Alla spiaggia nudisti con mia sorella.

di
genere
incesti

Mia sorella Nadia, preferisce appoggiarsi a me per ogni cosa, anche se il marito Mirko , è disponibile a fare tutto per lei. Aveva una giornata libera “Mi accompagni al mare” “Nadia io lavoro domani” “Non può venire Mirko”? “Mirko sta fuori tre giorni per lavoro, torna venerdì sera” “Va bene ti accompagno ma vengo a riprenderti appena finisco di lavorare, non prima delle due” “Va bene a domani”. La mattina scende con un bikini inesistente coperto a malapena da un copricostume trasparente. “Potevi uscire nuda” “Pensavi andassi vestita al mare” “Vestita no, ma neanche nuda” “Ti da fastidio la figa”? “Tutt’altro, sei mia sorella, ti vorrei proteggere”. “Bene se mi vuoi proteggere vieni al mare con me” “Ti ho già detto che ho impegni di lavoro, piuttosto dove ti devo accompagnare”? “Alla spiaggia nudisti” “Che cazzo dici, è distante, ci vuole oltre un’ora per arrivarci” “Voglio andare li” “Dai scegli un posto più vicino” “Fermati che faccio l’autostop” “Vestita così si fermerà qualcuno”? Mi abbraccia e mi da un bacio sul naso. “Dai resta con me” “Devo andare al lavoro” “Affanculo il lavoro, dai vieni ho voglia di compagnia” “Nadia non ho neanche il costume” “Che cazzo ci fai del costume nella spiaggia nudisti”? Non ci fu niente da fare, vinse lei, dovetti disdire due appuntamenti con dei clienti.
“Tentennavo per spogliarmi, non c’era tanta gente, era un giorno feriale “Non ti spogli? Hai paura a far vedere il pisellino” Lei era già nuda tolsi pantaloni mutande e canottiera ed il pisellino era già diventato fava” “Cazzo sei ben messo” “Siamo usciti dallo stesso buco, non vedo perché tu hai tutta quella figa ed io dovrei avere il pisellino” “Anche Mirko avrà un pisellino”? “Quello ha proprio un pisellino, tre del suo fanno il tuo” “Dai andiamo in acqua mi vergogno, mi stanno guardando tutti” “Ti guardano per invidia, quella ragazza ti sta mangiando con gli occhi, non dire che sei mio fratello” Sfacciatamente mi prese per il cazzo e mi trascinò in acqua suscitando l’ilarità di quelli che erano vicino. S’incamminò dove l’acqua era più alta.
“Fermati dove vai”? “Stammi vicino perché ho paura, fammi aggrappare” “Sei già aggrappata” Non so come il cazzo entrò nella figa. “Che cazzo fai mi scopi”? “E’ da stanotte che penso come incastrarti” “Troia avevi pianificato tutto”? “Hai una sorellina scaltra e vogliosa che vuole sentire un cazzo degno di cotanto nome” “Hai detto che non siamo fratello e sorella” “Chi cazzo ci sente siamo soli, non venire subito fammi godere questa meraviglia” Quando te lo dico io, non prima riempimi la figa di sborra e spingi al massimo, fammela sentire che mi invade tutta” “Se
non ti fermi sborro subito” “Dai allora dai dai eccoooooo, che buono, mamma mia” “Mamma nostra vorrai dire” “Stronzo non rovinare la poesia. Che buono che sei” “Guarda la sborra dov’è arrivata” “Non è la tua è di quel ragazzo che si stava segando” “Cazzo non mi sono accorto” “Facciamolo eccitare ancora, dai scopiamo, andiamo dove l’acqua è più bassa così gli facciamo vedere figa e cazzo” “Sei pure esibizionista” “Mi piace far eccitare, con quello stronzo non posso fare niente. Dai andiamo fagli vedere il bel cazzo che hai” Il ragazzo che forse aveva ascoltato si avvicinò ancora di più, io gli facevo vedere il cazzo, ce lo fece vedere anche lui, un mastodontico cazzo. “Nadia hai visto cosa ha il ragazzo fra le gambe” “Si ho visto ma non sopporterei mai quella misura” “Dai infilamelo ancora, girati verso il ragazzo” Sborrò ancora il ragazzo forse per un minuto di orologio la sborra sgorgava dal suo cazzo “Mamma mia!!!quanta sborra produce quel ragazzo la figa non riesce a contenerla” “Te lo vuoi fare quel ragazzo” “E’ troppo grosso, quello mi sventra” “Ma dai chiamalo ha già sborrato due volte, cosa vuoi che ti faccia con la figa che ti ritrovi” Il ragazzo non aveva perso mai l’erezione, ormai era vicinissimo a Nadia, aveva capito che poteva osare e la infilzò come un tordo. Altro che non sopportava quel cazzo, se ce n’erano altri due li faceva fuori. Dopo l’ennesima sborrata il ragazzo la salutò e sommessamente si allontanò. Ci distendemmo sul telo, appena sufficiente per lei, stavamo stretti, il contatto tra i corpi mi fece avere ancora l’erezione tanto da costringermi ad esporre il lato posteriore. Stavamo scomodi, ci mettemmo su un fianco, riuscì a catturare il cazzo con la figa da dietro. Lei insaziabile ma così eccitante da tenermi sempre col cazzo duro nonostante fosse mia sorella. Ormai non la guardavo
più come tale, ma come una splendida figa. Restammo fino alle 16, oltre al lavoro non avevo impegni, vivevo per i cazzi miei in un appartamentino non molto distante da casa sua. “Vieni tu a dormire da me o io da te” “Non ti basta mai” “Approfitto dell’assenza dello stronzo”
Venne lei da me, era quasi nuda, incontrammo la signora Emilia che mi guardava come fossi un marziano, pensava portassi a casa una puttana, fui costretto a specificare che si trattava di mia sorella. La sentii biascicare “Sempre puttana è” Biascicai anch’io un vaffanculo diretto. Forse aveva ragione a criticare. In casa come stessimo nel campo nudisti, entrambi allo stato naturale.
“Ho fame che mi offri” “Vedi cosa c’è nel frigo” “Niente frigo voglio la pasta” in venti minuti
un piatto di spaghetti al pomodoro con tanto parmigiano, facemmo la doccia e subito a letto.
Un po' la stanchezza, il piatto di spaghetti compì l’opera, si addormentò col mio cazzo in bocca.
Docilmente la seguii. Alle sei mi svegliò facendomi un pompino. Mi alzai e dopo colazione al lavoro. Alle due la trovai sul letto a gambe aperte che voleva la sua dose di cazzo. Non vedevo l’ora che arrivasse venerdì per il ritorno del marito. La riaccompagnai dopo l’ennesima scopata.
“Non pensare che sia finita qui la nostra storia”
scritto il
2022-12-24
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