Bollocks
di
Bastino9
genere
gay
Ho raccontato oltre 90 novelle sulla base di accadimenti veri nei quali la linea predominante è il sesso.
Uomini donne e giovani che frequentano il mio esercizio commerciale “da BASTINO” per passare il tempo o per servirsi dei miei servizi mi raccontano i fatti reali che avvengono nel nostro ampio quartiere.
Il rapporto tra me e le persone che bazzicano il mio locale è molto saldo perché riesco a stabilire con loro una stretta confidenza poiché sanno quanto sono legato al principio dell’assoluta riserbo.
Ho avuto in eredità un locale a piano terra fronte strada di ampia metratura e non sapendo come utilizzarlo l’ho attrezzato come un luogo di ritrovo per signore, signori e giovani di ambo i sessi.
C’è la discreta ma libera area dove le signore in qualsiasi ora del giorno vengono per una colazione un caffé, una pausa oggi si dice -break lunch- o nel pomeriggio per il chiacchiericcio.
L’area maschile era sempre fumosa e per quanto l’arieggio più volte al giorno rimane sempre puzzolente di tabacco e poi i giovani si perdono nella taverna vicino ad alcuni flipper e video giochi.
Capirete che di soldini ne ho fatti ma capirete ancora di più quando vi dico che di storie vere ne ho sentite migliaia e sono tutte vere.
Quelle che a me piacciono sono soprattutto quelle sulle corna, sui tradimenti delle moglie e dei mariti, dei gay repressi – non per loro scelta -.
La storia che vi vado a raccontare è veramente mia ed è accaduta alcuni mesi fa.
L’appartamento dove abito ci sono nato ora vivo da solo, vicino c’è un mini bilocale nel quale fino a tre anni fa ci abitava un tipo strano che ad un certo punto decise di morire d’infarto e dalla sua morte fino a novembre scorso era disabitato.
Abbandonato no, veniva un impiegato di un’agenzia immobiliare per dei sopralluoghi ed una donna delle pulizia passava ogni due o tre mesi per tenerlo un minimo in ordine.
L’inverno tarda ad arrivare anche se dicembre è vicino, come al solito quel mese mi disturba con le sue feste che sono ormai svuotate del loro valore e del loro profumo, ma la cosa che da qualche giorno mi incuriosisce è il suono di una radio e della televisione proveniente dal monolocale, non avendo più il portiere rimango in vigile sorveglianza.
È sera anzi è l’ora di cena: bussano alla porta, sorpreso vado e guardo dallo spioncino e vedo la faccia di un negro: sono sbalordito chi è!!!, è in tuta sportiva tutta infiorata, non è brutto tutt’altro, sono dubbioso: apro o non apro – lui bussa ancora - sento un prurito nel posteriore e apro, lui da una spinta ed entra .
“Hi my name is Derek my nickname is Bollocks” “non ho capito un cazzo” risposi sorridendo, “the electrical system does not work”, sorridendo anche lui mi prende per il braccio e mi trascina verso casa sua e capisco che non gli funziona l’impianto elettrico.
Inutile fare domande vado al quadro elettrico e vedo che è scattato il salvavita lo ripristino e torna l’energia elettrica.
Sono ancora rivolto verso il quadro elettrico quando mi sento abbracciare e sollevare con una giravolta, tocco terra e Bollocks mi stampa due bacioni sulle guance slinguandomi a destra e a sinistra come fanno quei bei cagnoloni quando sono contenti.
“OK! you did good you are a badass!” non capisco niente e cerco di scappare pensando che badass sia una parola aggressiva ma vengo bloccato; “eat with me!” questo l’avevo capito ma non volevo mangiare con lui “no!” “then i'll eat with you” anche questo avevo capito sarebbe venuto a mangiare da me; inutile sfuggire lui mi viene dietro.
Lo spingo nel salotto e accendo la televisione lui, avvistando il decoder satellitare, comincia a smanettare finché trova quello che gli interessa, prendo le chiavi di casa sua e vado a chiudergli la porta gliele riporto “Oh yea! Oh yea!”.
decido di lasciarlo solo e io vado ad affrontare il ruolo di un fottuto chef.
Torno in salotto e trovo la televisione che va a tutto volume e lui disteso sul divano che dorme, spengo tutto e torno in cucina.
