La sala 5
di
Carcassone
genere
dominazione
Mi sentivo un pezzo di merda. Stavo sporcando Eva mettendola in forte pericolo. I testimoni di Geova non hanno il perdono facile, anzi, con gli adulteri, specialmente con le donne, sanno essere più merde di me.
Ma questo era solo un pensiero periferico che certo non mi avrebbe fatto mollare la presa. Eva era una donna, non una bambina, quindi le mie responsabilità erano solo una percentuale.
: - non vedo l'ora di vedere come ti sta - le mandai il messaggio poco prima di cena, due giorni dopo il pompino. La spunta indicava che era in simbiosi con il suo smartphone.
Decisi di esagerare. Sdraiato sul letto tutto nudo stavo guardando una scena porno amatoriale. Il cazzo pensava ad Eva e pulsava forte. Lo inquadrai e lo fotografai. Era un bel primo piano con lo sfondo sfocato di una bocchinara all'opera.
Mandai la foto senza didascalia. Alla spunta di ricezione segui una risposta. Un cuore rosso che batteva.
- trova due ore e vestiti come sai. Dimmi quando ma non farmi aspettare troppo.
Intanto fammi vedere la fica. -
La spunta fu immediata ma non arrivò altro. Mentre mi segavo guardando una moglie che veniva inculata davanti al marito contento, pensai che avrei dovuto ragionare di più con la testa e non con il cazzo.
Il mattino seguente fui svegliato dal temporale. Sembrava dovesse finire il mondo. Tre ore di rovesci che non avevo mai visto così violenti. Da dietro i vetri osservavo la città. Un ingorgo di auto e qualche disgraziato a piedi che, evidentemente, aveva un urgenza che lo costringeva a cercare una qualche malattia da raffreddamento.
Avrei voluto sorvegliare il mercato ma non era un urgenza e rimasi in pigiama. Mentre facevo il caffè accesi il telefono.
Sullo schermo un allarme meteo, almeno azzeccato, stavolta, e due messaggi WhatsApp.
Aprii l'app e vidi che erano messaggi di Eva. La mente è veloce nei suoi ragionamenti e mentre cliccavo immaginavo di trovarmi di fronte un messaggio di addio o cose così, invece.... Una fregna , la sua fregna fantastica. Tenuta socchiusa con le dita e fotografata da sotto. Sentii il cuore battere forte mentre mi massaggiavo il cazzo. Sotto alla foto c'era scritto : - sono sicura che questa cosa mi rovinerà ma le mie notti stanno diventando drammatiche. Non riesco più a dormire ed il giorno sono sconvolta. I miei amori, i miei bambini, hanno bisogno che io sia presente, attiva, e tu non mi fai remare in quella direzione.
Ma voglio sentirti dentro, magari una volta sola ma devo. Oggi non sono andati a scuola e non so se potranno domani. Venerdì mattina io devo andare a fare dei documenti. Sarò al solito posto per le nove. Se non potrò, ti avviserò. -
Il messaggio non sembrava dimesso. Aveva una nota di comando e questo mi rendeva meno forte, pensai.
- io sarò lì ad aspettarti. Non cercare scuse e sii puntuale. Le mutande lasciale a casa. Prenditi due ore perché ti serviranno. Sei la mia cagna e lo deciderò io quante volte sarai mia. -
Solita spunta immediata e nessuna risposta. Non volevo rimanere a bagno per due giorni, allora scrissi ancora : - spero di essere stato chiaro, tu farai quello che ti dico io, è chiaro? - un immediato "si" mi tranquillizzo'.
Il Venerdì arrivò velocemente ed io ero a mille.
Alle otto e trenta già ero parcheggiato nel luogo dell'appuntamento.
Come al solito smanettavo sul cellulare quando la vidi sbucare tra le vecchiette. Aveva un vestito verde con i bottoni davanti, sembrava fuori stagione ma le stava benissimo. Aveva i soliti occhiali ed i capelli a formare una coda di cavallo.
Sali' velocemente accennando un ciao e partii.
