Alice - Capitolo 7 : A casa di Rabbit

di
genere
etero

Quando si risvegliò era in un grande letto a baldacchino, avvolta in lenzuola di seta, si sentiva riposata e serena, si guardò intorno stropicciandosi gli occhi ma non vide Rabbit, però sentì dei rumori, si alzò con il lenzuolo avvolto intorno al corpo nudo e si diresse verso la porta socchiusa del bagno, non entrò ma sbirciò dalla fessura, Rabbit era nella vasca da bagno, Alice lo guardò alzarsi e ammirò la schiena scultorea e il sedere di marmo imperlati dall’acqua, lo vide girarsi alla ricerca di un asciugamano e ammirò i capelli neri, il viso da attore di altri tempi, i pettorali scolpiti e il suo sesso abbandonato contro i testicoli, era dalla casetta in legno che desiderava toccare quel corpo, sentirlo avvinghiarsi al suo e la poco piacevole esperienza avuta con Cal non faceva diminuire quel desiderio.
Rabbit si avvolse un asciugamano intorno alla vita e Alice aprì la porta del bagno facendolo sobbalzare.
“Buongiorno, anzi buon pomeriggio, hai dormito quasi un giorno intero, come ti senti?” sorrise ma sembrava preoccupato.
“Bene” lo rassicurò lei avvicinandosi, appoggiò le mani sul petto del ragazzo, si sollevò sulle punte dei piedi e lo baciò, sentirono entrambi un fremito quando le loro labbra si incontrarono e si schiusero, la lingua di Alice si fece spazio e incontrò quella del ragazzo, danzarono e si intrecciarono in un bacio appassionato poi Rabbit la bloccò.
“Non possiamo farlo” sussurrò appoggiando la fronte a quella di lei.
“Perché?” chiese Alice interdetta.
“Ordini di Lady Diamond”
Alice si scostò e Rabbit tirò un sospiro di sollievo, capiva per fortuna, anche perché se si fosse spinta oltre non sarebbe stato in grado di fermarla. La ragazza fece un paio di passi indietro.
“Non lo verrà a sapere” disse poi lasciando cadere a terra il lenzuolo e mostrandosi in tutta la sua bellezza, Rabbit percorse il suo corpo con lo sguardo, era così bella, i capelli biondi e lisci abbandonati sulle spalle, gli occhi così celesti da ricordare il cielo dell’estate, i seni floridi e alti, le curve morbide, i fianchi invitanti, il sesso chiuso fra le coscia sode, le lunghe gambe snelle.
Nessuno sarebbe venuto a saperlo, non ne avrebbe fatto parola e avrebbe spiegato alla ragazza che non doveva dirlo a nessuno neanche lei, la voleva, voleva respirare le sue fragranze, voleva percorrere la sua pelle, voleva assaporare il suo gusto, voleva godere dei suoi sospiri.
“Sei così bella…” si avvicinò e cinse la vita della ragazza prima di baciarla con trasporto, Alice si aggrappò al suo collo e con crescente passione approfondì il bacio, le loro bocche sembravano conoscersi da tempo, le lingue volteggiavano in perfetta armonia, poteva sentire il suo sapore entrare nella sua bocca, sapeva di muschio, di neve e di rifugi di montagna.
Rabbit percorse con le mani la schiena della ragazza, la pelle di velluto, quasi priva di imperfezioni, poteva sentire la spina dorsale attraversarla come un’autostrada, scese sui glutei, carezzandone le curve morbide e sode, le mani di lei affondate nei suoi capelli, la sollevò, la ragazza lo avvolse con le gambe e si lasciò portare verso la camera da letto. Rabbit la fece sdraiare sulle morbide coperte mettendosi sopra di lei senza smettere di baciarla e di esplorare il suo corpo con le mani, Alice poteva sentire il membro duro del ragazzo premere contro l’asciugamano ancora avvolto intorno alla sua vita, puntò i piedi e con un deciso colpo d’anca assecondato dal ragazzo gli fu sopra, gli baciò il viso poi il collo, la lingua entrò in contatto con la pelle del ragazzo che venne percorsa da brividi di piacere, scese lungo la clavicola, sulla gola, lungo lo sterno. Rabbit le accarezzava i capelli godendo di quel momento, Alice voleva assaporare ogni centimetro di quel corpo, ogni anfratto, la sua lingua giocò con i capezzoli di lui prima di avventurarsi verso gli addominali scolpiti e poi ancora più giù.