Ho preparato una signora carbonara da 10 e lode ho fatto riscaldare al forno due cosciotti di agnelli - quelli già pronti del supermercato - e tiro fuori solo acqua.
“Ahhoooo!!! Bollocks…ci sei!!!” “eh???...” “andiamo a mangiare..” “what??” “eat!!” “ oh!! great! Great! what do I drink??” non capii niente, si strafoca due porzioni abbondanti di carbonara i tre cosciotti, poco manca che non lasci nemmeno gli ossi, il vino – due bottiglie- se l’è procurate direttamente dal frigo e adesso cominciava a ruttare che è un piacere in più si sta abbacchiando sulla tavola.
Sacramento per due motivi per avergli aperto e per non sapere come sbatterlo fuori di casa essendo una pertica di quasi due metri asciutto e atletico, bofonchia “tu essere vero amica italiana..” “amico…” “oh yes..amico?” tornò ad accasciarsi.
Mi decisi, lo sollevo ma si abbandona sulle mie spalle e cadiamo entrambi sul pavimento, ci riprovo e riesco ad arrivare nel corridoio passando avanti alle camera da letto ci fermiamo “thank you! thank you! excellent!I after tell all about me” l’unica cosa che capii fu la promessa che mi avrebbe spiegato tutto dopodiché stramazzò sul mio letto.
Riprendo le chiavi delle sua casa e vado a frugare nella sua valigia, trovo il passaporto leggo che non si chiamava Bollcks ma nemmeno capisco il suo vero nome, nel portafoglio c’erano diverse creditcard ma nemmeno un cent.
Verso le dieci del mattino sento che viene verso la cucina “morning! you got breakfast for me?” gli risposi incazzato “yes un cazzo for you!” “because you are pissed at me” “che significa pissed??” mentre gli preparo il caffe mi fa la smorfia dell’arrabbiato “gli metto davanti un caffè triplo “questa è italian morningcap” dopo il primo sorso fa una faccia quasi disgustata “ not good drink” “drinkup! e non rompere il cazzo.”
Ha finito il caffè quindi si alza “i still have jetlag effect” e si andò a stravaccare ancora sul letto, mi chiedo come posso liberarmi di lui, ci rinuncio per non pensare mi guardo i siti gay su internet.
Mi stanco e mi viene l’abbiocco decido di andarmi a stendere sulla porzione del mio letto libero, quanto tempo abbia dormito non riesco a capirlo ma mi sveglio perché il tipo si alza va in bagno torna stendendosi ancora al mio fianco per dormire: penso ma quanto dorme questo tipo!.
Sono seduto a tavola per il pranzo, arriva Bollocks, ha imparato a parlare con le mani “what do i eat?”, gli faccio segno di aprire il forno dove c’era ancora mezza teglia di lasagna ancora calda e tre cotolette “OK! where is the wine?” non gli rispondo ma si alza e se lo va a prendere, mangia con gusto e si scola la bottiglia di vino poi improvvisamente “are u gay?” mi incazzo come una iena
con il telefonino imposto una frase in inglese “do you have a problem being around fags?” “NO! problem I’m bsx more gay”.
Si alza e fa cenno di seguirlo verso la camera da letto, mi sbottona la camicia mi tira giù pantaloni delle felpa e mi spinge sul letto, lui si mette nudo e rimango a bocca aperta, incredulo.
Mi ripeto non è possibile, no!! non è possibile, mi sto sbagliando adesso quel corpo quel viso ed il tattoo sul petto e soprattutto quello che gli pendeva tra le gambe l’ho già visto: lui è Bollocks un porno attore americano.
Seduto sulla sponda del letto confuso ed incredulo lui si avvicina si prende la sberla tra le mani e se la mena, mi infila il glande nella bocca secca, si muove rapido i movimenti aiuta la salivazione e diventa tutto più facile.
Fantastico: alla mia età sto facendo un pompino ad un porno attore americano dotato di una mega minchia, sono in trance per tutta la situazione e per quell’enorme cazzo che mi entra ed esce dalla bocca, per il personaggio acon il quale sto facendo sesso e sono disposto anche a farmi spaccare la gola per un deep-throat con lui.
Bollocks mi vede in affanno “what's your problem” “YOU” “I? why”. Come potevo fargli capire che lui è per me un sogno un illusione qualche cosa di incredibile, come se un miraggio io lo potessi toccare in quanto reale.
