Una matrigna in pelle - Capitolo 6 - Il cannolo della staffa
di
daniela1968
genere
etero
Sono in vacanza al mare con Marco e Roberto e ogni giorno andiamo in spiaggia. La spiaggia in
cui andiamo è deserta e quindi non ci sono scocciatori per fortuna che ti importunano con i loro
palloni e racchettoni. Un giorno eravamo in spiaggia noi tre, io ero intenta a godermi il sole,
Roberto a messaggiare con il telefono e parlare non so con chi, mentre Marco leggeva il suo
giornale sportivo.
Dopo un po’ Roberto ci lasciò dicendo:
– Vado a fare due passi qui intorno – e rimanemmo da soli.
Una volta allontanatosi ne approfittai per slacciare il reggiseno del costume e liberare le mie
mammelle affinché anche quei lembi di pelle potessero abbronzarsi. Mentre toglievo il reggiseno
Marco mi osservava e ci scambiammo un sorriso, poi lui prese la parola e disse:
– Sei una gran porca.
– Perché? E poi non credo che a te dispiaccia che io sia porca.
– Oh no non mi dispiace… però se passa qualcuno e ti vede con le poppe di fuori?
– Ti dispiace che me le guardino?
– Si.
– Uhm sei diventato geloso adesso?
– Non lo sono affatto.
– E allora perché ti scandalizzi?
– Più che per il seno scoperto e perché qualche settimana ti ho vista che scopavi con Tommaso.
– Dunque ci spiavi?
– Si. Mi da fastidio che altri sappiano quanto sei troia.
– Però…
– Però cosa?
– Hai detto che ci hai visti e poi cosa hai fatto?
– E va bene lo confesso vi ho guardati mentre lui ti scopava e mi sono un po’ eccitato.
– Solo un po’?
– Si solo un po’… perché io mi eccito solamente se sono io a fare sesso con te.
– E dimmi adesso cosa vorresti fare?
– Come cosa vorrei fare?
– Si dai… guarda che si vede benissimo la tua erezione – e intanto abbasso gli occhiali da sole e con
gli occhi gli faccio vedere il mio desiderio per il suo cazzo.
– Certo che sei proprio una troia – sorridendomi e poi alzandosi in piedi e mettendo la sua virilità a
pochi centimetri dal mio viso – Ci potrebbero vedere… soprattutto papà.
– Sarà una cosa breve – mi girai intorno per controllare che non ci fosse nessuno e poi gli abbasso i
boxer per liberare il suo pene – Guardalo hai proprio bisogno di sfogarti.
Appena finisco quella frase inizio a baciare la sua cappella rosea e a leccare lungo l’asta affinché
diventi ancora più dura.
– Sbrigati Daniela potrebbe arrivare papà.
A quel richiamo non faccio che eseguire l’ordine e accoglierlo in bocca e lanciarmi in un pompino
veloce, chiudo gli occhi e con movimenti rapidi percorro il suo pene. Ho gli occhi chiusi ma
immagino la sua espressione di godimento, di puro piacere. Lo immagino con gli occhi chiusi
mentre intanto sento i suoi gemiti causati dal roteare della mia lingua.
– Oh siiii Daniela… siiii sei la mia mammaaaaaaaaaa
Non sta capendo più nulla e io inisisto e sono ancora più frenetica nei movimenti affinché possa
eiaculare subito e così è.
– Ohh siiiiiii ahhhhhh – e i suoi schizzi di sborra finiscono nella mia bocca e sulle mie labbra. Sono sporca come non mai dopo un pompino.
– Mi hai sporcato tutta…
– Facciamoci il bagno allora così non rimane traccia.
– Ok – prendo il reggiseno per indossarlo.
– No voglio che ti fai il bagno senza il reggiseno.
Lascio il reggiseno ed entriamo in acqua per farci il bagno. Dopo una nuotata ci sediamo su uno
scoglio e Marco osserva il mio seno e le goccioline di acqua che cadono dai miei capelli e
percorrono il solco. Gli sorrido e poi lui si lancia sulle mie mammelle e inizia a leccarle e a
stuzzicare i capezzoli provocandomi un immenso piacere per poi canticchiare una volta
abbandonate:
– Sapore di saleee sapore di mareee che hai sulle tetteee.
– Che scemo che sei … ritorniamo sulla spiaggia così ci asciughiamo.
