Eva

di
genere
dominazione

Ho raggiunto Eva con il mio aereo privato a Rodi per due affari di lavoro ed una piacevole vacanza al mare. Lei mi aveva preceduto di un giorno per farmi trovare la stanza dell'hotel pronta e come al solito venne a prendermi vestita da vera puttana di lusso. Eva l'avevo vinta in una bisca clandestina in Polonia, il ragazzo che aveva perso oltre 80000 euro non sapeva come fare per pagarmi, così gli proposi di azzerare il suo debito in cambio della sua ragazza che stava in un angolo e non capiva cosa stesse succedendo. Lei era ed è di una bellezza disarmante, alta, snella, un culo di marmo e due seni di un rotondo perfetto, ma quello che mi fece proporre l'offerta è stato quel suo viso d'angelo, due occhi verdi da cerbiatta dolce, quella bocca carnosa e sensuale quasi da bambina appena sviluppata, un nasino all'insù perfetto, ed il contrasto di quello che l'avrei fatta diventare mi eccitò all'istante. All'epoca aveva 22 anni e quando si vide trascinata via da me quasi cinquantenne si ribbellò scalciando ed urlando, le diedi due ceffoni da farla svenire e me la caricai in auto. Ci misi due anni per farla diventare quello che è oggi, la mia schiava di lusso. Se non faceva quello che volevo e come lo volevo veniva punita, i primi tempi prese un sacco di frustate, aveva lividi ovunque, piano piano con il tempo si annullò completamente diventando l'oggetto del mio piacere e volere. Dovetti svezzarla ad un tipo di sesso al quale non era abituata, se così si può definire, molto violento ed umiliante. Godevo e godo nel vederla umiliata davanti a me, ma se serve o ne ho voglia anche per amici o possibili partner di lavoro. Non le faccio mancare niente, scarpe, vestiti di lusso, palestra (deve tenere ben allenato quel fisico che si ritrova ), centri benessere e tutto quello che serve per mantenere giovane e tonico quel suo fisico perfetto. Tutte cose molto costose e di lusso, ma da lei pretendo tutto. Ritornando alla Grecia avevo affittato una suite in un albergo a cinque stelle dove avrei trovato tutti i confort possibili ed immaginabili, oltre ad Eva che avrei usato come oggetto sessuale a mio piacimento. Quella sera andammo nella città vecchia a fare una passeggiata e mangiare qualcosa, lei uscì in modo impeccabile dalla sua stanza, sa cosa mi eccita e non perde occasione di dimostrarmelo. Indossava un vestito a tubino nero che le esaltava il fisico, e talmente corto da vedere che non indossava le mutandine, delle scarpe aperte a schiava con tutti i lacci fino la polpaccio ed un tacco molto alto che tirava bene i polpacci e le faceva un culo ancora più perfetto di quello che già è, il tutto con una coda da cavalla bionda tiratissima che andava a sfiorare il fondoschiena. Come segno di appartenenza a me mise un collare di pelle nera con il cerchietto di metallo per essere portata al guinzaglio (che in quell'occasione non usai). Uscimmo per i vicoli della città guardando i negozietti di souvenir, dove notai un oggetto particolare, un cavatappi a forma di fallo in legno, e ce n'erano di svariate misure, comprai quello più grosso (sempre il meglio per Eva) sarà stato 24 cm di lunghezza per 6/7 di larghezza, immaginando all'istante l'utilizzo dell'oggetto. Durante tutta la passeggiata vedevo gli uomini e i ragazzi più giovani che se la scopavano con gli occhi... chissà magari per sfizio qualcuno di loro potrà testare anche fisicamente...Eva in tutto questo pur accorgendosi di tutto non proferiva parola se non qualche sorriso dolce durante tutta la passeggiata (solo se le concedo di parlare può farlo). Tornati nella stanza d'albergo (abbiamo due stanze comunicanti) la chiamo e le dico che ho voglia di una bella birra ghiacciata... Dopo 3 minuti sento bussare alla mia camera, le do il permesso per entrare e me la ritrovo in tutto il suo splendore... Aveva tenuto i tacchi ma messo delle autoreggenti nere, per il resto a parte il collare nero a cui era legato il guinzaglio era completamente nuda. Venne gattonando verso di me, dal culo le spuntava l'apribottiglia e 1/4 del cazzo in legno, la parte restante era nelle sue viscere. Mi guardava con quegli occhi da cerbiatta che mi eccitano tanto e con fare di sudditanza mi disse, padrone ho qua la sua birra, si girò ed aveva infilato la bottiglia ghiacciata nella sua figa, chissà che sofferenza per lei averla dentro, a quella vista mi divenne duro all'istante. Le tolsi la bottiglia con violenza facendola sussultare per il freddo che sentiva dentro di lei, e la stappai appoggiandola all oggetto nel suo culo... Bevevo la mia birra guardandola, li a quattro zampe come un animale, affondai con una spinta il restante quarto del fallo di legno e cominciai a muoverlo su e giù guardandola godere con il culo. C'avevo messo tanto a farla abituare a certi calibri, lei che non l'aveva mai preso dietro... Oggetti sempre più grossi piano piano allargandolo sempre di più, all'inizio le faceva male, ma non importava, bisognava addestrarla, e quando riuscii ad infilarle il pugno dentro, le vidi scorrere lacrime di gioia lungo il volto, o di dolore... Vabbè poco importa, l'importante è che ce l'avesse fatta.