É vero che questo porno attore stia facendo sesso con me?, “Amazing you are here with me, I’m real not a dream” mi sorride e mi mostra il suo pene “I'm here u’re with met: touch!. Is it true or is it your illusion?” riprende il suo deep-throat e lo fa in un a maniera così partecipata perché mi dice “I've got a good feeling with you, then let's fuck without limit “.
Avevo capito solo che lui era con me vivo e reale che il cazzo non era un sogno e mi avrebbe fottuto senza limiti perché gli piaceva.
Poggiai le mani sulle sue natiche aprii la bocca e l’attirai verso di me “fuck me”, lo sentivo bello morbido che mi riempiva tutto, sbavavo come una fontana, ero in uno stato di grazia per l’eccitazione, le mani scivolavano lungo il suo corpo lucido per il sudore, reclinai il capo come lui voleva e lo lasciai fare, lo fissavo e sognavo di essere con lui su una nuvola bianca era lui quello che avevo aspettato da una vita, una spinta lenta e parte del suo glande scivola oltre il palato mi sento soffocare: lui si arresta esce ed ansimo come un vecchio mantice.
Gli prendo le mani lo attiro a me lui ricomincia e io mi offro ancora a lui che mi prende, sento scivolare oltre l’anguillone, mentre io nelle pause boccheggio lui si appaga di quella delizia.
Quanto sia durato quel godimento non lo so avrei voluto che lui mi desse il suo nettare ma si negò almeno io così credevo ed invece mi sbagliai.
Alle delicatezza di prima si contrappose quasi la brutalità con la quale mi prese, con due colpi secchi e duri mi aprì lo sfintere e spinse senza sosta il suo pene, a nulla valsero i miei lamenti prima e le grida dopo, la posizione in cui me teneva non mi dava possibilità di movimento, i suoi colpi spingevano il suo membro contro la vescica facendomi perdere vergognosamente il liquido.
Non c’erano soste la sua eccitazione era sublime, soffrivo la grandezza del suo cazzo e lui si eccitava per quella sofferenza. Nonostante il mio corpo non lo permettesse mi trovavo in una, posizione supina con due cuscini sotto la schiena il mio sfiancato culo era all’altezza del membro.
Lo puntò e si lasciò cadere su di me: se non svenni fu per miracolo, ero pronto a godere, vedevo i lineamenti del suo volto tesi oltremodo, le labbra tirate facevano trasparire i suoi denti ben allineati; ero stanco anzi sfinito stavo per cedere ma non volevo , all’eccitazione era subentrata l’abbattimento, il pistone si muoveva frenetico e nonostante tutto avrei voluto che quella magia durasse nel tempo.
Le contrazioni dell’eiaculazione scaricarono spasmodicamente il suo seme ed alla fine anche lui mi cadde addosso vinto dalla spossatezza.
Ci rotolammo in posizione più comoda ”very cool u’re a good partner u’re too bad old” lo guardai profondo “ tu sei stato il mio dream” sorrise “OK! let's take a nap?” non capii naturalmente ma lui si girò dall’altra parte e si mise a dormire.
Non ho sonno non posso dormire, stavo elaborando l’accaduto, mi metto al computer e comincio a smanettare, incrocio i suoi video quello che vedo io l’ho vissuto dal vivo e non mi rendo conto che Bollocks era andato nel suo appartamento, quando percepisco la sua assenza corro a lui trovo la porta aperta la valigia pronta lui di spalle sta sistemando i suoi documenti si gira mi sorride e mi scrive “call me anytime, maybe I can come back sooner than you think”
un sorriso un bacio sulla bocca e via.
Rientrai in casa e rimasi appoggiato alla porta per un tempo indefinito.
Stamattina l’imbianchino ha trovato tra la testiera del letto e del muro un mini porta banconote, “Baldo!!!! È così che nascondi i soldi?” “ cosa vuoi?” “guarda ci sono due verdoni da 20$” “non è mio bischero!” “ha si non è tuo!? è del tuo nonno? o come c’è finito dietro la testiera? ” “vieni a bere dai! sono cose che non puoi capire”.
Vado in salotto e lascio che l’imbianchino faccia io suo lavoro mentre mi rigiro tra le mani il porta monete di Ballocks, l’ubriacatara ora è passata ma non dimentico il godimento di quella volta.
