Il viaggio della speranza.

di
genere
tradimenti

Avevamo formato una comitiva di ragazzi di cui faceva parte anche Gabriella, che poi sarebbe diventata mia moglie. Per alcuni le strade si divisero pur restando sempre legati da una forte amicizia. Marco si era trasferito a Milano, lavorava come informatico, conobbe una ragazza, siccome era impossibile vivere da solo, dopo un breve periodo di convivenza decidono di sposarsi. Al matrimonio fummo invitati tutti però chi per un motivo, chi per un altro andammo solo in tre, io Gabriella e Massimo. Andammo con la macchina perché dovevamo portare un regalo importante a cui avevano contribuito tutti quelli della comitiva, c'erano percorrere oltre 500 chilometri. All'andata guidai io mentre Gabriella e Massimo sedettero dietro. Per caricare sulla macchina il regalo fu veramente un'avventura. Fummo costretti a sfilare il sedile davanti e metterlo nel cofano posteriore. Questo fu il motivo per cui Gabriella e Massimo sedettero dietro. All'andata guidai mentre loro riposavano, al ritorno avrebbe guidato Massimo ed avrei riposato io. Tra viaggio cerimonia e pranzo avremmo dovuto eseguire il tutto in ventiquattro ore. All'inizio del viaggio si parlava tranquillamente, dopo un centinaio di chilometri scese il silenzio, li vidi dallo specchietto appisolarsi. Per precauzione partimmo alle due di notte quindi era normale che dormissero. Era buio pesto, i tratti illuminati erano quelli in corrispondenza degli svincoli, dietro non li vedevo ma pensavo e fui preso da leggera eccitazione, quasi speravo che si avvicinassero. Mai avevo avuto dubbi sulla serietà di Massimo e tantomeno quella di Gabriella. Quella notte forse a causa dell'evento, viaggiare seduti affiancati, mi vennero strani pensieri. Certo, guidavo non potevo fingere di dormire. In corrispondenza del tratto illuminato vidi Gabriella dormire sulla spalla di Massimo. Speravo però che dormissero veramente perché Massimo al ritorno, avrebbe dovuto guidare. In ogni caso erano sempre più vicini, addirittura la testa di Massimo era su quella di Gabriella. Mi piaceva quella situazione, mi distraeva dalla monotonia del viaggio. Ad ogni svincolo li potevo vedere sempre più stretti ed immaginavo nei prevalenti tratti di buio che volendo avrebbero potuto fare anche altro. Rallentai un pochino per far durare il viaggio il più possibile. mi dovevo toccare il cazzo continuamente, non riuscivo a calmarmi. Non avevamo percorso neanche la metà dei chilometri ed approfittai per fermarmi in un area di servizio, parcheggiai la macchina in una zona abbastanza nascosta ed andai a fare pipì. Al ritorno passando dietro all'area di servizio riuscivo a vedere la macchina con loro due abbastanza intrecciati con le bocche a contatto. Li lasciai fare, tranquillamente, ormai scarico, avevo fatto una sega micidiale nel bagno mi dissi "Tu hai goduto con una sega, lascia che godano anche loro. Forse Gabriella molto intraprendente nei confronti di Massimo aveva intuito qualcosa perché il ritardo del mio ritorno era abbastanza consistente, in pratica aveva capito che li lasciavo fare. Infatti si distesero sul sedile e dai movimenti vidi che anche se con qualche difficolta a causa degli spazi ristretti, stavano scopando. Mi eccitai ancora di più tornai in bagno, mi feci un'altra sega e mi avvicinai alla macchina vedendoli ormai seduti, avevano finito. "Perché tutto questo tempo"? chiese Gabriella. "Sono rimasto chiuso nel bagno fino a quando non è venuto un signore a liberarmi" Scusa puerile a cui non credetti neanche io. Una volta sul posto della cerimonia, solo in comune, quindi sbrigativa. Ristorante molto alla buona, con pranzo ottimo non esagerato. Massimo e Gabriella sembravano loro moglie e marito, sempre insieme e sempre più vicini, con occhiate d'intesa continue, io ero l'accompagnatore. Comunque la cerimonia finì, rimettemmo il sedile a fianco del posto di guida, Massimo si predispose per la guida. Gabriella voleva mettersi nel sedile posteriore con me, la invitai a mettersi davanti con Massimo per tenerlo sveglio.
Ripartimmo, mi addormentai prima di subito. Era buio, praticamente le stesse condizioni dell'andata. Dopo non so quando mi svegliai ma feci finta di dormire per gustarmi gli sviluppi della situazione. Lei si era attaccata a Massimo e bisbigliavano, con l'illuminazione di uno svincolo vidi la testa di Gabriella col movimento del pompino.
Non riuscii più a dormire, mi bastava l'immaginazione per vedermi un film ad occhi chiusi. Massimo si fermò davanti a casa sua, ci salutammo ed appena ripartiti Gabriella mi stampò un bacio sulle labbra, col sapore di sborra di Massimo "Grazie amore sei stato eccezionale, so che hai assistito a tutto, lo sa anche Massimo, hai reso questo viaggio bellissimo. Andiamo di corsa a casa che ho una voglia tremenda di scopare". "Se vuoi Massimo puoi farlo venire a casa quando vuoi, addirittura può dormire da noi per una ottima notte di sesso" Gabriella quella notte non finiva mai di scopare. Io avevo sul groppone tre eccitanti seghe quindi la mia resistenza fu abbastanza breve. La invitai a far venire Massimo, rispose che non le sembrava il caso ora. Saltuariamente Massimo ci onorava della sua presenza ed insieme riducevamo Gabriella un colabrodo a partire dalla figa. Massimo mi chiese scusa per quello che era successo nel viaggio. Risposi che dovevo scusarmi io per non averli messo a loro agio per scopare.
scritto il
2022-11-18
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