Durante la corsetta serale
di
Paola
genere
tradimenti
Ciao a tutti mi chiamo Paola, non sono abituata a scrivere le mie scappatele pubblicamente ma convinta da una mia amica molto intima che ogni tanto legge e racconta le sue storielle ho deciso di raccontare la mia che a detta della mia amica è molto intrigante. Oltretutto dopo aver tradito il mio ragazzo, aver letto altre storie di tradimenti mi ha incoraggiato non solo a scrivere la mia avventura ma anche a far passare i miei sensi di colpa, in fondo la voglia di provare una nuova esperienza ha appagato il mio desiderio ed oggi mi sento ancora più legata al mio lui, anche se forse in futuro non so se ripeterò una esperienza simile.
In anzi tutto mi presento, mi chiamo Paola e ho 23 anni, capelli mori che mi arrivano alle spalle, occhi azzurri, alta 1.65 e peso 53kg. Ho una quarta di seno bella soda e un culetto alto e sodo il quale fa girare la testa a molti maschietti. Infatti non solo per strada ma anche in palestra mentre faccio step molti maschietti si fermano a fissare il mio fondo schiena e a volte mi fanno anche degli apprezzamenti che a me fanno piacere fin tanto che non diventano volgari.
Io sono fidanzata da 6 anni con un ragazzo che frequentava con me la scuola di ragioneria, è un anno più grande di me è oltre a lavorare in banca frequenta anche l’università di economia e commercio, io invece faccio la segretaria in una ditta di grande distribuzione. Sinceramente mi era già accaduto di tradirlo con il mio ex capo, un bel uomo che per un periodo mi ha fatto stare molto bene prima che lo trasferissero in altra sede ma devo ammettere che è successo circa 4 anni fa e che in quel periodo con il mio attuale ragazzo ci eravamo presi un periodo di riflessione. Poi siamo tornati insieme e circa 6 mesi fa abbiamo deciso di andare a convivere in un appartamento in un paesino di periferia. Lui di famiglia sta bene economicamente in più circa 4 mesi fa la banca ha deciso di spostarlo in una figliale fuori provincia così che anche se guadagna di più passa anche molto più tempo fuori di casa e lo incontro solo la sera anche perché la mattina si alza prima di me ed inoltre studiando e facendo sport il tempo per la vita privata si è ridotto quasi solo il fine settimana.
A questo punto io mi sono riorganizzata la giornata andando in palestra durante la pausa pranzo e la sera una volta rincasata dal lavoro vado a correre da casa mia al paesino vicino che dista 3, 4 km da casa mia percorrendo una pista ciclabile accanto alla strada provinciale per poi rincasare, pensare un pò a me e al mio ragazzo che ritorna dal lavoro anche se 3 volte alla settimana fa più tardi perché frequenta i suoi allenamenti di calcio.
Devo ammettere che durante le mie corsette serali incontro diverse persone che corrono o vanno in bicicletta e alcuni di questi mi hanno anche provato ad abbordare ma io spiegandogli della mia convivenza li ho sempre respinti.
Circa un mese e mezzo fa ci si è rotta la lavatrice ed abbiamo chiamato l’assistenza che per ripararla s’è la sono tenuta un mesetto, quindi per fare il bucato in quel periodo sono dovuta andare la sera ad una lavanderia a gettoni. Una sera in questa lavanderia che è situata nel paese dopo il mio ho incontrato una signora vestita da araba che aspettava che finisse il ciclo di lavaggio della sua lavatrice. Io scarico il cesto con i miei panni e saluto questa signora che mi saluta in arabo, capisco che non parla l’italiano e non provo nemmeno ad instaurare una conversazione. Mentre mi accingo a riempire una lavatrice vedo entrare un uomo di circa una quarantina d’anni, alto e di chiara origine araba e che avevo già notato che mi fissava dal suo cortile di casa durante le mie corsette. Appena entra mi saluta e si siede vicino a sua moglie. Io indossavo una tutina abbastanza aderente e mentre mi chino per riempire la lavatrice noto che ogni tanto mi sbircia il fondoschiena che nel chinarmi faceva vedere un po’ delle mie sodissime natiche. Dopo circa 10 minuti finisce il loro ciclo di lavaggio prendono i loro indumenti mi salutano e se ne vanno.
