Cento di questi giorni!
di
Benedetto Cifrani
genere
orge
L’insistenza della suoneria del cellulare lo sveglia di soprassalto. Marco risponde ancora intontito al numero sconosciuto che vede sullo schermo: “Pronto?”
Una voce maschile vagamente familiare dall’altra parte del ricevitore gli risponde: “Signor X? Buonasera. Mi scusi ma qui sono già arrivati tutti i suoi invitati…ehm, stanno chiedendo di lei da un po' e non so più cosa dirgli…è per strada?”
‘Cazzo!’, pensa Marco riprendendosi immediatamente, ‘la cena!’. Chi lo sta chiamando è il proprietario del locale dove aveva organizzato la festa per il suo compleanno. Solo dopo averlo rassicurato frettolosamente pregandolo di prendere ancora tempo, si rende conto di essere completamente nudo! E incomincia piano piano a ricordare cosa gli è successo prima che perdesse conoscenza…
“Ciao Marco”. Erano solo le cinque del pomeriggio e loro si presentano alla porta.
“Ma…che ci fate qui? La festa è per stasera alle otto e mezza”. L’uomo osserva sorpreso le sei grazie che si trova di fronte. Tutte in tiro e visibilmente già alticce, ridono forte e chiedono insistentemente di entrare.
Lui è ancora in maglietta e pantaloncini, non prevedendo quella visita a sorpresa. Un po' imbarazzato le osserva prendere con scioltezza possesso del suo soggiorno. Marika si occupa della musica, collegando il suo telefono ad un paio di casse bluetooth che ha portato, mentre Chiara gli chiede dove è il frigo per riporre un paio di bottiglie di prosecco. La terza è già aperta e se la stanno passando a turno.
“Aspetta! Serve anche a me il frigo”. È Eleonora che ha in mano una scatola per torte e che si accoda a Chiara che sta andando in cucina. Marco ammira quel bel culetto che attraversa la stanza, fonte di mille fantasie ancora irrealizzate.
“Che c’è? Non sei contento di vederci?”, gli fa poi Giulia avvicinandosi a lui, che ha ancora in faccia un’espressione perplessa. “No, no, per carità, anzi…è che non aspettavo nessuno così presto…”.
“Il fatto è che dopo i colloqui generali dei genitori che ci sono stati nel primo pomeriggio ci siamo trovate per bere qualcosa e parlare dei nostri figli”, continua lei adesso con uno sguardo strano, “ma anche per decidere che regalo farti”. Marika e Alessandra si sono unite alla conversazione e a quel punto della spiegazione non sono riuscite a trattenere un risolino. Poi è Alessandra che continua: “Sai, anche se non si direbbe, siamo MOLTO unite e facciamo un milione di cose assieme…comunque dopo un altro paio di prosecchini abbiamo finalmente deciso di comune accordo”. Marco non riesce ancora a capire di cosa stesse parlando, ma gli pare strano che adesso si ritrova circondato da quelle sei donne arrapanti che lo stanno guardando divertite e con gli occhi velati di malizia. In particolar modo Barbara gli sta fissando sfacciatamente il pacco e di lì a poco fa uscire fuori dalla tasca una pillola bianca che gli offre dicendogli: “Prendi, vedrai che ti piacerà”. A queste parole fanno immediatamente seguito alcune piccole risate delle altre. “No, grazie, non voglio prendere droghe…”, rifiuta l’uomo respingendo la mano tesa di Barbara.
“Ma che droghe e droghe!”, interviene Giulia, “è solo una cosa che ti farà…come dire…aumentare le prestazioni”. Continuano le occhiate maliziose. “Non ti preoccupare, non starai male, se non il contrario! Questo farmaco ha solo un piccolo effetto collaterale…ma niente di grave”. “Effetto collaterale?”, domanda Marco con rinnovato sospetto. Interviene Eleonora: “Ma si, non è niente…alla fine lo vedrai. Alla fine”. Altre risatine di tutte.
L’uomo si sente come un topo alla mercé di sei gatte. Ma non vuole rovinare quella strana ma intrigante atmosfera che si è ormai già creata, quindi accetta di assumere la sostanza. Poi intuisce forse di cosa stanno parlando. “Ma…è viagra?”, chiede. “Ma no, sciocchino!”, gli fa Chiara, “e poi il viagra è blu. Questa è una cosa simile…ma migliore. O almeno noi ci siamo sempre trovate bene”.
