La vacanza
di
Mario58
genere
trio
Finalmente ferie! Le nostre prime ferie da sposati, solitamente da fidanzati andavo al paese di Maria e li, ospite dei suoi, trascorrevo una quindicina di giorni tra tavolate fra parenti ed aiuti vari al suocero, nei suoi terreni. A malapena si riusciva di trovare tempo per noi. Ferie! Finalmente le ferie! Allora per organizzarle toccava affidarsi ad esperienze altrui o ad agenzie, che a quei tempi erano roba da ricchi. Internet non c'era e la globalizzazione non aveva ancora accorciato il mondo. Iniziammo a parlare di probabili mete non appena ebbi la sicurezza delle date. Quindici giorni dal sei agosto, dovevamo decidere in quattro giorni la meta. Maria aveva il mare come punto irrinunciabile, per me andava bene qualsiasi meta purché nei paraggi ci fossero centri da visitare. Quindici giorni su di un bagnasciuga li trovavo eccessivi. Una sera, mentre eravamo intenti a visionare, sulla cartina d'Italia, probabili mete, suonò il campanello. Dissi a Maria di ricomporsi ed abbottonare la vestaglietta ed andai ad aprire. Era Gioacchino, il figlio del portiere! Lo invitai ad entrare con il gesto della mano: qual buon vento – dissi, aggiungendo – qualcosa da bere? Un caffè, grazie e queste sono per voi dottò – disse porgendomi alcune lettere – papà oggi non vi ha visto rientrare ed ha mandato me a consegnarle. Ah si, grazie, ma vieni accomodati. Maria – chiamai ad alta voce – c'è Giacchino (nomignolo confidenziale appioppatogli dal condominio), glielo prepariamo un buon caffè? Tu lo hai invitato e sarai tu a farglielo – disse scherzando mentre usciva dalla camera ed andò ad accomodarsi nella poltrona proprio di fronte al giovanotto. Oltre che ad abbottonarsi la vestaglietta, dimenticandosi proprio di un bottone strategico, aveva anche abbondato con il profumo. Nel preparare il caffè mi giungevano nitide le parole scambiate tra Giacchino e Maria. Vedo che Mario si porta il lavoro a casa – diceva Gioacchino - cosa ci fate con questa cartina geografica? E che ancora non sappiamo dove andare in vacanza – disse Maria – sicuramente mare, ma dove? Mario vorrebbe posti nuovi da visitare nei giorni di stanchezza da mare, lui non lo sopporta molto. Mario ha la fortuna di girare per lavoro e quindi qualsiasi meta, in Italia, credo non interessi, avete provato mai l'estero? Chiese Gioacchino. Nel frattempo entrai con il vassoio che posai sul tavolino, notando lo sguardo di Gioacchino nell'apertura della vestaglia di Maria. Ecco i caffè – dissi – estero? Parlavi di estero, e dove? Dovrei chiedere ad alcuni colleghi dell'Università, ribatté prontamente - mi hanno parlato molto bene della Corsica. Potresti di mattina andare al mare ed il pomeriggio visitare l'entroterra … - s'interruppe per un po' e poi – mi raccomando però di non lasciare Maria da sola in spiaggia …. sai sti francesi – e rise. Maria gli fece da eco e prendemmo il caffè. Gioacchino si congedò con un: domani vedo di portarvi qualche depliants, se non ci sei li lascerò a Maria. Quel sorriso a mezza bocca mentre pronunciava “li lascerò a Maria” risvegliò il desiderio di vedere mia moglie tra le braccia di un uomo. No, Gioacchino mai – pensavo tra me – è il figlio del portiere, ci conosce e potrebbe confidarsi …. nooo e poi è troppo giovane, ha l'età di Maria. Richiusi la porta e ricominciammo a sbirciare la cartina d'Italia. E' qui la Corsica fece Maria!! un viaggetto in nave lo farei volentieri. Cominciammo così a valutare questa destinazione. Però potevi abbottonarli tutti – dissi indicando sul suo ventre lo spazio aperto che lasciava intravedere le mutandine proprio nel punto di raccordo tra gambe e pube. Non ha fatto altro che sbirciare tra le tue cosce – dissi. Ah si? Non ci avevo fatto caso – replico maliziosamente Maria – e poi cosa