Il giorno dopo vero le 18.30 durante la mia corsetta passo davanti alla casa del signore incontrato la sera prima in lavanderia che era seduto davanti alla porta di casa, mi saluta e io ricambio il saluto e continuo nella mia corsa. Noto che anche i successivi giorni lo incontro sempre davanti a casa sua e diventa una consuetudine quasi giornaliera. Dopo 10 giorno ci incotriamo nuovamente in lavanderia ma questa volta era solo. Entro con i cesti di panni e lo vedo seduto mentre aspettava che finisse il ciclo della lavanderia. Mi saluta e io gli rispondo ciao e vado ad una lavatrice libera. Quel giorno avevo una camicetta e dei jeans e come al solito nel chinarmi si vede un parte di fondoschiena. Noto che questa volta mi fissa per bene e mi mette un po’ in imbarazzo. Finito di caricare la lavatrice mi giro verso lui e gli dico:
Piacere Paola, Come ti chiami?
Mustafa, io ti vedo sempre che passi davanti a casa mia.
Io: si vado a correre per tenermi in forma, ma sei sposato?
Lui: si e ho anche due figli, e mi dice io nomi
Io a questo punto gli dico che abito nel paese prima con il mio fidanzato e lui mi racconta che lavoro fa e come mai si è trasferito in italia. Ad un certo punto sento che mi appoggia una mano sulla coscia e io per non dargli da intendere nulla decido di alzami ed allontanarmi. Vedo che mi guarda con uno sguardo probabilmente arrapato poi finisce il suo ciclo di lavaggio svuota la lavatrice e prima di andarsene si avvicina a me e mi dice ci vediamo domani, mi da una pacca sul sedere e se ne va. Io rimango turbata dalla sua arroganza ma decisi di non pensarci più tanto. Il giorno dopo come al solito lo vedo davanti a casa sua che mi fissa durante la mia corsa con uno sguardo arrogante, io decido di non dargli importanza e non lo degno di uno sguardo e continuo nella mia corsa, così anche nei giorni seguenti. Una sera mentre percorro il solito percorso vedo un uomo che si avvicina camminando a me nel tratto in piena campagna e noto che è Mustafa. Mi dico tra di me di non cagarlo ma quando mi avvicino a lui mi prende per un braccio e mi dice di fermarmi, io a quel punto scocciata gli dico cosa vuoi! E lui mi dice ti devo parlare vieni con me e continua a tenermi il braccio stringendomi. Io gli dico lasciami cosa vuoi ma vedo che in giro non c’è nessuno. Lui mi dice vieni con me ed io dopo un po’ che insisteva decido di assecondarlo e lo seguo. Va verso un casolare abbandonato e lasciandomi il braccio mi dice di andare con lui. Io mi fermo e gli dico di non voler andare allora lui mi riprende per il braccio e mi dice di andare. Io gli dico mi fai male se mi lasci vengo, e così ho fatto. Arrivati al punto dove lui si ferma noto che siamo nascosti dalla strada e gli dico cosa vuoi parla. Lui a questo punto si abbassa i pantaloni senza dire una parola e vedo un arnese gigantesco, grosso e lungo almeno 23, 24 cm che non avevo mai visto prima. Poi mi dice ora puoi andare, ma io sbigottita nel vedere quel cazzo rimasi immobile a fissarlo per almeno 8, 10 secondi, poi faccio per andarmene ma qualcosa dentro di me mi ha fatto tornare indietro. Mi sentivo eccitata e vogliosa di provare quell’uccello. Tornai dietro la boscaglia e mi avvicinai a lui toccandogli il cazzo, a questo punto lui mi prende la maglietta e me la alza prepotentemente rischiando di romperla e poi inizia a tirare il reggiseno che tempestivamente mi slaccio per non farglielo rompere. Poi è il turno dei pantaloncini e le mutandine. Sono nuda e anche lui si toglie la camicia e i pantaloni. Io mi chino e decido di fargli un pompino e lo sento bello grosso nella mia bocca. Bellissimo! Lui mi spinge e cado per terra e in un attimo lo sento sopra di me e lo sento spingere, vuole entrare. A quel punto mi lascio andare del tutto e lo sento dentro di me che lo pompa con arroganza. Mi sento eccitata, vengo di brutto e lo bacio in bocca con la lingua. Cazzo che scopata ne avevo voglia e lui sembra proprio che non voglia smettere. Vengo nuovamente e a questo punto sento un gran calore nella figa, mi è venuto dentro. A questo punto lui si alza e si riveste mentre io sono ancora tramortita a terra mentre cerco di farmi una ragione di quella scopata così bella che in vita mia non avevo mai fatto. Lui mi saluta e vedo che ritorna verso casa, mi rivesto anch’io e ritorno verso casa mia, turbata ma soddisfatta. A casa incontrai mio marito, che mi vide molto taciturna e mi chiese come è andata la giornata. Gli dissi che avevo lavorato molto e che ero stanca. Nei giorni seguenti passai davanti a casa di mustafa ma lo incontrai una volta sola ed addirittura questa volta lui ha fatto finta di non conoscermi. In fondo meglio così almeno non dovrò resistere nel voler fare un’altra scopata con lui perché quando passo davanti a casa sua un po’ mi eccito. Però dopo i sensi di colpa iniziali sono felice di avere provato questa esperienza.
