Una giornata di relax
di
Allangibson
genere
etero
Era da un po’ di tempo che lavorativo come un matto così quella mattina decisi di prendermi una pausa. Voleva stare tutta la mattina a casa ed approfittando che Cristina non sarebbe tornata da lavoro prima delle 14, volevo stare sul divano a gustarmi i telefilm anni 80 che trasmettevano a quell ora. Finita la colazione prima di dedicarmi ai miei piani pensai di farmi una fumatina sul cortile della cucina, ogni tanto mi piace farmi una canna!
Ero appoggiato allo stipite della portafinestra fumando in tranquillità quando venni incuriosito da dei rumori provenienti dalla casa adiacente. Era Martina la figlia dei vicini che stava gettando le briciole della colazione dentro il bidone. Martina è una ragazza di 22 anni scura di carnagione con dei bei capelli lunghi, neri e ricci. È sempre stata leggermente rotondetta ma non gustava perché aveva un bel sedere e delle tette bellissime, tranquillamente era una bella quarta.
“Buongiorno!” Dissi per attirare la sua attenzione.
“Ciao Alessandro “ replicò lei “ Oggi a casa?
“Si” risposi “ avevo voglia di rilassarmi.
Finito quello che stava facendo si diresse verso di me.
“ Ma quella è una canna?”
“ L avevo detto che volevo rilassarmi!”
Lei sorrise e io feci il gesto di porgegliela, accetto volentieri aggiungendo: “ mi rilasso un po’ pure io! “
Ero ancora con il pigiama ed anche lei era vestita da casa, pantaloncini sgambati ed una larga maglia. Notai subito che non portava il reggiseno e potevo intravedere la forma molto generosa dei suoi capezzoli. Chiacchierammo per un po’ del più e del meno, quando quasi senza pensarci le proposi di entrare per bere una tisana e magari fare un altra fumatina visto che la canna era già finita!
Non batte ciglio e mi segui in cucina, inizia a far bollire L acqua per le tisane e nel frattempo rullai in altra canna prendendo la mia migliore erba.
Quando tutto fu pronto mi accomodai sul divano, lei in una poltroncina li vicino.
Sorseggiavamo la tisana e ci passavamo lo spinello, chiacchieravamo e ridevamo ricordando i 10 anni di vicinato quando L occhio mi riaccadde sul suo seno.
“ Hai sempre avuto due grandi belle tette” dissi, ci fu un attimo di silenzio e poi lei sorrise. La mossa seguente mi fece salire il sangue alla testa infatti lei scuotè con le mani i due grossi seni, quasi per istinto mi toccai il pacco diventato ormai barzotto.
In quell istante lei si alza, aveva il portamento di un amazzone, con un gesto sfila la maglietta e lascia scivolare i pantaloncini.
Si accarezza i seni e si avvicina.
Faccio scivolare il piccolissimo slip bianco e la visione fu inebriante, un piccolo ciuffetto nero che faceva da corona a due labbra carnose . Con un elastico che teneva al polso si sistema i capelli e si china tra le mie gambe e mi sfila i pantaloni del pigiama insieme ai boxer.
In un attimo in mio cazzo balzo come una molla. Lo cominciò a baciare delicatamente dalla base fino alla punta e quando fu arrivata lì lo avvolse tra le sue labbra.
La ragazza era molto brava!
Lo succhiava lentamente facendolo scomparire dentro la bocca mentre le sue mani con delle unghia laccate di blu accarezzavano le mie cosce.
Appena fu scappellato per bene comincio a leccare la cappella segando, poi lo sbatteva sul seno e lo strusciava sui capezzoli.
Quella mattina stavo veramente bene … più relax di questo!!!!
Quando Martina capì che avevo il cazzo bello duro si rialzò e si mise a cavalcioni su di me.
Con le mani si aiuto a dirigere il mio cazzo dentro la sua figa e non appena fu tutto dentro cominciò ad ondeggiare con il bacino.
