Il soggiorno dello zio in casa nostra.
di
goldenoro69$
genere
incesti
L'estate che bella!!! Aspettiamo nove mesi Tanto quanto una gravidanza
e poi ?e poi ? Sono cazzi amari. Si presentano in quattro nella nostra casa per trascorrere il solito periodo di ferie non inferiore a venti giorni. Lo zio Totò fratello di papà. sua moglie Veronica (una cacacazzo d'altri tempi" Aurelio il dodicenne tutto sua madre (non per la somiglianza ma perché cacacazzo) e Marta. Marta la ventenne prima figlia che ha il pregio di farti venire senza toccarti. Lei potrebbe stare con noi tutto l'anno perché è una figa di rara bellezza.
Loro risiedono a Parabiago e lavorano entrambi da quelle parti. Lo zio gestisce uno studio estetica a la moglie ha un negozio di intimo nel centro commerciale del loro paese.
Sono spiritosi casinari e scurrili nei loro discorsi i cazzi e le fighe non mancano mai. Vengono a stare da noi perché abitiamo nella casa che ci ha lasciato nonno, suo padre. Carla , mia moglie fa buon viso a cattivo gioco e non ci sono altre soluzioni, in fondo è un sacrificio di venti giorni all'anno che ci risolvono il problema della casa. Definiamo i problemi logistici loro dormono nel nostro letto matrimoniale per dovere di ospitalità, noi sul divano matrimoniale e i ragazzi nella cameretta piccola, come ogni anno.
Marta stravolge la mia esistenza, non si può guardare, ha gli occhi magnetici, se la guardi di ti soggioga al punto di farti straparlare.
Carla ha parlato chiaro "Non mi rompere i coglioni dietro quella finta verginella di tua nipote altrimenti ti faccio fare qualche brutta figura.
Che moglie signorile mi ritrovo. "Zio mi accompagni ? zio mi porti? zio dov'è.....Tutte le varie scuse per ridere alle spalle della zia, la ragazza aveva capito, eccome!!!!
Stabilimmo i turni per i lavori di casa e la cucina, non potevano gravare su Carla. Una buona parte degli oneri la riservai per me almeno mi distraevo.
"Carla domani sei invitata perché ti porto a pranzo fuori" "Totò che cazzo dici, Veronica ti lascia fare"? "Veronica vuole restare al mare con la truppa, io già mi sono rotto i coglioni del mare, del sole, degli ombrelloni e della gente che non ha altro da fare che guardarmi in mezzo alle gambe" "E Fulvio"? (Fulvio sarei io) "Se vuole può venire, ma preferisce restare a casa per sistemare" Con un solo colpo mi tolsi tutti dai coglioni, ora dovevo lavorare su Marta. Già sapevo il prezzo da pagare, il cazzo di Totò era una golosità per Carla. La sera preparai una cena con i fiocchi suscitando la meraviglia di tutti, soprattutto di Marta che in modo particolare apprezzò una torta rustica fatta con la ricotta e tanto altro. La troietta non disse nulla davanti a Carla per non allarmarla. Il giorno successivo sveglia sul tardi, preparativi per il mare, Totò caricò Carla sulla macchina e sparirono dalla vista. Veronica non si chiese neanche perché intenta com'era a discutere con Aurelio che come al solito rompeva il cazzo anche agli angeli. L'intelligenza di Marta emerse in tutta la sua grandezza "Zio mi devi insegnare a fare quella torta" "Quando vuoi Marta, anche ora" "Ora zio proprio ora". Il cazzo prese una brutta piega e lo dovetti sistemare con una mossa repentina senza far accorgere a nessuno. Marta indossava un bikini striminzito da dove trasbordavano seni, culo, figa morivo solo a guardarla. Il gruppo residuo partì per il mare ed il sole ci trovò avvolti da una eccitazione tremenda. "Zio ma la ricotta dov'è"? la domanda mi sviò completamente, restai perplesso. Non feci in tempo a riprendermi che mi prese per la mano e mi trascinò in camera. "Zio la ricotta ? Voglio la tua" Era già nuda sul letto a gambe spalancate. Buttai i pantaloncini che finirono sulla finestra e le saltai sopra. Il cazzo entrò e basta, "Zio non provare a tirarlo fuori che prendo la pillola da tre anni" "Zio