L'avvocata del cazzo (1)
di
avv82
genere
prime esperienze
Vivevo una vita felice, venivo dalla Milano bene, ovattata, come tutte le mie amiche, università, laurea, e attività professionale, con il mio fidanzato che poi sarà mio marito, eravamo una coppia perfetta, tutto come da copione, poi quel pomeriggio di Febbraio la mia vita cambia, e si, quel pomeriggio aspettavo a studio Michele, un ragazzo che seguivo nella mia attività di avvocato penalista, lo studio era vuoto, come succedeva di Venerdì, eravamo soli, e mentre discutevamo di come affrontare i casini che combinava, eravamo una dinanzi all'altro, e lo vedevo che mi fissava, mi sentivo in imbarazzo, le sue occhiate mi facevano sentire nuda, poi un sussulto, si alza, fa il giro della scrivania, mi prende per un braccio, oppongo resistenza, ma lui aumenta la forza, gli dico cosa fai Michele, ma lui niente, poi sento la sua lingua farsi strada nelle mie labbra, e la sua mano insinuarsi tra le mie gambe, e la gonna alzarsi, ad un tratto cedo, la mia passera si bagna, sono completamente sottomessa, ci baciamo, ci stringiamo, sento la sua presa forte e decisa, mi eccita, poi mi mette seduta, si abbassa i pantaloni, e il suo cilindro di carne, lungo e duro, circonciso, con la sua cappella violacea, lo prendo in bocca, e lui mi spinge ritmicamente, dalla nuca, mi porta la mia mano ad accarezzare i suoi testicoli. Dallo specchio della libreria, mi vedo, io seminuda, con il suo pisellone, in bocca, che spadroneggia, e lui fiero, e soddisfatto, mi dice "Valentina quante seghe mi sono fatto in carcere, dopo i colloqui con te", ascolto le sue parole, poi sento un liquido, caldo, scendere nella mia gola, ed un sospiro di sollievo e soddisfazione, da parte di Michele, ha raggiunto l'orgasmo ed io per la prima volta ho ingoiato lo sperma. Il suo pisello perde vigore, siamo una dinanzi all'atro, mi sento imbarazzata. Ma l'eccitazione è tanta, le sue sapienti mani toccano le labbra della mia passerina, mi dice " come è bella e stretta, non come quella delle troie che frequento io...e ride" in breve, ecco il suo pisello di nuovo in tiro, mi penetra oramai sono completamente sua, riversa su di me tutta la sua forza e libidine, scopa veramente bene, ed io libero delle mie perversioni, che con il mio fidanzato non riuscivo a liberare, ogni volta che raggiunge l'orgasmo, lo riversa nella mia bocca, dicendomi " cosi non rimani incinta" mi scopa sulla scrivania, sul divano d'attesa, appoggiata al muro, e i miei orgasmi, si ripetono incessantemente.
Finita la nostra passione, rientro nella realtà, sono passate due ore, i nostri vestiti, sono sparsi nella mio ufficio, gli dico Michele ricomponiamoci, lui annuisce, e ben presto, ci rivestiamo, lo accompagno alla porta ci baciamo, mi tocca il culo, e mi dice, torno tranquilla, torno, con fare malizioso, ed aggiunge "Ciao troietta".
Sono sola in ufficio, mi ricompongo, mi trucco di nuovo, sistemo l'ufficio, sento l'odore dei nostri ormoni, i muri trasudano dei nostri orgasmi, poi il suono del campanello, mi riporta alla realtà, dallo spioncino guardo è il mio Simone, lo faccio entrare, sono in paranoia, ma mi rendo conto, che ho sistemato tutto, mi bacia sulle labbra, e mi dice, che i nostri amici ci aspettano per l'aperitivo, in centro, spengo i computer, chiudo le finestre lo guardo, tutto fila liscio, è impegnato con il suo cell., andiamo via, in macchina, ripenso al pomeriggio passato, con Michele, ed al rischio di essere sorpresa, arriviamo dai nostri amici, tutto passa, e affronto la serata, con la mia fica dolorante.
Finita la nostra passione, rientro nella realtà, sono passate due ore, i nostri vestiti, sono sparsi nella mio ufficio, gli dico Michele ricomponiamoci, lui annuisce, e ben presto, ci rivestiamo, lo accompagno alla porta ci baciamo, mi tocca il culo, e mi dice, torno tranquilla, torno, con fare malizioso, ed aggiunge "Ciao troietta".
Sono sola in ufficio, mi ricompongo, mi trucco di nuovo, sistemo l'ufficio, sento l'odore dei nostri ormoni, i muri trasudano dei nostri orgasmi, poi il suono del campanello, mi riporta alla realtà, dallo spioncino guardo è il mio Simone, lo faccio entrare, sono in paranoia, ma mi rendo conto, che ho sistemato tutto, mi bacia sulle labbra, e mi dice, che i nostri amici ci aspettano per l'aperitivo, in centro, spengo i computer, chiudo le finestre lo guardo, tutto fila liscio, è impegnato con il suo cell., andiamo via, in macchina, ripenso al pomeriggio passato, con Michele, ed al rischio di essere sorpresa, arriviamo dai nostri amici, tutto passa, e affronto la serata, con la mia fica dolorante.
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