Sentivo la sua voglia dall intensità dei movimenti, mi trovai quelle tette davanti la faccia . Iniziai a succhiare i capezzoli che erano turgidi e scuri, L arrola da grande divento più piccola e rugoso. A volte ho esagerato mordendole i capezzoli un po’ troppo forte sentii i suoi gemiti che si trasformavano in esili urla.
Avevo anch’io voglia di ricambiare il rapporto orale così la sdraiai sul divano e dopo un paio di colpi alla missionaria. Le diedi un bacio sulla bocca, piano piano scesi prima tra i seni poi sul ventre, mi fermai ad annusare il ciuffetto di peli, intriso dei suoi umori, per dirigermi in fine al suo clitoride.
Ansimava, era in estasi, con le mani mi accarezzava i capelli ed affondava in mio viso sulla sua figa, ebbe un orgasmo.
Con la testa serrata tra le sue gambe sentendola godere mi venne voglia di vederla pecorina.
La invitai ad assumere la posizione della mia fantasia e mi apparve un culo morbido e tondo. Potevo sentire il peso dei suoi seni tra le mani. La sua schiena era molto sexy, aveva i fianchi tosti e tra le chiappe un bocciolo di rosa che mi invitava a scoparlo. Cominci a passare la cappella sulle labbra della figa umida per poi salire ed appoggiarla su quel bocciolo. Sentii il fremito del buchetto sul mii cazzo però la sua mano mi allontanò.
“Li non lo mai fatto non voglio !” Disse lei.
Mi costo tanto sacrificio e lascia scorre il cazzo sotto scopandola nella figa. Ero sicuro che quell appuntamento era solo rinviato magari ad in altra giornata di relax.
La tenevo per inchiamchi e la scopavo forte vedevo le sue tette che oscillavano a ritmo, lei godeva cercando di smorzare i gemiti di piacere.
Volevo sborrare, dove? Volevo sborrargli ovunque!
La faccio mettere seduta sul divano e gli metto il cazzo davanti la bocca. Capisce. Inizia a spompinarmi, confermo con la bocca era bravissima e quando capisce che sono alle strette poggia la cappella sui seni. Un fiocco la inondo poi un altro più piccolo e mungendomi il cazzo tira fuori le ultime goccioline.
Aveva il seno inondato di sperma.
Le accarezzai il viso e le diedi un bacio sulle labbra.
Prima di andare via si pulì con dello scottex e rimasimo una decina di minuti sul divano a goderci una giornata di relax.
Ero appoggiato allo stipite della portafinestra fumando in tranquillità quando venni incuriosito da dei rumori provenienti dalla casa adiacente. Era Martina la figlia dei vicini che stava gettando le briciole della colazione dentro il bidone. Martina è una ragazza di 22 anni scura di carnagione con dei bei capelli lunghi, neri e ricci. È sempre stata leggermente rotondetta ma non gustava perché aveva un bel sedere e delle tette bellissime, tranquillamente era una bella quarta.
“Buongiorno!” Dissi per attirare la sua attenzione.
“Ciao Alessandro “ replicò lei “ Oggi a casa?
“Si” risposi “ avevo voglia di rilassarmi.
Finito quello che stava facendo si diresse verso di me.
“ Ma quella è una canna?”
“ L avevo detto che volevo rilassarmi!”
Lei sorrise e io feci il gesto di porgegliela, accetto volentieri aggiungendo: “ mi rilasso un po’ pure io! “
Ero ancora con il pigiama ed anche lei era vestita da casa, pantaloncini sgambati ed una larga maglia. Notai subito che non portava il reggiseno e potevo intravedere la forma molto generosa dei suoi capezzoli. Chiacchierammo per un po’ del più e del meno, quando quasi senza pensarci le proposi di entrare per bere una tisana e magari fare un altra fumatina visto che la canna era già finita!
Non batte ciglio e mi segui in cucina, inizia a far bollire L acqua per le tisane e nel frattempo rullai in altra canna prendendo la mia migliore erba.
Quando tutto fu pronto mi accomodai sul divano, lei in una poltroncina li vicino.
Sorseggiavamo la tisana e ci passavamo lo spinello, chiacchieravamo e ridevamo ricordando i 10 anni di vicinato quando L occhio mi riaccadde sul suo seno.
