La sala 8

di
genere
dominazione

Eva si era impossessata di me. Non riuscivo a non pensare a lei. I giorni che precedevano il venerdì furono disastrosi per me. Avrei voluto scriverle su WhatsApp, confessarle che ero niente senza di lei, che ero pronto a qualsiasi passo, ma qualcosa mi impedì di farlo. Aveva funzionato l'idea del master e tirare giù la maschera e mettermi a nudo, forse, le avrebbe dato il modo di rendersi conto della cazzata che rischiava di fare.
Aprii WhatsApp solo il giovedì sera per sapere a che ora sarebbe venuta. Le mandai un messaggio contenente solo un punto interrogativo.
Rispose quasi subito : - alle dieci... -
Volevo esagerare, rimediai una pillola blu, che non prendevo spesso, e la presi per sicurezza.
Quando suono' il citofono avevo già il cazzo che mi faceva male. Eva entrò velocemente come al solito e, senza parlare mi venne davanti e mi baciò. Era un bacio importante, dato con passione e bellissimo.
Le afferrai le chiappe e la strinsi a me costringendola a sfregare con la pancia il cazzo. : - mamma mia! - esclamo' - cosa gli è successo? - sta impazzendo per te,- replicai - aspetta la tua bocca, per cominciare. -
Non perse tempo, si recò in camera da letto anticipandomi e, in poche mosse era già nuda. Si sedette sul bordo del letto e mi guardò :- vieni qui- disse guardando il mio bozzo. Mi avvicinai e tirai giù gli slip. Il cazzo toccava la pancia con la cappella. Sembrava il cazzo di un adolescente. Lei lo prese dalla base e lo direziono' tra le sue guance. Il pompino che ne venne fuori fu oltre ogni mia aspettativa. Eva mangiava quel cazzo come nulla fosse. Sentivo la sua faringe bollente strusciarsi sulla cappella senza fare conati di vomito.
Improvvisamente si staccò dal cazzo e con una mossa repentina me la trovai di fronte, a pecorina e con le mani che dilatavano i suoi buchi. :- mettimelo nel culo bastardo - ti piace eh?! - le dissi con voce maliziosa. - non lo so - disse - mi fa male ma quello che provo è incredibile. -
Mi inginocchiai e cominciai a leccare la fica ed il buco del culo. Lunghe passate per preparare la strada.
Eva ansimava ma era impaziente : - non leccarmi, inculami - disse con una voce che non sembrava sua.
Mi alzai e puntai il cazzo. La cappella era mostruosa, molto più gonfia del solito. Eppure non dovetti spingere molto, Eva aveva capito ed aveva assecondato la mia spinta rilassando il buco. Mi trovai a fine corsa in un attimo. Eva mugolava e si lamentava ma ormai era inculata e doveva sopportare.
La montai come fanno i cani, velocemente e continuativamente. Lei si smanacciava la fica e veniva in continuazione. Poi cambiai ritmo ed iniziai a scoparla con lentezza facendole sentire ogni centimetro in entrata ed in uscita. Il culo ormai aperto incamerava aria e quando lo tiravo fuori scorreggiava rumorosamente. : - senti il tuo culo come canta? - le dissi affondando i colpi lei girò la testa per guardarmi in faccia e tiro' fuori la lingua passandosela sulle labbra. - che troia che sei - le dissi serio - si, lo sono, per colpa tua, dai fammi scorreggiare forte voglio farle sul tuo cazzo - mi salì il sangue al cervello, tirai dentro e fuori il cazzo più volte poi le dissi : - adesso è carico, pronta a sparare - poggiai la cappella sul buco e ordinai : - fuoco! Vidi il buco gonfiarsi, poi uscirono tre corregge rumorose che fecero vibrare il mio frenulo.
Buttai il cazzo dentro e sborrai nell'intestino, lo riempii e poi le ordinai di sputarlo fuori. Uscirono scorregge, sborra e bollicine, avevo il cuore a mille, come lei. Ci sdraiammo sul letto ansimanti. La baciai di nuovo, aveva l'alito bollente, piacevole.
