2 fabio & Renato

di
genere
gay


2 Fabio
Fabio mi piace passare il tempo in una vasca grande con l’acqua calda calda ed il profumo del bagno schiuma, alle camelie? Fottiti tu e le camelie! Sai Renato non ti stavo prendendo in giro prima , non preoccuparti te ne accorgerai quando sono veramente incazzato anche se con te lo so già fin da adesso che non potrò esserlo mai. Parlava e continuava a strizzarmi i capezzoli, sentivo che il suo cazzo comincia a riprendeva vigore. Mi girai verso di lui ed ora eravamo vis à vis lo guardai a lungo negli occhi, in quegli occhi di azzurro chiaro, in quegli occhi non c’era ambiguità, erano come quell’acqua di mare cristallina pulita che lascia trasparire il fondo; il suo viso era liscio come quello dei bambini, quei bambini vispi, sorridenti, irrequieti, monelli. Lui continuava a giocare con i miei capezzoli, li toccava, li baciava, li succhiava, li mordeva piano e forte, mi baciava, mi torturava le labbra mi fece eiaculare senza toccarmi; quando mi ripresi mi alzai rapido e rivolto a lui dissi :usciamo da qui, Renato ti prego usciamo, presto !
perché è ancora calda l’acqua restiamo ancora per favore, no, no.. per favore andiamo, è successo qualche cosa che …. hai lasciato il tuo sperma nell’acqua? SI!! me ne sono accorto e non c’è bisogno che ti vergogni, Renato!,il tono era supplichevole da innamorato Fabio Io non cerco l’amore se è questo che vuoi sapere, io non cerco il mariage o ménage, io ho bisogno di molto ma molto di più Fabio ho bisogno di affetto, di quel sentimento che radicando ti prende testa cuore e corpo, si può litigare,ci si può picchiare perché no!, ma tutto questo sempre su quella trave dove scorre la vita di quelle due persone, se si spezza entrambi hanno perduto. Ero fuori della vasca immobile, gelato che lo ascoltavo quando lui mi prese la mano e mi disse ora torna qui al caldo. Non ho mai dato un bacio con tanta intensità e convinzione e vorrei di non doverlo dare ad altri. Porca pupazza ma hai visto che ora è? Si sono le due! E adesso quante ore dormo? mentre ora mi vesto, torno a casa, mi spoglio, prendo sonno, mi sveglio tanto vale che vado direttamente in fabbrica faccio prima!! Ma per ricaricare, ma non rompermi le palle tu e questecazzo di batterie da ricaricare, anzi se vuoi saperlo le avevo ricaricate e bene pure e ti avrei trombato alla grande, così non avresti detto che i mandingo sono solo neri, di che cosa stai parlando? quali mandinghi ? quelli che non hanno i cazzi ma i tubi della Tenaris Tenaris? i tubi Dalmine !! Ohh.ohh… bella ci sei?? Si Si ho capito, francamente tu non hai un tubo dalmine in mezzo alle gambe saranno solo 17/18 cmt; quanto mi piaceva provocarlo!! ma che cazzo dici lo hai misurato? No! e allora che dici!!!????, ma sei tu che hai cominciato con la storia dei tubi, guarda per tua chiarezza, una volta e per sempre, senza rompermi poi le…le… le... palle si, ecco.. le palle io ho un signor cazzo va bene!! E prima, quando ti sei preso la tazzulella tu mi capisci??, posso dirti che erano 22 cmt tutti e quasi 16 di larghezza; che dici vanno bene!!! Hai finito di fare la sceneggiata!! Mister mandingo white! Oh… senti! guarda toccami le spalle.. ma sei scemo o fai lo scemo cosa c’è?? Ho detto le spalle sono gelato! Pensi che mi prenda un accidenti! o un semplice raffreddore??
Bè, se tu invece di tenere una conferenza stampa sui tubi, sui mandinghi e sul tuo cazzo ti fossi vestito e te ne fossi andato fuori dai coglioni o ti fossi andato invece a mettere sotto le coperte ora saresti al caldo e già dormivi. SI..si.. andiamo… Vai! …ma vai di la! E certo voi quadri avete l’orario privilegiato non siete come gli operai, i servi della gleba. Ricordati di chiamarmi presto domani….bacino? fuori dai coglioni!!!!!!!!!!