Ritorniamo dove avevamo lasciato gli asciugamani e lì mi rimetto il reggiseno aspettando mio
marito Roberto. Io, Marco e Roberto siamo distesi sulle nostri teli intenti a prendere il sole. Lo facciamo fin
quando non veniamo disturbati dallo squillo del cellulare di mio marito. Roberto risponde e lo
sentiamo parlare con il suo socio. Richiudo gli occhi e mi faccio cullare dal fruscio del vento e dal
rumore delle onde che che si imbattono dolcemente sulla riva. Purtroppo questo piacere dura poco:
– Svegliati Daniela, dobbiamo ritornare a casa.
– Perché?
– Devo rientrare in città per risolvere alcuni problemi con Riccardo.
– Ma non puoi andare da solo a casa? Mi sto godendo questo splendido mare.
– Tranquilla rimarrai qui, voglio solo che ritorniamo nella casa così mi prepari il pranzo, mentre io
preparo la mia valigia.
– Va bene – risposi io – allacciandomi i lacci del reggiseno del costume da bagno. Mi alzo e gli do
un’ultima sistemata affinché il mio seno sia ben contenuto nelle coppe, tutto questo sotto gli occhi
di Marco che mi guarda con ammirazione. Indosso poi il pareo, riprendo le mie cose e insieme a
Marco e Roberto ritorniamo nella nostra casa al mare.
Ritornando verso casa notiamo che delle persone stanno sistemando delle bancarelle per la festa
del paese. Con molto piacere ne noto una che vende i cannoli di cui ne sono particolarmente
ghiotta.
Rientriamo a casa ci facciamo la doccia e mentre mio marito Roberto è in camera da letto che
prepara la valigia, io sto preparando il pranzo mentre Marco apparecchia, anche se ogni tanto ne
approfitta per accarezzarmi i fianchi e le natiche. Lo adoro quando fa così, mi fa sentire desiderata,
anche se preferisco che lo faccia quando siamo soli. Mi volto, gli sorrido e lo allontano dal mio
corpo per evitare di essere scoperti da suo padre.
Dopo aver finito di cucinare dico:
– Marco, va a chiamare papà.
– Si mamma. – e mi rifila una carezza e uno schiaffetto sul culo, rispondendogli con un’occhiata di
rimprovero e di compiacimento.
Roberto si siede a tavola e finisce il suo cibo in men che non si dica, mentre io lo assaporo
pensando ai cannoli che presto comprerò.
Finiamo di mangiare e Roberto mi saluta inaspettatamente con un bacio in bocca per poi uscire di
casa e fare ritorno in città. Io stordita da quel inaspettato bacio mi dirigo verso la camera da letto
di Marco e gli dico:
– Io mi sto stendendo un po’.
– Ok mamma – mentre è intento a scrivere con il portatile, immagino che stia chattando con la sua
fidanzata.
Entro in camera da letto, mi denudo del vestito e rimango con l’intimo addosso e poi mi stendo sul
letto a riposare.
Dopo due ore mi sveglio, sono le cinque e decido di rivestirmi e fare una passeggiata. Prendo la
mia borsa con il portafogli e le chiavi e mi incammino verso il lungomare in mezzo alla gente che
è intenta a comprare ciò che è in vendita nelle bancarelle.
Io mi fermo davanti a quella che vende i cannoli e li trovo un ragazzo che è intento nella
preparazione, ne ha preparati alcuni e vedendoli mi è venuto un certo languorino.
– Scusa ragazzo, quanto costa?
– Tre euro l’uno signora.
– Ne voglio uno.
– Ecco a lei signora – e me lo porge su un piattino dopo averlo preso da una vetrinetta.
Lo guardo, è davvero grande e stracarico di ricotta. Lo prendo con la destra, lo porto alla bocca e
inizio a succhiarne il contenuto, svuotandolo un po’, sotto lo sguardo attento del ragazzo che forse
non ha mai visto nessuno mangiare i cannoli in quel modo. Gli sorrido, e dopo averlo mangiato ne
ordino un altro. Anche questo è stracarico di ricotta e anche questo lo succhio, sotto il suo
sguardo. Mentre mi osserva questa volta mi sorride maliziosamente, io gli sorrido, pago il dovuto
e lo saluto per poi riprendere la mia passeggiata. Cammino per circa un’ora e mezza, ammirando
cosa vendono nelle bancarelle e comprando qualcosa, ma la mente è concertata ancora su quella
morbida e dolce ricotta contenuta in quella cialda croccante.