Ritornando a noi quella sera dopo averle fatto fare su e giu a quel mostro nel suo culo, la portai con il guinzaglio a carponi sul terrazzo dove mi misi seduto comodamente fumando una sigaretta a guardare la gente che passava sotto mentre lei era intenta a farmi un pompino, le vetrate del balcone erano trasparenti chissa che bella vista si godevano per strada con il culo pieno in bella mostra. Mi fece durare un po' poi non resistetti e le venni in gola, naturalmente non ne sprecò una goccia, le spensi la sigaretta sulla lingua e andai a fare una doccia e poi a letto ché domani bisognava convincere gli investitori a credere nel progetto che stavo seguendo. L'indomani la trattativa stava procedendo per le lunghe cosi gli offrii di venire la sera nel mio albergo per continuare la chiacchierata più comodi magari bere qualcosa di fresco...eravamo tutti sul terrazzo con un cesto pieno di ghiaccio e bottiglie di birra... Continuavamo a discutere di affari quando uno dei tre uomini mi chiese un apribottiglia, applaudì due volte come si fa per accendere e spegnere la luce in alcune camere ed ecco che arrivo Eva gattonando con la sua coda tiratissima, il suo viso angelico insieme ad un intimo di pizzo nero, autoreggenti, décolleté nere laccate con la suola rosso fuoco, le mutandine erano con due fili dietro apribili e nel suo culo il giocattolino appena preso. I tre rimasero a bocca aperta, senza più parole, ed Eva passò accanto ad uno per uno per fargli aprire la bottiglia da bere. Quando finì il suo lavoro rimase lì a novanta aspettando un ordine da parte mia. Approfittai della situazione per chiudere definitivamente l'affare, naturalmente a mio vantaggio, quando offrii loro di poter abusare di Eva. I tre tutti tra i sessanta e settanta non ci pensarono minimamente e così chiudemmo l'affare. Eva li scortò nella sua camera dove avevo applicato la videosorveglianza così potei vedere tutto quello che accadeva fumando un bel sigaro sul terrazzo dell'albergo. All'inizio cominciarono a toccarla lentamente quasi accarezzandola, poi piano piano le mani si facevano sempre più rudi, infilando le loro dita in tutti i suoi pertugi. Tirarono fuori i loro cazzi e se li fecero succhiare per bene, erano in ecxtasy da tanta porcaggine, e mentre due cazzi li aveva in bocca, il terzo uomo si mise dietro di lei e disse vediamo fino a che punto sei aperta... Incomincia ad infilare un dito nel culo e lei non fa una piega ... Passa a due dita... Niente ... Infila anche il terzo e scivola come nel burro... Quattro... Niente, infila il quinto e spinge giù il pugno, lei con una smorfia mentre pompa gli altri due cazzi accoglie il pugno dell'uomo tutto dentro il culo. Eccitato si fa scappare un "sei spettacolare" e comincia a pompargli il pugno, piano piano sostituiscono il pugno con una bottiglia di birra, e successivamente con una bottiglia di champagne sempre dalla parte più grossa, facendola godere (perché lei godeva veramente ad essere usata). Se la scoparono insieme ruotando i buchi disponibili ma gli vennero tutti nel suo meraviglioso culo... La lasciarono a carponi mentre si fumavano una sigaretta per rilassarsi dopo lo sforzo. Uno dei tre vide quel culo aperto in maniera abnorme con lo sperma dentro e decise di riempirlo prima di cenere poi di spegnere la sigaretta nella sborra appena versata... Così fecero anche gli altri due facendo qualche bruciatura all'interno delle pareti dell'ano di Eva. Aspettarono che il culo si richiedesse piano piano con i mozziconi al suo interno e la mandarono via. Tornando sul terrazzo dove io avevo registrato tutto l'incontro come garanzia per gli affari, erano tutti entusiasti e mi facero i complimenti per come avevo addestrato la mia schiava. Una volta andati via chiamai Eva e le ordinai di togliersi i mozziconi, lei senza una piega si infilò la mano dentro e li tolse facendomeli vedere, per l'eccitazione me la scopai anch'io e poi la mandai nella sua camera. Eva oggi è stata utilissima ed ha fatto il suo dovere, lei non lo sa ma se farà molto bene alla mia morte acquisterà la libertà oltre a tutti i miei soldi... Se lo merita
scritto il
2022-09-12
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