Ho cazzo e figa. Il marito mi scopa ed io scopo la moglie.

di
genere
saffico

Sono una OSS cioè operatrice socio sanitaria precaria, finora non sono riuscita ad avere un contratto a tempo indeterminato e vengo chiamata in caso di necessità in varie città. Abito in una provincia dell'Italia centrale e l'ultima chiamata l'ho avuta venti giorni fa con un contratto di tre mesi ed ho dovuto trasferirmi a Verona. Il lavoro mi piace e mi gratifica, sono una ragazza normale ne bella ne brutta, non sono impegnata con nessuno sotto l'aspetto sentimentale proprio perché costretta a cambiare città continuamente. Le mie esigenze sessuali le soddisfo se capita la persona adatta sia uomo che donna e si mi piace il cazzo ma soprattutto la figa.
Solitamente capitano occasioni proprio nell'ambiente di lavoro. In questa clinica privata della provincia di Verona invece è capitata una cosa fuori dal normale. Ad un paziente operato di ernia inguinale il giorno prima, dovevo fare la medicazione per essere dimesso. Nella cameretta di due lettini c'era solo lui, un signore di circa quarant'anni non bellissimo ma interessante. Chiedo se posso medicarlo, alla sua affermazione lo scopro e per poco non svengo. Aveva un cazzo a riposo di oltre venti centimetri con una circonferenza esagerata. Restai imbambolata con lui che sorrideva divertito. Cercò di mettermi a mio agio facendo una battuta insulsa "E' un problema che mi porto dalla nascita purtroppo" Stetti al suo gioco "E' un problema che vorrebbero avere in molti" Risatina isterica, intanto la mia figa si era bagnata. Comunque iniziai la medicazione cercando di staccare il vecchio cerotto e fui costretta a prendere quel cazzo con la mano. A parte la circonferenza enorme che non mi consentiva di reggerlo, mi accorsi che aveva un peso eccezionale per essere un cazzo, non solo cercando di spostarlo cominciò ad ergersi e arrivò oltre l'ombelico. L'avrei preso in bocca volentieri e poi l'avrei infilato nella figa fino a consumarlo. Il posto di lavoro andava conservato e quindi massima serietà. Stavo per uscire mi chiamò e chiese se potevo continuare con le medicazioni nella sua casa perché la moglie era impegnata col lavoro e sarebbe rientrata il martedì successivo. Accettai pensando più al cazzo che al riscontro economico. Ci presentammo lui Arturo, io Luana, mi indicò il suo domicilio, abbastanza vicino alla clinica. Andai abbastanza in fretta prima dell'orario di lavoro feci la medicazione e subito al lavoro, tutto normale e dovevo tornare alle 18. Entrai in casa un odore esotico, forse bruciava qualche deodorante. "Arturo che buon odore" "Luana è un ceppo che brucio per deodorare, mi piace molto. Iniziai la medicazione con una lentezza esasperante e molto spesso prendevo quel ben di dio con la mano, cercavo di abbassare il prepuzio, il glande sembrava un mappamondo. Mi tolse subito dall'impaccio "Luana siamo soli io e te puoi fare quello che vuoi se lo ritieni opportuno" Subito comincia a leccarlo, lui si distese con la mani dietro la testa e lasciò a me l'iniziativa. Dopo averlo leccato ho cercato di prenderlo in bocca, il primo tentativo non è riuscito al secondo con molto impegno e la dilatazione massima delle labbra ci sono riuscita, cercavo di succhiarlo intanto lavoravo con la lingua. "Luana sto per sborrare" "Non ti preoccupare sborrami in bocca" Altro che sborra, una quantità inaudita che comunque ingoiai tutta. La mia figa reclamava a gran voce, mi sono spogliata e lui ancora "Luana devi fare tutto tu non posso rischiare con la ferita" Fu molto difficile infilarmi il cazzo nella figa senza toccare la ferita e col movimento del culo lo scopavo. Contrariamente alle mie preoccupazioni la mia figa ricevette quel cazzo con molta facilità, si dilatò per l'evento. Sborrò ancora questa volta nella figa ed anch'io ebbi un orgasmo che non assaporavo da tanto tempo. Mi pulii. Mi fece distendere al suo fianco e disse che dovevo cenare con lui ed addirittura potevo anche dormire. Restai a cena ma dormire preferivo la mia pensioncina perché mi dovevo cambiare. Proseguii fino all'ultima medicazione, naturalmente scopate giornaliere con grande soddisfazione di entrambi. Avevo detto ad Arturo del mio vizietto, al momento non rispose come se fosse contrariato, prima di uscire mi fece sedere in poltrona e fece un discorso un po' contorto "Senti Luana non so come dirtelo, domani rientra mia moglie e vorrei fartela conoscere, non dico altro, accetti"? "Certo che accetto, alla tua gentilezza non si rifiuta nulla.
La sera tornò Roberta la moglie, una figa bellissima, ci presentammo ed oltre alla mano mi baciò sulle labbra. Restai un po' perplessa poi mi disse "Devo fare una doccia urgente la vuoi fare con me"? Guardai Arturo che mi accennò di seguirla. Entrammo insieme nella doccia, l'acqua calda ci sciolse mi abbracciò mettendomi la lingua in bocca. Fu una doccia lunghissima, finimmo ci sciugammo e nude andammo in camera, sul letto iniziammo un rapporto coinvolgente nella sua totalità. Venne Arturo seduto sulla poltrona si masturbava delicatamente. Avemmo un orgasmo fantastico, Arturo si sborrò sulle mani. Mi chiesero di stare con loro a cena, accettai, mi fecero dormire con loro, mi obbligarono a lasciare la pensione e trasferirmi da loro. Trovammo una sintonia eccezionale.
Nella clinica per l'interessamento di Arturo fui assunta a tempo indeterminato. Toccavo il cielo con un dito. Mi ospitavano due persone straordinarie, mi ero sistemata col lavoro, scopavo col cazzo di Arturo e con la figa di Roberta. Mi chiedevo forse di essere capitato nel paradiso terrestre. E' passato un anno dalla prima volta e stiamo ancora insieme, non abbiamo nessuna intenzione di dividerci.
scritto il
2022-09-02
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