La Zia e l'ombrellone dei cornuti
di
sursar
genere
tradimenti
E si volevo scoparmi Patrizia, una bella donna milanese, bionda un bel fisico, occhioni castani, mi piaceva, e per chi ha letto il racconto precedente il marito, si scopava la mia cara zia Antonietta, alla zia chiedevo, un aiuto, e lei mi racconto, che dalle confidenze che gli faceva Patrizia, gli aveva rifilato un bel paio di corna, in più occasioni.
Io oramai con la Patrizia, ci provavo sfacciatamente, e quella mattina, che il sig. Enzo, partecipò, ad un'escursione, ecco che Patrizia, accettò il mio invito, a casa mia senza troppa esitazioni, si presento, con il suo pareo nero, eravamo soli, le saltai addosso, e cominciai a baciarla e toccarla, ero eccitatissimo, Patrizia, mi disse "ti devo piacere tanto" si mormorai " mi fai impazzire", in breve eravamo nudi, lei con il suo fisico, ben fatto ed abbronzato, prese il mio pisello, e comincio a succhiarlo, poi con la sua aria ingenua, ed con i suoi occhioni castani, mi disse ti piace" EH Eh", avevo un'erezione incredibile. Apro una parentesi avevo avuto problemi d'erezione, spesso, anche con delle mie compagne universitarie, infatti usavo qualche aiutino, per riuscire ad avere rapporti completi, ma oggi era tutto naturale, mi sentivo sicuro, non avevo nessun tipo di problema, anzi, il mio pisello, a vederlo, cosi, imperioso, mi dava sicurezza, in breve misi il preservativo, e con impeto cominciai a scoparla, prima, con lei in piedi con le mani appoggiate, a muro ed io che la scopavo selvaggiamente, poi la mise a pecorina sul letto, e continuai, Patrizia mi disse "piano, quanto impeto, quanta voglia" mi spacchi, a sentire quelle parole, la mia libidine, sali, dovetti cambiare il preservativo, perchè, il lubrificante era finito, e continuai, ora era sotto di me, e ci baciavamo, e la scopavo nella più classiche delle posizioni, poi gli sussurrai voglio venirti in bocca lei annui, e cosi tolsi il preservativo, e le riversai il mio sperma bollente in bocca, arrivai altre 2 volte, e Patrizia, rimase soddisfatta, almeno a suo dire, anche io ero contento, credetemi era una gran fica.
Quella sera Patrizia ed Enzo litigarono al lido, lui era ubriaco, e stava importunando, una cameriera, e delle ragazze, durante la serata di ballo organizzata al lido, io mi gustai la scena, e pensai con una fica che ha per moglie, non gli basta, Patrizia, usci ed io dietro di lei, presi la macchina, e la raggiunsi, la riconobbi dalla sua gonnellina, bianca, gli feci cenno di salire, stava piangendo, sali in macchina, e mi diressi, verso il piazzale del cimitero, fermai la macchina, in un luogo appartato, e le sciugai le lacrime, cominciai a baciarla, in breve, ci baciavamo, e sentii il salato delle sue lacrime, sulla sue pelle, le mia mano arrivano dappertutto, poi sentii, la sua mano. sbottonate i miei pantaloncini, ed il mio pisello, bagnarsi della sua saliva, un gran pompino, la mia impotenza era un ricordo lontano, il mio pisello era duro ed eretto, presi il preservativo, ed abbassai lo schienale, del sedile passeggero, lei si mise a pecorina, e mise il suo culo in bella mostra, capii, che mi concedeva il secondo canale, la penetrai, piano, la vidi sobbalzare, infilai, ancora di più, il lubrificante del preservativo, mi era d'aiuto, poi diedi una botta decisa, era entrato, Patrizia, inarco la schiena, ed io assestai du e colpi decisi, e sentii il classico calore del culo, avvolgere il mio pisello, cominciai a scoparla" si mi piace il tuo, culo, il tuo corpo, mi piaci Patrizia," lei mi disse "davvero ti piaccio dimmelo ne ho bisogno, dimmelo", ripetei la frase più volte, sapevo che era quello che voleva sentirsi dire, fu un'inculata stupenda, quando raggiunsi l'orgasmo, fu stupendo, mi accorsi che qualche guardone segaiolo, mi aveva osservato, ma ciò, non mii dispiacque, la scopai ancora in fica, e pure quella sera, era andato tutta alla grande.
La riaccompagnai a casa, e scese di corsa, io tornai al lido, ed Enzo era li ubriaco, che diceva cazzate.
Il giorno seguente, mi recai in spiaggia, e passando per caso li vidi, sotto l'ombrello, lo zio la zia, ed Enzo e Patrizia, mi fermai a salutarli, ed era lì, Patrizia, nascose a stento il suo imbarazzo, ma nessuno ci fece caso, la zia, era abituata e sapeva fingere bene, e vidi lo zio ed Enzo, e li vidi con due bella corna da cervo, li salutai, dopo le consuete frasi di circostanza, e mi diressi verso la barca del nonno.