stai fermo spingi il cazzo più in fondo che puoi e non ti muovere, penso io a tutto". Lentamente con una lentezza estrema faceva uscire un solo centimetro di cazzo e poi spingeva, sentivo che toccava il fondo. Tesoro non resisto, così mi fai morire" "Quando vuoi vieni che come sento la sborra vengo anch'io" "Martaaaaaaaa" "Ziooooooooo"Le nostre lingue si erano annodate forse. "Non uscire zio" "Tesoro il cazzo non esce neanche volendo, è incollato". "Zio riprendiamo, stai fermo, ora ce lo gustiamo fino in fondo" Non mi uscivano le parole di bocca, forse non ero cosciente e se in quel momento fosse crollato il mondo non me ne sarei accorto. Riprese quell'estenuante movimento e solo allora mi resi conto del seno durissimo che premeva sul mio. Le presi il viso fissandola negli occhi "Zio quello che mi dai tu non l'ho mai provato" mi sussurrò all'orecchio eccitandolo con la lingua. Ebbe un contrazione vaginale che mi strinse il cazzo come in una morsa. Rischiai di sborrare ma non volevo. Volevo che quei momenti durassero in eterno. Esplosione incontrollata senza un gemito, parlavano i nostri corpi tremanti. Rilassammo le nostre membra e..."Zio di cazzi ne prendo tanti, ma il tuo è unico"
"Esattamente quello che penso di te tesoro" "Zio che dici la zia Carla gliela data a papà"? "Mi auguro proprio di si" "Scusa tesoro ma a Veronica non viene mai il dubbio delle corna che ha"? "Assolutamente no a Parabiago ha un negro superdotato che la scopa ogni giorno ed ora sta riposando perché il ginecologo glielo ha imposto. "Aurelio capisce questa situazione" "Non so lui pensa ancora che la sega sia un attrezzo del falegname"
"Totò che pensa" ? "Lui è un porco depravato, il lavoro che fa lo costringe a portarsi a letto la maggior parte delle clienti del suo laboratorio" .Dopo aver sistemato le camere ed esserci rivestiti, appena in tempo, perché tornò Veronica dal mare e subito dopo Carla e Totò. Carla pensava "Oggi ho tradito mio marito col fratello". Purtroppo con una mano si da e con l'altra si riceve, Forse ho ricevuto di più.
e poi ?e poi ? Sono cazzi amari. Si presentano in quattro nella nostra casa per trascorrere il solito periodo di ferie non inferiore a venti giorni. Lo zio Totò fratello di papà. sua moglie Veronica (una cacacazzo d'altri tempi" Aurelio il dodicenne tutto sua madre (non per la somiglianza ma perché cacacazzo) e Marta. Marta la ventenne prima figlia che ha il pregio di farti venire senza toccarti. Lei potrebbe stare con noi tutto l'anno perché è una figa di rara bellezza.
Loro risiedono a Parabiago e lavorano entrambi da quelle parti. Lo zio gestisce uno studio estetica a la moglie ha un negozio di intimo nel centro commerciale del loro paese.
Sono spiritosi casinari e scurrili nei loro discorsi i cazzi e le fighe non mancano mai. Vengono a stare da noi perché abitiamo nella casa che ci ha lasciato nonno, suo padre. Carla , mia moglie fa buon viso a cattivo gioco e non ci sono altre soluzioni, in fondo è un sacrificio di venti giorni all'anno che ci risolvono il problema della casa. Definiamo i problemi logistici loro dormono nel nostro letto matrimoniale per dovere di ospitalità, noi sul divano matrimoniale e i ragazzi nella cameretta piccola, come ogni anno.
Marta stravolge la mia esistenza, non si può guardare, ha gli occhi magnetici, se la guardi di ti soggioga al punto di farti straparlare.
Carla ha parlato chiaro "Non mi rompere i coglioni dietro quella finta verginella di tua nipote altrimenti ti faccio fare qualche brutta figura.
Che moglie signorile mi ritrovo. "Zio mi accompagni ? zio mi porti? zio dov'è.....Tutte le varie scuse per ridere alle spalle della zia, la ragazza aveva capito, eccome!!!!
Stabilimmo i turni per i lavori di casa e la cucina, non potevano gravare su Carla. Una buona parte degli oneri la riservai per me almeno mi distraevo.
