Non tutti i mali vengono per cuocere.
di
goldenoro69$
genere
trio
Adriana, moglie di Attilio, dopo varie promesse un giorno venne a cucinare a casa mia. Vivevo solo da un anno e non avevo intenzione di iniziare una nuova storia dopo la delusione ricevuta da Monica che aveva perso la testa per la sua parrucchiera. Oltre al lavoro mi preoccupavo della casa e della cucina. Devo dire che dopo i primi giorni critici a causa della disorganizzazione, mi trovavo molto bene. Quando incontravo loro mi invitavano ma regolarmente rifiutavo. Non vedevo Adriana come una donna da scopare, ma era semplicemente la moglie di un amico. Forse cambiarono atteggiamento ma al momento non mi accorsi ed infatti spesso mi portavano dei succulenti piatti direttamente a casa, e siccome mi avevano chiesto quali cibi preferissi, Adriana cucinava per me a discapito di Attilio che comunque non si lamentava. Successivamente Attilio invitò Adriana a cucinare nel mio appartamento. Mi facevano sentire in debito nei loro confronti tanto che dissi "Cucina pure a casa mia anche per voi". Attilio lavorava tutto il giorno e tornava la sera mentre io avevo l'intervallo di novanta minuti però finivo un'ora più tardi di Attilio.
Il primo giorno a pranzo trovai un eccezionale piatto di gnocchi di patate che mettevano appetito solo a guardarlo. Dissi "Spettacolare Adriana, sei bravissima" Rispose "Amore li ho fatti solo per te" La guardai come fosse un alieno "Adriana la forza dell'abitudine ti fa parlare come fossi Attilio ma non è così" "No è proprio quello che volevo dire" "E' da un anno che cerchiamo di farti capire che da te io e Attilio vorremmo di più, molto di più" "Io soldi non ne ho" "Chi cazzo pensa ai soldi ? Sei veniale, noi abbiamo bisogno del tuo cazzo" Mi distesi sul divano lasciando gli gnocchi, lei prese il piatto e sedette al mio fianco imboccandomi ed ogni gnocco mi dava un bacio sulla bocca. "Siete impazziti"? "Si siamo impazziti ed ogni notte che scopiamo io e Attilio dobbiamo pensare a te per eccitarci" "Perché non lo avete detto subito" "Te lo dimostro, perché qualsiasi altra persona mi sarebbe saltata addosso tu stai ancora mangiando gli gnocchi. Ecco perché".
"Non avrei mai pensato di tradire Attilio, è un mio amico" "Attilio non vede l'ora che mi scopi e te lo dico tutto vuole anche succhiarti il cazzo" "E' gay"? "Se non lo è si avvicina molto, però se pensa a te riesce anche a scoparmi" "Stanotte dormi con noi oppure noi con te, puoi scegliere" "Voglio parlare prima con Attilio" Al rientro dal lavoro immaginando tutto Attilio venne direttamente a casa mia ed entrò a testa bassa, forse vergognandosi.
"Attilio che succede"? Mi buttò le braccia al collo e si mise a piangere. "E' una vita che ti desidero, Adriana lo ha saputo dal primo giorno che l'ho vista, ho letteralmente perso la testa per te e non so cosa farei pur di starti vicino, sessualmente sei eccitante ma io voglio sentire il tuo corpo attaccato al mio ed ora anche a quello di Adriana. Immagino di mettere Adriana al centro delle nostre attenzioni ed io e te ai lati coinvolgendola in tutte le nostre azioni e lei non vede l'ora di disporre di due cazzi".
"Che manicomio"!!! "Si manicomio sessuale".
La sera stessa dormimmo(quando mai, fu una splendida nottata di sesso) a casa mia e la primissima azione fu quella che Attilio prese il mio cazzo in bocca lo fece drizzare per bene e con le mani lo diresse nella figa di Adriana che esultò come avesse vinto alla lotteria e proseguì tutta la notte dove ero l'idolo per loro due. Rimasero a casa mia e contrariamente alla commedia di Goldoni "Il servitore di due padroni" Io ero "Il padrone di due servitori".
Il primo giorno a pranzo trovai un eccezionale piatto di gnocchi di patate che mettevano appetito solo a guardarlo. Dissi "Spettacolare Adriana, sei bravissima" Rispose "Amore li ho fatti solo per te" La guardai come fosse un alieno "Adriana la forza dell'abitudine ti fa parlare come fossi Attilio ma non è così" "No è proprio quello che volevo dire" "E' da un anno che cerchiamo di farti capire che da te io e Attilio vorremmo di più, molto di più" "Io soldi non ne ho" "Chi cazzo pensa ai soldi ? Sei veniale, noi abbiamo bisogno del tuo cazzo" Mi distesi sul divano lasciando gli gnocchi, lei prese il piatto e sedette al mio fianco imboccandomi ed ogni gnocco mi dava un bacio sulla bocca. "Siete impazziti"? "Si siamo impazziti ed ogni notte che scopiamo io e Attilio dobbiamo pensare a te per eccitarci" "Perché non lo avete detto subito" "Te lo dimostro, perché qualsiasi altra persona mi sarebbe saltata addosso tu stai ancora mangiando gli gnocchi. Ecco perché".
"Non avrei mai pensato di tradire Attilio, è un mio amico" "Attilio non vede l'ora che mi scopi e te lo dico tutto vuole anche succhiarti il cazzo" "E' gay"? "Se non lo è si avvicina molto, però se pensa a te riesce anche a scoparmi" "Stanotte dormi con noi oppure noi con te, puoi scegliere" "Voglio parlare prima con Attilio" Al rientro dal lavoro immaginando tutto Attilio venne direttamente a casa mia ed entrò a testa bassa, forse vergognandosi.
"Attilio che succede"? Mi buttò le braccia al collo e si mise a piangere. "E' una vita che ti desidero, Adriana lo ha saputo dal primo giorno che l'ho vista, ho letteralmente perso la testa per te e non so cosa farei pur di starti vicino, sessualmente sei eccitante ma io voglio sentire il tuo corpo attaccato al mio ed ora anche a quello di Adriana. Immagino di mettere Adriana al centro delle nostre attenzioni ed io e te ai lati coinvolgendola in tutte le nostre azioni e lei non vede l'ora di disporre di due cazzi".
"Che manicomio"!!! "Si manicomio sessuale".
La sera stessa dormimmo(quando mai, fu una splendida nottata di sesso) a casa mia e la primissima azione fu quella che Attilio prese il mio cazzo in bocca lo fece drizzare per bene e con le mani lo diresse nella figa di Adriana che esultò come avesse vinto alla lotteria e proseguì tutta la notte dove ero l'idolo per loro due. Rimasero a casa mia e contrariamente alla commedia di Goldoni "Il servitore di due padroni" Io ero "Il padrone di due servitori".
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