Persone che potresti conoscere 3
di
Carcassone
genere
prime esperienze
Non me lo aspettavo. I nostri mondi erano talmente distanti e così tanto sigillati che mi sembrava impossibile che una cosa successa nel nostro bronx, potesse essere scoperta altrove. Non riuscivo a trovare il collegamento.
Invece tutto era successo banalmente. Fabio, quel coglione, aveva raccontato a Giulia delle mie scopate con Maria, e Giulia, durante il viaggio con la famiglia lo aveva confessato a Marta.
Discutemmo animatamente con Fabio, ero incazzato, ma era un mio amico e lo perdonai.
Persi di vista Marta che, seppi poi, si era messa con un cretino del centro. Ero geloso e trovai il modo di fare la paternale a quel ragazzo intimandogli di comportarsi bene.
Sapevo che non poteva essersi innamorata di quel coso, ma comunque io ero fuori.
Qualche giorno dopo, ero a casa, sdraiato sul letto con le cuffie ed il walkman. Stavo ascoltando un pezzo che ascoltavamo sempre insieme. Suonarono al citofono. Uscii in giardino e vidi lei. Era vestita come sempre, una camicia, stavolta bianca su una gonna sfiorata, molto larga. - che fai? - mi chiese - niente di particolare - risposi un po' spiazzato. - come mai qui? - Chiesi - Giulia voleva stare con Fabio e tu lo sai che noi dobbiamo muoverci sempre insieme, no? Solo che non sono voluta salire da Fabio perché non mi andava di fare il terzo incomodo. Poi Fabio mi ha detto che eri a casa e ho pensato che magari potevamo fare una passeggiata qui intorno, ti va? - certo, risposi prontamente,- ma è una giornata di merda, perché non vieni dentro? Ascoltiamo un po' di musica e magari ci facciamo un tè - rimase ferma a fissarmi, poi si guardo' intorno e disse : - va bene -.
Quello che è successo dopo è stato incredibile.
La feci entrare tirandola per un braccio e chiusi la porta. Stavo impazzendo. La fermai addosso alla parete e le stracciai le mutandine. Lei non diceva niente, non si divincolava. Tirai fuori il cazzo che mi sembrava più grosso del normale.
Cominciai a baciarla e lei rispondeva. Poggiai la cappella sulla fica ed entrai senza gentilezza. La scopai forte e lei gemeva. Ero incazzato perché ripensavo a quel deficiente del suo fidanzato che probabilmente ci si divertiva e non riuscivo a farmene una ragione.
La sentii godere mentre il cazzo le entrava bene dentro. Ero pieno di rabbia e sborra. La prima la riversai sulla sua faccia stringendogliela. La seconda gliela schizzai sulle cosce, imbrattandola tutta.
Con il fiatone ci andammo a lavare. Lei aveva le guance rosse e uno sguardo che sembrava di sfida. Preparai il tè e lo portammo in camera mia. Ci sedemmo sul letto e misi un po' di musica. Credevo di aver vinto. Mi sentivo forte e sicuro di averla ripresa. Mi freddo' dicendomi che era troppo delusa e che quello che avevamo fatto non significava niente. Confesso di essere sempre stato un tipo piuttosto collerico e forse un po' manesco. In quel momento la tentazione era di darle uno schiaffo in faccia, invece la attirai a me è la baciai.
Ci sdraiammo e continuammo a baciarci quasi con violenza. Mi tolsi i pantaloni e avevo già il cazzo in fiamme. Marta lo prese in mano e cominciò a segarlo. Provai a spingere la testa verso la mia pancia. Mi guardò interdetta ma scese, piano piano. Sentivo la sua lingua sul petto e poi sulla pancia, accompagnai la sua testa ancora più giù e.... Lo baciò. Mi sembrava di morire, lo teneva timidamente tra le labbra e mi guardava. Sembrava sfidarmi, come volesse dimostrarmi cosa mi ero perso, ma io lo sapevo benissimo.
Mi venne in mente l'immagine che lei faceva questo a quell'idiota e mi salì una rabbia che non mi fece godere appieno il momento.
- devo scoparti - le dissi - va bene - mormorò lei.
Mi alzai in piedi e lei si mise a scarponi aspettando. Misi il profilattico perché volevo morire dentro di lei.