vuoi che sia, al mare si vede molto di più. Si ma Gioacchino chissà cosa potrebbe pensare. Andammo a letto e ci addormentammo presto, non le feci nessuna avance perché quando il tarlo della trasgressione mi coglie cerco di evitare rapporti perché lei deve concedersi allo “sconosciuto” affamata di sesso. Ed erano cinque giorni di astinenza volontaria propedeutica all'uscita del mercoledì. L'indomani mi recai in ufficio per terminare delle pratiche e ricevetti una telefonata di mia moglie nella quale mi avvisava che Gioacchino le aveva portato i depliants e che ad un primo sguardo erano interessanti. Non ti sarai mica fatta trovare come ieri sera? Le dico in tono scherzoso e lei, capendo l'ironia della domanda rispose che no, la vestaglia l'aveva tolta e rise. Guarda che Gioacchino è qui! - continuò – è stato così carino, pare che abbia svaligiato un agenzia di viaggi tanti ne ha portati, ora devo lasciarti, Giacchino ha preteso un caffè, ciao. Ciao rispondo – riattaccando – speriamo non pretenda altro – farfugliai tra me e me a cornetta abbassata. Continuai a finire i miei compiti con la patta rigonfia pensando a Gioacchino solo con mia moglie. Cosa le starà dicendo? Sfrontato com'è ci avrà già provato, noooo …. non credo si permetta. Si, si è sempre mostrato gentile con noi, forse qualche battuta spiritosa ma, ha sempre mantenuto le dovute distanze. No, cazzo, Maria è una sua coetanea e tra ragazzi scherzando scherzando può essere che …... nooo cosa vado a pensare! La giornata passò lentamente, succede proprio quando hai più fretta del solito. Entrai velocemente nel portone, volevo sapere, e senza neanche prendere l'ascensore iniziai a fare le scale di corsa. Dottò e quanta fretta tenete stasera!!! - era Gioacchino che sorridendo maliziosamente mi informò dei depliants, aggiungendo che – per qualsiasi cosa, a disposizione! Si a dopo Giacchì – risposi e ripresi la corsa per le scale. Maria mi accolse sorridente, un bacio e chiese il perché di quel fiatone. Mi sedetti, tolsi le scarpe e lasciai poggiare i piedi sul tavolinetto del divano. Mangiamo fuori stasera? Oggi è mercoledì ma ti vedo stanco, non ho preparato nulla – disse Maria, sapendo che quando uscivamo per il cinema avremmo cenato fuori – non vuoi uscire? No stasera non ne ho voglia, e poi ho detto a Giacchino di venire su dopo cena per le informazioni sulla Corsica – risposi. Ti ho detto che ha portato dei depliants, voleva spiegarmeli ma gli ho risposto di spiegarli a te al tuo rientro – continuò Maria – ha preso il caffè ed è andato via – finì con un sorriso carico di significati. E' successo qualcosa? Chiesi. No … no niente ….. purtroppo, il tempo per il caffè ed è scappato – ribatté Maria con un aria sorniona – e visto che non usciamo più dovresti scendere a prendere qualcosa da mangiare. Mi rimetto le scarpe, forse un po' deluso che non fosse successo nulla, e scesi alla friggitoria sotto casa. Nell'uscire, il portiere mi fa – allora, avete deciso dove andate in vacanza? Gioacchino mio oggi vi ha portato delle carte ed ho dovuto fare tutto io in portineria, tre ore, tre ore per spiegare alla signora vostra i dettagli del viaggio! Ed io qui ad ammazzarmi, su e giù per le scale, voglia di lavorare saltami addosso – concluse brontolando tra se. Come tre ore? Pensai e rivolto al portiere: Grazie, è stato gentilissimo. Se se!! è stato gentile ….. stu fetiente – farfugliò rintanandosi nella guardiola. Perché Maria avrebbe dovuto mentire? Cosa è successo veramente? Il cazzo dritto mal celava il mio disappunto. Maria non poteva farsi scopare nel nostro palazzo e nel nostro letto per giunta. No, no, non credo sia arrivata a tanto e mi avviai verso la rosticceria con evidenti segni di eccitazione nei pantaloni.
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