La pesca delle vongole.
di
maritofelice
genere
tradimenti
C'era un signore che d'estate al mare, tutte le mattine trascinava un rastrello, cioè quell'attrezzo per raccogliere vongole o telline. Abbastanza smilzo faceva una fatica immane e purtroppo il risultato era sempre scarso. Una mattina chiesi se potevo aiutarlo, acconsentì, anzi ne fu grato, la mia forza faceva affondare molto di più rispetto a lui il rastrello con risultati eccezionali. Mi regalo tutta l'attrezzatura chiedendo che nei giorni in cui poteva avrei dato una piccola parte del pescato a lui perché ghiotto di spaghetti alle vongole. Tutte le mattine dopo l'abbondante pesca,
Antonio. il signore del rastrello, che mi aspettava sulla spiaggia, aveva parte del pescato, molto di più di quello che riusciva a prendere lui. Un giorno volle invitarci
a pranzo pere farci provare la sua specialità. Un successo, veramente succulento il pranzo, con altro pesce oltre alle vongole acquistato da lui. Durante il pranzo ci rappresentò la sua vita, era separato dalla moglie che viveva in un paese vicino,
lui invece appassionato di mare, aveva scelto quel tratto di spiaggia poco popolata.
Una richiesta estemporanea ci sorprese, non lo avevamo considerato sotto quell'aspetto.
Scusate se mi permetto, vorrei farvi una richiesta abbastanza audace e vi avverto che qualora non vi piacesse restiamo sempre amici come se non fosse successo nulla. Disse che voleva vederci fare l'amore per restituirgli un minimo di eccitazione ed assistere senza minimamente intervenire. Alessandra, mia moglie, con le forme trasbordanti dal
costume ridicolo che indossava mi fece segno di essere d'accordo. Ci accompagnò in camera, il letto pulito perfettamente come il resto della casa. Ci mettemmo subito all'opera. Sarà che lui ci guardava, sarà perché si masturbava furiosamente guardandoci,
ci eccitammo oltre misura e quando lui fece una sborrata cavallina sulla sua pancia,
lo seguimmo anche noi. Una scopata veramente gradevole. Lui era abbastanza magro, il cazzo invece era molto sostanzioso. Aveva predisposto dei tovaglioli di carta per pulirsi e pulirci. Nessuno scendeva dal letto come ci fosse una seconda parte, Alessandra fissava sempre quel cazzo e mi guardava negli occhi, come a chiedere , lo vorrei provare. Non so se per l'eccitazione feci segno di si con la testa. Non se l'aspettava Michele quella iniziativa, chissà da quanto tempo non provava una figa,
quasi si ritrasse ma col saper fare di Alessandra si convinse. Fece tutto lei, io
assistevo senza muovermi. Fu una scopata memorabile per Michele e Alessandra, durò
un tempo indefinito, Alessandra aveva continui orgasmi mentre lui imperterrito la
pompava a dovere. Quando disse che stava per sborrare Alessandra volle che venisse
nella figa. Soddisfatti entrambi si distaccarono tenendosi per mano tanto era stato
il piacere per entrambi. Ci lavammo con una doccia volante e tornammo al mare. Erano
spossati loro, comunque ci distendemmo su un telo al sole pomeridiano e poco prima
del tramonto lo salutammo tornandocene a casa. Nel percorso di ritorno Alessandra
lodava le capacità di Michele a scoparla, era venuta infinite volte. Avevo capito
dove voleva parare, voleva rifare l'esperienza. Eravamo in ferie pertanto il giorno
dopo altra giornata di mare. Michele ci aspettava ed Alessandra disse "Quando hai
finito di pescare raggiungici" Dopo la pesca li trovai a scopare sul letto,
Alessandra mi disse di cucinare. Preparai tutto e li chiamai, Michele aveva ripetuto
la stessa prova, orgasmi infiniti per Alessandra con lui per la sborrata finale.
A casa si scopava come sempre, Michele però aveva una marcia in più, la sua resistenza
era micidiale. Le ferie le trascorremmo in quel modo, io pescavo e cucinavo mentre loro scopavano. Un giorno mio padre volle venire a pescare, stravolgendo i nostri piani,
soprattutto quelli di Alessandra. Quel giorno portammo anche papà da Michele. Non ci
prestammo al sesso, ma solo alla cucina ed al pranzo. Alla ripresa del lavoro ci distaccammo da Michele, ci sentivamo spesso al telefono, gli demmo appuntamento per
l'estate successiva. Alessandra mi paragonava a Michele molto spesso facendomi notare
la differenza, però godere insieme più volte è più gratificante, si apprezza di più
il gesto. Sapere che in quella figa era entrato il cazzo di Michele forse ci eccitava di più ma non lo abbiamo più cercato.
