Il diciottesimo di Giada

di
genere
etero

I fatti di questo racconto risalgono a due sabati sera fa. Era il diciottesimo della mia migliore amica Giada: abbiamo fatto una festa nella sua baita con una decina di nostri coetanei. Com’è normale che sia ai diciottesimi, e non solo, c’era alcool a volontà. Visto che ero single da poco e che era la festa della mia migliore amica mi ero lasciata andare più del solito e poco dopo la mezzanotte ero già ubriaca.

Già normalmente mi faccio notare: sono alta quasi 1.80 m con capelli marroncino chiari con sfumature bionde, quella sera erano ricci. Faccia da bambina, mi danno spesso meno dei miei 19 anni. Un seno piccolino: ho una seconda, ma facendo pallavolo ho un bel culetto sodo e scolpito. Con l’alcol in corpo ero molto più sciolta e ballavo e ridevo più del solito attirando l’attenzione di un paio di ragazzi, che oltretutto sapevano che ero tornata single.

A spot in due si alternano a ballare con me, a parlare, a farmi battute porche… a ogni tanto toccarmi lievemente il culo. Quella sera volevo divertirmi e trasgredire, e così li lasciai fare anche se normalmente gli avrei tirato uno schiaffo in faccia. Alla fine me li feci entrambi. Uno dei due che mi stava più appresso in un momento che dovevo andare in bagno mi seguii e quando uscii me lo trovai lì ad aspettarmi. Eravamo appartati e ci limonammo duramente…lui mi palpava vogliosamente il culo e mi alzò il vestitino all’altezza della vita lasciandomi in mutande (in perizoma) così che poteva impastare il mio culetto al naturale. Le nostre lingue erano un intreccio mistico e io ero persa in quel focoso desiderio carnale così che alzai leggermente la gamba per dargli più spazio di manovra lì sotto. Ero umida e vogliosa, oltretutto da quanto eravamo vicini sentivo il suo pacco gonfio premermi sulla pancia. Lui toglie solo un istante la sua bocca dalla mia per sussurrarmi all’orecchio: “Tesoro, viene in bagno con me ed esaudisco il tuo desiderio” e mette la mano che prima aveva sul mio culo sulla mia fighetta… se avessi bevuto un solo cocktail in più sarei già stata a novanta, ma con un filo di lucidità o dignità rifiutai la proposta dicendogli che era troppo presto: avevo voglia di una bella scopata, ma non volevo essere così facile. Tornai a limonarmelo e rimanemmo così a toccarci per altri 5 min finché un altro entrò in bagno e così noi due ci rimisero composti e presentabili e uscimmo. Passammo tutta la sera a ballare e a divertirci.

Verso le 4 la festa era praticamente finita eravamo rimasti io, Giada, il ragazzo che mi ero fatta in bagno e un altro. Ero ancora un po’ ubriaca… Giada e l’altro ragazzo avevano passato quasi tutta la sera insieme… Giada ci chiese se volevamo dormire lì in baita aveva una camera matrimoniale (che sperava che avrebbe utilizzato con il ragazzo) e un divano letto per me e Lorenzo. Di nascosto mi disse che era un po’ piccolo, ma per scopare era perfetto (scherzando); visto che sapeva che comunque se fossi tornata a casa ubriaca i miei si sarebbero incazzati. Il ragazzo di giada accetto, Lorenzo aspettava la mia risposta, che io declinai.

Così salutai Giada e le dissi di non farsi mettere incinta e lei ricambiò il consiglio e Lorenzo mi avrebbe accompagnato a casa. Dopo poco Lorenzo si fermò in una piazzola della strada (eravamo in montagna) appartata e mi disse “Se proprio non vuoi farti scopare stanotte, ma almeno un bocchino me lo fai?” e si tirò fuori il cazzo. Era già duro. Non volevo farmi scopare così facilmente, però accettai di fargli il bocchino sperando che fosse venuto presto o se no avrei ceduto alla voglia di farmi scopare dopo quella serata.
Gli chiesi di andare dietro, gli tolsi i pantaloni e le mutande e me lo misi subito in bocca… Su e giù…Su e giù. Le prime due o tre pompate non aveva un buon gusto, ma poi seppe da cazzo buono e mi eccitai e mi tolsi le mutandine e gliele misi in faccia… lui gemeva a ogni mia pompata… io cominciai a sditalinarmi. La sua faccia era un Van Gogh di smorfie da quanto cercava di trattenersi e non venire, ma dopo poco mi espose in bocca e io ingoiai tutto. Riprendemmo il viaggio verso casa, rimasi nuda sotto. Arrivai a casa, avevo passato una bella serata divertente con Lorenzo così gli dissi: “Tieniti le mie mutandine e riportamele sabato prossimo in discoteca… io non ce le avrò! Voglio che me le rimetti dopo avermi messa a 90” e lo baciai.
scritto il
2022-06-02
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