Un'esperienza che non ti aspetti (un attimo di follia)

di
genere
prime esperienze

Esperienza realmente accaduta molto tempo fa ma ancora ben presente nella mia mente perchè ha rappresentato la mia iniziazione al sesso. Facevo l'infermiere in un ospedale importante e a quel tempo ero assegnato ad un reparto femminile molto impegnativo. Da qualche giorno era ricoverata una ragazza trentenne per problemi epatici, che chiamerò M., e dopo il mio turno di riposo riprendendo servizio vengo a conoscenza che la ragazza era andata in coma a causa di complicazioni molto gravi. Lo stato di coma permane per diversi giorni, mentre tutte le equipe mediche, tecniche ed infermieristiche si prodigavano per assicurare ogni possibile supporto alla ragazza e ai suoi familiari. Come infermiere, insieme ad altri colleghi ci occupavamo delle sue condizioni igieniche fisiche essendo collegata a numerosi tubi di fleboclisi, drenaggi e cateteri. Per il personale sanitario era pura routine "manipolare" quel corpo nudo, violentato da tutti quei tubi: lavare anche le sue parti intime, asciugare al sua morbida pelle, frizionare e cambiare spesso la sua posizione per evitare piaghe dolorose. Ma la M. era una ragazza giovane e forte e dopo cinque giorni di coma ci fu il tanto sospirato risveglio con grande soddisfazione di tutti. Una sera, pochi giorni dopo il suo risveglio, mi trovo a fare il turno di notte. Come sempre ho fatto un giro per vedere tutti i pazienti e sono entrato anche nella sua camera (singola, separata da tutte le altre) e M. mi rivolge un caloroso saluto, sorridente e mi tiene a lungo la mano raccontandomi delle sue condizioni e della gratitudine che ha nei confronti di tutti i sanitari e mi dice che è particolarmente grata a me che mi sono sempre dimostrato affettuoso nei suoi confronti. A conclusionme del breve colloquio mi chiede se dopo aver sbrigato le attività routinarie, se sarei passato da lei per augurarle la buonanotte. Terminati compiti specifici per il turno di notte, il mio collega si mette a riposare in un salottino mentre io vado a salutare M. Lei ovviamente è ancora sveglia, distesa nel letto, vestita solo della camicia ospedaliera (praticamente nuda), senza le mutandine come lo era stata in tutti i giorni passati e coperta solo da un lenzuolo. Mi chiede di sedermi un pò vicino a lei, cosa che faccio volentieri, sapendo che tutto il reparto era tranquillo e che il mio collega avrebbe risposto ad eventuali chiamate di altri pazienti. Mi siedo accanto al letto e lei mi afferra la mano portandosela sul petto. Mi dice che con me sente di essere al sicuro e che le dono molto conforto, Mentre parliamo, lei porta la mia mano sotto la camicia e mi chiede di accarezzarla: la pelle è liscia e morbida, lei mi spinge la mano verso il seno che sento bello sodo e i capezzoli duri per un inizio di eccitazione. Mi dice: "accarezzami, non ti fermare". Dopo un pò mi prende la mano e la sposta lentamente verso il suo inguine. Io mi irrigidisco un pò per via del senso del dovere e del rispetto nel confronto dei malati, ma anche il mio uccello ventenne si irrigidisce al contatto con la pelle calda e morbida di M. Accarezzo e gioco con il suo ombelico mentre lei mi spinge lentamente verso il basso; lei non parla ma sospira; lunghi sospiri quando arrivo al suo ciuffo di peli scuri che oramai conosco da molti giorni; mi preme la mano sul suo sesso e allarga le gambe per consentirmi di accarezzarla meglio. La mia mano si impossessa di lei e le dita si muovono da sole in un lago di umori. Intanto lei toglie la mano dalla mia e la appoggia sul mio pacco ormai rigido; mi alzo in piedi perchè lei mi abbassi i pantaloni e ora è lei che si impadronisce del mio uccello. Lo accarezza con grande maestria, raccoglie nella sua mano le mie palle e le stringe delicatamente quasi a soppesarne la consistenza. Io continuo a massaggiarle la figa bollente e mormora qualcosa che assomiglia a "fammi godere" e contemporaneamente sporge la testa fino al bordo del letto per afferrare nelle sue labbra il mio sesso durissimo. Io sono completamente stravolto dall'eccitazione e dal trasporto della sua passione. La masturbo dolcemente, quasi impacciato dalla singolare situazione ma la sua figa è un lago di umore bollente: impossibile resistere e fare funzionare il cervello. Il clitoride si sporge dalle grandi labbra quasi a cercare le mie dita, in realtà è M. che protende la sua figa verso la mano che le dà piacere mentre lei dà piacere a me tenendo saldamente tra le labbra il mio cazzo pronto ad esplodere. E' il mio primo pompino e mai avrei pensato a quanto fosse meraviglioso farselo fare da una donna esperta e vogliosa. M. ci sa fare e lo dimostra continuando ad accarezzarmi le palle mentre me lo succhia avidamente: mugugna, sospira, muove il bacino contro la mia mano, mi accarezza con la lingua il cazzo e un dito della sua mano si insinua nel mio culo. A qual punto non ce la faccio più ed esplodo nella sua bocca tutta l'energia di un cazzo caricato a mille! Ora viene anche lei, quasi aspettasse di sentire il mio succo bollente nella sua bocca prima di esplodere a sua volta in un orgasmo liberatorio che la fa sobbalzare sul letto e le provoca tremori e spasmi all'inguine. Lei non molla il mio cazzo e aspetta che io mia sia completamente scaricato nella sua bocca per poi leccarmelo ben bene fino all'ultima goccia. Deglutisce tutto quasi a saziare una sete prolungata e mi dice "Sei buono anche qui". Io continuo ad accarezzarle il clitoride ancora in erezione per prolungare il suo orgasmo. Dopo qualche minuto ci ricomponiamo e ci concediamo ancora qualche carezza e infine lei mi dice: "Grazie di tutto". E si assopisce con il sapore del mio cazzo fra le labbra e io mi lecco la mano che sapeva di figa e che le ha dato il piacere della rinascita. Dopo questo episodio non c'è mai stato più nulla tra noi a conferma che è stata una parentesi, quasi un sogno, un attimo di follia.



scritto il
2022-05-29
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