Decido di ritornare alla bancarella e il ragazzo vedendomi mi saluta:
– Buona sera signora, di nuovo qui? Che piacere rivederla.
– Grazie… vorrei comprare sei cannoli, mi fai un pacchettino?
– Certo signora.
Il ragazzo me li prepara mettendoli in una scatola e mentre lo fa osserva costantemente la mia
figura. Dopo avermi preparato il pacchetto, pago e lo saluto per andare verso casa e preparare la
cena per poi offrire questa bontà a Marco.
Arrivo a casa, sistemo le cose che ho comprato e saluto Marco:
– Ciao Marco, sono stata in giro fra le bancarelle a far compere, ho comprato dei cannoli così li
proviamo dopo cena.
– Ok mamma.
Vado in cucina e preparo la cena, mentre Marco questa volta apparecchia senza toccarmi
minimamente e dopo averlo fatto fila nella sua stanza. Sono stupita di questo ma sono concentrata
sulla cucina.
Passano alcuni minuti e grido:
– Marco a tavola.
Dopo alcuni secondi Marco si siede a tavola e iniziamo a mangiare la cena, ha molto appetito e
divora il cibo preparato velocemente.
– Piano così ti strozzi.
– Scusa ma sono di fretta fra un po’ ci sono i fuochi d’artificio.
– Ah, non lo sapevo… potremmo andarci insieme.
– No, non posso mi devo vedere con degli amici.
– Capisco, credevo che stando soli adesso potessimo passare del tempo insieme.
– Quando torno potrei dormire con te…
– Mi vuoi solamente per scopare… e forse ti vergogni di stare un po’ con me. Non dico che devi
preferire me ai tuoi amici o alle tue amiche però questa sera almeno…
– Questa sera non voglio vedere i fuochi con te – e si alza da tavola per poi uscire di casa.
Finisco di mangiare anche se sono contrariata per il litigio con Marco. Non mi piace litigare però
volevo che questa sera fosse lui il mio uomo visto che andiamo a letto insieme e spesso mi tocca
correndo il rischio di farci scoprire da Roberto.
Dopo aver cenato, mi siedo sul divano e guardo la tv perché non ho voglia di uscire. Non c’è
niente in tv e quindi cambio idea ed esco di casa, chi se ne frega se non c’è nessuno
accompagnatore.
Passeggio per le strade del paese e mi imbatto nelle bancarelle, stanno per chiudere e mi dirigo
verso il chiosco del ragazzo che vende i cannoli e ne ordino un altro.
Non c’è nessuno sono tutti a vedere i fuochi (o meglio sono rimasti solo alcuni venditori).
Il ragazzo mi porge un piattino con quattro cannoli.
– Ma io ne voglio solo uno.
– Non si preoccupi signora un altro glielo offro io e gli altri due sono per me.
– Ok. Se ne sono andati via tutti.
– Si signora, sono andati a vedere i fuochi d’artificio.
– Mi chiamo Daniela.
– Piacere Alessio.
Dopo esserci presentati, prendo il cannolo e incomincio a succhiare la ricotta sotto lo sguardo
attento del ragazzo che incuriosito e sorridente mi chiede:
– Ha un modo curioso di mangiare i cannoli.
– Adoro succhiare la ricotta dalla cialda.
– Comunque è molto bella vederla mangiare così i cannoli.
– Grazie – e ripeto il risucchio con l’altro cannolo.
Il ragazzo ha mangiato il cannolo e ha lasciato l’altro sul piattino e io l’osservo desiderosa di
mangiarlo.
– Prego signora lo prenda pure.
– Daniela e poi dammi del tu.
– Va bene Daniela.
– Tu non vai a vedere i fuochi d’artificio?
– Non penso.
– Ti va di accompagnarmi?
– Si con piacere.
– Però mi devi aspettare alcuni minuti per chiudere la bancarella. Se vuoi puoi entrare.
Entro nella bancarella con il cannolo in mano e poi inizio a gustarmelo alla mia maniera, mentre
Alessio chiude la bancarella.
Dopo aver ingoiato l’ultimo pezzettino di cialda Alessio mi dice:
– Ti piacciono davvero tanto i cannoli.