“Baldoooo!! non senti il telefono” “arrivo pronto chi è?” “Hey old! how ar’u? do you remember? next January 10th I'll come to see you”.
Uomini donne e giovani che frequentano il mio esercizio commerciale “da BASTINO” per passare il tempo o per servirsi dei miei servizi mi raccontano i fatti reali che avvengono nel nostro ampio quartiere.
Il rapporto tra me e le persone che bazzicano il mio locale è molto saldo perché riesco a stabilire con loro una stretta confidenza poiché sanno quanto sono legato al principio dell’assoluta riserbo.
Ho avuto in eredità un locale a piano terra fronte strada di ampia metratura e non sapendo come utilizzarlo l’ho attrezzato come un luogo di ritrovo per signore, signori e giovani di ambo i sessi.
C’è la discreta ma libera area dove le signore in qualsiasi ora del giorno vengono per una colazione un caffé, una pausa oggi si dice -break lunch- o nel pomeriggio per il chiacchiericcio.
L’area maschile era sempre fumosa e per quanto l’arieggio più volte al giorno rimane sempre puzzolente di tabacco e poi i giovani si perdono nella taverna vicino ad alcuni flipper e video giochi.
Capirete che di soldini ne ho fatti ma capirete ancora di più quando vi dico che di storie vere ne ho sentite migliaia e sono tutte vere.
Quelle che a me piacciono sono soprattutto quelle sulle corna, sui tradimenti delle moglie e dei mariti, dei gay repressi – non per loro scelta -.
La storia che vi vado a raccontare è veramente mia ed è accaduta alcuni mesi fa.
L’appartamento dove abito ci sono nato ora vivo da solo, vicino c’è un mini bilocale nel quale fino a tre anni fa ci abitava un tipo strano che ad un certo punto decise di morire d’infarto e dalla sua morte fino a novembre scorso era disabitato.
Abbandonato no, veniva un impiegato di un’agenzia immobiliare per dei sopralluoghi ed una donna delle pulizia passava ogni due o tre mesi per tenerlo un minimo in ordine.
L’inverno tarda ad arrivare anche se dicembre è vicino, come al solito quel mese mi disturba con le sue feste che sono ormai svuotate del loro valore e del loro profumo, ma la cosa che da qualche giorno mi incuriosisce è il suono di una radio e della televisione proveniente dal monolocale, non avendo più il portiere rimango in vigile sorveglianza.
È sera anzi è l’ora di cena: bussano alla porta, sorpreso vado e guardo dallo spioncino e vedo la faccia di un negro: sono sbalordito chi è!!!, è in tuta sportiva tutta infiorata, non è brutto tutt’altro, sono dubbioso: apro o non apro – lui bussa ancora - sento un prurito nel posteriore e apro, lui da una spinta ed entra .
“Hi my name is Derek my nickname is Bollocks” “non ho capito un cazzo” risposi sorridendo, “the electrical system does not work”, sorridendo anche lui mi prende per il braccio e mi trascina verso casa sua e capisco che non gli funziona l’impianto elettrico.
Inutile fare domande vado al quadro elettrico e vedo che è scattato il salvavita lo ripristino e torna l’energia elettrica.
Sono ancora rivolto verso il quadro elettrico quando mi sento abbracciare e sollevare con una giravolta, tocco terra e Bollocks mi stampa due bacioni sulle guance slinguandomi a destra e a sinistra come fanno quei bei cagnoloni quando sono contenti.
“OK! you did good you are a badass!” non capisco niente e cerco di scappare pensando che badass sia una parola aggressiva ma vengo bloccato; “eat with me!” questo l’avevo capito ma non volevo mangiare con lui “no!” “then i'll eat with you” anche questo avevo capito sarebbe venuto a mangiare da me; inutile sfuggire lui mi viene dietro.
Lo spingo nel salotto e accendo la televisione lui, avvistando il decoder satellitare, comincia a smanettare finché trova quello che gli interessa, prendo le chiavi di casa sua e vado a chiudergli la porta gliele riporto “Oh yea! Oh yea!”.
decido di lasciarlo solo e io vado ad affrontare il ruolo di un fottuto chef.
Torno in salotto e trovo la televisione che va a tutto volume e lui disteso sul divano che dorme, spengo tutto e torno in cucina.
Ho preparato una signora carbonara da 10 e lode ho fatto riscaldare al forno due cosciotti di agnelli - quelli già pronti del supermercato - e tiro fuori solo acqua.
