Persone che potresti conoscere 2

di
genere
prime esperienze

La paura che Marta aveva del padre ci impediva di vederci più spesso. In assenza del genitore, infatti, la madre ne faceva le veci perfettamente e i nostri spazi di manovra erano ridotti al lumicino.
Era un problema per me perché ero geloso e in quelle condizioni non avevo nessun controllo su Marta.
Una mattina Marta e Giulia saltarono la scuola di nascosto. Quando la vidi davanti al cancelletto non mi sembrò vero.
Avevamo più di quattro ore tutte per noi. A casa c'era anche mio padre ma non era un problema, lui se ne stava in camera sua con la sua donna.
Non perdemmo molto tempo e cominciammo a pomiciare sul letto mentre ci spogliavamo. Anche il sottofondo musicale era perfetto. Un disco dei pooh che piaceva a tutti e due.
Avevamo una gran voglia e quella mattina scoprii che lei amava essere presa a carponi. Non mi sembrava vero, la sentivo godere mentre il mio cazzo spariva nella sua fica. Aveva un culo fantastico, tondo e sodo. Quando sborrai le riempii tutto l'arco della schiena. La pulii delicatamente e a turno andammo in bagno a lavarci. Sul corridoio si sentiva mio padre e la sua lei che scopavano davvero forte.
Quando fummo tutti e due in camera avevamo ancora voglia. Prese il mio cazzo in mano e lo sego' mentre io pensavo a come scoparla, volevo saziarmi di lei e la misi di nuovo a pecorina toccandole la fica caldissima.
Aprii un po' la chiappe ed avvicinai il mio cazzo. Era rosso, duro e bello dritto. Lo poggiai sulla fica e poi entrai, fino in fondo. I miei peli rosci si mischiavano con i suoi quasi neri. Durai un bel po' e la sentii godere bene. Di nuovo finii sulla sua schiena, sporcandole anche i capelli.
Poi, per qualche giorno non la vidi. Non c'erano telefonini ed io, per inciso, non avevo nemmeno il telefono fisso a casa.
Una mattina andai davanti alla sua scuola e aspettai. La vidi arrivare, e quando mi vide mi corse incontro. Aveva una bella notizia, nel pomeriggio sarebbe dovuta andare con la sorella a studiare a casa della loro amica. Questo significava che avevamo tre ore per noi.
Alle quindici, puntuali, vidi Marta e Giulia arrivare insieme. Poi Giulia prosegui' verso casa di Fabio mentre Marta si infilo' in casa mia.
Eravamo soli, mio padre non c'era. Si spoglio'e cominciammo a baciarci. La sua fica già era umida, la massaggiai e ogni tanto infilavo un dito dentro. Marta ansimo' e strinse più forte il mio cazzo.
Si sdraio'sul divano e allargo' le gambe. Ho ancora stampata nella memoria quella fica nera, pelosa e con le labbra rosa e lucide. Avvicinai il mio cazzo lambendo la sua fessura. Mi guardò e mi disse : - mettilo dentro, dai - entrai piano, volevo che lo sentisse tutto. Il mio pisello è lunghetto e vederlo in azione mi ha sempre fatto impazzire. Mentre la scopavo l'abbracciai forte ed iniziai a baciarla. La bocca, il naso, il collo, avrei voluto mangiarmela tutta mentre lei con gli occhi lucidi e socchiusi ansimava.
Una scopata interminabile finita con una sborrata sulla sua pancia e forse, poca, anche dentro.
Rimanemmo sdraiati vicini a coccolarci. Poi ebbi una idea. Avevo fame e volevo fare una cosa strana. Le dissi di rimanere tranquilla sul letto mentre io mi alzai ed andai in cucina. Presi un padellino e preparai un uovo al tegamino.
Avevo sentito che le uova davano vigore e volevo giocare su questo.
Quando fu tiepido lo portai in camera. Marta mi guardava interrogativa, le dissi,: - voglio mangiare su di te - lei scoppiò a ridere ma io le dissi : - lasciami fare - piegai il padellino e feci scivolare sulla pancia di Marta l'uovo.
Cominciai a mangiarlo mentre le baciavo la pancia e leccavo anche quella parte liquida finita sui peli della fica. Era divertente ma facemmo un casino e decidemmo di farci una doccia.
La facemmo insieme lavandoci reciprocamente.
Marta mi lavo'accuratamente il cazzo e quello reagi'. Non volevo asciugarmi per correre in camera, la poggiai con la schiena sulla parete e gli infilai tutto il cazzo dentro. Stavamo diventando bravi, lei accompagnava le mie ancate perfettamente a tempo e le palle baciavano la sua fica.
Le venni addosso godendo da Dio.
Meno di venti minuti dopo Giulia chiamava ad alta voce attraverso il cancelletto, mentre Marta si ricomponeva.
Passarono purtroppo altri giorni e in quel lasso di tempo mi ubriacai di seghe sognando Marta che mi succhiava il cazzo e anche di più.
Dovevo farmelo succhiare, volevo provare.
I giorni passavano e gli unici contatti erano quelli davanti alla scuola prima e dopo le lezioni, fatti di baci e carezze veloci e fugaci.
Poi un giorno il destino cambiò. C'era una ragazza che conoscevamo io e Fabio che aveva preso a girarci intorno. Provocava continuamente facendo battutine o sculettando eccessivamente quando ci passava vicino. Sapevamo tutti nel quartiere che era una svelta. Ebbi la brillante idea di provarci. Marta non lo avrebbe mai scoperto perché non conosceva nessuno dalle parti nostre.
Mi portai a casa Maria, così si chiamava quella ragazza.
Non perse tempo, mi tiro' fuori il cazzo e disse : - che bel pisello! - poi si chino' e lo prese in bocca. Era brava, lo succhiava e poi leccava la punta guardandomi. Fisicamente non era un granché ma ci sapeva fare. La scopai in ogni modo facendo contento il mio cazzo che schizzava beato.
Poi Marta partì con la sua famiglia, un viaggio che duro' quasi un mese. In quel periodo non seppi più nulla di lei.
Maria invece mi accontentava e non le importava di essere usata come svuotapalle.
Poi, un lunedì mattina sento bussare sul cancelletto di casa. Era Marta. Mi sbrigai ad aprire ma invece di abbracciarmi mi insulto' dicendomi che ero un porco e che lei sapeva tutto. Provai a cadere dalle nuvole ma lei era ben informata e determinata a mollarmi....
Continua....
scritto il
2024-09-19
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