Schiavizzato l'inizio
di
Jerry 1969
genere
sadomaso
Avevo postato una annunci dicendo di voler un padrone non avrei mai pensato scendere nella depravazione è sottomissione totale ridotto a schiavo sottomessa dove avevo perso ogni dignità umane.
Il nostro primo incontro fu in una vecchia cascina abbandonata era inverno aveva nevicata c'era meno tre gradi quando lo vide per la prima volta il suo sguardo era piu freddo de l'aria avevo paura ma l'eccitazione era piu forte.
Entriamo dentro una stanza un tavolo è due sedie apri una cartella è mi do un contratto che diceva che da oggi diventavo proprietà del mio padrone corpo è anima che diventavo un oggetto è che ero suo da oggi mia vita era fra le sue mani firmo senza leggere il contratto ero disposto a cambiare la mia vita e vivere nella lussuria .
Mi fa scendere in una cantina c'è una porta di ferro la apre e piccola mi ordini di spogliarmi nudo entro nella mia cella vuota e fredda chiude la porta e va via e buoi.
Passa il tempo non so neanche quanto di colpo senza capire vengo colpita da una cinghia fortissimo mio corpo si muove sotto i colpi piango urlò ma niente quando smette chiedo perché e lui riprende a colpire dicendo che non ho piu dritto a la parole mi prendo e mi porto in una stanza enorme piena di attrezzature per la tortura a Mie polsi e caviglie vengono messi bracciali di ferro vengo appeso al soffitto bracci aperto è caviglie al pavimento forma una croce con il mio corpo.
Il mio padrone giro intorno a me e dice da oggi sei mia sei un oggetto della mia proprietà per prima cosa non hai più il dritto a la parole soltanto io posso autorizzarti a parlare porterà una gabbia fine a quando si secca il tuo cazzetino e diventa inutilizzabile da oggi inizio il mio sadismo sul tuo corpo in quel momento nella mia testa ho capito che finalmente avrei subito quello che avevo aspettato tutto la vita preso il coraggio e guardando il mio padrone lui urlò apposta di fare tante parole fammi vedere di cosa sei capace si gira e con rabbia afferra sul tavolo due pinze di ferro con de le punte sento un dolore a i cappezzoli si chiudono piano con sadismo sento le punte dentro la mia carne urlò di dolore prende una frusta a nove code di gatto è inizia il suo divertimento il mio corpo è in fiamme mie cappezzoli sono perforate da parte la gabbietta stretta impedendo la mia erezione il liquido uscendo dal mio cazzetino fa capire il mio piacere finalmente il mio sogno diventa realtà
Il nostro primo incontro fu in una vecchia cascina abbandonata era inverno aveva nevicata c'era meno tre gradi quando lo vide per la prima volta il suo sguardo era piu freddo de l'aria avevo paura ma l'eccitazione era piu forte.
Entriamo dentro una stanza un tavolo è due sedie apri una cartella è mi do un contratto che diceva che da oggi diventavo proprietà del mio padrone corpo è anima che diventavo un oggetto è che ero suo da oggi mia vita era fra le sue mani firmo senza leggere il contratto ero disposto a cambiare la mia vita e vivere nella lussuria .
Mi fa scendere in una cantina c'è una porta di ferro la apre e piccola mi ordini di spogliarmi nudo entro nella mia cella vuota e fredda chiude la porta e va via e buoi.
Passa il tempo non so neanche quanto di colpo senza capire vengo colpita da una cinghia fortissimo mio corpo si muove sotto i colpi piango urlò ma niente quando smette chiedo perché e lui riprende a colpire dicendo che non ho piu dritto a la parole mi prendo e mi porto in una stanza enorme piena di attrezzature per la tortura a Mie polsi e caviglie vengono messi bracciali di ferro vengo appeso al soffitto bracci aperto è caviglie al pavimento forma una croce con il mio corpo.
Il mio padrone giro intorno a me e dice da oggi sei mia sei un oggetto della mia proprietà per prima cosa non hai più il dritto a la parole soltanto io posso autorizzarti a parlare porterà una gabbia fine a quando si secca il tuo cazzetino e diventa inutilizzabile da oggi inizio il mio sadismo sul tuo corpo in quel momento nella mia testa ho capito che finalmente avrei subito quello che avevo aspettato tutto la vita preso il coraggio e guardando il mio padrone lui urlò apposta di fare tante parole fammi vedere di cosa sei capace si gira e con rabbia afferra sul tavolo due pinze di ferro con de le punte sento un dolore a i cappezzoli si chiudono piano con sadismo sento le punte dentro la mia carne urlò di dolore prende una frusta a nove code di gatto è inizia il suo divertimento il mio corpo è in fiamme mie cappezzoli sono perforate da parte la gabbietta stretta impedendo la mia erezione il liquido uscendo dal mio cazzetino fa capire il mio piacere finalmente il mio sogno diventa realtà
8
voti
voti
valutazione
4.3
4.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Schiava nel medio oriente 4 parteracconto sucessivo
Schiava sessuale da marciapiede
Commenti dei lettori al racconto erotico