– Si i tuoi sono davvero deliziosi.
– Vorrei offrirti un ultimo cannolo. Il cannolo della staffa.
– Oh no. Non vorrei esagerare.
– Tranquilla è un cannolo speciale. – e in men che non si dica si tira giù i pantaloni e le mutande
liberando il suo pene che si presenta davanti a me turgido, venoso e la cappella violacea.
Mi avvicino a lui e mi inginocchio ingolosita da quel pene e quindi non faccio altro che schiudere
la bocca e accoglierlo come feci con i cannoli che avevo mangiato prima.
Una volta accolto le mie labbra percorrono la sua asta, su e giù, su e la mia lingua inizia a
coccolarlo e poi di nuovo giù fino a contenere tutti quei credo 15-16 cm di virilità. Continuo per
circa 5 minuti, il ragazzo gradisce davvero tanto il pompino perché sento i suoi gemiti di piacere
intervallati da complimenti con qualche insulto del tipo:
– Oh si, sei davvero brava, più brava di un troia. Ancora…ancora ciucciamelo… così puttana come
facevi con i cannoli oggi pomeriggiooooo….. ahhhhh sborrooooooooooo.
Dopo quella parola Alessio venne copiosamente, quella sborrata mi sorprese, il suo primo schizzo
mi riempi la bocca poi gli altri mi sporcarono il viso. Non mi era mai capitato che un ragazzo o un
uomo sborrasse così tanto.
Una volta conclusa la sua eiaculazione Alessio mi porge un fazzolettino per pulirmi ma mentre lo
fa il grosso della sua sborrata lo riporto in bocca e lo ingoio e gli dico:
– Mi piace la tua ricotta.
– Sei proprio una troia – e con il suo cazzo mi da degli schiaffetti sulle guance – Puliscimelo.
Lo riaccolgo in bocca e con la lingua raccolgo le ultime gocce del suo seme e poi prendo il
fazzoletto per darmi una ripulita. Mi osservo e noto che per fortuna non mi sono sporcata durante
l’eiaculazione.
– Andiamo a vedere i fuochi?
– Si andiamo – e dopo essere usciti dalla bancarella richiude la porta e ci incamminiamo mentre lui
mi palpa il culo.
per critiche commenti e altro scrivetemi a mammadaniela35@gmail.com
cui andiamo è deserta e quindi non ci sono scocciatori per fortuna che ti importunano con i loro
palloni e racchettoni. Un giorno eravamo in spiaggia noi tre, io ero intenta a godermi il sole,
Roberto a messaggiare con il telefono e parlare non so con chi, mentre Marco leggeva il suo
giornale sportivo.
Dopo un po’ Roberto ci lasciò dicendo:
– Vado a fare due passi qui intorno – e rimanemmo da soli.
Una volta allontanatosi ne approfittai per slacciare il reggiseno del costume e liberare le mie
mammelle affinché anche quei lembi di pelle potessero abbronzarsi. Mentre toglievo il reggiseno
Marco mi osservava e ci scambiammo un sorriso, poi lui prese la parola e disse:
– Sei una gran porca.
– Perché? E poi non credo che a te dispiaccia che io sia porca.
– Oh no non mi dispiace… però se passa qualcuno e ti vede con le poppe di fuori?
– Ti dispiace che me le guardino?
– Si.
– Uhm sei diventato geloso adesso?
– Non lo sono affatto.
– E allora perché ti scandalizzi?
– Più che per il seno scoperto e perché qualche settimana ti ho vista che scopavi con Tommaso.
– Dunque ci spiavi?
– Si. Mi da fastidio che altri sappiano quanto sei troia.
– Però…
– Però cosa?
– Hai detto che ci hai visti e poi cosa hai fatto?
– E va bene lo confesso vi ho guardati mentre lui ti scopava e mi sono un po’ eccitato.
– Solo un po’?
– Si solo un po’… perché io mi eccito solamente se sono io a fare sesso con te.
– E dimmi adesso cosa vorresti fare?
– Come cosa vorrei fare?
– Si dai… guarda che si vede benissimo la tua erezione – e intanto abbasso gli occhiali da sole e con
gli occhi gli faccio vedere il mio desiderio per il suo cazzo.
