Che Sorpresa la Suocera 2

di
genere
incesti

Eccomi di nuovo, come raccontavo nel mio precedente racconto avevo ormai perso la testa per quello che avevo visto di mia Suocera.
Era estate e dopo le giornate al mare ed io ormai ogni sera facevo tappa in bagno, dopo che lei usciva, entravo io, ed ogni volta mi godevo la visione di quei mega reggiseni sudati che faticavano a contenere quegli enormi mammelloni pesanti, poi passavo alle mutande sudate e dove trovavo sempre macchie di sborra femminile fresca. Sospettavo che prima di togliersele lei si toccasse e scaricasse su quelle mutande il frutto della sua figona pelosa. Ed io ogni sera ero li a gustare quel profumo e leccare quel bianco nettare che nelle mutande nere era ben evidente, così come i peli che rimaneva attaccati, immaginavo che la suocera si smanettava bene.

Andavo avanti così, la sera mi segavo come un matto con le mutande ed il reggiseno in bocca e la mattina mi godevo la vista dei mammelloni pesanti che liberi, anche se calavano un po’ verso l’ombelico creavano nella camicia da notte un rigonfiamento che ad ogni passo si muoveva e sobbalzava.
Oltre al petto non smettevo di fissare il suo culo che libero dalle mutande, lasciava che la camicia da notte si infilasse tra i due glutei che per la sua età erano ancora sodi.

Una delle mattine in cui come al solito eravamo solo io e lei in cucina, con la scusa di aiutarla a stringere la macchinetta del caffè urtai con la mano una delle xmammelle, il contatto durò poco più di un secondo, ma fui stregato nel sentire quel ben di dio coperto solo da un leggero strato di stoffa, fu per me come una scossa elettrica che dal cervello scese fino al mio pene, che ebbe una erezione immediata, dovetti sedermi per non far vedere che ormai il pene era praticamente fuori dai pantaloncini del pigiama estivo (io dormo nudo e metto i pantaloncini del pigiamo solo quando scendo dal letto). Quella mattina stavo impazzendo e quando Antonia si sedette per prendere il caffè mi venne in mente di guardare sotto il tavolo, con una scusa mi abbassai, lei aveva le gambe leggermente aperte, riuscii ad intravedere parte dell’interno coscia ma non la figa pelosa che immaginavo ci fosse in mezzo a quelle gambe belle piene di donna matura.
Attesi che la mia erezione terminasse, ma questo non accadde, mi dovetti alzare e correre in bagno, sfruttando il fatto che lei era girata e mi dava le spalle, ma proprio mentre mi alzai le si girò e vide il mio rigonfiamento, non disse nulla, ma fece un mezzo sorriso. Scappai in bagno recuperai le mutande della sera prima e le avvolsi sul mio pene iniziando una delle migliori seghe, eiaculai una quantità enorme di sperma, gran parte di questa finì proprio nelle mutande di Antonia.
Non sapevo cosa fare, se far sparire le mutande, lavarle, ma alla fine dovendo liberare il bagno feci la cosa più azzardata, rimisi le mutande nella cesta, tutte belle piene della mia sborra. Uscì dal bagno con il cuore che batteva a 1000, non sapevo cosa potesse succedere, da una parte speravo che Antonia lavasse la sua biancheria e non si accorgesse di nulla, ma la parte più maiala di me sperava che Antonia trovasse le mutande e potesse vedere quale effetto mi aveva provocato. Mia suocera, andò in bagno poco dopo, da fuori sentii che aveva avviato la lavatrice, quando uscii non disse nulla, ma come potei constatare le mutande non erano più nella cesta.

I giorni di quell’estate passavano così, una sera Antonia si lamentò di mal di spalle/cervicale, io mi proposi di mettergli un po’ di crema e farle un massaggio, lei prima disse di no, ma poi su mia insistenza accettò. Andai a prendere della crema in farmacia, visto che quella che avevamo era finita, io ero già eccitato solo all’idea di toccarla ed uscì senza preoccuparmi di mettermi degli abiti diversi dal pantaloncino e maglietta che indossavo a casa, ci misi pochi minuti per andare e tornare. Tornai in salone dove avevo lasciato Antonia, ma non la trovai, con mia sorpresa si era andata a cambiare e tolti i vestiti del giorno si era messa in tenuta per la notte, ovvero la camicia da notte e mi attendeva nella sua camera seduta sul letto dandomi le spalle.
Notai che aveva indossato una camicia da notte con dei bottoni sul davanti che aveva sbottonato facendo scendere la camicia e scoprendo il collo e parte della schiena.

A quella visione il mio pene già eccitato premeva nelle mie mutande e con la scusa di andare in bagno a lavarmi le mani prima del massaggio, mi tolsi gli slip e rimasi con i soli pantaloncini da calcio. Tornai in camera da mia suocera, gli altri della famiglia erano nel soggiorno intenti a vedere la tv, dissi ad Antonia, “ora ti faccio un bel massaggio” e lei rispose “si grazie, ne ho davvero bisogno”.
Iniziai a mettere la crema, ed essendo questa un po’ fredda, Antonia ebbe un brivido, iniziai a massaggiare le spalle ed il collo e lei subito si scaldò, massaggiai dapprima in modo professionale, poi quando vidi che si stava rilassando, il messaggio divenne più soft ed indugiavo sul collo e parte superiore del petto, vidi che non reagiva ma anzi si rilassava, io avevo il pene che stava esplodendo e senza slip avevo il pantaloncino deformato, stando dietro mia suocera non poteva vedermi e quindi osai , mi tirai fuori il pene dai pantaloncini ed ho iniziato ad accompagnare il massaggio con le mani con qualche colpetto di cappella sulla schiena (simile ai colpetti che si danno con il palmo della mano).
Dopo 5 min non mi accorsi che avevo la pre sborra sulla cappella e un po’ di quel liquido denso rimase attaccato sulla schiena, che io spalmai come crema, questo mi spaventò ma mi eccitò ancora di più e con dei movimenti più lunghi feci come per errore un movimento verso il basso davanti al petto e la mia mano si trovò a toccare il grosso seno nudo, rimasi in quel tocco qualche secondo come imbambolato, fu lei che mi disse: ”Questi massaggi devi farli a Giulia (mia moglie), io sono vecchia e quelle meglio lasciarle stare”.
Io ritrassi la mano, e risposi dicendo: “mica sei vecchia, hai un corpo ancora tonico e sodo” lei si schernì, ma dopo quelle parole, rimanemmo in silenzio, io con una mano continuavo il massaggio e con l’altra iniziavo a masturbarmi. sentivo che lei aveva il respiro sempre più pesante e accelerato, la sua testa era abbandonata in avanti e gli occhi chiusi, fino a quando la senti fare un verso come di sollievo, e con voce spezzata e tremante mi disse” basta, basta così per oggi”. Aveva chiaramente avuto un orgasmo, l’aiutai a tirare su la camicia da notte e nel far questo non mi sfuggì la visione dei mammelloni enormi e questo fece si che il mio dolorante pene già al limite della sopportazione, esplose fiotti di sborra, fortunatamente subito dopo averlo rimesso nei pantaloncini, ma non avendo le mutande la sborra si attaccò e li macchiò tutti, sentivo che stava per colare sulle mie gambe.
Stavolta non scappai e per nulla contento, diedi un bacio alla guancia di Antonia ed ancora con il fiatone per la sborrata appena avuta, le dissi: “Spero ti sia piaciuto?” e lei rispose: “Altroché domani sera ne facciamo un altro se non sei stanco”…. Continua

scritto il
2022-11-13
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