In anzi tutto mi presento, mi chiamo Paola e ho 23 anni, capelli mori che mi arrivano alle spalle, occhi azzurri, alta 1.65 e peso 53kg. Ho una quarta di seno bella soda e un culetto alto e sodo il quale fa girare la testa a molti maschietti. Infatti non solo per strada ma anche in palestra mentre faccio step molti maschietti si fermano a fissare il mio fondo schiena e a volte mi fanno anche degli apprezzamenti che a me fanno piacere fin tanto che non diventano volgari.
Io sono fidanzata da 6 anni con un ragazzo che frequentava con me la scuola di ragioneria, è un anno più grande di me è oltre a lavorare in banca frequenta anche l’università di economia e commercio, io invece faccio la segretaria in una ditta di grande distribuzione. Sinceramente mi era già accaduto di tradirlo con il mio ex capo, un bel uomo che per un periodo mi ha fatto stare molto bene prima che lo trasferissero in altra sede ma devo ammettere che è successo circa 4 anni fa e che in quel periodo con il mio attuale ragazzo ci eravamo presi un periodo di riflessione. Poi siamo tornati insieme e circa 6 mesi fa abbiamo deciso di andare a convivere in un appartamento in un paesino di periferia. Lui di famiglia sta bene economicamente in più circa 4 mesi fa la banca ha deciso di spostarlo in una figliale fuori provincia così che anche se guadagna di più passa anche molto più tempo fuori di casa e lo incontro solo la sera anche perché la mattina si alza prima di me ed inoltre studiando e facendo sport il tempo per la vita privata si è ridotto quasi solo il fine settimana.
A questo punto io mi sono riorganizzata la giornata andando in palestra durante la pausa pranzo e la sera una volta rincasata dal lavoro vado a correre da casa mia al paesino vicino che dista 3, 4 km da casa mia percorrendo una pista ciclabile accanto alla strada provinciale per poi rincasare, pensare un pò a me e al mio ragazzo che ritorna dal lavoro anche se 3 volte alla settimana fa più tardi perché frequenta i suoi allenamenti di calcio.
Devo ammettere che durante le mie corsette serali incontro diverse persone che corrono o vanno in bicicletta e alcuni di questi mi hanno anche provato ad abbordare ma io spiegandogli della mia convivenza li ho sempre respinti.
Circa un mese e mezzo fa ci si è rotta la lavatrice ed abbiamo chiamato l’assistenza che per ripararla s’è la sono tenuta un mesetto, quindi per fare il bucato in quel periodo sono dovuta andare la sera ad una lavanderia a gettoni. Una sera in questa lavanderia che è situata nel paese dopo il mio ho incontrato una signora vestita da araba che aspettava che finisse il ciclo di lavaggio della sua lavatrice. Io scarico il cesto con i miei panni e saluto questa signora che mi saluta in arabo, capisco che non parla l’italiano e non provo nemmeno ad instaurare una conversazione. Mentre mi accingo a riempire una lavatrice vedo entrare un uomo di circa una quarantina d’anni, alto e di chiara origine araba e che avevo già notato che mi fissava dal suo cortile di casa durante le mie corsette. Appena entra mi saluta e si siede vicino a sua moglie. Io indossavo una tutina abbastanza aderente e mentre mi chino per riempire la lavatrice noto che ogni tanto mi sbircia il fondoschiena che nel chinarmi faceva vedere un po’ delle mie sodissime natiche. Dopo circa 10 minuti finisce il loro ciclo di lavaggio prendono i loro indumenti mi salutano e se ne vanno.
Il giorno dopo vero le 18.30 durante la mia corsetta passo davanti alla casa del signore incontrato la sera prima in lavanderia che era seduto davanti alla porta di casa, mi saluta e io ricambio il saluto e continuo nella mia corsa. Noto che anche i successivi giorni lo incontro sempre davanti a casa sua e diventa una consuetudine quasi giornaliera. Dopo 10 giorno ci incotriamo nuovamente in lavanderia ma questa volta era solo. Entro con i cesti di panni e lo vedo seduto mentre aspettava che finisse il ciclo della lavanderia. Mi saluta e io gli rispondo ciao e vado ad una lavatrice libera. Quel giorno avevo una camicetta e dei jeans e come al solito nel chinarmi si vede un parte di fondoschiena. Noto che questa volta mi fissa per bene e mi mette un po’ in imbarazzo. Finito di caricare la lavatrice mi giro verso lui e gli dico:
Piacere Paola, Come ti chiami?
