Tre gattini

di
genere
etero

Un pomeriggio qualsiasi di metà ottobre, il cielo è coperto da una distesa di nubi ma non minaccia pioggia, per passare il tempo in questi giorni di obbligate vacanze mi trovo solo in questo casolare disperso alle pendici delle prealpi, isolato dal mondo , senza case attorno se non a debita distanza e comunque separato dalla civiltà da boschi e campi infestati da sterparglia e rovi frutto di anni di crescita selvagggia senza che l'uomo abbia ad intervenire;a farmi compagia nella mia solitudine qualche animale sia di compagnia sia da allevamento, una piccola fattoria isolata a mezza costa sulla montagna.
Mentre porto dei secchi pieni d'acqua sento delle voci provenire dal fondovalle, comincio a scendere per i prati e le voci si fanno più vicine, infatti intravedo tre persone che escono dal bosco e mi stanno gridando qualcosa che però non capisco essendo ancora lontane e in più in basso rispetto alla mia posizione, ci veniamo incontro e mi trovo davanti tre donne un poco disperate, sono tutte e tre di mezza età, diciamo tra i cinquanta ed sessanta, comincio ad osservarle meglio mentre mi avvicino a loro, una è una bionda molto alta ma anche molto magra e triste, una mi che sembra anche la più anziana è mora capelli molto corti e con qualche chilo di troppo, poi c'è la persona che mi sta parlando, si capisce subito che è la capobranco dal modo in cui si comporta e da come ha preso in mano la situazione, in lei la prima cosa che mi ha colpito sono i seni veramente enormi anche se non pieni diciamo un pochetto cadenti ma comunque davvero grandi, mi sembra che sia anche la più giovane, capelli castani ricci e noto anche che non porta la vera.
Finalmente riesco a distogliere gli occhi dal suo corpo e capisco che mi sta dicendo che si sono perse nel bosco, si sono ferite alle gambe con i rovi e non riescono più ad orientarsi, gli spiego dove si trovano e loro mi chiedeno se possono passare dalla mia proprietà per poi prendere il sentiero che sale in cima, mi ringraziano di continuo durante tutto il tragitto e mentre passiamo davanti alla cascina vedono la gatta con i suoi tre micetti che ormai hanno un paio di mesi, io come sempre ne approfitto per cercare di regalarne qualcuno ma loro declinano la mia offerta e mi salutano ringraziandomi ancora per l'aiuto per poi cominciare la loro passeggiata verso la vetta.
Passano un paio di giorni, io sono sempre quì l'unica variante e che ora la pioggia sembra proprio imminente e stando alle previsioni anche abbondante.
Mi preparo ad un pomeriggio di noia assoluta quando sento i cani che comincianoad abbaiare forsennatamente, abbandono il calore del camino appena acceso e esco in cortile per vedere l'origine di tutto questo trambusto e mi trovo davanti la signora che tanto mi aveva colpito qualche giorno prima, tiene in mano una piccola gabbia e mi spiega che a cambiato idea e ora vuole fare un regalo alla figlia per cui vuole i gattini.
Gli dico che sono ben contento e dopo aver non poco faticato riusciamo a catturare gli animali e a metterli in gabbia, la invito all'interno della casa per un bicchiere d'acqua e appena varcata la soglia dal cielo si scatena un temporale molto intenso, constatiamo che per un poco non ci possiamo muovere ed allora colgo l'occasione per farle visitare il resto della fattoria.
Camminando e salendo le scale noto con piacere che la signora ha delle belle gambe molto toniche frutto probabilmente di lunghe passeggiate , mentre per il seno resto sembre più estasiato e con fatica cerco di non farmi sorpendere da lei mentre ammiro il suo corpo.
Durante il nostro tour mi parla molto di lei, mi dice ha è separata e ha una figlia che sta facendo le superiori, parla parla e intanto si sfoga con me di come si sente trattata male dal destino, io cerco di rinfrancarla e lei sembra aprrezzare almeno l'impegno che ci metto.