La scopai duro mentre lei mi chiedeva di fare più forte. Avevo la tentazione di farle del male, di punirla, ma il mio cazzo reclamava attenzioni. La presi bene per i fianchi e cominciai ad andare su e giù con velocità sostenuta.
Lei era un lago e con le mani stringeva la coperta per non essere scaraventata contro il muro. Quando sentii che stava arrivando l'orgasmo la schiaffeggiai sul culo e aumentai il ritmo. La tirai verso di me facendo aderire la sua fica alle mie palle. Sborrai tantissimo e forse lei senti' il calore dello sperma che riempiva il preservativo, si strofino' il clitoride e venne di nuovo.
Restammo parecchio tempo in silenzio tentando di tornare ad essere decenti.
Quando la voce di Giulia avverti' Marta che dovevano tornare a casa, eravamo pronti, seppure il viso di Marta apparisse segnato dagli orgasmi.
- che fai allora, - chiesi sulla porta - ti rimetti con me? - no - replico' pronta - proprio no- ma ci rivedremo? Continuai - può darsi, se Giulia dovrà venire qua dovrò esserci anche io, per forza. -
Effettivamente passò un altro paio di volte, e le passammo a scopare benissimo. Mi faceva impazzire l'idea che Marta si faceva sfondare da me mentre era fidanzata con quel cretino.
Poi, purtroppo Giulia è Fabio di lasciarono e non avemmo più modo di stare insieme.
A pensarci non ho mai capito perché Marta tornava da me. Non volle mai saperne di rimetterci insieme eppure veniva a casa mia sapendo o forse sperando che avremmo scopato.
È passata una eternità, ma questa foto, questo suggerimento di Facebook, mi hanno fatto fare un bel tuffo nei ricordi. Il mio cazzo ancora si ricorda di lei e preme. Chissà se lei vedendo la foto di questo signore, sempre magro, un po stempiato e coi capelli mezzi arrugginiti, avrebbe una reazione simile...
Passo avanti, non chiedo l'amicizia, mi perdo in tanti altri post cretini finché non arrivano le 14,00 e devo ricominciare a lavorare.
Stasera, nella doccia tornerò a quel bel tempo e mi seghero' scopando Marta, una persona che potrei conoscere.
Invece tutto era successo banalmente. Fabio, quel coglione, aveva raccontato a Giulia delle mie scopate con Maria, e Giulia, durante il viaggio con la famiglia lo aveva confessato a Marta.
Discutemmo animatamente con Fabio, ero incazzato, ma era un mio amico e lo perdonai.
Persi di vista Marta che, seppi poi, si era messa con un cretino del centro. Ero geloso e trovai il modo di fare la paternale a quel ragazzo intimandogli di comportarsi bene.
Sapevo che non poteva essersi innamorata di quel coso, ma comunque io ero fuori.
Qualche giorno dopo, ero a casa, sdraiato sul letto con le cuffie ed il walkman. Stavo ascoltando un pezzo che ascoltavamo sempre insieme. Suonarono al citofono. Uscii in giardino e vidi lei. Era vestita come sempre, una camicia, stavolta bianca su una gonna sfiorata, molto larga. - che fai? - mi chiese - niente di particolare - risposi un po' spiazzato. - come mai qui? - Chiesi - Giulia voleva stare con Fabio e tu lo sai che noi dobbiamo muoverci sempre insieme, no? Solo che non sono voluta salire da Fabio perché non mi andava di fare il terzo incomodo. Poi Fabio mi ha detto che eri a casa e ho pensato che magari potevamo fare una passeggiata qui intorno, ti va? - certo, risposi prontamente,- ma è una giornata di merda, perché non vieni dentro? Ascoltiamo un po' di musica e magari ci facciamo un tè - rimase ferma a fissarmi, poi si guardo' intorno e disse : - va bene -.
Quello che è successo dopo è stato incredibile.
La feci entrare tirandola per un braccio e chiusi la porta. Stavo impazzendo. La fermai addosso alla parete e le stracciai le mutandine. Lei non diceva niente, non si divincolava. Tirai fuori il cazzo che mi sembrava più grosso del normale.