‘Trovate bene?’, pensa Marco, ‘Ma che vita segreta e parallela hanno queste belle sei signore?’ Sicuramente ora aveva capito bene che a loro piaceva divertirsi, e parecchio. E anche con uomini fuori dal loro menage familiare. ‘Bene. Sono pronto a iniziare la festa’, alla fine conclude.
“Sai, tra i bambini e le faccende domestiche ormai i nostri uomini non ci considerano più come un tempo…”, gli sussurra Giulia facendosi sempre più vicina. Dalla camicetta Marco riesce a scorgere le sue tette enormi racchiuse in un reggiseno di pizzo bianco. “Continuiamo ad avere anche noi delle esigenze…particolari”, prosegue la donna, “e ogni occasione va bene per scatenarci come si deve”. Lo spinge delicatamente verso il divano facendolo sedere in mezzo. Poi gli si accoccola a fianco, guardandolo con occhi dolci e vogliosi. A Marco non pare vero, gli sembra di vivere un sogno. Anzi, sei sogni tutti insieme, uno per ogni figa che ora è proprio lì, non aspettando altro che essere presa.
Arriva Alessandra che offre la bottiglia di prosecco a Giulia che prende un paio di generose sorsate. Poi la passa a Marco che ne beve anche lui. Ha già iniziato a sentire qualcosa che si sta muovendo dal basso, un’erezione inarrestabile. In pochi secondi si ritrova con un cazzo eccezionalmente duro e in pieno tiro, che non può non farsi notare palesemente da sotto i pantaloncini. “Oh oh”, commenta Giulia mentre inizia a massaggiarglielo piano, “Inizia l’effetto, bene”.
Intanto Eleonora, Barbara, Chiara e Marika cominciano a ballare sulle note di una musica latina che sta riempiendo la stanza, passandosi a turno la seconda bottiglia ormai quasi vuota. Ridono e si abbracciano. Si muovono sinuose, divertendosi, e non passa molto prima che la danza si fa un po' più piccante. Ormai cadute le ultime e poche inibizioni residue, le donne prendono ad accarezzarsi con sfacciata provocazione, inscenando un vero e proprio spettacolino hard a beneficio del festeggiato, che dal canto suo le ammira estasiato, con a fianco Alessandra e Giulia che continua ad accarezzare il suo uccello.
In un batter d’occhio tutte le quattro ballerine rimangono in reggiseno e mutandine, dopo essersi spogliate lentamente a vicenda. Ballano e si toccano, si baciano, si palpano i seni, si leccano…
Giulia adesso ha il membro di Marco in mano e lo sta masturbando molto lentamente. A lui pare di impazzire dall’eccitazione e dalla felicità per trovarsi in quella situazione paradisiaca. Non vede l’ora di buttarsi a capofitto in un’orgia sfrenata in mezzo a quelle sei donne che non aspettano altro che di godere insieme a lui.
Marika e Chiara ora si stanno baciando con la lingua, i seni nudi che si sfregano nel loro movimento sinuoso al tempo di una musica lenta. I loro culi mal celati da tanga colorati roteano davanti agli occhi vogliosi di Marco. Bei culi da violare. Intanto Barbara tira fuori dalla borsetta il suo vibratore e lo infila piano dentro Eleonora, che si è piegata per accoglierlo. Con le mutandine abbassate mugola di piacere ad ogni ingresso di quell’attrezzo fallico in silicone. ‘Al suo posto dovrei esserci io’, è però il pensiero fulmineo che attraversa la mente dell’uomo e che lo fa scattare in piedi liberandosi dalla mano di Giulia. Quindi scosta con garbo Barbara e infila il suo di arnese dentro il tenero ano di Eleonora. Marco è ammirato dalla vista del suo cazzo che entra ed esce tra le curve del culo della donna, che adesso urla e ride di piacere. “Oh dio, che bello…dai Marco, continua così, ti prego”. Barbara si accosta all’uomo e inizia a baciarlo in bocca, muovendo selvaggia la lingua sulla sua. Lui le palpa goloso il seno, ancora a malincuore ospitato dentro un reggiseno di pizzo nero. Perciò la denuda all’istante, tenendo entrambe le tette tra le mani e leccandole i capezzoli, ma sempre continuando a fottere il culo dell’altra. “Ahhh, Marco, mi fai impazzire. Ti prego, scopami”, lo implora infine Barbara non resistendo più alla voglia di cazzo. Viene accontentata immediatamente. L’uomo la solleva per farla sedere sul tavolo del salotto. Quindi le sfila le mutandine e la penetra a fondo tenendola per i fianchi. La sua fica è bella larga e perfettamente lubrificata, tanto è bello uscire ed entrare in lei. Le sue tette sobbalzano ad ogni affondo, accompagnate da ansimi a bocca spalancata.