“Così mi fai morire” sospirò Rabbit quando Alice gli tolse l’asciugamano di dosso, il sesso del ragazzo, eretto in tutto il suo marmoreo splendore era grosso e venoso “Vieni sopra di me, voglio assaggiarti” ma Alice scosse la testa, voleva dedicarsi a lui così si chinò e iniziò a leccarlo.
La lingua percorse tutta l’asta, dai testicoli alla punta del glande, girò più volte intorno ad esso prima di scendere di nuovo per poi compiere lo stesso percorso, sentiva il respiro di Rabbit pesante e irregolare così iniziò a leccare più veloce e mentre leccava notò i testicoli gonfi e senza pensarci si spostò su di essi, Rabbit gemette di piacere e lei fece scivolare i testicoli nella sua bocca, succhiandoli e tirandoli leggermente e strappando altri gemiti. Alice tornò con la bocca sul glande e lentamente lo prese in bocca, la mano di lui si appoggiò sulla sua testa, lei succhiando scese un po’ lungo l’asta, Rabbit la spinse dolcemente e lei discese, poi succhiò tendendolo in bocca, salì e scese succhiando eccitata, voleva provare così scese ancora cercando di superare il fastidio che sentiva alla gola, non riusciva a tenerlo tutto in bocca, era poco oltre la metà ma c’era ancora troppa strada così iniziò a toccare e masturbare quella parte di asta che non le entrava in bocca, sentirlo pulsare nella sua gola, riempirla e quasi soffocarla le piaceva da morire, continuò a succhiare finchè Rabbit non la bloccò fremente e ansimante ma lei non smise di succhiare fin quando il seme di lui le invase la bocca, si fermò e inghiottì tenendo il membro in bocca e lasciando che lui venisse copioso gemendo di piacere. Rabbit ansimava per l’orgasmo e Alice si arrampicò su di lui fino ad arrivare alla sua bocca, lui la baciò delicatamente prima di riportarla sotto di lui, la lingua del ragazzo si spostò sul suo collo mentre una mano scese sui seni, Alice era completamente abbandonata, Rabbit arrivò con la lingua sui seni, bagnandoli della sua saliva, succhiando i capezzoli che si inturgidirono fra le sue labbra poi scese lungo il ventre e Alice aprì le cosce, Rabbit afferrò i seni stringendoli e palpandoli, pizzicando delicatamente i capezzoli mentre con la lingua percorreva le cosce di lei, fino ad arrivare al pube che baciò e leccò poi lambì con le labbra i contorni del sesso di lei, Alice divaricò ancora di più le cosce ansimante di piacere, piccoli gemiti e grandi sospiri uscivano liberi dalla sua gola, la lingua del ragazzo inumidì le grandi labbra, le percorse e poi vi ci si infilò, giocò con il clitoride che sotto il suo tocco si gonfiò di piacere, Rabbit con le dita dischiuse lo scrigno di lei e leccò gli umori che uscivano abbondanti, con la lingua ne esplorò gli anfratti, ogni movimento di lui corrispondeva ad un gemito di lei, con il pollice Rabbit iniziò a stuzzicare e premere il clitoride turgido, Alice era scossa dai tremiti, la lingua di lui scavava nel suo sesso ormai grondante senza lasciarle respiro, neanche quando l’intenso piacere le contrasse i muscoli in spasmi regolari e lei urlò, Rabbit le bloccò i fianchi che si contorcevano per l’orgasmo e continuò a leccarla profondamente, con più velocità mentre lei godeva e gemeva forte aggrappandosi al lenzuolo, l’orgasmo le invase tutto il corpo con una scarica che le fece inarcare la schiena e tremare le gambe, gettandola nel più sublime dei piaceri, fuori da ogni suo controllo il corpo godeva e si contorceva.
