Papà in trasferta per un mese.

di
genere
incesti

Quando papà ci diede la notizia, che sarebbe stato un mese in Veneto per lavoro,
ci prese lo sconforto, mamma intervenne subito dicendo che l'avremmo seguito. Saremmo andati tutti con lui.
Quando poi cominci a valutare le conseguenze ti rendi conto che non lo puoi fare. Io e Chicca tra scuola e università avremmo dovuto perdere diversi giorni di frequenza rinunciando a lezioni molto importanti. Papà disse che da solo non sarebbe mai partito a costo di essere licenziato. Trovammo una soluzione che avrebbe salvato capra e cavoli. Mamma in Veneto con papà ed io e Chicca a casa.
Venne la domenica, il triste giorno della partenza di mamma e papà, per alleviare il dispiacere dissero che sarebbero tornati tutti i fine settimana, salvo poi a verificare che in questo modo avrebbero dovuto prolungare la trasferta. Quindi decisione drastica prima finisco e prima torniamo. Per sentire meno la nostalgia io e Chicca facemmo una passeggiata nei dintorni, lei era vestita in modo approssimativo, come poteva stare per casa, minigonna, maglietta e infradito, io invece della minigonna portavo i pantaloncini corti per il resto tutto uguale. Arrivammo alla stazione, mi venne una strana idea, "Prendiamo il treno fino alla prima fermata e torniamo indietro". "Sei pazzo, non porto ne mutandine ne reggiseno" "Neanch'io porto le mutande, andiamo all'avventura" "Sei matto da legare" Facemmo il biglietto e la prima fermata era 150 km circa praticamente quasi due ore di viaggio. Eravamo seminudi e meno male che sul treno non c'era quasi nessuno. Si è stretta a me e non la smetteva di dirmi che ero pazzo. La baciai "Tesoro con te così vestita potrei fare il giro del mondo sei bellissima e molto sexi" "Pazzoide ho la figa allagata andiamo in bagno" "Aspetta un pochino tanto sul treno non c'è nessuno" "Tesoro non resisto rischio di bagnare la poltrona" Andammo in bagno, la scopata fu breve ma intensa, poi col movimento del treno trovammo una sintonia con i nostri e fu meraviglioso. Mi tolsi subito la maglietta per evitare che la sborra la sporcasse, le pulii la figa perfettamente, lavai la maglietta e bagnata com'era la rimisi. Aveva perso la conoscenza di tutti i vocaboli, ne ricordava uno solo "Pazzo". Tornammo al nostro posto e nella poltrona di fronte trovammo una coppia di mezza età, ci guardarono sorpresi, soprattutto per la mia maglietta bagnata e dissero che avevano dovuto cambiar posto perché c'era un ragazzo ubriaco e l'addetto li aveva invitati a spostarsi. Come Chicca sedette con la minigonna si scoprì parte del culo ed il signore strabuzzò gli occhi.
Mi giustificai dicendo "E' la mia fidanzata ed in bagno l'acqua ci è schizzata addosso bagnandoci. Tranquilli ragazzi siete meravigliosi. La signora si era quasi appisolata sentendo i nostri discorsi e dissi in un orecchio a Chicca "Quando lui ti guarda apri un attimo le gambe fagli vedere la figa" "Pazzo e porco" rispose lei ma aprì le gambe immediatamente e non le richiuse subito tanto che il signore si asciugò il sudore con un fazzoletto. Le sussurrai ancora all'orecchio " Pazza e maiala" Mi strinse forte e non poté fare altro. Arrivammo alla prima fermata e dovemmo aspettare oltre un ora. C'era abbastanza gente, la mia maglietta era quasi asciutta. Composti e senza creare situazioni oscene riprendemmo il treno per tornare. Sedemmo sulla poltrona ed appena il treno partì in quella di fronte a noi venne a sedersi un ragazzo che aveva in mano un giornale e si mise a definire qualche cruciverba. Era abbastanza assorto il ragazzo ed approfittai per succhiare la lingua di Chicca che rispose nello stesso modo.
Facendo finta di leggere il ragazzo ci guardava. Chicca era eccitatissima mi prese per mano e volle andare in bagno a scopare. Ora la maglietta non la bagno ancora la sborra ce la spalmiamo sul viso e sulle gambe. La scopata fu altrettanto bella, spalmammo la sborra dappertutto ma sul suo viso ne lasciai qualche traccia in più e tornammo al nostro posto. Il ragazzo quando la vide fece un sorriso e tornò al suo passatempo. Nel percorso per arrivare a casa trovammo un vento fortissimo che sollevava continuamente la minigonna di Chicca. Ci dovemmo impegnare parecchio per coprire, anche se la cosa poteva essere eccitante. Arrivammo a casa soddisfatti per esserci divertiti per l'azione che avevamo fatto. Avevamo una fame da lupi, mangiammo ed andammo sul letto. Chicca telefonò a mamma e la relazionò su tutto. Erano ancora in viaggio e con la video chiamata ci facemmo tante di quelle risate e promisero che appena tornati anche loro avrebbero fatto quella esperienza.
scritto il
2022-07-03
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