Ospitare il cugino.
di
maritofelice
genere
incesti
Non avevamo grilli per la testa, io e Monia ci eravamo dissanguati versando un congruo anticipo per l'acquisto di un cascinale a pochi chilometri dal centro, ci eravamo purtroppo accollati un mutuo non indifferente che con cui avevamo progettato anche parte del restauro. Io ventotto anni, lei ventisei nel pieno del vigore della gioventù ed anche in quello sessuale, ci stavamo perdendo perché tanta era la stanchezza che appena distesi il sonno ci travolgeva. Lavorare regolarmente ed impegnare il tempo libero nella sistemazione dell'immobile era abbastanza traumatico ma non avevamo scelta. Ci accorgemmo che alcuni lavori non eravamo in grado di eseguirli perché richiedevano le mani di un esperto. Parlandone con mio padre ci ricordò che Antimo, un cugino di quarto grado forse, aveva una piccola impresa edile che operava però nelle Marche, praticamente ad un centinaio di chilometri dalla nostra casa. Riuscimmo a contattarlo, non si ricordava neanche chi fossimo, comunque disse che sarebbe venuto a rendersi conto di quello che c'era da fare. Non ci aspettavamo tanta celerità, il venerdì sera ci chiamo dicendo che sarebbe venuto l'indomani. Lui non si ricordava di noi, ma noi non sapevamo della sua esistenza addirittura. Arrivò il sabato mattina direttamente al cascinale. Era giugno inoltrato, eravamo in aperta campagna ed io e Monia eravamo seminudi, io solo con un vecchio costume da mare, mentre Monia con il pezzo inferiore del bikini ed una vecchia canottiera che non nascondeva eccessivamente il suo meraviglioso seno. Ci aspettavamo un giovanotto di età quasi come la nostra, invece era un signore sulla cinquantina. Vedendoci in quelle condizioni espresse tutta la sua meraviglia elogiandoci per la nostra bellezza, soprattutto per quella di Monia. Visitò il cascinale, prese una serie di appunti sulla sua agenda, stilò un preventivo di massima tenne a precisare però che alcuni lavori richiedevano più tempo perché andavano eseguiti a regola d'arte. Successivamente capimmo quali. Nei feriali era impegnato con la sua impresa, ci prospettò un programma di lavori da eseguire sabato e domenica col nostro aiuto. Non volle parlare mai di costo dei lavori, ci diceva che ne avremmo parlato alla fine e di non preoccuparci. Ripartì con la promessa di vederci il sabato mattina successivo. A letto ne stavamo parlando io e Monia e la scopatina prevista si trasformò in un tornado sessuale, era scatenata. "Monia che ti succede"? "Nulla, sto immaginando certe cose di cui mi vergogno a parlartene" "Parlane pure se questo è l'effetto" "Antimo senza fartene accorgere mi faceva certi sguardi fulminanti, non solo mi ha fatto anche vedere la grandezza del suo cazzo, mi sono bagnata subito, una cosa straordinaria" "Non c'è male come inizio" "Se lo coinvolgiamo sessualmente traendone dei vantaggi per i lavori cosa dici"? "Cosa dico se mi metti le corna? Sono felice! Ma dai che cazzo dici che andasse a fare in culo questo stronzo". Ero molto infastidito al momento però il dilemma si incuneava nella mia mente. -Cornuto col cascinale restaurato oppure rinunciare-? La risposta venne automaticamente quando la sera a letto immaginando Monia col cazzo di Antimo nella figa venne fuori un'altra eccellente scopata. Praticamente era l'assenso ai lavori con Antimo, anzi non vedevamo l'ora che arrivasse sabato. Ci facemmo trovare se possibile anche meno vestiti della volta precedente e ci sorprese anche lui quando disse che ci avrebbe imitati e restò con dei pantaloncini corti, evidentemente senza mutande perché si vedeva la famosa forma del mastodontico cazzo. Precisò che lavorando in quel modo andavamo contro tutte le disposizioni antinfortunistiche che però venivano compensate dalle nostre nudità. Infatti il mio cazzo non ci mise molto a partire, seguito subito dopo da quello di Antimo. Monia ci redarguì "Siamo qui per lavorare non alla mostra dei cazzi dritti, andiamo in camera ci scarichiamo ed iniziamo subito i lavori" Lei dirigeva in tutto, andammo in camera, togliemmo gli straccetti che avevamo indosso e passò subito all'azione. Pregò Antimo di aspettare e volle scopare subito con me, in due minuti risolvemmo la questione e con la figa piena della mia sborra saltò su su di lui che non si aspettava tanta irruenza. Lei urlava la sua soddisfazione, lui dopo mezz'ora non sborrava ed io mi segavo davanti a quello spettacolo. Non finì così, demmo sfogo a tutta la nostra sessualità repressa nel tempo. Venne fuori la predisposizione al cazzo di Monia, la mia voglia di trasgredire vedendola scopata da un altro e la forza e la resistenza di Antimo a scoparla. Un connubio perfetto. Arrivammo a mezzogiorno, era ora di pranzo, avevamo predisposto un pranzo frugale che consumammo nudi con tracce di sborra sui nostri corpi. Non avevamo nessuna voglia di lavorare, Monia ci obbligò a tornare sul letto e scopammo l'intero pomeriggio. Lavori neanche a parlarne, io e Monia ci stavamo accorgendo che avevamo tolto troppo tempo al sesso e con l'aiuto di Antimo dovevamo recuperare. Un sabato pomeriggio appagante sessualmente per tutti con Monia che ci deliziava della sua figa e della sua bocca. In fase di riposo Antimo, soddisfatto del nostro trattamento ci disse che avrebbe programmato delle intere settimane a nostra disposizione dando incarico al suo capo operaio di seguire il lavori dell'impresa.
Restò con noi a settimane alternate, il cascinale venne restaurato alla perfezione, ma era diventata quasi come la fabbrica di San Pietro, i lavori non finivano mai, Monia trovava sempre qualche lavoretto da fare per Antimo che ci prospettò perfino l'idea di spostare la sede della sua impresa nella nostra città. Si trovava molto bene con noi.
Il massimo lo raggiungemmo quando preso dalla foga misi in bocca il cazzo di Antimo prima di metterlo nella figa di Monia. Quella fu la mossa che scatenò la nostra definitiva bisessualità, perché mentre scopava con Monia Antimo volle il mio cazzo in bocca. Ora Antimo vive con noi e fa delle levatacce per seguire la sua impresa, ne ha aperta un'altra nella nostra città. Gli impegni di lavoro sono notevoli ma l'importante che la notte stia con noi. Ha scoperto le meraviglie del sesso.
Restò con noi a settimane alternate, il cascinale venne restaurato alla perfezione, ma era diventata quasi come la fabbrica di San Pietro, i lavori non finivano mai, Monia trovava sempre qualche lavoretto da fare per Antimo che ci prospettò perfino l'idea di spostare la sede della sua impresa nella nostra città. Si trovava molto bene con noi.
Il massimo lo raggiungemmo quando preso dalla foga misi in bocca il cazzo di Antimo prima di metterlo nella figa di Monia. Quella fu la mossa che scatenò la nostra definitiva bisessualità, perché mentre scopava con Monia Antimo volle il mio cazzo in bocca. Ora Antimo vive con noi e fa delle levatacce per seguire la sua impresa, ne ha aperta un'altra nella nostra città. Gli impegni di lavoro sono notevoli ma l'importante che la notte stia con noi. Ha scoperto le meraviglie del sesso.
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