Rabbit si staccò dal sesso della ragazza, prese le sue gambe e se le portò sopra alle spalle, Alice rossa ed accaldata chiuse gli occhi sentendo nuove ondate di piacere quando il membro eretto di Rabbit iniziò a strusciarsi sul suo sesso bagnato, lui la guardava e godeva del suo piacere, la cappella entrò fra le grandi labbra della ragazza e ci mise poco a trovare l’entrata, lentamente Rabbit la penetrò e lei gemette di piacere quando lo sentì tutto dentro di lei. Il ragazzo rimase così per qualche istante per darle il tempo di abituarsi al suo sesso, finchè non fu lei a iniziare a contrarre e distendere i muscoli dei suoi genitali. Alice iniziò a muovere i fianchi, sentendo il sesso di lui muoversi al suo interno, poi Rabbit uscì e rientrò, questa volta meno lentamente strappandole nuovi gemiti, iniziò a penetrarla con più veemenza, dentro e fuori con colpi decisi e profondi, i loro corpi entravano in collisione e si fondeva, entrambi ansimavano e gemevano, ogni spinta faceva aumentare il piacere di lei, ogni volta che lui entrava lei sentiva una scossa che arrivava dritta al cervello, ogni volta che usciva il suo corpo spasimava per averne ancora, Rabbit non smise di penetrarla neanche quando lei si aggrappò al lenzuolo, i suoi muscoli si contrassero con forza, spasmi regolari che stringevano il sesso del ragazzo, Alice urlò il suo orgasmo e lui diminuì la velocità delle penetrazioni lasciandola crogiolarsi nel suo stato di ottundimento.
Rimase con il pene ancora eretto dentro di lei che pian piano calmò il respiro, poi lei lo guardò eccitata e colma di piacere:
“Hai detto che può essere piacevole”
“Cosa?” chiese Rabbit uscendo da lei e baciandola delicatamente.
“Voglio riprovare” disse lei mettendosi a gattoni, Rabbit inginocchiato dietro di lei sentì il membro ergersi di voglia, tornando duro come il marmo.
“Sicura?” chiese il ragazzo, Alice in tutta risposta schiuse le gambe, Rabbit le schiuse le natiche con le mani e iniziò a leccarla, con le dita riprese a masturbarla portando i suoi umori verso l’ano e bagnandolo, continuò a lubrificarlo con saliva e umori e poi iniziò a stimolarlo con un dito, a massaggiarlo, Alice lo invitò a continuare, lui lo bagnò e la penetrò delicatamente con un dito, continuò a lubrificare e poi infilò un secondo dito, Alice gemeva estasiata mentre lui lo allargava un po’ mentre con l’altra mano intrisa degli umori di lei si lubrificava il sesso duro, poi si sedette e accompagnò Alice a sedersi sopra di lui fino a quando la sua cappella non premette contro il buchino di lei.
“Io non mi muovo, fai tu” disse il ragazzo, con una mano si teneva il membro, con l’altra teneva Alice per il fianco per aiutarla.
Alice poteva sentire il glande premere, fu lei a iniziare a spingere, lentamente scese e sentì la cappella entrare, era leggermente doloroso ma piacevole, niente in confronto a quello che aveva provato con Cal, scese ancora fino a quando con un gemito forte non fu tutto dentro e lei seduta sopra a Rabbit, con una mano il ragazzo le afferrò i seni, con l’altra riprese a toccarla e con due dita la penetrò mentre lei iniziava a muoversi, quando si sentì sicura iniziò a fare su e giù e lui la seguiva godendo di quella penetrazione, gemevano e ansimavano, Rabbit sentì che mancava poco così la prese per i fianchi e con decisione la penetrò nuovamente nel sesso grondante, Alice si muoveva e contorceva sopra di lui che afferrò entrambi i suoi seni, lei sentì arrivare un nuovo orgasmo e gridò di piacere mentre i colpi di lui si facevano più serrati, i muscoli di lei si contrassero intorno al membro fremente e Rabbit con un gemito poderoso venne, Alice sentì il seme di lui invaderla in più fiotti copiosi e riempirla, la ragazza si abbandonò alle braccia di lui che la sostennero con la schiena abbandonata contro il suo petto e sesso e gambe ancora frementi di piacere.
Rabbit uscì da lei, la fece girare e la baciò con passione stringendola a sé, poi si sdraiarono stremati e appagati fra le lenzuola intrise del loro piacere.
scritto il
2012-08-01
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