La mora, la bionda, la rossa e il cazzo parte. 4
di
Mark 92
genere
tradimenti
Sentivo la sua saliva scivolare sul mio cazzo, Anna continuava e mi lasciò il permesso di toccarli i suoi capezzoli, lei ancora non contenta, comincio a palpeggiarmi le palle correndo il rischio che gli facessi sentire il mio sperma nella sua bocca, ma subito dopo, Anna si alzo e si abbasso i suoi jeans e le sue mutandine nere, mostrandomi la sua fighetta e le sue chiappe, successivamente piegandosi a pecorina, mi mostro anche il suo buco del culo, ma nella mia testa sapevo che volevo qualcosa di più trasgressivo, e quindi io e Anna ci spostammo in bagno, e dopo che io mi ero seduto sulla tazza del water, decise di saltarmi addosso e di cominciare a sentire il mio cazzo nella sua figa rifilata come piace a me, mi lasciava leccare il suo ventre, mi lasciava palpare le sue tette e mi lasciava succhiare i suoi capezzoli, che era l'unica cosa che facevo con Erica.
Iris, Alessandra, Eleonora, Rachel e Christine visto che avevano perso quella tettona di Barbara e Giulia, pensarono di invitare solamente Martina, trovandolo come di consueto in uno dei tanti bar del paese, vestita da zoccoletta per attirare più ragazzi, Eleonora e Alessandra erano al corrente di come mi piacesse farmi succhiare il mio cazzo da chi avesse un piercing alla lingua, nel frattempo dopo averli sborrato sul suo ventre, Anna prese un pettine e sistemo i peli delle mie palle, baciando con passione il mio cazzo, facendomi sentire la sua lingua sulla mia cappella.
Iris, Alessandra, Eleonora, Rachel e Christine visto che avevano perso quella tettona di Barbara e Giulia, pensarono di invitare solamente Martina, trovandolo come di consueto in uno dei tanti bar del paese, vestita da zoccoletta per attirare più ragazzi, Eleonora e Alessandra erano al corrente di come mi piacesse farmi succhiare il mio cazzo da chi avesse un piercing alla lingua, nel frattempo dopo averli sborrato sul suo ventre, Anna prese un pettine e sistemo i peli delle mie palle, baciando con passione il mio cazzo, facendomi sentire la sua lingua sulla mia cappella.
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