Vacanza a Ravenna. Matrimonio parente.

di
genere
incesti

Ettore il figlio di uno zio di papà ci invitò al suo matrimonio, veramente l'invito era per tutta la famiglia ma dopo un breve consiglio decidemmo di andare solo io e Chicca la mia sorellina perché mamma e papà non avevano proprio nessuna intenzione di sottoporsi ad un simile stress. Programmammo una vera e propria vacanza di una settimana perché tutto si svolgeva a Ravenna. Organizzare feste in piena estate è una vera tortura per chi partecipa. Nella preparazione del bagaglio Chicca mise solo minigonne anche per il giorno della cerimonia. Forse mi sembrava inopportuno un abbigliamento del genere, mamma ci mise il carico dicendo che solo a chi poteva permetterselo era consentito a mostrare le gambe.
Tutto era stato predisposto nei minimi particolari, solo il costo dell'albergo ci sembrò eccessivo ma papà ci disse di non preoccuparci. Giovedì e venerdì girammo per le spiagge della costa. Nonostante fossero piene di fighe Chicca attirava l'attenzione oltre ad un corpo eccezionale un viso bellissimo il bikini, ridottissimo che faceva girare tutti.
Venne il giorno della cerimonia, e per coprire l'esagerata minigonna, per entrare in chiesa abbiamo trovato dai neri che vendono abitini sulle spiagge un velo dello stesso colore del vestito che la rendeva ancora più bella.
Che dire eravamo guardati da tutti forse non ben visti da alcuni lontani parenti. La cosa assolutamente non ci interessava. Nel ristorante tutti volevano avvicinarci, soprattutto giovani. Pensavo (Ragazzi questa è mia sorella, voi non lo saprete mai, me la godo in tutti i sensi). La tortura ebbe fine nel tardo pomeriggio e tornammo in albergo a cambiarci. Una passeggiata per smaltire il poco che avevamo mangiato e decisamente tornammo ancora in albergo a riposarci dopo una doccia ci sdraiammo nudi sul letto Le due notti precedenti avevamo scopato al limite della resistenza quella sera demmo la priorità alla dolcezza. "Non ti muovere e lasciami fare" le dissi. Cominciai con dei piccoli morsi dalle dita dei piedi, in maniera snervante salivo verso la figa e tornavo indietro, aveva gli spasmi, fino a quando mi bloccò la testa e mi costrinse a leccare, succhiare, mordere e non so cos'altro la dolcissima figa. Emetteva tanti di quegli umori come se sborrasse. Attaccai la parte superiore ma in un momento che con il cazzo mi trovai vicino alla figa fu letteralmente attratto ed immediatamente venimmo insieme stritolandoci le ossa. "Amore mi fai godere da morire" "E' quello che meriti" Dormire accanto a Chicca e svegliarsi voleva dire non riuscire a riprendere sonno, pertanto decidemmo di distaccarci un pochino. Resistemmo pochissimi minuti, non riuscivamo a stare distanti. A discapito del sonno preferimmo scopare e scopare in tutti i modi anche perché più volte sborri e più tempo dura la scopata successiva. Quando parlavamo con mamma la sera ci raccomandava di non consumarla tutta la figa. Una sera andammo in discoteca fu un trionfo, ma non era la sola centinaia di ragazze semisvestite o seminude la coinvolsero in balli massacranti ed addirittura la spogliarono nuda, che attrazione. Uscimmo distrutti, era l'ultima sera ed in albergo crollammo letteralmente.
Un taxi ci portò alla stazione ed alla nostra erano ad attenderci mamma e papà. "Finalmente, ci siete mancati"
"Anche voi tanto tanto tanto"
scritto il
2022-07-14
8 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.