– Certo che sei proprio una troia – sorridendomi e poi alzandosi in piedi e mettendo la sua virilità a
pochi centimetri dal mio viso – Ci potrebbero vedere… soprattutto papà.
– Sarà una cosa breve – mi girai intorno per controllare che non ci fosse nessuno e poi gli abbasso i
boxer per liberare il suo pene – Guardalo hai proprio bisogno di sfogarti.
Appena finisco quella frase inizio a baciare la sua cappella rosea e a leccare lungo l’asta affinché
diventi ancora più dura.
– Sbrigati Daniela potrebbe arrivare papà.
A quel richiamo non faccio che eseguire l’ordine e accoglierlo in bocca e lanciarmi in un pompino
veloce, chiudo gli occhi e con movimenti rapidi percorro il suo pene. Ho gli occhi chiusi ma
immagino la sua espressione di godimento, di puro piacere. Lo immagino con gli occhi chiusi
mentre intanto sento i suoi gemiti causati dal roteare della mia lingua.
– Oh siiii Daniela… siiii sei la mia mammaaaaaaaaaa
Non sta capendo più nulla e io inisisto e sono ancora più frenetica nei movimenti affinché possa
eiaculare subito e così è.
– Ohh siiiiiii ahhhhhh – e i suoi schizzi di sborra finiscono nella mia bocca e sulle mie labbra. Sono sporca come non mai dopo un pompino.
– Mi hai sporcato tutta…
– Facciamoci il bagno allora così non rimane traccia.
– Ok – prendo il reggiseno per indossarlo.
– No voglio che ti fai il bagno senza il reggiseno.
Lascio il reggiseno ed entriamo in acqua per farci il bagno. Dopo una nuotata ci sediamo su uno
scoglio e Marco osserva il mio seno e le goccioline di acqua che cadono dai miei capelli e
percorrono il solco. Gli sorrido e poi lui si lancia sulle mie mammelle e inizia a leccarle e a
stuzzicare i capezzoli provocandomi un immenso piacere per poi canticchiare una volta
abbandonate:
– Sapore di saleee sapore di mareee che hai sulle tetteee.
– Che scemo che sei … ritorniamo sulla spiaggia così ci asciughiamo.
Ritorniamo dove avevamo lasciato gli asciugamani e lì mi rimetto il reggiseno aspettando mio
marito Roberto. Io, Marco e Roberto siamo distesi sulle nostri teli intenti a prendere il sole. Lo facciamo fin
quando non veniamo disturbati dallo squillo del cellulare di mio marito. Roberto risponde e lo
sentiamo parlare con il suo socio. Richiudo gli occhi e mi faccio cullare dal fruscio del vento e dal
rumore delle onde che che si imbattono dolcemente sulla riva. Purtroppo questo piacere dura poco:
– Svegliati Daniela, dobbiamo ritornare a casa.
– Perché?
– Devo rientrare in città per risolvere alcuni problemi con Riccardo.
– Ma non puoi andare da solo a casa? Mi sto godendo questo splendido mare.
– Tranquilla rimarrai qui, voglio solo che ritorniamo nella casa così mi prepari il pranzo, mentre io
preparo la mia valigia.
– Va bene – risposi io – allacciandomi i lacci del reggiseno del costume da bagno. Mi alzo e gli do
un’ultima sistemata affinché il mio seno sia ben contenuto nelle coppe, tutto questo sotto gli occhi
di Marco che mi guarda con ammirazione. Indosso poi il pareo, riprendo le mie cose e insieme a
Marco e Roberto ritorniamo nella nostra casa al mare.
Ritornando verso casa notiamo che delle persone stanno sistemando delle bancarelle per la festa
del paese. Con molto piacere ne noto una che vende i cannoli di cui ne sono particolarmente
ghiotta.
Rientriamo a casa ci facciamo la doccia e mentre mio marito Roberto è in camera da letto che
prepara la valigia, io sto preparando il pranzo mentre Marco apparecchia, anche se ogni tanto ne
approfitta per accarezzarmi i fianchi e le natiche. Lo adoro quando fa così, mi fa sentire desiderata,
anche se preferisco che lo faccia quando siamo soli. Mi volto, gli sorrido e lo allontano dal mio
corpo per evitare di essere scoperti da suo padre.
Dopo aver finito di cucinare dico:
– Marco, va a chiamare papà.
– Si mamma. – e mi rifila una carezza e uno schiaffetto sul culo, rispondendogli con un’occhiata di
rimprovero e di compiacimento.