“Ahhoooo!!! Bollocks…ci sei!!!” “eh???...” “andiamo a mangiare..” “what??” “eat!!” “ oh!! great! Great! what do I drink??” non capii niente, si strafoca due porzioni abbondanti di carbonara i tre cosciotti, poco manca che non lasci nemmeno gli ossi, il vino – due bottiglie- se l’è procurate direttamente dal frigo e adesso cominciava a ruttare che è un piacere in più si sta abbacchiando sulla tavola.
Sacramento per due motivi per avergli aperto e per non sapere come sbatterlo fuori di casa essendo una pertica di quasi due metri asciutto e atletico, bofonchia “tu essere vero amica italiana..” “amico…” “oh yes..amico?” tornò ad accasciarsi.
Mi decisi, lo sollevo ma si abbandona sulle mie spalle e cadiamo entrambi sul pavimento, ci riprovo e riesco ad arrivare nel corridoio passando avanti alle camera da letto ci fermiamo “thank you! thank you! excellent!I after tell all about me” l’unica cosa che capii fu la promessa che mi avrebbe spiegato tutto dopodiché stramazzò sul mio letto.
Riprendo le chiavi delle sua casa e vado a frugare nella sua valigia, trovo il passaporto leggo che non si chiamava Bollcks ma nemmeno capisco il suo vero nome, nel portafoglio c’erano diverse creditcard ma nemmeno un cent.
Verso le dieci del mattino sento che viene verso la cucina “morning! you got breakfast for me?” gli risposi incazzato “yes un cazzo for you!” “because you are pissed at me” “che significa pissed??” mentre gli preparo il caffe mi fa la smorfia dell’arrabbiato “gli metto davanti un caffè triplo “questa è italian morningcap” dopo il primo sorso fa una faccia quasi disgustata “ not good drink” “drinkup! e non rompere il cazzo.”
Ha finito il caffè quindi si alza “i still have jetlag effect” e si andò a stravaccare ancora sul letto, mi chiedo come posso liberarmi di lui, ci rinuncio per non pensare mi guardo i siti gay su internet.
Mi stanco e mi viene l’abbiocco decido di andarmi a stendere sulla porzione del mio letto libero, quanto tempo abbia dormito non riesco a capirlo ma mi sveglio perché il tipo si alza va in bagno torna stendendosi ancora al mio fianco per dormire: penso ma quanto dorme questo tipo!.
Sono seduto a tavola per il pranzo, arriva Bollocks, ha imparato a parlare con le mani “what do i eat?”, gli faccio segno di aprire il forno dove c’era ancora mezza teglia di lasagna ancora calda e tre cotolette “OK! where is the wine?” non gli rispondo ma si alza e se lo va a prendere, mangia con gusto e si scola la bottiglia di vino poi improvvisamente “are u gay?” mi incazzo come una iena
con il telefonino imposto una frase in inglese “do you have a problem being around fags?” “NO! problem I’m bsx more gay”.
Si alza e fa cenno di seguirlo verso la camera da letto, mi sbottona la camicia mi tira giù pantaloni delle felpa e mi spinge sul letto, lui si mette nudo e rimango a bocca aperta, incredulo.
Mi ripeto non è possibile, no!! non è possibile, mi sto sbagliando adesso quel corpo quel viso ed il tattoo sul petto e soprattutto quello che gli pendeva tra le gambe l’ho già visto: lui è Bollocks un porno attore americano.
Seduto sulla sponda del letto confuso ed incredulo lui si avvicina si prende la sberla tra le mani e se la mena, mi infila il glande nella bocca secca, si muove rapido i movimenti aiuta la salivazione e diventa tutto più facile.
Fantastico: alla mia età sto facendo un pompino ad un porno attore americano dotato di una mega minchia, sono in trance per tutta la situazione e per quell’enorme cazzo che mi entra ed esce dalla bocca, per il personaggio acon il quale sto facendo sesso e sono disposto anche a farmi spaccare la gola per un deep-throat con lui.
Bollocks mi vede in affanno “what's your problem” “YOU” “I? why”. Come potevo fargli capire che lui è per me un sogno un illusione qualche cosa di incredibile, come se un miraggio io lo potessi toccare in quanto reale.