Casa mia era vicina ed era il posto più sicuro che conoscevo. Non era la soluzione ideale secondo lei ma non mi feci convincere. Parcheggiai dietro al palazzo e gli dissi dove citofonare. Io sarei salito prima per evitare chiacchiere.
Salì due minuti dopo di me, aprii la porta e la feci entrare.
Non dissi una parola, la afferrai per le spalle e la spinsi verso il muro baciandola. Aveva un buon profumo e l'alito di menta. Mentre perlustravo la bocca mi accertai che avesse fatto quello che avevo chiesto. Misi la mano fra le sue cosce chiuse e sentii il calore della fica, libera da inutili stracci.
La portai in salone e la feci cadere sul divano. Non parlava ed aveva gli occhi impauriti. Le ordinai di aprire le gambe e mi inginocchiai. L'odore del sesso mi galvanizzo' e iniziai a leccarla. Fui tenero e la pomiciai per diversi minuti assaporando i suoi fluidi che colavano copiosi ad ogni orgasmo del suo clitoride. Mi teneva per la testa e con le dita mi accarezzava le orecchie come ad esortarmi a continuare. Mi spostai e la guardai. Era bellissima, aveva gli occhi lucidi e le braccia sul ventre mentre la fica del tutto scoperta era tutta bagnata.
Mi misi in piedi e tirai giù i pantaloni. Il cazzo svettava libero e lei lo fissava. : - succhialo - gli intimai. Mi avvicinai e glielo misi davanti alla faccia. Mi guardò ed apri' la bocca. Vidi sparire la cappella e sentii la sua lingua roteare continuamente. Lo tirai fuori e le dissi. : - non essere precipitosa, leccalo, segalo e succhialo ma fallo con calma ti voglio godere lentamente. - cominciò a leccarlo per bene, le presi la mano e le feci carezzare i coglioni, erano bollenti. Dopo qualche attimo aveva preso un bel ritmo, mi soppesava le palle mentre faceva andare su e giù il cazzo nella sua bocca.
La fermai e decisi che era giunto il momento. La feci sedere di lato con le gambe rannicchiate ed il culo rivolto verso di me. La fica sembrava una bocca carnosa. Indossai il preservativo e con la mano destra alzai la sua chiappa. La fica si dischiuse mettendo in evidenza una carne rosa e lucida. Il buco del culo contornato di peluria, era bellissimo.
Avvicinai il cazzo e il cominciai a strusciarlo tra clitoride e grandi labbra, soffermandomi sulle ultime cercando la via d'accesso. Eva aveva deciso di aiutarmi e con la mano teneva lei la chiappa aperta liberando la mia mano.
Feci entrare la cappella ed Eva sospirò. Affondai fino alle palle, senza aspettare, poi rimasi dentro facendo pulsare il cazzo. Aveva gli occhi socchiusi e con la mano continuava a mostrarmi il paradiso. Cominciai a pomparla mentre le toccavo per la prima volta i seni. Aveva capezzoli color nocciola e grandi, i seni, in quella posizione, poggiati uno sull'altro e morbidissimi, erano da baciare.
Venne improvvisamente lanciando un urlo soffocato e bagnandomi tutto il preservativo.
Lo tirai fuori e la feci sdraiare. Leccai di nuovo quella fica meravigliosa, tolsi il preservativo poi salii e mi dedicai ai seni. Era sensibile anche lì, aveva la pelle d'oca mentre li stringevo tra le dita e li succhiavo. Mi alzai in piedi e portai il mio cazzo proprio tra quelle mammelle e lo strusciai sporco di presborra. .
Eva prese l'iniziativa, afferro' il cazzo e se lo portò in bocca succhiandolo con avidità. L'altra mano, ormai senza remore scopava la fica slargandola in modo osceno. Sentii salire la sborra in maniera violenta. Le tenni ferma la testa e scaricai tutto in gola : - ti avevo avvertito - le dissi. Fece due colpi di tosse e mandò tutto giù, poi ricomincio' a succhiare come se ne volesse altro.
