Volere la fica 04

di
genere
incesti

Scopare. Gabriele non pensava ad altro. Non sarebbe potuto essere altrimenti dopo che Elena per accendere il suo entusiasmo per la nuova sistemazione pensò bene di dirgli chi fosse davvero zia Silvana.

Scopare. L'obbiettivo che una volta raggiunto gli avrebbe tolto tante domande dalla testa. Chissà come sarebbe stato farlo, pensò. Chissà se le posizioni viste nei porno gli sarebbero servite a qualcosa oppure no.

Scopare. La missione da portare a termine senza che il resto della famiglia avesse potuto venirlo a sapere. Era lui l'agente segreto e come in ogni film di spie che si rispetti ci sarebbe stato il boss finale interpretato da zia Silvana che puttana com'era gli avrebbe garantito una gran finale con una enorme esplosione e copiosi spargimenti di sborra.

Scopare, finalmente.

La mattina del trasferimento Elena si era accorta che suo figlio era già su di giri. Non si trattava solo della sua solita erezione del mattino. Non sapeva se fosse ancora eccitato per lei oppure non vedesse l'ora di conoscere la sua zietta e quindi non si fidava. Chiese alla sua amica Marcella di accompagnare lei e suo figlio da quella parente tanto chiacchierata.

"Scusate se mi presento così ma tra poco ho una diretta e allora..."

Silvana era veramente tanta roba, pensò Gabriele vedendola per la prima volta. Venne ricevuto da lei assieme a sua madre e Marcella coperta solo da uno striminzito completino sexy. Le sue morbide forme erano poco nascoste da quel succinto abitino che attraverso le coppe semitrasparenti lasciava intravedere le sue grandi areole ed i puntuti capezzoli del suo seno. Con quei capelli lunghi, rossi e ricci elegantemente raccolti, il suo morbido fisico e quel suo sorriso largo ed un po' sornione sembrava una di quelle matrone non più giovanissime che gestivano i bordelli di una volta. Lei certi regali li avrebbe senza dubbio accettati, pensò Gabriele riferendosi alla lingerie che sua mamma aveva malamente rifiutato. Uno strano mix di ingenuità di eccitazione gli fece pensare che con lei avrebbe scopato subito perché Silvana era una facile, si vedeva. Anche i fatti sembravano dare ragione alle sue convinzioni. Quando Elena e Marcella se ne andarono infatti lei sembrò voler andare subito al sodo.

"Spogliati!" disse lei come se si trattasse di un'imposizione. "In casa mia meno vestiti si sta e meglio è. Devo avere la sensazione di vivere sempre dentro un filmetto amatoriale zozzo. Mi serve. Se non mi sento costantemente eccitata non riesco a lavorare e se non faccio le dirette non mangio perciò per favore togliti i vestiti."

Gabriele non riusciva a crederci. Rimase fermo ed inebetito davanti a lei.

"Beh che c'è? Non mi hai sentito? Levati i vestiti tanto non prendi freddo. Tengo il condizionatore sempre acceso." disse lei indicando l'apparecchio rettangolare appeso alla parete.

Gabriele si spogliò e quando rimase in mutande non potè nascondere la vistosa erezione che gonfiava la parte davanti delle sue mutande.

"Ah ma sei già in tiro. Ahahahahah" esclamò lei avvicinandosi a lui divertita.

Nessuna figura di sesso femminile gli aveva mai toccato le palle di proposito. Eccetto solo sua mamma quando lui le aveva regalato quel capo di lingerie e lei gli aveva sferrato una ginocchiata ma ovviamente non contava. Farsi palpare da una mano non sua era un'esperienza che non aveva mai provato. Ebbe persino un iniziale istinto che lo fece ritrarre però poi le carezze di zia Silvana gli piacquero e non fu difficile per lei condurlo verso il letto. La donna si sedette su un lato del materasso fece mettere Gabriele davanti a sé e piano piano gli abbassò le mutande finché il suo membro non svettò finalmente libero puntando subito contro la sua faccia.

"Ma che pisellotto bello dritto che hai! E che belle palle! Guarda come stanno su! Così toniche... così rotonde... Beato te che sei giovane!"

Era esperta. Gabriele non avrebbe saputo spiegarlo a parole ma senti che quella carezze capaci di farlo addirittura trasalire erano di mani che avevano munto decine di maschi. Silvana iniziò a mungere anche lui, piano. Cominciò a fargli una sega muovendo delicatamente la mano dalla base del membro duro sino alla cappella per poi riportarla indietro come se quel palmo accompagnato dalle dita si muovesse avanti e indietro per compiere un viaggio di puro piacere per conto di Gabriele che nel frattempo non riusciva a fare altro che gemere.

"Dai... dai.." diceva lui supplicante.