Ora però a reclamare un po' di sesso è Marika, che si accovaccia sotto il tavolo e prende a leccare i testicoli di Marco che vanno e vengono dal buchetto di Eleonora. A questo punto l’uomo esce per infilare l’uccello tra le labbra della nuova arrivata. La bocca della donna è calda e accogliente, e lei la sa usare da dio. Modula ritmi veloci con pause lente durante le quali lo inghiotte tutto fino in gola. Un pompino spettacolare!
Intanto continua a girare l’ultima bottiglia di prosecco, che viene condivisa da tutte e soprattutto dal festeggiato. L’alcool amplifica le sensazioni e quelle provate da Marco ora sono sensazioni forti. E la pillola che ha preso sta facendo egregiamente il suo dovere, tanto che sente che potrebbe andare avanti per ore, sempre duro.
In quello gli si avvicinano Giulia e Alessandra, che lo abbracciano accarezzandogli il petto, sempre con Marika che continua a succhiargli il pisello. Eleonora e Barbara intanto si stanno soddisfacendo a vicenda con il vibratore, per tenersi in caldo. Chiara ha preso posto sul divano e con le gambe spalancate emette mugolii di piacere provocati dal lavoro delle sue dita che giocano con la vagina e il clitoride eccitato. “Spostati”, le fa Giulia mentre accompagna il festeggiato insieme ad Ale sul divano. Marika rimane ancora attaccata e guadagna pertanto una pedata amichevole dell’amica e uno “E staccati!” prima di liberare il cazzo dalla sua bocca.
Ora Marco si ritrova disteso sui cuscini, con Giulia davanti a lui che si sta sbottonando con sapiente calma erotica la camicetta. Ne escono due enormi mammelle incastonate dalle coppe del reggiseno di pizzo bianco di almeno una misura in meno. Traboccano di salute e di desiderio. Marco si alza per afferrarle e tastare la morbida pelle, ma lei lo respinge ributtandolo giù. Vuole condurre lei quel gioco. Quindi si slaccia il reggiseno e libera le enormi tette che ricadono giusto un po' a causa della massa. Ha i capezzoli grandi e marroni che fanno capolino sui seni, i quali puntano ora Marco come due immense gocce pronte ad inondarlo. “Vuoi giocare con le mie tette? Si?”, gli rivolge retoricamente la donna mentre si infila il membro durissimo in mezzo al seno. E inizia a menarlo su e giù, prigioniero di quelle mammelle accoglienti che stanno dando vita ad una spagnola da favola. “Oh, che bello”, gode Marco, “le tue tette mi hanno sempre fatto impazzire!”
Intanto Alessandra si è levata la brasiliana e gli si è seduta sulla faccia. “Dai, leccamela tutta…fammi godere con la lingua!”. L’uomo si dà da fare come meglio può, distratto non poco dal lavoro meraviglioso che più in basso le bombe di Giulia gli stanno facendo. Comunque afferra le chiappe di Ale e sprofonda in mezzo alle sue gambe. Ha una fica pelosa e ciò gli procura qualche solletico al naso. Introduce la lingua fino in fondo alla vagina, martellando poi contro il clitoride a ritmi alterni. Gliela lecca tutta intorno, sulle grandi labbra per poi esplorare di nuovo l’interno. La donna urla dal piacere, ormai completamente bagnata e in preda a spasmi molto vicini all’orgasmo…
“La torta, la torta!”. Quell’ annuncio declamato a squarciagola impone una pausa. “Oh, si, si, la torta…che bello!”, esclama tutta contenta Barbara. Marco, rimessosi a sedere sul divano con il cazzo sempre ben eretto che svetta in bella vista, non capisce come mai siano tutte così eccitate per una stupida torta. Poi forse incomincia a capire…
Davanti a lui, sul tavolino, emerge dal cartone una simpatica torta a forma di fica. È tutta panna, creme e pandispagna. Ma è Chiara che gli spiega bene il gioco clou della festa: “Bene, Marco. Tanti auguri! Siamo arrivati finalmente alla tua torta di compleanno. Ora devi distribuire una fetta ad ognuna di noi…ma come?”. Ridono, sotto lo sguardo interrogativo del festeggiato. Interviene Eleonora, avvicinandosi a Marco per afferrargli saldamente il membro: “Ma con il cazzo come paletta, è ovvio! E come forchetta! Hahaha…dovrai imboccarci tutte con questo”, finisce la spiegazione indicando con gli occhi l’uccello pulsante che tiene in mano e che ora sta già sprofondando nella panna. Ne emerge da quella torta-vagina tutto cosparso di panna montata e crema di cioccolato e vaniglia.
