Masturbazione
di
Andante Moderato
genere
poesie
Ed il mio pisello mi guarda,
lo tocco,
con la testolina di una tartaruga dal suo guscio sale,
un po' buffo,
ed allargo le gambe sulla tazza,
la ceramica fredda e il tempo passa,
la finestra socchiusa porta canti lontani dalle fronde amiche all'ora che già viene,
rondini d'autunno in partenza,
e com'è bello rimanere da solo qui a giocare,
con i polpastrelli sull'ancia accarezzare la voglia come nebbia umida,
il presagio svegliando sul crinale a procurarmi la più buona fatica,
qui dolce,
il piacere del limite trattenere sul ciglio perché mai non finisca,
due, tre volte raggiungerlo, senza dargli mai l'esito per colorare di olio il mondo grigio e di pastello,
per adornare il mio giorno con la nuvola calda del tramonto,
finché non monti da dentro la mia piena...
Bello!
Bello come una cascata di maggio questo orgasmo,
festoso!
Mille trilli improvvisi di usignoli e merli all'alba nuova,
come la spuma del maroso che spruzza e i giochi d'acqua!
Come la messe battuta delle spighe già chine a versar chicchi e grano,
bello sentire quando non puoi trattenere il seme caldo,
alle radici tornare prima che il pensiero m'inquinasse,
rotte le uova, fatta la frittata...
e l'ombelico del mondo è nel mio pene!
lo tocco,
con la testolina di una tartaruga dal suo guscio sale,
un po' buffo,
ed allargo le gambe sulla tazza,
la ceramica fredda e il tempo passa,
la finestra socchiusa porta canti lontani dalle fronde amiche all'ora che già viene,
rondini d'autunno in partenza,
e com'è bello rimanere da solo qui a giocare,
con i polpastrelli sull'ancia accarezzare la voglia come nebbia umida,
il presagio svegliando sul crinale a procurarmi la più buona fatica,
qui dolce,
il piacere del limite trattenere sul ciglio perché mai non finisca,
due, tre volte raggiungerlo, senza dargli mai l'esito per colorare di olio il mondo grigio e di pastello,
per adornare il mio giorno con la nuvola calda del tramonto,
finché non monti da dentro la mia piena...
Bello!
Bello come una cascata di maggio questo orgasmo,
festoso!
Mille trilli improvvisi di usignoli e merli all'alba nuova,
come la spuma del maroso che spruzza e i giochi d'acqua!
Come la messe battuta delle spighe già chine a versar chicchi e grano,
bello sentire quando non puoi trattenere il seme caldo,
alle radici tornare prima che il pensiero m'inquinasse,
rotte le uova, fatta la frittata...
e l'ombelico del mondo è nel mio pene!
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