Strane evoluzioni
di
Max73. 2
genere
prime esperienze
Di queste storie sono il ghost writer. Si, nel giro di un anno e mezzo o due la mia vita si è stravolta portando strane evoluzioni, appunto, al mio mondo. Volendo dare una 'traccia' della storia potrei dire che il tutto può esser diviso in quattro fasi principali.
Ero un quarantottenne sovrappeso e trasandato, sempre impegnato nel lavoro; tempo prima ebbi problemi finanziari e per non doverne più affrontare ero intenzionato a guadagnare sempre di più e più lavoravo più guadagnavo, più lavoravo più trascuravo mia moglie e le mie due figlie; da questo ne derivò il numero incalcolabile di corna che portavo, ovviamente, a mia insaputa. Beccai mia moglie in flagrante che a pecorine si faceva scopare sul nostro letto; non feci casino, presi un po' di indumenti dall'armadio e me ne andai senza neanche sbattere la porta. Dormii tre o quattro giorni in macchina poi ebbi la fortuna di trovare, grazie a cari conoscenti, una casetta indipendente e molto carina che poi acquistai l'anno dopo.
I rapporti con le mie figlie si limitavano a qualche telefonata durante la settimana ma lentamente andavano a diminuire sempre più fino a cessare;
Mi ero rassegnato al dover rifarmi una vita ex novo e per qualche mese continuavo a viverla in solitudine.
Per i primi tempi andava tutto, più o meno, bene ma talvolta sentivo il bisogno di sfogare 'certe tensioni' allora mettevo un qualche film o filmato porno, mi masturbavo, appallottolavo la salvietta intrisa di sperma, la buttavo e fingevo mi fosse sufficiente l'orgasmo avuto. Niente di più falso.
Passati diciotto mesi mi costrinsi, diciamo così, a rallentare un po' i ritmi di lavoro e di provare a vivere qualche attimo di svago; la palestra fu un'ottima valvola di sfogo. Lì incontrai è conobbi Valentina, Vale, e dopo qualche giorno fu lei ad invitarmi a bere un caffè.
Una rossa mozzafiato di ventiquattro anni con un fisico da infarto. Quarta di reggiseno, culo a mandolino e sodo da paura, centosettantacinque centimetri di sensualità.
Da un caffè siamo passati ad un pranzo in un ristorantino fuori città, da un pranzo siamo poi passati ad un aperitivo nel clou della città fino ad arrivare ad una cena a casa sua dove ci ritrovammo coinvolti in una magnifica scopata.
Si, la sera della cena fu anche la fine della mia astinenza da sesso. Fu lei a saltarmi praticamente addosso e ci unimmo in un bacio caldo e sensuale; mentre le nostre labbra e le lingue duellavano ci spogliammo a vicenda con un certo impeto fino a restare nudi con le mani che accarezzavano, tastavano, 'graffiavano' ogni lembo di pelle raggiunta;
Davanti ai miei occhi una fighetta stretta e perfettamente liscia che all'apice delle labbra lasciava intravvedere il clitoride che con dolcezza andai a baciare. Il sapore della sua eccitazione era miele sulla mia lingua e con movimenti lenti percorsi tutto il taglio dall'alto in basso più e più volte; ogni tanto mi soffermavo a succhiarlo passando, poi, a penetrala con la lingua facendole venire i brividi di piacere. Essendo la prima volta non osavo avventurarmi a giocare col buchetto dietro ma intensificai il lavoro di lingua sulla figa che cominciava davvero a gocciolare umori che succhiavo come il nettare che erano.
Ebbe quattro orgasmi sempre più intensi nel volgere di una trentina di minuti ed ogni orgasmo lo manifestava con piccoli urli soffocati, con gemiti possenti fino quasi a ruggire, occhi chiusi in una smorfia riconoscibile di chi sta davvero godendo e producendo quel nettare che per quasi due anni non avevo più assaporato.
La mia erezione pulsava al limite del dolore ed all'ennesimo suo orgasmo l'accompagnai nel girarsi prona; le afferrai i fianchi, la tirai a me e alla pecorina le entrai più profondamente che potevo, con movimenti lenti, cadenzati e profondi la scopai, con piacere d'entrambi, quanto più a lungo potei. Cambiammo posizione per averla su di me a dare lei il ritmo e nel mentre le massaggiavo, quasi maltrattavo, quelle magnifiche tette con i capezzoli duri come pietre e sensibilissimi.
Bhé, per fortuna anche con la penetrazione la feci venire, cosa che dubitavo giacché con la mia ex non mi riusciva(poi ho capito il perché). Si agitava sul mio cazzo con sempre più passione ed era uno spettacolo che da solo poteva già eccitareun moribondo.
Ad un certo punto ero prossimo all'orgasmo e quando glie lo dissi mi rassicurò che era protetta e, dunque, mi lasciai andare ad una delle più goduriose sborrate che avessi mai prodotto. Quattro o cinque schizzi abbondanti, tanto che quando ci separammo, mettendoci l'uno affianco all'altra, dalla sua bellissima fica cominciò a uscire il mio seme che imbrattò le lenzuola sotto di lei.
A notte fonda ci salutammo sull'uscio di casa sua e guardaci negli occhi, tacitamente, capimmo che era solo l'avventura di una notte; cioè, lasciando perdere che ci siamo visti più volte prima, capimmo che le differenze tra noi non erano proprio insormontabili già solo a pensare che era più giovane della minore delle mie figlie. Era la prima volta che accettavo una storia da una botta e via.