Io oramai con la Patrizia, ci provavo sfacciatamente, e quella mattina, che il sig. Enzo, partecipò, ad un'escursione, ecco che Patrizia, accettò il mio invito, a casa mia senza troppa esitazioni, si presento, con il suo pareo nero, eravamo soli, le saltai addosso, e cominciai a baciarla e toccarla, ero eccitatissimo, Patrizia, mi disse "ti devo piacere tanto" si mormorai " mi fai impazzire", in breve eravamo nudi, lei con il suo fisico, ben fatto ed abbronzato, prese il mio pisello, e comincio a succhiarlo, poi con la sua aria ingenua, ed con i suoi occhioni castani, mi disse ti piace" EH Eh", avevo un'erezione incredibile. Apro una parentesi avevo avuto problemi d'erezione, spesso, anche con delle mie compagne universitarie, infatti usavo qualche aiutino, per riuscire ad avere rapporti completi, ma oggi era tutto naturale, mi sentivo sicuro, non avevo nessun tipo di problema, anzi, il mio pisello, a vederlo, cosi, imperioso, mi dava sicurezza, in breve misi il preservativo, e con impeto cominciai a scoparla, prima, con lei in piedi con le mani appoggiate, a muro ed io che la scopavo selvaggiamente, poi la mise a pecorina sul letto, e continuai, Patrizia mi disse "piano, quanto impeto, quanta voglia" mi spacchi, a sentire quelle parole, la mia libidine, sali, dovetti cambiare il preservativo, perchè, il lubrificante era finito, e continuai, ora era sotto di me, e ci baciavamo, e la scopavo nella più classiche delle posizioni, poi gli sussurrai voglio venirti in bocca lei annui, e cosi tolsi il preservativo, e le riversai il mio sperma bollente in bocca, arrivai altre 2 volte, e Patrizia, rimase soddisfatta, almeno a suo dire, anche io ero contento, credetemi era una gran fica.
Quella sera Patrizia ed Enzo litigarono al lido, lui era ubriaco, e stava importunando, una cameriera, e delle ragazze, durante la serata di ballo organizzata al lido, io mi gustai la scena, e pensai con una fica che ha per moglie, non gli basta, Patrizia, usci ed io dietro di lei, presi la macchina, e la raggiunsi, la riconobbi dalla sua gonnellina, bianca, gli feci cenno di salire, stava piangendo, sali in macchina, e mi diressi, verso il piazzale del cimitero, fermai la macchina, in un luogo appartato, e le sciugai le lacrime, cominciai a baciarla, in breve, ci baciavamo, e sentii il salato delle sue lacrime, sulla sue pelle, le mia mano arrivano dappertutto, poi sentii, la sua mano. sbottonate i miei pantaloncini, ed il mio pisello, bagnarsi della sua saliva, un gran pompino, la mia impotenza era un ricordo lontano, il mio pisello era duro ed eretto, presi il preservativo, ed abbassai lo schienale, del sedile passeggero, lei si mise a pecorina, e mise il suo culo in bella mostra, capii, che mi concedeva il secondo canale, la penetrai, piano, la vidi sobbalzare, infilai, ancora di più, il lubrificante del preservativo, mi era d'aiuto, poi diedi una botta decisa, era entrato, Patrizia, inarco la schiena, ed io assestai du e colpi decisi, e sentii il classico calore del culo, avvolgere il mio pisello, cominciai a scoparla" si mi piace il tuo, culo, il tuo corpo, mi piaci Patrizia," lei mi disse "davvero ti piaccio dimmelo ne ho bisogno, dimmelo", ripetei la frase più volte, sapevo che era quello che voleva sentirsi dire, fu un'inculata stupenda, quando raggiunsi l'orgasmo, fu stupendo, mi accorsi che qualche guardone segaiolo, mi aveva osservato, ma ciò, non mii dispiacque, la scopai ancora in fica, e pure quella sera, era andato tutta alla grande.
La riaccompagnai a casa, e scese di corsa, io tornai al lido, ed Enzo era li ubriaco, che diceva cazzate.
Il giorno seguente, mi recai in spiaggia, e passando per caso li vidi, sotto l'ombrello, lo zio la zia, ed Enzo e Patrizia, mi fermai a salutarli, ed era lì, Patrizia, nascose a stento il suo imbarazzo, ma nessuno ci fece caso, la zia, era abituata e sapeva fingere bene, e vidi lo zio ed Enzo, e li vidi con due bella corna da cervo, li salutai, dopo le consuete frasi di circostanza, e mi diressi verso la barca del nonno.
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