"Carla domani sei invitata perché ti porto a pranzo fuori" "Totò che cazzo dici, Veronica ti lascia fare"? "Veronica vuole restare al mare con la truppa, io già mi sono rotto i coglioni del mare, del sole, degli ombrelloni e della gente che non ha altro da fare che guardarmi in mezzo alle gambe" "E Fulvio"? (Fulvio sarei io) "Se vuole può venire, ma preferisce restare a casa per sistemare" Con un solo colpo mi tolsi tutti dai coglioni, ora dovevo lavorare su Marta. Già sapevo il prezzo da pagare, il cazzo di Totò era una golosità per Carla. La sera preparai una cena con i fiocchi suscitando la meraviglia di tutti, soprattutto di Marta che in modo particolare apprezzò una torta rustica fatta con la ricotta e tanto altro. La troietta non disse nulla davanti a Carla per non allarmarla. Il giorno successivo sveglia sul tardi, preparativi per il mare, Totò caricò Carla sulla macchina e sparirono dalla vista. Veronica non si chiese neanche perché intenta com'era a discutere con Aurelio che come al solito rompeva il cazzo anche agli angeli. L'intelligenza di Marta emerse in tutta la sua grandezza "Zio mi devi insegnare a fare quella torta" "Quando vuoi Marta, anche ora" "Ora zio proprio ora". Il cazzo prese una brutta piega e lo dovetti sistemare con una mossa repentina senza far accorgere a nessuno. Marta indossava un bikini striminzito da dove trasbordavano seni, culo, figa morivo solo a guardarla. Il gruppo residuo partì per il mare ed il sole ci trovò avvolti da una eccitazione tremenda. "Zio ma la ricotta dov'è"? la domanda mi sviò completamente, restai perplesso. Non feci in tempo a riprendermi che mi prese per la mano e mi trascinò in camera. "Zio la ricotta ? Voglio la tua" Era già nuda sul letto a gambe spalancate. Buttai i pantaloncini che finirono sulla finestra e le saltai sopra. Il cazzo entrò e basta, "Zio non provare a tirarlo fuori che prendo la pillola da tre anni" "Zio stai fermo spingi il cazzo più in fondo che puoi e non ti muovere, penso io a tutto". Lentamente con una lentezza estrema faceva uscire un solo centimetro di cazzo e poi spingeva, sentivo che toccava il fondo. Tesoro non resisto, così mi fai morire" "Quando vuoi vieni che come sento la sborra vengo anch'io" "Martaaaaaaaa" "Ziooooooooo"Le nostre lingue si erano annodate forse. "Non uscire zio" "Tesoro il cazzo non esce neanche volendo, è incollato". "Zio riprendiamo, stai fermo, ora ce lo gustiamo fino in fondo" Non mi uscivano le parole di bocca, forse non ero cosciente e se in quel momento fosse crollato il mondo non me ne sarei accorto. Riprese quell'estenuante movimento e solo allora mi resi conto del seno durissimo che premeva sul mio. Le presi il viso fissandola negli occhi "Zio quello che mi dai tu non l'ho mai provato" mi sussurrò all'orecchio eccitandolo con la lingua. Ebbe un contrazione vaginale che mi strinse il cazzo come in una morsa. Rischiai di sborrare ma non volevo. Volevo che quei momenti durassero in eterno. Esplosione incontrollata senza un gemito, parlavano i nostri corpi tremanti. Rilassammo le nostre membra e..."Zio di cazzi ne prendo tanti, ma il tuo è unico"
"Esattamente quello che penso di te tesoro" "Zio che dici la zia Carla gliela data a papà"? "Mi auguro proprio di si" "Scusa tesoro ma a Veronica non viene mai il dubbio delle corna che ha"? "Assolutamente no a Parabiago ha un negro superdotato che la scopa ogni giorno ed ora sta riposando perché il ginecologo glielo ha imposto. "Aurelio capisce questa situazione" "Non so lui pensa ancora che la sega sia un attrezzo del falegname"
"Totò che pensa" ? "Lui è un porco depravato, il lavoro che fa lo costringe a portarsi a letto la maggior parte delle clienti del suo laboratorio" .Dopo aver sistemato le camere ed esserci rivestiti, appena in tempo, perché tornò Veronica dal mare e subito dopo Carla e Totò. Carla pensava "Oggi ho tradito mio marito col fratello". Purtroppo con una mano si da e con l'altra si riceve, Forse ho ricevuto di più.
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