Eravamo esausti, l'adrenalina sembrava essere scesa e adesso riuscivo a vederla con altri occhi...continua
Ma questo era solo un pensiero periferico che certo non mi avrebbe fatto mollare la presa. Eva era una donna, non una bambina, quindi le mie responsabilità erano solo una percentuale.
: - non vedo l'ora di vedere come ti sta - le mandai il messaggio poco prima di cena, due giorni dopo il pompino. La spunta indicava che era in simbiosi con il suo smartphone.
Decisi di esagerare. Sdraiato sul letto tutto nudo stavo guardando una scena porno amatoriale. Il cazzo pensava ad Eva e pulsava forte. Lo inquadrai e lo fotografai. Era un bel primo piano con lo sfondo sfocato di una bocchinara all'opera.
Mandai la foto senza didascalia. Alla spunta di ricezione segui una risposta. Un cuore rosso che batteva.
- trova due ore e vestiti come sai. Dimmi quando ma non farmi aspettare troppo.
Intanto fammi vedere la fica. -
La spunta fu immediata ma non arrivò altro. Mentre mi segavo guardando una moglie che veniva inculata davanti al marito contento, pensai che avrei dovuto ragionare di più con la testa e non con il cazzo.
Il mattino seguente fui svegliato dal temporale. Sembrava dovesse finire il mondo. Tre ore di rovesci che non avevo mai visto così violenti. Da dietro i vetri osservavo la città. Un ingorgo di auto e qualche disgraziato a piedi che, evidentemente, aveva un urgenza che lo costringeva a cercare una qualche malattia da raffreddamento.
Avrei voluto sorvegliare il mercato ma non era un urgenza e rimasi in pigiama. Mentre facevo il caffè accesi il telefono.
Sullo schermo un allarme meteo, almeno azzeccato, stavolta, e due messaggi WhatsApp.
Aprii l'app e vidi che erano messaggi di Eva. La mente è veloce nei suoi ragionamenti e mentre cliccavo immaginavo di trovarmi di fronte un messaggio di addio o cose così, invece.... Una fregna , la sua fregna fantastica. Tenuta socchiusa con le dita e fotografata da sotto. Sentii il cuore battere forte mentre mi massaggiavo il cazzo. Sotto alla foto c'era scritto : - sono sicura che questa cosa mi rovinerà ma le mie notti stanno diventando drammatiche. Non riesco più a dormire ed il giorno sono sconvolta. I miei amori, i miei bambini, hanno bisogno che io sia presente, attiva, e tu non mi fai remare in quella direzione.
Ma voglio sentirti dentro, magari una volta sola ma devo. Oggi non sono andati a scuola e non so se potranno domani. Venerdì mattina io devo andare a fare dei documenti. Sarò al solito posto per le nove. Se non potrò, ti avviserò. -
Il messaggio non sembrava dimesso. Aveva una nota di comando e questo mi rendeva meno forte, pensai.
- io sarò lì ad aspettarti. Non cercare scuse e sii puntuale. Le mutande lasciale a casa. Prenditi due ore perché ti serviranno. Sei la mia cagna e lo deciderò io quante volte sarai mia. -
Solita spunta immediata e nessuna risposta. Non volevo rimanere a bagno per due giorni, allora scrissi ancora : - spero di essere stato chiaro, tu farai quello che ti dico io, è chiaro? - un immediato "si" mi tranquillizzo'.
Il Venerdì arrivò velocemente ed io ero a mille.
Alle otto e trenta già ero parcheggiato nel luogo dell'appuntamento.
Come al solito smanettavo sul cellulare quando la vidi sbucare tra le vecchiette. Aveva un vestito verde con i bottoni davanti, sembrava fuori stagione ma le stava benissimo. Aveva i soliti occhiali ed i capelli a formare una coda di cavallo.
Sali' velocemente accennando un ciao e partii.
Casa mia era vicina ed era il posto più sicuro che conoscevo. Non era la soluzione ideale secondo lei ma non mi feci convincere. Parcheggiai dietro al palazzo e gli dissi dove citofonare. Io sarei salito prima per evitare chiacchiere.