Roberto si siede a tavola e finisce il suo cibo in men che non si dica, mentre io lo assaporo
pensando ai cannoli che presto comprerò.
Finiamo di mangiare e Roberto mi saluta inaspettatamente con un bacio in bocca per poi uscire di
casa e fare ritorno in città. Io stordita da quel inaspettato bacio mi dirigo verso la camera da letto
di Marco e gli dico:
– Io mi sto stendendo un po’.
– Ok mamma – mentre è intento a scrivere con il portatile, immagino che stia chattando con la sua
fidanzata.
Entro in camera da letto, mi denudo del vestito e rimango con l’intimo addosso e poi mi stendo sul
letto a riposare.
Dopo due ore mi sveglio, sono le cinque e decido di rivestirmi e fare una passeggiata. Prendo la
mia borsa con il portafogli e le chiavi e mi incammino verso il lungomare in mezzo alla gente che
è intenta a comprare ciò che è in vendita nelle bancarelle.
Io mi fermo davanti a quella che vende i cannoli e li trovo un ragazzo che è intento nella
preparazione, ne ha preparati alcuni e vedendoli mi è venuto un certo languorino.
– Scusa ragazzo, quanto costa?
– Tre euro l’uno signora.
– Ne voglio uno.
– Ecco a lei signora – e me lo porge su un piattino dopo averlo preso da una vetrinetta.
Lo guardo, è davvero grande e stracarico di ricotta. Lo prendo con la destra, lo porto alla bocca e
inizio a succhiarne il contenuto, svuotandolo un po’, sotto lo sguardo attento del ragazzo che forse
non ha mai visto nessuno mangiare i cannoli in quel modo. Gli sorrido, e dopo averlo mangiato ne
ordino un altro. Anche questo è stracarico di ricotta e anche questo lo succhio, sotto il suo
sguardo. Mentre mi osserva questa volta mi sorride maliziosamente, io gli sorrido, pago il dovuto
e lo saluto per poi riprendere la mia passeggiata. Cammino per circa un’ora e mezza, ammirando
cosa vendono nelle bancarelle e comprando qualcosa, ma la mente è concertata ancora su quella
morbida e dolce ricotta contenuta in quella cialda croccante.
Decido di ritornare alla bancarella e il ragazzo vedendomi mi saluta:
– Buona sera signora, di nuovo qui? Che piacere rivederla.
– Grazie… vorrei comprare sei cannoli, mi fai un pacchettino?
– Certo signora.
Il ragazzo me li prepara mettendoli in una scatola e mentre lo fa osserva costantemente la mia
figura. Dopo avermi preparato il pacchetto, pago e lo saluto per andare verso casa e preparare la
cena per poi offrire questa bontà a Marco.
Arrivo a casa, sistemo le cose che ho comprato e saluto Marco:
– Ciao Marco, sono stata in giro fra le bancarelle a far compere, ho comprato dei cannoli così li
proviamo dopo cena.
– Ok mamma.
Vado in cucina e preparo la cena, mentre Marco questa volta apparecchia senza toccarmi
minimamente e dopo averlo fatto fila nella sua stanza. Sono stupita di questo ma sono concentrata
sulla cucina.
Passano alcuni minuti e grido:
– Marco a tavola.
Dopo alcuni secondi Marco si siede a tavola e iniziamo a mangiare la cena, ha molto appetito e
divora il cibo preparato velocemente.
– Piano così ti strozzi.
– Scusa ma sono di fretta fra un po’ ci sono i fuochi d’artificio.
– Ah, non lo sapevo… potremmo andarci insieme.
– No, non posso mi devo vedere con degli amici.
– Capisco, credevo che stando soli adesso potessimo passare del tempo insieme.
– Quando torno potrei dormire con te…
– Mi vuoi solamente per scopare… e forse ti vergogni di stare un po’ con me. Non dico che devi
preferire me ai tuoi amici o alle tue amiche però questa sera almeno…
– Questa sera non voglio vedere i fuochi con te – e si alza da tavola per poi uscire di casa.
Finisco di mangiare anche se sono contrariata per il litigio con Marco. Non mi piace litigare però
volevo che questa sera fosse lui il mio uomo visto che andiamo a letto insieme e spesso mi tocca
correndo il rischio di farci scoprire da Roberto.