“ Hai sempre avuto due grandi belle tette” dissi, ci fu un attimo di silenzio e poi lei sorrise. La mossa seguente mi fece salire il sangue alla testa infatti lei scuotè con le mani i due grossi seni, quasi per istinto mi toccai il pacco diventato ormai barzotto.
In quell istante lei si alza, aveva il portamento di un amazzone, con un gesto sfila la maglietta e lascia scivolare i pantaloncini.
Si accarezza i seni e si avvicina.
Faccio scivolare il piccolissimo slip bianco e la visione fu inebriante, un piccolo ciuffetto nero che faceva da corona a due labbra carnose . Con un elastico che teneva al polso si sistema i capelli e si china tra le mie gambe e mi sfila i pantaloni del pigiama insieme ai boxer.
In un attimo in mio cazzo balzo come una molla. Lo cominciò a baciare delicatamente dalla base fino alla punta e quando fu arrivata lì lo avvolse tra le sue labbra.
La ragazza era molto brava!
Lo succhiava lentamente facendolo scomparire dentro la bocca mentre le sue mani con delle unghia laccate di blu accarezzavano le mie cosce.
Appena fu scappellato per bene comincio a leccare la cappella segando, poi lo sbatteva sul seno e lo strusciava sui capezzoli.
Quella mattina stavo veramente bene … più relax di questo!!!!
Quando Martina capì che avevo il cazzo bello duro si rialzò e si mise a cavalcioni su di me.
Con le mani si aiuto a dirigere il mio cazzo dentro la sua figa e non appena fu tutto dentro cominciò ad ondeggiare con il bacino.
Sentivo la sua voglia dall intensità dei movimenti, mi trovai quelle tette davanti la faccia . Iniziai a succhiare i capezzoli che erano turgidi e scuri, L arrola da grande divento più piccola e rugoso. A volte ho esagerato mordendole i capezzoli un po’ troppo forte sentii i suoi gemiti che si trasformavano in esili urla.
Avevo anch’io voglia di ricambiare il rapporto orale così la sdraiai sul divano e dopo un paio di colpi alla missionaria. Le diedi un bacio sulla bocca, piano piano scesi prima tra i seni poi sul ventre, mi fermai ad annusare il ciuffetto di peli, intriso dei suoi umori, per dirigermi in fine al suo clitoride.
Ansimava, era in estasi, con le mani mi accarezzava i capelli ed affondava in mio viso sulla sua figa, ebbe un orgasmo.
Con la testa serrata tra le sue gambe sentendola godere mi venne voglia di vederla pecorina.
La invitai ad assumere la posizione della mia fantasia e mi apparve un culo morbido e tondo. Potevo sentire il peso dei suoi seni tra le mani. La sua schiena era molto sexy, aveva i fianchi tosti e tra le chiappe un bocciolo di rosa che mi invitava a scoparlo. Cominci a passare la cappella sulle labbra della figa umida per poi salire ed appoggiarla su quel bocciolo. Sentii il fremito del buchetto sul mii cazzo però la sua mano mi allontanò.
“Li non lo mai fatto non voglio !” Disse lei.
Mi costo tanto sacrificio e lascia scorre il cazzo sotto scopandola nella figa. Ero sicuro che quell appuntamento era solo rinviato magari ad in altra giornata di relax.
La tenevo per inchiamchi e la scopavo forte vedevo le sue tette che oscillavano a ritmo, lei godeva cercando di smorzare i gemiti di piacere.
Volevo sborrare, dove? Volevo sborrargli ovunque!
La faccio mettere seduta sul divano e gli metto il cazzo davanti la bocca. Capisce. Inizia a spompinarmi, confermo con la bocca era bravissima e quando capisce che sono alle strette poggia la cappella sui seni. Un fiocco la inondo poi un altro più piccolo e mungendomi il cazzo tira fuori le ultime goccioline.
Aveva il seno inondato di sperma.
Le accarezzai il viso e le diedi un bacio sulle labbra.
Prima di andare via si pulì con dello scottex e rimasimo una decina di minuti sul divano a goderci una giornata di relax.
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Ciao sono Cristina
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