Silvia e la mamma.
di
goldenoro69$
genere
incesti
Quando ti accorgi che di tutte le prospettive che avevi non se ne realizza neanche una cominci a pensare di essere un fallito. Dopo il diploma i miei vollero che proseguissi gli studi ma non ne avevo voglia. Vedevo che tanti laureati non trovavano lavoro e mi convinsi che essere disoccupato con la laurea o col diploma non c'era nessuna differenza. Passavo parte del mi tempo al parco e li avevo conosciuto la signora Carla che frequentava quel posto per la camminata mattutina. Giorno dopo giorno tra una chiacchiera e l'altra si camminava assieme e nei discorsi si entrava sempre di più nel privato.
Una mattina mi disse che aveva una figlia disabile ricoverata in un istituto e che aveva compiuto diciott'anni da un mese e che l'istituto non poteva più tenerla neanche a pagarli.
Dopo qualche giorno effettivamente Silvia tornò a casa e Carla volle che la conoscessi e mi invitò a casa per un caffè. Quando la vidi restai affascinato una ragazza bionda bellissima seduta sulla sedia a rotelle. Dopo le presentazioni La mamma ci lasciò soli e Silvia di cui l'unico handicap che vedevo. In un'ora mi raccontò tutta la sua vita scusandosi poi di avermi annoiato. "Tutt'altro" dissi e la baciai sulla testa. Sentii una scarica di adrenalina assalirmi ed una sensazione mai avuta nella spina dorsale. Da allora Carla e Silvia mi vollero per la visita giornaliera. La mattina si faceva trovare sulla sedia a rotelle con una tuta sportiva ogni giorno diversa. Una mattina si fece trovare a letto e pensai che stesse male ma il viso era radioso e mi accolse con un sorriso speciale. Carla venne a dirci che usciva e tornava ad ora di pranzo ed ero invitato. Quando restammo soli Silvia volle che mi mettessi al suo fianco sul letto, lo fece e mi diede un bacio sulle labbra. Già immaginavo come sarebbe finita quella mattinata ma non mi aspettavo che era nuda nella parte inferiore e non appena mi distesi sul letto con la sola forza delle braccia mi trascinò sul suo corpo e mi avvinghiò con forza e premendo il suo bacino sul mio, volle che restassi nudo subito e mi volle sopra, allargò le gambe e volle subito il cazzo dentro. Sembrava una furia, venne subito e non si fermava ,"Sborrami dentro prendo la pillola" Venimmo assieme e girandomi verso la porta vidi Carla che soddisfatta ci guardava. "Non sei uscita"? "Non mi potevo perdere questo meraviglioso momento, grazie per tutto" Ero diventato di casa, la maggior parte del tempo lo passavo con loro. Un giorno a pranzo trovai un signore e mi dissero che era il padre di Silvia ed era un ricco industriale e seppe da Carla che tra me e Silvia c'era una forte simpatia. Mi offrì il lavoro, la macchina, la casa, mi offrì tutto. Carla la maggior parte del tempo lo passava con noi ed una sera rientrando dal lavoro le trovai entrambe sul letto. Ricollegai quella prima volta con Silvia ed infatti mi "imposero gentilmente di spogliarmi e mettermi con loro. Mi scoparono e non so per quale motivo non riuscivo a sborrare ed il cazzo restava sempre dritto, mentre per loro era un orgasmo continuo. Forse era la situazione che mi eccitava ed infatti quando sborrai fu una liberazione.
Da quella sera il nostro letto occupava sempre tre persone ma la sorpresa doveva ancora arrivare.
Una mattina mi disse che aveva una figlia disabile ricoverata in un istituto e che aveva compiuto diciott'anni da un mese e che l'istituto non poteva più tenerla neanche a pagarli.
Dopo qualche giorno effettivamente Silvia tornò a casa e Carla volle che la conoscessi e mi invitò a casa per un caffè. Quando la vidi restai affascinato una ragazza bionda bellissima seduta sulla sedia a rotelle. Dopo le presentazioni La mamma ci lasciò soli e Silvia di cui l'unico handicap che vedevo. In un'ora mi raccontò tutta la sua vita scusandosi poi di avermi annoiato. "Tutt'altro" dissi e la baciai sulla testa. Sentii una scarica di adrenalina assalirmi ed una sensazione mai avuta nella spina dorsale. Da allora Carla e Silvia mi vollero per la visita giornaliera. La mattina si faceva trovare sulla sedia a rotelle con una tuta sportiva ogni giorno diversa. Una mattina si fece trovare a letto e pensai che stesse male ma il viso era radioso e mi accolse con un sorriso speciale. Carla venne a dirci che usciva e tornava ad ora di pranzo ed ero invitato. Quando restammo soli Silvia volle che mi mettessi al suo fianco sul letto, lo fece e mi diede un bacio sulle labbra. Già immaginavo come sarebbe finita quella mattinata ma non mi aspettavo che era nuda nella parte inferiore e non appena mi distesi sul letto con la sola forza delle braccia mi trascinò sul suo corpo e mi avvinghiò con forza e premendo il suo bacino sul mio, volle che restassi nudo subito e mi volle sopra, allargò le gambe e volle subito il cazzo dentro. Sembrava una furia, venne subito e non si fermava ,"Sborrami dentro prendo la pillola" Venimmo assieme e girandomi verso la porta vidi Carla che soddisfatta ci guardava. "Non sei uscita"? "Non mi potevo perdere questo meraviglioso momento, grazie per tutto" Ero diventato di casa, la maggior parte del tempo lo passavo con loro. Un giorno a pranzo trovai un signore e mi dissero che era il padre di Silvia ed era un ricco industriale e seppe da Carla che tra me e Silvia c'era una forte simpatia. Mi offrì il lavoro, la macchina, la casa, mi offrì tutto. Carla la maggior parte del tempo lo passava con noi ed una sera rientrando dal lavoro le trovai entrambe sul letto. Ricollegai quella prima volta con Silvia ed infatti mi "imposero gentilmente di spogliarmi e mettermi con loro. Mi scoparono e non so per quale motivo non riuscivo a sborrare ed il cazzo restava sempre dritto, mentre per loro era un orgasmo continuo. Forse era la situazione che mi eccitava ed infatti quando sborrai fu una liberazione.
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