Dopo aver cenato, mi siedo sul divano e guardo la tv perché non ho voglia di uscire. Non c’è
niente in tv e quindi cambio idea ed esco di casa, chi se ne frega se non c’è nessuno
accompagnatore.
Passeggio per le strade del paese e mi imbatto nelle bancarelle, stanno per chiudere e mi dirigo
verso il chiosco del ragazzo che vende i cannoli e ne ordino un altro.
Non c’è nessuno sono tutti a vedere i fuochi (o meglio sono rimasti solo alcuni venditori).
Il ragazzo mi porge un piattino con quattro cannoli.
– Ma io ne voglio solo uno.
– Non si preoccupi signora un altro glielo offro io e gli altri due sono per me.
– Ok. Se ne sono andati via tutti.
– Si signora, sono andati a vedere i fuochi d’artificio.
– Mi chiamo Daniela.
– Piacere Alessio.
Dopo esserci presentati, prendo il cannolo e incomincio a succhiare la ricotta sotto lo sguardo
attento del ragazzo che incuriosito e sorridente mi chiede:
– Ha un modo curioso di mangiare i cannoli.
– Adoro succhiare la ricotta dalla cialda.
– Comunque è molto bella vederla mangiare così i cannoli.
– Grazie – e ripeto il risucchio con l’altro cannolo.
Il ragazzo ha mangiato il cannolo e ha lasciato l’altro sul piattino e io l’osservo desiderosa di
mangiarlo.
– Prego signora lo prenda pure.
– Daniela e poi dammi del tu.
– Va bene Daniela.
– Tu non vai a vedere i fuochi d’artificio?
– Non penso.
– Ti va di accompagnarmi?
– Si con piacere.
– Però mi devi aspettare alcuni minuti per chiudere la bancarella. Se vuoi puoi entrare.
Entro nella bancarella con il cannolo in mano e poi inizio a gustarmelo alla mia maniera, mentre
Alessio chiude la bancarella.
Dopo aver ingoiato l’ultimo pezzettino di cialda Alessio mi dice:
– Ti piacciono davvero tanto i cannoli.
– Si i tuoi sono davvero deliziosi.
– Vorrei offrirti un ultimo cannolo. Il cannolo della staffa.
– Oh no. Non vorrei esagerare.
– Tranquilla è un cannolo speciale. – e in men che non si dica si tira giù i pantaloni e le mutande
liberando il suo pene che si presenta davanti a me turgido, venoso e la cappella violacea.
Mi avvicino a lui e mi inginocchio ingolosita da quel pene e quindi non faccio altro che schiudere
la bocca e accoglierlo come feci con i cannoli che avevo mangiato prima.
Una volta accolto le mie labbra percorrono la sua asta, su e giù, su e la mia lingua inizia a
coccolarlo e poi di nuovo giù fino a contenere tutti quei credo 15-16 cm di virilità. Continuo per
circa 5 minuti, il ragazzo gradisce davvero tanto il pompino perché sento i suoi gemiti di piacere
intervallati da complimenti con qualche insulto del tipo:
– Oh si, sei davvero brava, più brava di un troia. Ancora…ancora ciucciamelo… così puttana come
facevi con i cannoli oggi pomeriggiooooo….. ahhhhh sborrooooooooooo.
Dopo quella parola Alessio venne copiosamente, quella sborrata mi sorprese, il suo primo schizzo
mi riempi la bocca poi gli altri mi sporcarono il viso. Non mi era mai capitato che un ragazzo o un
uomo sborrasse così tanto.
Una volta conclusa la sua eiaculazione Alessio mi porge un fazzolettino per pulirmi ma mentre lo
fa il grosso della sua sborrata lo riporto in bocca e lo ingoio e gli dico:
– Mi piace la tua ricotta.
– Sei proprio una troia – e con il suo cazzo mi da degli schiaffetti sulle guance – Puliscimelo.
Lo riaccolgo in bocca e con la lingua raccolgo le ultime gocce del suo seme e poi prendo il
fazzoletto per darmi una ripulita. Mi osservo e noto che per fortuna non mi sono sporcata durante
l’eiaculazione.
– Andiamo a vedere i fuochi?
– Si andiamo – e dopo essere usciti dalla bancarella richiude la porta e ci incamminiamo mentre lui
mi palpa il culo.
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