Ero un quarantottenne sovrappeso e trasandato, sempre impegnato nel lavoro; tempo prima ebbi problemi finanziari e per non doverne più affrontare ero intenzionato a guadagnare sempre di più e più lavoravo più guadagnavo, più lavoravo più trascuravo mia moglie e le mie due figlie; da questo ne derivò il numero incalcolabile di corna che portavo, ovviamente, a mia insaputa. Beccai mia moglie in flagrante che a pecorine si faceva scopare sul nostro letto; non feci casino, presi un po' di indumenti dall'armadio e me ne andai senza neanche sbattere la porta. Dormii tre o quattro giorni in macchina poi ebbi la fortuna di trovare, grazie a cari conoscenti, una casetta indipendente e molto carina che poi acquistai l'anno dopo.
I rapporti con le mie figlie si limitavano a qualche telefonata durante la settimana ma lentamente andavano a diminuire sempre più fino a cessare;
Mi ero rassegnato al dover rifarmi una vita ex novo e per qualche mese continuavo a viverla in solitudine.
Per i primi tempi andava tutto, più o meno, bene ma talvolta sentivo il bisogno di sfogare 'certe tensioni' allora mettevo un qualche film o filmato porno, mi masturbavo, appallottolavo la salvietta intrisa di sperma, la buttavo e fingevo mi fosse sufficiente l'orgasmo avuto. Niente di più falso.
Passati diciotto mesi mi costrinsi, diciamo così, a rallentare un po' i ritmi di lavoro e di provare a vivere qualche attimo di svago; la palestra fu un'ottima valvola di sfogo. Lì incontrai è conobbi Valentina, Vale, e dopo qualche giorno fu lei ad invitarmi a bere un caffè.
Una rossa mozzafiato di ventiquattro anni con un fisico da infarto. Quarta di reggiseno, culo a mandolino e sodo da paura, centosettantacinque centimetri di sensualità.
Da un caffè siamo passati ad un pranzo in un ristorantino fuori città, da un pranzo siamo poi passati ad un aperitivo nel clou della città fino ad arrivare ad una cena a casa sua dove ci ritrovammo coinvolti in una magnifica scopata.
Si, la sera della cena fu anche la fine della mia astinenza da sesso. Fu lei a saltarmi praticamente addosso e ci unimmo in un bacio caldo e sensuale; mentre le nostre labbra e le lingue duellavano ci spogliammo a vicenda con un certo impeto fino a restare nudi con le mani che accarezzavano, tastavano, 'graffiavano' ogni lembo di pelle raggiunta;
Davanti ai miei occhi una fighetta stretta e perfettamente liscia che all'apice delle labbra lasciava intravvedere il clitoride che con dolcezza andai a baciare. Il sapore della sua eccitazione era miele sulla mia lingua e con movimenti lenti percorsi tutto il taglio dall'alto in basso più e più volte; ogni tanto mi soffermavo a succhiarlo passando, poi, a penetrala con la lingua facendole venire i brividi di piacere. Essendo la prima volta non osavo avventurarmi a giocare col buchetto dietro ma intensificai il lavoro di lingua sulla figa che cominciava davvero a gocciolare umori che succhiavo come il nettare che erano.
Ebbe quattro orgasmi sempre più intensi nel volgere di una trentina di minuti ed ogni orgasmo lo manifestava con piccoli urli soffocati, con gemiti possenti fino quasi a ruggire, occhi chiusi in una smorfia riconoscibile di chi sta davvero godendo e producendo quel nettare che per quasi due anni non avevo più assaporato.
La mia erezione pulsava al limite del dolore ed all'ennesimo suo orgasmo l'accompagnai nel girarsi prona; le afferrai i fianchi, la tirai a me e alla pecorina le entrai più profondamente che potevo, con movimenti lenti, cadenzati e profondi la scopai, con piacere d'entrambi, quanto più a lungo potei. Cambiammo posizione per averla su di me a dare lei il ritmo e nel mentre le massaggiavo, quasi maltrattavo, quelle magnifiche tette con i capezzoli duri come pietre e sensibilissimi.
Bhé, per fortuna anche con la penetrazione la feci venire, cosa che dubitavo giacché con la mia ex non mi riusciva(poi ho capito il perché). Si agitava sul mio cazzo con sempre più passione ed era uno spettacolo che da solo poteva già eccitareun moribondo.
Ad un certo punto ero prossimo all'orgasmo e quando glie lo dissi mi rassicurò che era protetta e, dunque, mi lasciai andare ad una delle più goduriose sborrate che avessi mai prodotto. Quattro o cinque schizzi abbondanti, tanto che quando ci separammo, mettendoci l'uno affianco all'altra, dalla sua bellissima fica cominciò a uscire il mio seme che imbrattò le lenzuola sotto di lei.
A notte fonda ci salutammo sull'uscio di casa sua e guardaci negli occhi, tacitamente, capimmo che era solo l'avventura di una notte; cioè, lasciando perdere che ci siamo visti più volte prima, capimmo che le differenze tra noi non erano proprio insormontabili già solo a pensare che era più giovane della minore delle mie figlie. Era la prima volta che accettavo una storia da una botta e via.
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