Diavolo o puttana 3

di
genere
tradimenti

Le feste di natale arrivarono, inesorabili e con loro la presenza dei bambini a tutte le ore, tutti i giorni.
Il pensiero di quei cazzi si fece tenue e non ci pensai quasi più.
Dopo la befana Piero si fece sotto e, pensando all'avvicinarsi della domenica mi chiese che intenzioni avessi - decidi tu, - gli dissi, - per me una cosa vale l'altra - mentivo, ma Piero lo sapeva.
Alle 11 precise della domenica successiva eravamo già sdraiati sul letto mentre il dvd trasmetteva un video della serie blacked.
Come al solito la storia era un pretesto ma insomma... Una coppia di bianchi era seduta su due sedie in un ufficio, lei era mora e carnosa. Lui aveva i capelli rossi e un viso da cane bastonato.
Di fronte a loro, seduto o per meglio dire spalmato su un divano. Un nero, il boss. Vicino a lui uno scagnozzo alto e dinoccolato.
Il boss inveiva contro il roscio che gli doveva portare dei soldi che invece non aveva.
Ordinò allora allo scagnozzo di legare l'uomo alla sedia. Questi non reagi' molto, anzi, sembrava essersi già arreso.
Poi ordino'alla donna di avvicinarsi e tenendola per il collo gli disse : - tu adesso farai quello che ti dico, senza ribellarti. Quel coglione di tuo marito mi deve quattromila dollari. Li pagherai tu, con il tuo corpo e il valore delle prestazioni lo deciderò io - la donna piangeva sommessamente e guardò il marito che sembrava un ebete - va bene - rispose con la voce rotta.
- tirami fuori il cazzo, svelta - ordinò il boss. La donna slaccio' la cinta e fece scendere i pantaloni, poi calo' anche i boxer. Ne uscì un cazzo mostruoso che, era così in primo piano che sembrava che io potessi toccarlo.
Non meno di ventitré centimetri ma largo come un salame ungherese. La cappella non era più larga del resto ma era allungata.
- comincia a pagare - bofonchio' il boss. La donna si chino' e cominciò a leccare quel cazzo già durissimo. Quando lo leccava vicino ai coglioni il resto del cazzo sbucava dalla sua testa e, forse, il marito lo vedeva come un simbolo di corna ormai spuntate.
Provo' a pomparlo ma non poteva riuscirci allora il nero la prese per i capelli e gli disse: - non va affatto bene se fai tutte prestazioni così, non ti libererai mai di me e, anzi, ti avverto, se non mi diverto io vendo il credito a gente che ti ridurrà ad uno sborratoio. - la donna piangeva sommessamente e chiese scusa poi riprese il cazzo in mano e cambiò marcia. Leccava come una matta, passava la lingua in mezzo al solco di quel negrone e poi saliva su sputandoci sopra e segandolo con forza. Il boss sembrava gradire e fece cenno allo scagnozzo di intervenire.
Si abbassò i pantaloni della tuta e tiro' fuori un altro cazzone.
La mia fica non ce la faceva più, mi toccai, la situazione era imbarazzante, ero zuppa fino alle cosce. Non volevo che Piero mi sentisse così allora lo aggredii saltandogli sopra. Mi guardò sorpreso e mugolo'. Cominciai a scoparlo ma non vedevo i cazzoni, allora lo sfilai e feci una Rotazione a 180 gradi e lo riinfilai. I due neri stavano usando la donna come volevano.
Poi il boss, senza muoversi dal divano, fece un cenno al suo compare che sapeva cosa fare. Denudo' la donna la prese in braccio e poi la calo' sul cazzone del boss. Entrò completamente con facilità. Pensai alle fiche di quelle attrici, capaci di cose non normali. La scena era oscena ed eccitante. In primo piano quel cazzone scavava ritmicamente quella fica poi lo tirava fuori e con le mani allargava la vagina che faceva impressione. Quando lo rimetteva dentro la fica scorreggiava.
Poi la giro' per poterle succhiare i seni (rifatti) mettendo in bella vista un buco del culo sicuramente già usato.lo sgherro del capo che era rimasto in disparte a segarsi si avvicinò e sputo' su quel buco e poi sul suo cappellone.
Mentre sfondava quel culo, Piero, con un coraggio nuovo e senza chiedere niente mi infilo' un dito in culo, fino in fondo. L'orgasmo salì improvviso, incontrollabile accompagnato da un desiderio di pisciare insopportabile. Venni gridando e pisciai sul cazzo di Piero che stava impazzendo e sborro' subito. Restammo un attimo immobili mentre i due neri, adesso seduti vicini si facevano leccare il cazzo riempiendo la bocca e la faccia della donna che non sembrava schifata. Piero stoppo' il film ed io, imbarazzata gli dissi: - scusa amore, forse dovevo fare pipi prima di scopare... Ma tu ti sei approfittato di me, ho sentito il tuo dito, che credi? - ti ho fatto male? - chiese tutto amoroso - è stato un po' fastidioso - dissi mentendo. - ti eccitano quei cazzi, vero? Non puoi dire di no, ti bagni talmente tanto che il mio cazzo affoga nel tuo liquido.. - si, lo ammetto, quelle scene mi fanno saltare il tappo, ma solo nella fantasia, non mi farei mai distruggere da quei tronchi.
-quindi lo rifaremo? - chiese speranzoso Piero - se vuoi si, dai, ormai li hai comprati... - riuscivo ancora a fare la sostenuta ma avevo una voglia assurda di riempirmi gli occhi ed il cervello di quei cazzi....
scritto il
2024-09-05
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