Primo uomo? Lo zio!! - 1
di
Chiaramente
genere
incesti
Io e mia cugina siamo sempre state molto legate e crescendo siamo diventate molto amiche anche perchè, avendo un solo anno di differenza ci siamo frequentate molto e abbiamo sempre avuto, più o meno, gli stessi interessi. Era un pomeriggio di tarda primavera, di qualche anno fa, mia cugina a quel tempo era in prima superiore, mentre io avevo un anno in meno. Quel pomeriggio ci eravamo trovate perchè lei mi voleva parlare...
Ci siamo incontrate in un parco del paese, in quel periodo era poco frequentato... Ale (Alessia), già dal primo abbraccio per salutarci mi è parsa molto tesa e nervosa... capii subito che c'era qualcosa che non andava...
Ale mi chiese se potesse raccontarmi una cosa... era molto imbarazzata, ma nascondeva una certa sicurezza nella richiesta. Non potevo ovviamente dirle di no... anche perchè notavo che aveva un peso dentro di sé...
Chia (chiara), hai presente lo zio Franco? "Sì" le rispondo. Sarà da inizio anno, se non un po' prima, che quando ci vedevamo dalla nonna, capitava di essere da soli che mi toccasse... "Ale, in verità lo fa anche con me, è un porco!" non ti ha mai fatto ulteriori mosse? "No" e invece a me sì. Ha cominciato a toccarmi il culo, ma non mi sono mai ribellata e poi è passato a toccarmi le tette. Avevo fatto una leggera smorfia di sdegno, ma l'ho sempre lasciato fare... perchè ti chiederai. Perchè mi toccava bene, nel senso che mi faceva sentire desiderata e apprezzata... Non mi sono mai opposta, anzi quasi li cercavo quei momenti, così si è fatto più audace e mi ha cominciato a toccare anche la fighetta e poi ha cominciato ad andare anche sotto i miei vestiti. Ero entrata nella sua spirale, questo sarà successo neanche due mesi fa, e poi tutto è diventato più veloce. Abbiamo avuto tre occasioni di rimanere da soli e lì: la prima mi ha leccata la fighetta, è stato bellissimo. Poi mi ha fatto succhiare il suo cazzo, non ne avevo mai toccato uno prima, ma era molto più grande di quello che mi aspettassi e ti divo dire che non è stata male. La terza volta mi ha sverginata, ha fatto tutti i passi lui, ma volevo che arrivasse a quel punto... so che non è stata una cosa morale, ma mi è piaciuta moltissimo. E quella volta è stato l'inizio, ora se capita l'occasione lo facciamo molto volentieri: sono anch'io a volte a chiederglielo.
Cavoli! Non sapevo cosa dirle... Sapevo che allo zio gli sarebbe piaciuto scopare anche me, ma non avrei mai pensato che fosse arrivato a tanto con Ale. La cosa che mi ha colpita è come me lo aveva raccontato, non come un peso: all'inizio era spaventata della mia reazione, ma poi era felice di quello che le fosse successo. Non voleva essere consolata, ma quasi condividere la sua gioia, e questo mi stupì.
Quel pomeriggio con Ale mi lasciò un po' scossa, non capivo la reazione di mia cugina e questo mi incuriosiva e non poco. Quel racconto poi mi permise di spiegare il comportamento di mio zio. Ultimamente anche con me si era fatto molto più coraggioso: si era sempre limitato a palparmi il culo, ma con più foga e impastandolo di più. Anch'io non mi ero mai opposta, perchè ci sapeva fare ed era piacevole. Ero dubbiosa su cosa fare: da un lato ero curiosa di vedere fino a quanto si sarebbe spinto, dall'altro lato gli avrei tirato uno schiaffo in faccia.
Non avevo ancora preso una decisione, ma nel mentre lo zio si faceva più spavaldo, aveva cominciato a palparmi le tette... non avevo ancora avuto il coraggio di oppormi, perchè. come mi aveva raccontato anche Ale, mi piaceva quella situazione, anzi volevo qualcosa di più, ma nella mia mente negavo e lasciavo passare il tempo.