Mustafa, io ti vedo sempre che passi davanti a casa mia.
Io: si vado a correre per tenermi in forma, ma sei sposato?
Lui: si e ho anche due figli, e mi dice io nomi
Io a questo punto gli dico che abito nel paese prima con il mio fidanzato e lui mi racconta che lavoro fa e come mai si è trasferito in italia. Ad un certo punto sento che mi appoggia una mano sulla coscia e io per non dargli da intendere nulla decido di alzami ed allontanarmi. Vedo che mi guarda con uno sguardo probabilmente arrapato poi finisce il suo ciclo di lavaggio svuota la lavatrice e prima di andarsene si avvicina a me e mi dice ci vediamo domani, mi da una pacca sul sedere e se ne va. Io rimango turbata dalla sua arroganza ma decisi di non pensarci più tanto. Il giorno dopo come al solito lo vedo davanti a casa sua che mi fissa durante la mia corsa con uno sguardo arrogante, io decido di non dargli importanza e non lo degno di uno sguardo e continuo nella mia corsa, così anche nei giorni seguenti. Una sera mentre percorro il solito percorso vedo un uomo che si avvicina camminando a me nel tratto in piena campagna e noto che è Mustafa. Mi dico tra di me di non cagarlo ma quando mi avvicino a lui mi prende per un braccio e mi dice di fermarmi, io a quel punto scocciata gli dico cosa vuoi! E lui mi dice ti devo parlare vieni con me e continua a tenermi il braccio stringendomi. Io gli dico lasciami cosa vuoi ma vedo che in giro non c’è nessuno. Lui mi dice vieni con me ed io dopo un po’ che insisteva decido di assecondarlo e lo seguo. Va verso un casolare abbandonato e lasciandomi il braccio mi dice di andare con lui. Io mi fermo e gli dico di non voler andare allora lui mi riprende per il braccio e mi dice di andare. Io gli dico mi fai male se mi lasci vengo, e così ho fatto. Arrivati al punto dove lui si ferma noto che siamo nascosti dalla strada e gli dico cosa vuoi parla. Lui a questo punto si abbassa i pantaloni senza dire una parola e vedo un arnese gigantesco, grosso e lungo almeno 23, 24 cm che non avevo mai visto prima. Poi mi dice ora puoi andare, ma io sbigottita nel vedere quel cazzo rimasi immobile a fissarlo per almeno 8, 10 secondi, poi faccio per andarmene ma qualcosa dentro di me mi ha fatto tornare indietro. Mi sentivo eccitata e vogliosa di provare quell’uccello. Tornai dietro la boscaglia e mi avvicinai a lui toccandogli il cazzo, a questo punto lui mi prende la maglietta e me la alza prepotentemente rischiando di romperla e poi inizia a tirare il reggiseno che tempestivamente mi slaccio per non farglielo rompere. Poi è il turno dei pantaloncini e le mutandine. Sono nuda e anche lui si toglie la camicia e i pantaloni. Io mi chino e decido di fargli un pompino e lo sento bello grosso nella mia bocca. Bellissimo! Lui mi spinge e cado per terra e in un attimo lo sento sopra di me e lo sento spingere, vuole entrare. A quel punto mi lascio andare del tutto e lo sento dentro di me che lo pompa con arroganza. Mi sento eccitata, vengo di brutto e lo bacio in bocca con la lingua. Cazzo che scopata ne avevo voglia e lui sembra proprio che non voglia smettere. Vengo nuovamente e a questo punto sento un gran calore nella figa, mi è venuto dentro. A questo punto lui si alza e si riveste mentre io sono ancora tramortita a terra mentre cerco di farmi una ragione di quella scopata così bella che in vita mia non avevo mai fatto. Lui mi saluta e vedo che ritorna verso casa, mi rivesto anch’io e ritorno verso casa mia, turbata ma soddisfatta. A casa incontrai mio marito, che mi vide molto taciturna e mi chiese come è andata la giornata. Gli dissi che avevo lavorato molto e che ero stanca. Nei giorni seguenti passai davanti a casa di mustafa ma lo incontrai una volta sola ed addirittura questa volta lui ha fatto finta di non conoscermi. In fondo meglio così almeno non dovrò resistere nel voler fare un’altra scopata con lui perché quando passo davanti a casa sua un po’ mi eccito. Però dopo i sensi di colpa iniziali sono felice di avere provato questa esperienza.
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