Poi d'improvviso Silvana fermò la sua mano assieme al respiro del ragazzo che sembrava legato al movimento di essa. Avvicinò la bocca alla cappella e fece uscire fuori un abbondante colata di saliva che cadde proprio sulla sua uretra facendo provare a Gabriele una nuova e violenta sensazione che gli sali dritta fino al cervello. Lui chiuse persino gli occhi, lo fece con forza e quando li riaprì la bocca di zia Silvana stava già dando i primi languidi baci alla punta infuocata del suo pene. Sapeva benissimo cosa sarebbe successo di lì a poco. In quei pochi secondi di attesa c'era tanta curiosità di sapere cosa avrebbe provato quando lei avrebbe iniziato a succhiare il suo cazzo. Silvana era abile anche di bocca. Le sue labbra sembravano fin da subito la custodia perfetta per il suo membro dritto e turgido, era brava a non far sentire i suoi denti ed era incredibile il modo con cui la lingua faceva da vizioso cuscino a quasi tutta l'asta. Quando il membro del ragazzo arrivò talmente in fondo da stimolare le ghiandole della gola Silvana iniziò a buttare fuori quantità impressionanti di saliva. Stava sputando ed ungendo talmente tanto che Gabriele stava iniziando a sentire la saliva che colava giù bagnando i suoi testicoli. Non aveva tempo però di badare a quei dettagli perché la sua zietta rollando da destra e da sinistra il suo uccello lo aveva condotto ormai al limite.

"Ooooohh siiiiiii..." gemette lui sollevando gli occhi semichiusi verso il soffitto.

Una potente sensazione di piacere sciolse tutti i muscoli di Gabriele, era un'esperienza simile a quella che provava quando si soddisfava da solo ma era molto più forte ed intensa. Anche la sborrata fu molto più violenta ed improvvisa, schizzò anche più sperma di quanto lui non fosse abituato. Lordò la prosperosa ed ingrifante scollatura di zia Silvana bagnandole anche parte del collo e del mento.

"Oh Scusa zia! Mi... Mi dispiace!" si affrettò a dire lui che aveva ancora il fiatone comportandosi come chi riceve il suo primo pompino e sì impressiona per aver sporcato l'altra persona con i propri fiotti di sborra.

"Ahahahahah Non ti preoccupare. Sono cose di tutti i giorni per me." rise lei.

Gabriele restò inebetito col cazzo ancora gocciolante di saliva e sperma mentre zia Silvana si alzò dal letto come nulla fosse, si pulì e poi si interessò al trolley di suo nipote. Voleva aiutarlo a sistemare le sue cose compresi quei vestiti che non avrebbe mai usato dato che a casa sua bisognava restare nudi per mantenere l'eccitante atmosfera che le permetteva di lavorare al meglio. Aprì una tasca laterale del bagaglio e trovò un paio di mutande che non erano slip da uomo e non erano né puliti e né profumati. Quando Gabriele si accorse che lei aveva trovato le mutande usate da sua mamma il fiato che stava appena recuperando tornò a mancargli. Si vergognò, provò a pensare ad una scusa ma non servì perché tanto non avrebbe fatto in tempo a mentire. La zietta perspicace e viziosa com'era aveva già capito di chi potessero essere.

"Bene bene bene..." disse divertita Silvana che si avvicinò a lui che indietreggiò imbarazzato e vistosamente rosso in viso. "A quanto pare caro nipotino sei proprio un gran viziosetto."

"Io..."

"Non dire nulla! Non serve." lo interruppe lei. "Tua mamma mi ha detto perché ha voluto così tanto che io ti ospitassi ma non le ho creduto. Non state ristrutturando casa. Stronzate. Le hai fregato le mutande sporche e chissà cos’altro hai combinato per farti cacciare. "

Silvana si stava eccitando. Si morse un labbro mentre infilò una mano dentro il perizoma del suo completino poi guardò le mutande di Elena che teneva nella mano libera e le annusò prima di guardare Gabriele verso cui le lanciò. Lui afferrò le mutande al volo non capendo però le intenzioni di sua zia.

“Tu preferisci l’odore di fica che tua mamma ha lasciato sul davanti oppure l’aroma un po’ più ruspante che ha mollato sulla parte dietro?”

“I-io veramente...” balbettò lui rossissimo in viso.

"Non importa. Fammi vedere come le metti in testa." le disse lei con la voce maliziosa.

"C-come scusa?" chiese imbarazzato lui pensando di aver sentito male.

"Tu sei un porcellone vizioso ma guarda che io non sono da meno. Voglio vederti con le mutande sporche di tua mamma in testa perché mi eccita l'idea. Tra poco ho una diretta e se sono ingrifata lavoro meglio, te l'ho detto."

"Ma.."

"Dai! Se le metti ti faccio vedere una cosa."

Gabriele si mise in testa le mutande sporche ed odorose di sua mamma. La zona di tessuto impregnato dell'aroma misto di fica ed urina stuzzicò una volta di più il suo olfatto.

"Ti piace l’odore di fica sul davanti. Lo sapevo. Sai che stai proprio bene con le mutande copriculo di tua mamma sulla faccia? Ahahahahah" scherzò lei.

Attraverso le aperture formate dagli orli di quell'indumento usato riuscì a vedere zia Silvana che aveva aperto una porta e si era voltata per aspettarlo.

