La modella: capitolo 2 ultimo giorno di lavoro

di
genere
etero

finimmo di parlare piuttosto tardi ed ero abbastanza stanco visto che avevo lavorato molto quel giorno, lei lo notò dai miei frequenti sbadigli e mi propose di dormire sul divano così evitavo di fare la strada fino a casa, io sinceramente non volevo darle quel disturbo e le dissi che sarei andato a casa, poi ci salutammo e andai via.
Tornai nella mia triste casetta e in pochi minuti mi cambiai e mi misi a letto dove presi subito sonno.
Quella mattina presto continuavo a sentire qualcuno che mi scuoteva ma continuavo ad ignorare la cosa perché avevo troppo sonno, ma dopo un po' mi stufai e quando aprì gli occhi vidi la mia coinquilina, Vittoria, che mi chiamava insistentemente, le chiesi cos'era successo e perché mi stesse chiamando così presto, lei mi rispose: "Ale ma sei stupido sono le 11 Ilaria ti sta chiamando devi andare a lavoro sei in ritardo." Ebbi un secondo di vuoto poi guardai l'orario, guardai vittoria e dissi: "ma porca puttana com'è possibile." Mi vesti in fretta e furia, poi scesi subito di casa e feci una corsa a lavoro.
Durante il tragitto pensavo già al fatto che Ilaria mi avrebbe fatto nero, Ilaria era il Mio diciamo capo, era la figlia del proprietario e aveva praticamente la mia età ma comandava lei, era una ragazza con dei capelli corti ricci castani che gli arrivavano al mento, occhi castano chiaro, labbra sottili, aveva sempre un espressione dolce e divertita, portava sempre degli occhiali rotondi argentati, era abbastanza alta, fisico niente male con un gran culo e una probabile seconda di seno.
Oggi le avrei dovuto dire che lasciavo il lavoro e sinceramente mi dispiaceva un po', ci conoscevamo da quando eravamo scout ed andavamo molto d'accordo anche se a lavoro era un po' severa, in ogni caso ero arrivato e non avevo tempo per i ripensamenti, mi scusai per il ritardo e lei stranamente mi disse: "tranquillo tanto a quest'ora non c'è mai nessuno." Mi aspettavo la solita sfuriata sinceramente ma andava bene così alla fine, mi misi subito alla cassa ma non arrivava proprio nessuno quindi decisi di sfruttare l'occasione per andare a parlarle nel suo ufficio, le spiegai che avevo trovato un lavoro nella fotografia e che non potevo gestire due lavori insieme, lei fu molto disponibile e mi disse che non c'era problema e poi che le dispiaceva perdere un amico sul lavoro, le dissi che anche a me sarebbe mancato un po' lavorare con lei anche se ripensavo a tutte le volte che mi ha fatto scaricare la merce da solo, lei iniziò a guardarmi e sì mise a ridere, subito dopo disse: "ale fammi un piacere chiudi un attimo la porta del negozio a chiave." Le dissi che non c'era problema e andai a chiudere la porta e quando tornai nel suo ufficio la trovai seduta sulla scrivania, con le gambe accavallate e la camicetta che indossava più sbottonata del solito, rimasi imbambolato a guardarla qualche secondo e poi lei mi disse: "visto che te ne andrai che ne dici di goderci l'ultimo giorno?" subito dopo si alzò e iniziò a baciarmi mentre mi massaggiava il cazzo, mi convinsi subito dopotutto che avevo da perdere era pur sempre una bella ragazza che voleva scopare, la appoggiai contro il muro e iniziai a bacirla mentre la mia mano le alzava la gonna e le toccava la figa attraverso le mutande, ci fermammo e lei si tolse tutto fino a rimanere solo in intimo e poi mi disse "fammi vedere come muovi quella lingua." mi accovacciai, le abbassai le mutandine e iniziai a leccarle la figa con furore, lei gemeva tantissimo e continuava ad dirmi di non fermarmi, in poco arrivò all'orgasmo e subito mi disse che non voleva più aspettare, sì mise sulla scrivania a novanta e mi invitò a scoparla subito, non me lo feci ripetere due volte, mi spogliai e iniziai a scoparla, oramai eravamo entrambi presi dalla foga e lo facevamo come animali anche se temevo che le sue urla e i suoi gemiti potessero far preoccupare qualcuno, durò per un po' finché entrambi al limite finimmo per venire, lo tirai fuori in tempo e venni sul suo strepitoso culo, eravamo entrambi stremati ma soddisfatti era stato davvero bello.
Subito dopo aver finito ci rivestimmo e tornammo a lavoro, la giornata passò abbastanza velocemente e i clienti scarseggiavano molto infatti verso fine giornata Ilaria venne da me vicino alla cassa e mi disse che dovevamo sfruttare la giornata noiosa, poi si piegò al di sotto della scrivania dove c'era la cassa e iniziò a succhiarmi il cazzo, era davvero bravissima il problema è che proprio mentre lo faceva entrarono due bambini per comprare dei fumetti, fortunatamente non potevano vederla ma era difficile non far capire che mi stavano succhiando il cazzo, fortunatamente riuscì ad ingannare le apparenze e me la cavai riuscendo anche a finire e venire nella sua bocca.
A giornata finita ero un po' triste poteva succedere prima questa cosa me la sarei goduta di più ma almeno ora avevo un nuovo lavoro e una paga decente, promisi ad Ilaria di farmi sentire e la salutai, poi presi la mia ultima paga e tornai a casa.
scritto il
2022-04-13
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