Salì due minuti dopo di me, aprii la porta e la feci entrare.
Non dissi una parola, la afferrai per le spalle e la spinsi verso il muro baciandola. Aveva un buon profumo e l'alito di menta. Mentre perlustravo la bocca mi accertai che avesse fatto quello che avevo chiesto. Misi la mano fra le sue cosce chiuse e sentii il calore della fica, libera da inutili stracci.
La portai in salone e la feci cadere sul divano. Non parlava ed aveva gli occhi impauriti. Le ordinai di aprire le gambe e mi inginocchiai. L'odore del sesso mi galvanizzo' e iniziai a leccarla. Fui tenero e la pomiciai per diversi minuti assaporando i suoi fluidi che colavano copiosi ad ogni orgasmo del suo clitoride. Mi teneva per la testa e con le dita mi accarezzava le orecchie come ad esortarmi a continuare. Mi spostai e la guardai. Era bellissima, aveva gli occhi lucidi e le braccia sul ventre mentre la fica del tutto scoperta era tutta bagnata.
Mi misi in piedi e tirai giù i pantaloni. Il cazzo svettava libero e lei lo fissava. : - succhialo - gli intimai. Mi avvicinai e glielo misi davanti alla faccia. Mi guardò ed apri' la bocca. Vidi sparire la cappella e sentii la sua lingua roteare continuamente. Lo tirai fuori e le dissi. : - non essere precipitosa, leccalo, segalo e succhialo ma fallo con calma ti voglio godere lentamente. - cominciò a leccarlo per bene, le presi la mano e le feci carezzare i coglioni, erano bollenti. Dopo qualche attimo aveva preso un bel ritmo, mi soppesava le palle mentre faceva andare su e giù il cazzo nella sua bocca.
La fermai e decisi che era giunto il momento. La feci sedere di lato con le gambe rannicchiate ed il culo rivolto verso di me. La fica sembrava una bocca carnosa. Indossai il preservativo e con la mano destra alzai la sua chiappa. La fica si dischiuse mettendo in evidenza una carne rosa e lucida. Il buco del culo contornato di peluria, era bellissimo.
Avvicinai il cazzo e il cominciai a strusciarlo tra clitoride e grandi labbra, soffermandomi sulle ultime cercando la via d'accesso. Eva aveva deciso di aiutarmi e con la mano teneva lei la chiappa aperta liberando la mia mano.
Feci entrare la cappella ed Eva sospirò. Affondai fino alle palle, senza aspettare, poi rimasi dentro facendo pulsare il cazzo. Aveva gli occhi socchiusi e con la mano continuava a mostrarmi il paradiso. Cominciai a pomparla mentre le toccavo per la prima volta i seni. Aveva capezzoli color nocciola e grandi, i seni, in quella posizione, poggiati uno sull'altro e morbidissimi, erano da baciare.
Venne improvvisamente lanciando un urlo soffocato e bagnandomi tutto il preservativo.
Lo tirai fuori e la feci sdraiare. Leccai di nuovo quella fica meravigliosa, tolsi il preservativo poi salii e mi dedicai ai seni. Era sensibile anche lì, aveva la pelle d'oca mentre li stringevo tra le dita e li succhiavo. Mi alzai in piedi e portai il mio cazzo proprio tra quelle mammelle e lo strusciai sporco di presborra. .
Eva prese l'iniziativa, afferro' il cazzo e se lo portò in bocca succhiandolo con avidità. L'altra mano, ormai senza remore scopava la fica slargandola in modo osceno. Sentii salire la sborra in maniera violenta. Le tenni ferma la testa e scaricai tutto in gola : - ti avevo avvertito - le dissi. Fece due colpi di tosse e mandò tutto giù, poi ricomincio' a succhiare come se ne volesse altro.
Eravamo esausti, l'adrenalina sembrava essere scesa e adesso riuscivo a vederla con altri occhi...continua
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Commenti dei lettori al racconto erotico