VENERDÌ sera
Una giornata di lavoro micidiale, una fibrillazione continua, un via vai di e-mail poi per fortuna è suonato il Big Ben e sono a casa. In casa quando è necessario mi rimbocco le mani e lavoro senza lamenti ma, quando devo entrare in cucina per preparare anche per altri prendo preventivamente tre XANAX. Questa sarebbe la prima serata che io e Renato mangiamo in casa insieme ho pensato che sarebbe stato utile un cena degna dell’avvenimento, ma conoscendo lui , anche se per quel poco che so e per quel tanto di me, sono andato sul classico: lasagna e parmigiana precotta, verdure grigliate della gastronomia, come vino avrei preferito un bianco frizzantino tipo MASCHIO ma ho voluto evitare qualsiasi riferimento o allusioni, quindi, una bella bonarda frizzante del piacentino. Il citofono squilla. Io rispondo Renato!!, si ci sei ? no, il padrone di casa in questo momento non c’è io sono il Big Mandingo di turno. Chiudo il citofono e apro. Ciao Fabio, Ciao Renato, Sei tornato presto, il Big mandingo mi ha detto che eri uscito, si l’hai mandato via si non l’ho visto scendere si lui è come il mago di Aladino esce solo se glielo strofino. Ci guardiamo in faccia, ci abbracciamo e poi scoppiamo in una megagalattica risata. Devo dire che il pranzo è scivolato senza commenti, dopo aver rigovernato io seguivo un notiziario televisivo e lui si affogato davanti al pc desk; sono stato colpito da un flash: la vita di coppia. Immagine immediatamente rimossa. Renato mi sopraggiunge alle spalle: che facciamo, cinema ? No… allora decidi tu… liberamente? certo.. a meno che tu non apra il balcone e mi voglia farmi provare l’ebbrezza del volo… no proviamo l’ebbrezza di …. mi prende la mano e si avvia verso la camera da letto, senza nessun taboo Fabio? ci sono due limiti che non valicherò mai l’uso di droghe di qualunque tipo esse siano ed il mio modo di fare sesso, OK! Fabio i tuoi limiti sono i miei limiti. Però Renato prima o poi dovremo cominciare ad aprire i nostri armadi senza limiti o taboo OK Fabio. Mi piace il profumo della sua pelle liscia, la mia lingua scivola nella sua bocca, la tira dentro e me la morde, le sue gambe forti si aprono io ci sono in mezzo poi mi cingono i fianchi e mi stringono, mi manca il fiato, la posizione si ribalta lui è sopra di me , si siede sul mio petto, lascia i capezzoli liberi, li stringe con forza, tanta forza, mi fa gridare, sento il dolore e sento il piacere, il suo cazzo è duro, ancora tortura i miei capezzoli vorrei dire basta ma taccio, il piacere sopravanza al dolore, si porta in avanti, poggia il suo cazzo sulle mie labbra, apro la bocca e lui entra, spinge, spinge fino alla gola oltre la gola, mi viene da vomitare ma vomito solo saliva, si alza, e spinge , la bocca è piena di saliva il suo cazzo passa e scende nella gola: mi sta chiavando. Lui sa come si fa è bravo, mette una mano sotto il collo e la testa si rovescia indietro ormai sento le sue palle sulle mie labbra. Lo tira fuori, lo vedo mi sembra enorme, si masturba e poi entra tutto in bocca ed oltre, veloce, si muove veloce mi manca il respiro, mi sento soffocare, ho le lacrime agli occhi, esce ed io respiro o meglio rantolo, so quello che vuole, respiro più che posso, lui entra, uno, due, tre, conto i colpi che mi da, ora e affondato tutto: uno, due, tre, quattro, cinque, sei schizzi di sperma e poi due o tre sussulti. È fuori io respiro, lui mi ha riempito di sperma; mi solleva, mi abbraccia e mi bacia, mi morde la lingua mi fa male, succhia il labbro. Cadiamo esausti sul letto uno a fianco dell’altro ma distanti. Non abbiamo la percezione del tempo che abbiamo passato su quel letto ed in quello abbandono. Si riporta vicino a me e comincia a riaccarezzarmi; ti prego stammi vicino, il suo volto è tra le mie mani, le sue braccia mi stringono a se con forza. Mi fa distendere a bocconi ed allarga le mie gambe, sento le mani che scivolano sul mio culo, le dita s’infilano tra le natiche, cercano l’ano lo trovano una di esse s’infila, rapida, decisa tanto che lascio un gemito, si unge per rendere le dita più scivolose, una e poi due entrano escono creano una via. Il suo cazzo è di nuovo duro, lascia cadere il lubrificante, unge bene l’ano, punta la cappella al centro e da un colpo secco, terribile, non trattengo un vero e proprio grido, me lo spinge fino in fondo in modo molto duro, resta fermo e poi riprende: mi chiava in modo veramente violento ma a me piace lo seguo nei suoi movimenti, alzo il bacino per offrirgli tutto, non riesce a trattenersi nell’esprimere il suo gusto, il mio culo è ormai aperto, Fabio ti ho spaccato il culo!!! grida come se avesse vinto un trofeo. Gli faccio cambiare posizione mi metto supino due cuscini sotto i reni e le mie gambe contro il suo petto: adesso sfondami bastardo!. Ci puoi giurare, non potrai scopare per una settimana! In quella posizione mi ha tenuto per tanto, per troppo tempo, perdevo i liquidi della vescica e sperma; ero stanco ma volevo sentire ancora il suo cazzo che pazzescamente era duro e non sborrava, stavo per cedere anzi credo di avere ceduto perché non mi sono reso che lui aveva sborrato. Il culo era così aperto che tre dita della mia mano entravano quasi comode. Non abbiamo avuto cognizione di quanto tempo abbiamo dormito, mi sono svegliato quando ho sentito il telefono suonare: Si pronto, Fabio? si chi è ? perdonami sono stato violento con te ieri notte, ma tu pure cazzo ci hai messo del tuo con quel , dai!,dai!!, spingi, mi hai fatto infoiare che per poco non ti scivolavano anche le palle dentro ahhhh!!ahh!!! come stai! ma tu dove cavolo stai!! nella vasca l’acqua è bollente, ho messo il bagno schiuma Stallone Vidal vieni a vedere non ci crederai è duro!!!!!!!!!ahhhhhh.
scritto il
2017-07-27
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