La stanza in cui Silvana permise a Gabriele di entrare era proprio quella dove lei tutti i giorni faceva le sue dirette chattando, giocando e facendosi dare denaro da un numero imprecisato di uomini e pervertiti. Le pareti sembravano quelle della sagra della salsiccia con tutte quelle mensole su cui erano appoggiati falli artificiali di diverse forme e dimensioni. C'erano quelli dritti, quelli curvi e persino quelli doppi, non mancavano neppure quei mostruosi dildi che replicavano fin troppo fedelmente le enormi e leggendarie dimensioni degli uomini di colore, quelli facevano venire dolore soltanto a guardarli con tutte quelle venature vistose che davano a quei falli un aspetto quasi minaccioso. Gabriele preferì togliere lo sguardo da essi per guardare l'armadietto semi aperto dentro cui era facile intravedere i tanti completini e costumini che lei usava per lavorare. Contro una parete c'era invece un grosso tavolo rettangolare con sopra un doppio pc con la webcam e tante altre cose interessanti come per esempio la crema per ungere tette e culo come tanti pagando le chiedevano di fare. Silvana gli mostrò anche i suoi due vibratori. Quello più grande e bianco era quello che gli serviva alla fine delle sue dirette per raggiungere gli orgasmi mentre quello più piccolo e colorato era quello che infilava in uno a scelta dei suoi buchi intimi e che si attivava ogni qualvolta un utente le dava una mancia.

Gabriele potè restare in quella stanza per pochi minuti poi Silvana gli chiese cortesemente di uscire perché lei doveva prepararsi ed iniziare la sua diretta. Lui uscì e non perse tempo. Tirò fuori dal suo trolley il suo portatile e sì collegò al sito su cui poteva vedere la zietta all'opera. Tra i tanti suoi utenti qualcuno si era deciso a pagarla per vederla spalmare un po' di crema su quel suo culone così rotondo e morbido. Quando le prime gocce di crema caddero sulle chiappe di lei il membro di Gabriele era già tornato dritto e duro, quando poi iniziò a massaggiare piano tutta la carnosa superficie delle sue natiche per lui era impossibile staccare gli occhi dallo schermo. Silvana fece impazzire lui e tanti altri maschi sovraeccitati quando iniziò a darsi una bella serie di schiaffi sul sedere posto in primo piano e reso assoluto protagonista di quel giochetto erotico che Gabriele sperava tanto potesse non finire mai.

Un altro utente le inviò una mancia per vedere il buco del suo culo così maturo e succulento. Silvana era professionale e non se lo fece dire certe due volte, afferrò le sue grandi chiappe e le separò spingendo più che poteva il sedere contro la webcam. Aveva un ano bellissimo, Gabriele lo avrebbe sicuramente confrontato con quello di sua mamma se solo avesse avuto modo di vedere bene quest'ultimo da vicino. Sua mamma... pensò Gabriele. Aveva ancora le sue mutande sulla testa che gli coprivano la faccia avvicinando l'odore di lei al suo naso. Con l'aroma materna che stuzzicava le sue narici e le immagini di sua zia Silvana che mostrava il buco del suo culo a decine di sconosciuti era eccitato da morire e non riuscì trattenersi dal dedicarsi all'attività manuale che conosceva meglio. La diretta durò all'incirca quattro ore e prese tutta la mattina. Gabriele aveva sborrato tre volte, mentre puliva sommariamente il suo membro gocciolante di sperma con un fazzolettino pensò al pompino che Silvana gli aveva fatto e gli scappò un sorriso carico di ottimismo. Aveva una zia porca e disponibile che gli aveva già dato la bocca e che lui era convinto gli avrebbe sicuramente dato senza problemi anche la fica. Vide la zia uscire nuda dalla stanza della diretta per andare in bagno a farsi una doccia, dopo aver squirtato lordando la sedia ed il pavimento del suo ufficio ne aveva bisogno.

Lei sorrise come risposta alla espressione da ebete di Gabriele da maschio poco avvezzo a vedere una piacente donna nuda da troppo vicino e prima di uscire dal suo campo visivo si fermò per poi tornare indietro di alcuni passi. Vide i fazzolettini unti e sporchi del suo sperma, il suo pc aperto sul sito che ospitava le sue dirette e capì.

"Sei proprio un gran maiale! Visto che siamo tutti e due sudati e sporchi ti va di fare la doccia assieme?"

Gabriele non riusciva a crederci. Si lasciò andare ad una gioiosa esclamazione di felicità.

"Siiii! Cazzo! Certo che mi va!"

Corse da lei abbracciandola, travolgendola col suo entusiasmo e palpandola anche un po'. Entrò con lei in bagno sicuro che la prima cosa che avrebbe fatto tornato in soggiorno sarebbe stata quella di chiamare sua mamma per dirgli che zia Silvana era stata così troia che aveva risolto il suo problema in un tempo da record e che avrebbe potuto già tornare a casa.

Erano bellissime aspettative che andavano però confrontate con la realtà.
di
scritto il
2022-08-21
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