Antonio. il signore del rastrello, che mi aspettava sulla spiaggia, aveva parte del pescato, molto di più di quello che riusciva a prendere lui. Un giorno volle invitarci
a pranzo pere farci provare la sua specialità. Un successo, veramente succulento il pranzo, con altro pesce oltre alle vongole acquistato da lui. Durante il pranzo ci rappresentò la sua vita, era separato dalla moglie che viveva in un paese vicino,
lui invece appassionato di mare, aveva scelto quel tratto di spiaggia poco popolata.
Una richiesta estemporanea ci sorprese, non lo avevamo considerato sotto quell'aspetto.
Scusate se mi permetto, vorrei farvi una richiesta abbastanza audace e vi avverto che qualora non vi piacesse restiamo sempre amici come se non fosse successo nulla. Disse che voleva vederci fare l'amore per restituirgli un minimo di eccitazione ed assistere senza minimamente intervenire. Alessandra, mia moglie, con le forme trasbordanti dal
costume ridicolo che indossava mi fece segno di essere d'accordo. Ci accompagnò in camera, il letto pulito perfettamente come il resto della casa. Ci mettemmo subito all'opera. Sarà che lui ci guardava, sarà perché si masturbava furiosamente guardandoci,
ci eccitammo oltre misura e quando lui fece una sborrata cavallina sulla sua pancia,
lo seguimmo anche noi. Una scopata veramente gradevole. Lui era abbastanza magro, il cazzo invece era molto sostanzioso. Aveva predisposto dei tovaglioli di carta per pulirsi e pulirci. Nessuno scendeva dal letto come ci fosse una seconda parte, Alessandra fissava sempre quel cazzo e mi guardava negli occhi, come a chiedere , lo vorrei provare. Non so se per l'eccitazione feci segno di si con la testa. Non se l'aspettava Michele quella iniziativa, chissà da quanto tempo non provava una figa,
quasi si ritrasse ma col saper fare di Alessandra si convinse. Fece tutto lei, io
assistevo senza muovermi. Fu una scopata memorabile per Michele e Alessandra, durò
un tempo indefinito, Alessandra aveva continui orgasmi mentre lui imperterrito la
pompava a dovere. Quando disse che stava per sborrare Alessandra volle che venisse
nella figa. Soddisfatti entrambi si distaccarono tenendosi per mano tanto era stato
il piacere per entrambi. Ci lavammo con una doccia volante e tornammo al mare. Erano
spossati loro, comunque ci distendemmo su un telo al sole pomeridiano e poco prima
del tramonto lo salutammo tornandocene a casa. Nel percorso di ritorno Alessandra
lodava le capacità di Michele a scoparla, era venuta infinite volte. Avevo capito
dove voleva parare, voleva rifare l'esperienza. Eravamo in ferie pertanto il giorno
dopo altra giornata di mare. Michele ci aspettava ed Alessandra disse "Quando hai
finito di pescare raggiungici" Dopo la pesca li trovai a scopare sul letto,
Alessandra mi disse di cucinare. Preparai tutto e li chiamai, Michele aveva ripetuto
la stessa prova, orgasmi infiniti per Alessandra con lui per la sborrata finale.
A casa si scopava come sempre, Michele però aveva una marcia in più, la sua resistenza
era micidiale. Le ferie le trascorremmo in quel modo, io pescavo e cucinavo mentre loro scopavano. Un giorno mio padre volle venire a pescare, stravolgendo i nostri piani,
soprattutto quelli di Alessandra. Quel giorno portammo anche papà da Michele. Non ci
prestammo al sesso, ma solo alla cucina ed al pranzo. Alla ripresa del lavoro ci distaccammo da Michele, ci sentivamo spesso al telefono, gli demmo appuntamento per
l'estate successiva. Alessandra mi paragonava a Michele molto spesso facendomi notare
la differenza, però godere insieme più volte è più gratificante, si apprezza di più
il gesto. Sapere che in quella figa era entrato il cazzo di Michele forse ci eccitava di più ma non lo abbiamo più cercato.
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