Al termine della nostra visita la pioggia sembra avere aumentato di inensità e dopo aver posato lo sguardo sulla gabbia mi chiede cosa deve darmi per i tre micini, le rispondo che non ho idea e che comunque di soldi non ne voglio.
Lei insiste e mi chiede cosa desidero, io allora mi metto davanti a lei impudicamente comincio ha guardare i suoi seni senza dire una parola solo sorridendo, lei mi incita a farle una richiesta e notando dove se è posato il mio sguardo uno poco arrosisce, mi si avvicina e dolcemente mi sfiora un braccio e mi chiede se non ho proprio desideri particolari girandosi poi verso la finestra, allora ne approfitto subito mettendomi alle sue spalle e abbracciandola stringentola a me, sembre tenendomi abbracciata a lei piano piano le accarezzo il ventre e poi salgo più sopra sfiornadole i seni , lei inarca la schiena e con una mano mi accarezza la testa miagolando proprio come una gatta, prendo i suoi seni tra le mani e comincio a giorcarci intanto la bacio sul collo e dietro le orecchie.
Gli tolgo la felpa e comincio a liberare una tetta dal reggiseno per poi con le dita giocare con il capezzolo e seguire il contorno enorme dell'aerola, poi sembre da dietro abbasso la testa e comincio avidamente a succhiare, mordicchiare ed esplorare con la mia lingua quella indicibile montagna di piacere.
Sono incredibilmente eccitato e per farglielo capire mi abbasso i pantaloni e con ancora addosso i boxer comincio a strusciarmi e a dare dare delle spinte contro il suo culo, per poi per qualche secondo tenermi appoggiata fortemente a lei chiedendogli se sente quanto mi piace .
Lei mi risponde con dei versi che valgono più di mille parole, io tolgo anche la seconda tetta dal reggiseno e gli riservo lo stesso trattamento della prima.
La giro e dopo averle accarezzato il viso comincio a cercare le sue labbra, ci baciamo come due amanti che si ritrovano dopo una lunga attesa, le nostre lingue si uniscono e si avvinghiano mentre mentre le mie mani scivolando verso il basso dalle sue spalle scendono fino al suo culo per poi entrare nei sui pantaloni sentendo la rotondità e il calore dei suoi glutei.
Ci stacchiamo per un attimo e cominciamo a spogliarci completamente, quando mi vede nudo si mette una mano davanti alla bocca ma non ad indicare una mostruosa dimensione del mio pene ma perchè impressionata dal fatto che il mio membro a causa della notevole eccitazione oltre ad avere raggiunto una certa dimensione si muove all'impazzata sue giù in preda ad un'incredibile frenesia nell'attesa di quello che sta per essergli donato.
Prendo la mia amante tra le mani e completamente nudi la porto in stalla, leggendo la perplessità sul suo volto le chiedo paglia ,fieno o foglie, dove preferisci ? Lei mi sorride e dice a me di scegliere, la prendo e assieme ci sdraiamo su un grande mucchio di foglie, ricominciamo le danze con le mie mani che frenetiche accarezzano ogni parte del suo corpo, le dico che la voglio possedere lei si sdraia sul nostro letto d'amore improvvisato, con le mani prima di penetrarla le accarezzo il suo sesso umido e poi entro dentro di lei, sollevo le sue gambe le faccio appoggiare sulle mie spalle e comincio a spingere godendo con tutto il mio corpo, adoro vedere i suoi seni muoversi freneticamente ad ogno mia spinta, adoro vedere le smorfie del suo viso contratto dal piacere che prova, mi stacco da lei e mi metto al suo posto le chiedo indicando il mio cazzo di salire sopra di me facendolo entrare dentro di lei, la incito con parole ora dolci ora cattive ad andare più forte a non fermarsi per niente al mondo e quando la vedo ormai sfinita la fermo la metto a carponi davanti alla mangiatoia di fianco alle mucche e la penetro da dietro e così dopo poche spinte davanti agli occhi allibiti di tutte le mie bestie inondo il suo culo e la sua schiena di una quantità enorme di sperma.
Ci alziamo ci guardiamo negli occhi e ci abbracciamo stretti , fuori continua a diluviare ma poco importa.
di
scritto il
2012-10-14
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