni resta fuori casa per tutto il giorno, e quando la sera rientra si immerge nei suoi pensieri davanti alla televisone o nei libri. Ho provato svariate volte a preparargli una bella cena a lume di candela,preparando i sui piatti preferiti,ma col tempo ho capito che non serve a nulla. Qualsiasi cosa io possa fare lei rimane sempre lì, indifferente. Sembra quasi che io sia stato cancellato dalla sua vita come se non esistessi, eppure all' inizio del nostro matrimonio abbiamo trascorso sempre insieme dei momenti fantastici, e per amore sono riuscito a perdonargli qualsiasi cosa, dalle faccende domestiche che non ha mai fatto, dall'avermi fatto allontanare dalla mia famiglia, forse da alcuni tradimenti. Una sera le codeste confindenze le raccontai a mia cognata Martina, la stessa che dopo aver ascoltato quanto detto, prese a coccolarmi nel suo divano con tanti abbracci e carezze, improvvisamente mi baciò sulle labbra, a primo impatto rimasi sconvolto, poi l'eccitamento creato dalla sua dolcezza mi invogliarono a ricambiare il bacio, poi un altro e un altro ancora fino ad intrecciare appassionatamente le nostre lingue, stavo iniziando a spogliarla quando mi bloccò, e con la sua voce calda mi sussurrò all'orecchio: Voglio farti Impazzire!
Mi fece accomodare nella poltrona del suo salotto e andò in bagno per farsi una doccia. Dopo 20 min di interminabile attesa, mi raggiunse coperta solo da un accappatoio bianco, mi prego di stare fermo e seduto. Si sedette nella poltrona difronte alla mia, e iniziò a spogliarsi lentamente accarezzandosi la sua pelle vellutata, mentre con la lingua si toccava le labbra, poco prima di scoprirsi il seno, si mise in bocca due dita della sua mano destra, bagnandole della sua saliva,e facendomi pregustare l'immaginazione della mia asta già durissima al posto delle sue dita, aprendosi l'accappatoio e con le stesse dita iniziò a designare il contorno dei capezzoli per poi strizzarli, mentre il suo viso come tutto il corpo esclamava desiderio, adesso continua a scende lungo il pendio arrivando nel suo punto più caldo e con le gambe aperte e il suo pube a bella vista, cominciò a sgrilletarsi e con l'altra mano si conficcò altre due dita nella sua figa fradicia di umori mentre io mi segavo fortemente. Dopo qualche minuto scese dalla sua poltrona e gattonando venne con la bocca aperta e la lingua di fuori a leccarmi dapprima le palle, poi salì dolcemente lungo la mia asta fino alla cappella gonfia e subito dopo un giro di lingua aprì la bocca affongando il mio cazzo nella sua gola, e tenendomi forte le palle con una mano cominciò a succhiare avidamente. Dunque la presi con forza e la feci mettere a pecora sulla poltrona, allargai le sue morbide chiappe con le mie forti mani e con un solo colpo le affondai il mio fallo fino alle palle all'interno del suo organo sgocciolante di passione, misi a sbatterla con colpi veloci e profondi mentre lei godeva e urlava come una puledra in calore,continuò così per parecchio tempo e dopo che sentì venire con un vortice di calore avvolgermi il cazzo all'interno della sua vagina, uscì da dentro di lei, facendola girare e mettendosi seduta,mi segai dinnanzi al suo viso finchè non le gettai tutta la mia sborra tra la sua bocca aperta. Dopo qualche ora di coccole straiati nel tappeto come due adolescenti tornai a casa.
Spero che questo racconto sia stato di vostro gradimento. Auguro a tutti una buona lettura. Grazie!
Qualsiasi tentativo di ristabilire un rapporto normale con mia moglie Michela stava miseramente fallendo. Lei è una Professoressa in un liceo, spesso per via dei rientri e delle riunioni resta fuori casa per tutto il giorno, e quando la sera rientra si immerge nei suoi pensieri davanti alla televisone o nei libri. Ho provato svariate volte a preparargli una bella cena a lume di candela,preparando i sui piatti preferiti,ma col tempo ho capito che non serve a nulla. Qualsiasi cosa io possa fare lei rimane sempre lì, indifferente. Sembra quasi che io sia stato cancellato dalla sua vita come se non esistessi, eppure all' inizio del nostro matrimonio abbiamo trascorso sempre insieme dei momenti fantastici, e per amore sono riuscito a perdonargli qualsiasi cosa, dalle faccende domestiche che non ha mai fatto, dall'avermi fatto allontanare dalla mia famiglia, forse da alcuni tradimenti. Una sera le codeste confindenze le raccontai a mia cognata Martina, la stessa che dopo aver ascoltato quanto detto, prese a coccolarmi nel suo divano con tanti abbracci e carezze, improvvisamente mi baciò sulle labbra, a primo impatto rimasi sconvolto, poi l'eccitamento creato dalla sua dolcezza mi invogliarono a ricambiare il bacio, poi un altro e un altro ancora fino ad intrecciare appassionatamente le nostre lingue, stavo iniziando a spogliarla quando mi bloccò, e con la sua voce calda mi sussurrò all'orecchio: Voglio farti Impazzire!
Mi fece accomodare nella poltrona del suo salotto e andò in bagno per farsi una doccia. Dopo 20 min di interminabile attesa, mi raggiunse coperta solo da un accappatoio bianco, mi prego di stare fermo e seduto. Si sedette nella poltrona difronte alla mia, e iniziò a spogliarsi lentamente accarezzandosi la sua pelle vellutata, mentre con la lingua si toccava le labbra, poco prima di scoprirsi il seno, si mise in bocca due dita della sua mano destra, bagnandole della sua saliva,e facendomi pregustare l'immaginazione della mia asta già durissima al posto delle sue dita, aprendosi l'accappatoio e con le stesse dita iniziò a designare il contorno dei capezzoli per poi strizzarli, mentre il suo viso come tutto il corpo esclamava desiderio, adesso continua a scende lungo il pendio arrivando nel suo punto più caldo e con le gambe aperte e il suo pube a bella vista, cominciò a sgrilletarsi e con l'altra mano si conficcò altre due dita nella sua figa fradicia di umori mentre io mi segavo fortemente. Dopo qualche minuto scese dalla sua poltrona e gattonando venne con la bocca aperta e la lingua di fuori a leccarmi dapprima le palle, poi salì dolcemente lungo la mia asta fino alla cappella gonfia e subito dopo un giro di lingua aprì la bocca affongando il mio cazzo nella sua gola, e tenendomi forte le palle con una mano cominciò a succhiare avidamente. Dunque la presi con forza e la feci mettere a pecora sulla poltrona, allargai le sue morbide chiappe con le mie forti mani e con un solo colpo le affondai il mio fallo fino alle palle all'interno del suo organo sgocciolante di passione, misi a sbatterla con colpi veloci e profondi mentre lei godeva e urlava come una puledra in calore,continuò così per parecchio tempo e dopo che sentì venire con un vortice di calore avvolgermi il cazzo all'interno della sua vagina, uscì da dentro di lei, facendola girare e mettendosi seduta,mi segai dinnanzi al suo viso finchè non le gettai tutta la mia sborra tra la sua bocca aperta. Dopo qualche ora di coccole straiati nel tappeto come due adolescenti tornai a casa.
Spero che questo racconto sia stato di vostro gradimento. Auguro a tutti una buona lettura. Grazie!
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