Cominciai a baciarla e lei rispondeva. Poggiai la cappella sulla fica ed entrai senza gentilezza. La scopai forte e lei gemeva. Ero incazzato perché ripensavo a quel deficiente del suo fidanzato che probabilmente ci si divertiva e non riuscivo a farmene una ragione.
La sentii godere mentre il cazzo le entrava bene dentro. Ero pieno di rabbia e sborra. La prima la riversai sulla sua faccia stringendogliela. La seconda gliela schizzai sulle cosce, imbrattandola tutta.
Con il fiatone ci andammo a lavare. Lei aveva le guance rosse e uno sguardo che sembrava di sfida. Preparai il tè e lo portammo in camera mia. Ci sedemmo sul letto e misi un po' di musica. Credevo di aver vinto. Mi sentivo forte e sicuro di averla ripresa. Mi freddo' dicendomi che era troppo delusa e che quello che avevamo fatto non significava niente. Confesso di essere sempre stato un tipo piuttosto collerico e forse un po' manesco. In quel momento la tentazione era di darle uno schiaffo in faccia, invece la attirai a me è la baciai.
Ci sdraiammo e continuammo a baciarci quasi con violenza. Mi tolsi i pantaloni e avevo già il cazzo in fiamme. Marta lo prese in mano e cominciò a segarlo. Provai a spingere la testa verso la mia pancia. Mi guardò interdetta ma scese, piano piano. Sentivo la sua lingua sul petto e poi sulla pancia, accompagnai la sua testa ancora più giù e.... Lo baciò. Mi sembrava di morire, lo teneva timidamente tra le labbra e mi guardava. Sembrava sfidarmi, come volesse dimostrarmi cosa mi ero perso, ma io lo sapevo benissimo.
Mi venne in mente l'immagine che lei faceva questo a quell'idiota e mi salì una rabbia che non mi fece godere appieno il momento.
- devo scoparti - le dissi - va bene - mormorò lei.
Mi alzai in piedi e lei si mise a scarponi aspettando. Misi il profilattico perché volevo morire dentro di lei.
La scopai duro mentre lei mi chiedeva di fare più forte. Avevo la tentazione di farle del male, di punirla, ma il mio cazzo reclamava attenzioni. La presi bene per i fianchi e cominciai ad andare su e giù con velocità sostenuta.
Lei era un lago e con le mani stringeva la coperta per non essere scaraventata contro il muro. Quando sentii che stava arrivando l'orgasmo la schiaffeggiai sul culo e aumentai il ritmo. La tirai verso di me facendo aderire la sua fica alle mie palle. Sborrai tantissimo e forse lei senti' il calore dello sperma che riempiva il preservativo, si strofino' il clitoride e venne di nuovo.
Restammo parecchio tempo in silenzio tentando di tornare ad essere decenti.
Quando la voce di Giulia avverti' Marta che dovevano tornare a casa, eravamo pronti, seppure il viso di Marta apparisse segnato dagli orgasmi.
- che fai allora, - chiesi sulla porta - ti rimetti con me? - no - replico' pronta - proprio no- ma ci rivedremo? Continuai - può darsi, se Giulia dovrà venire qua dovrò esserci anche io, per forza. -
Effettivamente passò un altro paio di volte, e le passammo a scopare benissimo. Mi faceva impazzire l'idea che Marta si faceva sfondare da me mentre era fidanzata con quel cretino.
Poi, purtroppo Giulia è Fabio di lasciarono e non avemmo più modo di stare insieme.
A pensarci non ho mai capito perché Marta tornava da me. Non volle mai saperne di rimetterci insieme eppure veniva a casa mia sapendo o forse sperando che avremmo scopato.
È passata una eternità, ma questa foto, questo suggerimento di Facebook, mi hanno fatto fare un bel tuffo nei ricordi. Il mio cazzo ancora si ricorda di lei e preme. Chissà se lei vedendo la foto di questo signore, sempre magro, un po stempiato e coi capelli mezzi arrugginiti, avrebbe una reazione simile...
Passo avanti, non chiedo l'amicizia, mi perdo in tanti altri post cretini finché non arrivano le 14,00 e devo ricominciare a lavorare.
Stasera, nella doccia tornerò a quel bel tempo e mi seghero' scopando Marta, una persona che potrei conoscere.
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