La prima ad essere servita è la stessa Eleonora. Con la lingua lecca bene l’asta di Marco per tutta la sua lunghezza, pulendola fin in fondo da ogni residuo di dolce. Poi se la introduce in bocca, muovendo molto lentamente avanti e indietro le labbra strette attorno a quel muscolo pulsante. Per Marco si tratta di una bellissima tortura, anche perché in cuor suo adesso brama solo di incularsi quella donna focosa che lo sta spompinando. Quindi propone un “Dai, girati” e a sorpresa ottiene senza ulteriori richieste ciò che desiderava. Eleonora allarga bene le sue magnifiche chiappe sedendosi sopra Marco, accompagnando il cazzo potente di lui proprio dentro il suo buchino posteriore. Inizia poi a muoversi su e giù, facendolo entrare sempre più a fondo. Inarcata in avanti, Marco può apprezzare il culo della donna assatanata che danza febbrile sopra il suo membro. Fino a che appare visibilmente sconvolta dal piacere prodotto da quella pratica di ossessiva sodomizzazione. “Basta…basta…è meglio…”, si leva con il fiatone, “e poi non voglio rubare spazio alle altre…”. Scompare alle spalle dell’uomo, accompagnando per un braccio Chiara davanti a Marco, “Dai, adesso tocca a te”.
La donna si accovaccia e attende con le fauci spalancate il cazzo carico di creme e pezzetti sbriciolati di pandispagna che non tarda ad arrivare. Lo accoglie ingorda, ingoiando tutto fino in gola, con la cappella che le batte contro le tonsille. Trattiene così quel pisello di marmo in bocca finché non le viene da tossire. Quindi lo sputa e se lo introduce nuovamente fino in fondo. Continua così per parecchie volte, alternando il pompino a pause di gola profonda. “Ehi ehi, vuoi farlo venire di già?”. Ora è Marika a reclamare la sua fetta di torta. “Ciao bel pisellino e belle palline, giochiamo di nuovo insieme?”
È un attimo e il cazzo di Marco si ritrova subito in bocca della terza donna. Che glielo succhia avida ripulendolo dalle ultime strisce di panna montata. Quindi lo alza e scende leccandogli i testicoli. Con una mano gli sta facendo una sega e con l’altra gli sostiene le palle, mentre la lingua viaggia dalla base del pene alla sacca dei testicoli, avanti e indietro, avanti e indietro…Marco sta provando sensazioni nuove, che gli piacciono parecchio e non fanno altro che aumentare la sua libido rispetto voglia di fottere. “Dammi la figa, Marika”, chiede infine alla donna quello che subito ottiene. Lei si alza e si siede a cavalcioni sopra di lui, che rimane seduto ed è già dentro. A sorpresa la vagina di Marika è estremamente larga e comoda, non come se l’era immaginata durante i suoi viaggi di erotica fantasia. Scopare Marika è comodo e il cazzo di Marco scivola dentro e fuori con una facile velocità che stimola il godimento. La donna da parte sua si dimena come un’ossessa, assaporando nel piacere ogni centimetro di quella penetrazione martellante. Urla e ansima, forse un po' troppo perché ad un certo punto interviene Alessandra che le tocca una spalla e le dice: “Adesso basta, cara. Lascia spazio anche a noi”.