Restammo un po' in silenzio, lei distesa sul lato con il culo rivolto verso di me ed io seduto, con i tovaglioli imbevuti a pulire bene il cazzo.
Poi le pulii il culo, era tutto slabbrato e pieno di sborra. Lo pulii per bene infilando di tanto in tanto qualche dito dentro.
Il viagra divenne una maledizione, il cazzo era di nuovo durissimo ma il mio respiro ancora troppo corto.
Presi la sua mano e la portai sul mio cazzo. Lo strinse immediatamente e si girò di scatto. : - devo riprendermi - le dissi - non vorrei tirare le quoia. - non preoccuparti- replico' Eva - ci penso io. - avvicinò la testa è cominciò a spompinare come sempre, con maestria. Mi stringeva le palle e tirava giù la pelle fin quasi al dolore. Mordicchiava la cappella e scopava con la lingua l'uretra.
Io la guardavo al lavoro, ancora con il fiato corto.
Poi mi salì sulla pancia e si infilo' tutto il cazzo in fica. Cominciò a cavalcare ad occhi chiusi strizzandosi le tette.
Il cazzo sciacquava in quella fica così piena di umori...poi, lo tiro' fuori, si passò la mano sulla fica e trasferì gli umori raccolti sul buco del culo.
Si inculo' da sola sospirando ad ogni affondo. Non mi guardava, aveva gli occhi socchiusi e le mani che allargavano la fica come a volermela mostrare.
Non potevo durare molto, sentii la sborra montare e glielo dissi : - resisti - mi disse mentre in contemporanea aveva infilato due dita nella fica facendole vorticare. Di lì a poco sentii le palle contrarsi ed Eva cominciare a godere, forse come non mai. Mi pisciò sulla pancia mentre il cazzo sborrava nel suo culo.
Mi sentii mancare ed ebbi paura, così era troppo, almeno per me.
Si sfilo' il cazzo dal culo e ci mise un dito dentro come a costatarne il
diametro. Restammo immobili e sfatti per qualche minuto poi Eva riprese il controllo e si mise in piedi. : - se mi dici dove tieni la lavatrice ti metto queste cose sporche a lavare - non preoccuparti - risposi - posso dirti una cosa? - tu sei proprio una grande troia, lo sai vero? - si- rispose seria - ma era da qualche parte dentro di me e dormiva. L'hai svegliata tu, brutto porco, io potevo farne a meno, prima, adesso non lo so. Ma non posso perdere quel poco che ho solo per soddisfare il mio culo che friccica sempre. Farò in modo di tenerlo a bada, io non verrò più qui, davvero, e spero di non incontrare qualcun altro come te.
Si rivesti' e si sciacquo' il viso poi poggio'le mani sul letto inchinandosi verso di me e mi disse : - rispetterài la mia scelta, vero? - si - dissi - se è quello che vuoi... - lei fece cenno di sì con la testa poi piegandosi improvvisamente prese in bocca la cappella per qualche secondo, fece un risucchio facendo uno schiocco rumoroso poi alzandosi disse : - lui si, mi mancherà -
Mise il cappotto ed uscì di scena.
Pensai che forse era stato meglio così, portare avanti quel tipo di relazione poteva diventare pericoloso.
Dire che non ci pensai più sarebbe una bugia. Quel culo l'ho sognato per tanti giorni e mi ci sono segato come un quindicenne, ma poi ho iniziato a pensare ad altro e ad altre.
Tre mesi dopo, una sera di domenica mi arrivò un messaggio da Eva. Ebbi un piccolo tuffo al cuore, c'era un messaggio criptico : - è bello, ma non può bastare - risposi con il solito punto interrogativo e subito mi rispose con una foto. Era Eva a pecora con un cetriolo piantato nel culo e gli occhi sognanti. Rimasi imbambolato a guardare quel culo che io avevo sfondato. Mentre sognavo, un nuovo messaggio... Quando?
Fine
scritto il
2024-11-16
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