É vero che questo porno attore stia facendo sesso con me?, “Amazing you are here with me, I’m real not a dream” mi sorride e mi mostra il suo pene “I'm here u’re with met: touch!. Is it true or is it your illusion?” riprende il suo deep-throat e lo fa in un a maniera così partecipata perché mi dice “I've got a good feeling with you, then let's fuck without limit “.
Avevo capito solo che lui era con me vivo e reale che il cazzo non era un sogno e mi avrebbe fottuto senza limiti perché gli piaceva.
Poggiai le mani sulle sue natiche aprii la bocca e l’attirai verso di me “fuck me”, lo sentivo bello morbido che mi riempiva tutto, sbavavo come una fontana, ero in uno stato di grazia per l’eccitazione, le mani scivolavano lungo il suo corpo lucido per il sudore, reclinai il capo come lui voleva e lo lasciai fare, lo fissavo e sognavo di essere con lui su una nuvola bianca era lui quello che avevo aspettato da una vita, una spinta lenta e parte del suo glande scivola oltre il palato mi sento soffocare: lui si arresta esce ed ansimo come un vecchio mantice.
Gli prendo le mani lo attiro a me lui ricomincia e io mi offro ancora a lui che mi prende, sento scivolare oltre l’anguillone, mentre io nelle pause boccheggio lui si appaga di quella delizia.
Quanto sia durato quel godimento non lo so avrei voluto che lui mi desse il suo nettare ma si negò almeno io così credevo ed invece mi sbagliai.
Alle delicatezza di prima si contrappose quasi la brutalità con la quale mi prese, con due colpi secchi e duri mi aprì lo sfintere e spinse senza sosta il suo pene, a nulla valsero i miei lamenti prima e le grida dopo, la posizione in cui me teneva non mi dava possibilità di movimento, i suoi colpi spingevano il suo membro contro la vescica facendomi perdere vergognosamente il liquido.
Non c’erano soste la sua eccitazione era sublime, soffrivo la grandezza del suo cazzo e lui si eccitava per quella sofferenza. Nonostante il mio corpo non lo permettesse mi trovavo in una, posizione supina con due cuscini sotto la schiena il mio sfiancato culo era all’altezza del membro.
Lo puntò e si lasciò cadere su di me: se non svenni fu per miracolo, ero pronto a godere, vedevo i lineamenti del suo volto tesi oltremodo, le labbra tirate facevano trasparire i suoi denti ben allineati; ero stanco anzi sfinito stavo per cedere ma non volevo , all’eccitazione era subentrata l’abbattimento, il pistone si muoveva frenetico e nonostante tutto avrei voluto che quella magia durasse nel tempo.
Le contrazioni dell’eiaculazione scaricarono spasmodicamente il suo seme ed alla fine anche lui mi cadde addosso vinto dalla spossatezza.
Ci rotolammo in posizione più comoda ”very cool u’re a good partner u’re too bad old” lo guardai profondo “ tu sei stato il mio dream” sorrise “OK! let's take a nap?” non capii naturalmente ma lui si girò dall’altra parte e si mise a dormire.
Non ho sonno non posso dormire, stavo elaborando l’accaduto, mi metto al computer e comincio a smanettare, incrocio i suoi video quello che vedo io l’ho vissuto dal vivo e non mi rendo conto che Bollocks era andato nel suo appartamento, quando percepisco la sua assenza corro a lui trovo la porta aperta la valigia pronta lui di spalle sta sistemando i suoi documenti si gira mi sorride e mi scrive “call me anytime, maybe I can come back sooner than you think”
un sorriso un bacio sulla bocca e via.
Rientrai in casa e rimasi appoggiato alla porta per un tempo indefinito.
Stamattina l’imbianchino ha trovato tra la testiera del letto e del muro un mini porta banconote, “Baldo!!!! È così che nascondi i soldi?” “ cosa vuoi?” “guarda ci sono due verdoni da 20$” “non è mio bischero!” “ha si non è tuo!? è del tuo nonno? o come c’è finito dietro la testiera? ” “vieni a bere dai! sono cose che non puoi capire”.
Vado in salotto e lascio che l’imbianchino faccia io suo lavoro mentre mi rigiro tra le mani il porta monete di Ballocks, l’ubriacatara ora è passata ma non dimentico il godimento di quella volta.
“Baldoooo!! non senti il telefono” “arrivo pronto chi è?” “Hey old! how ar’u? do you remember? next January 10th I'll come to see you”.
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