A turno, una dopo l’altra, le sei grazie hanno modo di giocare con la verga del festeggiato. E Alessandra non vuole certo rinunciare alla sua porzione di dolce. Accarezza prima la verga di Marco con le dita e poi la intinge nel bel mezzo di quel che è rimasto della vagina gigante di pandispagna. Risale una cappella tutta ricoperta di crema, subito ripulita dalla sapiente lingua della donna. Anche lei vuole provare quel giocattolo dentro di sé, così se lo introduce nella fregna già bagnata senza ulteriori indugi. Con la gamba alzata sale e scende, strofinando le sue tenerezze addosso a quello stupendo arnese di piacere. Alessandra ansima e mugola, aumentando il ritmo sempre di più, con Marco che le stringe forte le tette. “Oh, mio dio…così, così…più forte…più forte…”.
Interviene Barbara a moderare quel climax, giustamente preoccupata che la festa potesse già finire così. Si piazza tra i due e inizia a leccare l’uccello dell’uomo, che è ancora piazzato nella fica dell’amica. Poi lo estrae dolcemente e inizia a spompinarlo. Quindi lo dirige verso la torta e lo tuffa dentro, ricavandone anche lei la sua dose di dolcezza una volta rimessoselo in bocca. Alterna le labbra e le mani, menandolo con furia forse un po’ troppo eccessiva ma estremamente stimolante. Marco inizia a sentire qualcosa salire, ma è in grado di trattenersi ancora un po'. Intanto Barbara gli sta facendo una sega velocissima, con la pelle del suo cazzo che ormai è tutta arrossata e la cappella gonfia che sta per esplodere.
Per fortuna appaiono le mammelle confortanti di Giulia a salvarlo. Strappato il povero pisello martoriato dalle mani di Barbara, lo accarezza piano e se lo passa sulla pelle morbida delle tettone per raffreddarlo. Quindi lo trasferisce su quel che è rimasto della torta, ricavandone un’asta bianca dritta e durissima. Se la fa scivolare sulla pelle dalla gola fino in mezzo al seno, lasciando una scia bianca di panna montata. Poi la stringe tra le bocce e la fa viaggiare su e giù, su e giù, su e giù, per interminabili volte. Le vene del cazzo ora sono visibilmente pronunciate e gonfie. Marco, prima di sborrare, ha ancora come ultimo desiderio quello di violare il bel culo della sua Giulia. E lei accetta di buon grado, girandosi e allargando bene le natiche mentre viene inculata con prepotenza. Marco adesso si è alzato e pompa con rinnovato vigore il povero ano della donna. I poderosi affondi la fanno barcollare numerose volte, per poi stabilizzarsi godendo come mai avrebbe pensato. Tra le spinte profonde realizza che prenderselo dietro riveste sempre il suo erotico fascino.
Dopo qualche minuto di quella selvaggia sodomia Marco è arrivato al capolinea. “Non c’è la faccio più…sto per sborrare…Oh…godooooo!”, esclama con un sorriso beato stampato in volto mentre si leva dal culo sfondato di Giulia e innaffia le donne che nel mentre gli si sono raccolte attorno. Ognuna di loro riceve in faccia la sua dose di sperma, in briosi schizzi e lunghi fiotti caldi.
Finito di eiaculare, l’uomo avverte un forte capogiro e si sente di svenire. “Ma…cosa mi sta succedendo? Non mi sento…”, esclama mentre è costretto a mettersi seduto sul divano.
“È l’effetto collaterale della pillola, te l’avevamo detto: quando vieni, svieni”, ridono le donne, che adesso si stanno facendo sempre più sfocate, per scomparire infine nel buio totale. Marco crolla in un blackout che lo farà svegliare solo qualche ora più tardi. Di soprassalto, con l’insistenza della suoneria del suo cellulare…
Vestitosi di tutto punto per andare al locale, sorride ora soddisfatto al ricordo dell’orgia pomeridiana. Poi, mentre sta uscendo, nota con la coda dell’occhio un biglietto bianco sul mobiletto accanto alla porta. Lo apre e su c’è scritto in rosso “Cento di questi giorni!”, con subito sotto sei baci fatti con il rossetto. Sorride di nuovo, sperando di trovare le sue sei amiche ad attenderlo anche alla cena di quella sera.
b.cifrani@gmail.com
Blog: bcifrani.altervista.org
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