Era un pomeriggio estivo, ed ero da mia nonna, mi dice che se fossi arrivata dieci minuti prima avrei beccato anche Ale e Franco, ma ora erano usciti a fare due passi, altro che due passi pensai. Arrivarono circa mezz'oretta dopo, Ale era elettrica: era ovvio che avesse appena finito di scopare... Saperli là a scopare e vederli tornare così contenti mi aveva fatto praticamente decidere...anche se ero un po' spaventata.
Capitò l'una occasione un paio di giorni dopo, ero dalla nonna e arrivò lo zio. Era estate e faceva molto caldo, per cui ero vestita poco: un reggiseno sportivo, una gonna leggera e le mutandine... Mio zio, mi fece i complimenti per come ero vestita, dicendomi che ero mozzafiato: mi salutò con due baci sulle guance (che in verità erano appena al limite della mia bocca) e una bella palpata al culo.
La mia testa rapidamente viaggia, pensa a mia cugina che scopava con lui, nella scena successiva ero io al posto di mia cugina ora... mi ero eccitata al pensiero e i miei capezzoli ero diventati duri e si vedevano attraverso il reggiseno. Mio zio me li fa notare e me ne prende uno... Sentiamo arrivare la nonna e ci ricomponiamo. In un momento che rimaniamo da soli, lo zio mi fa: "Peccato che ci abbia interrotti subito prima la nonna: oggi oltre ad essere bellissima sei anche caldissima"
"Zio non so cosa mi abbia preso prima, ma mi hai fatto eccitare..."
Eravamo seduti uno di fianco all'altra "Capita alcune volte - intanto mi stava toccando l'interno coscia, io allargo leggermente le gambe e lui capisce al volo il mio messaggio di assenso. Era quasi arrivato alle mutande quando ritorna la nonna e ci dobbiamo fermare di nuovo - stavo dicendo che io quasi quasi vado a fare una passeggiata, te Chiara vuoi fare due passi?"
Istintivamente rispondo "Si" poi mi rendo conto del significato della risposta... Significava dirgli Si zio voglio passare del tempo da sola con te senza che nessuno ci interrompa mentre tu mi tocchi, o addirittura poteva significare che volevo farmi scopare... ci penso un attimo, anzi avevo bisogno di qualche secondo per metabolizzare, così dico che vado un attimo in bagno. Mi guardo allo specchio e mi vedo con i capezzoli durissimi, penso un attimo a cosa sto facendo, a che cazzata sto facendo... ma comprendo che avevo già fatto un passo di troppo e non potevo tornare indietro: ma volevo tornare indietro? Ripenso un secondo alle parole di Ale e capisco che la risposta è no. Vado un attimo in bagno, togliendomi le mutandine me le vedo con una chiazza umida... Se devo fare una cosa, facciamola fatta bene... non me le metto: volevo che lo zio mi scopasse, quello era il mio modo per dirglielo.
Esco dal bagno con una piccola titubanza, ma quando rivedo lo zio sapevo che sarei tornata a casa senza la mia verginità. Usciamo di casa e intraprendiamo una stradina che ci portava verso il bosco, da lì a cinque minuti saremmo stati fuori dagli occhi della gente. Lo zio è un uomo piacente alto più di un 1,8m con un bel fisico muscoloso per i suoi 40 anni, aveva ancora dei folti capelli neri con un bel viso giovanile. Con la barba tagliata e degli occhi neri penetranti.
Sono una pallavolista, alta 1,53 con un bel fisico atletico. Sono molto bassa e arrivavo al petto dello zio. Capelli castani chiari, lunghi fino a metà schiena e mossi. Un bel viso, con occhi grigi e piccoli, un naso e bocca proporzionati, pelle liscia e morbida. Sono spesso sorridente, a volte ho un sorrisetto malizioso. Dal punto di vista sessuale ho un buon seno sodo, non troppo grande: una seconda piena con dei capezzoli piccoli, ma come si è intuito che si rizzano facilmente. Il mio cavallo da battaglia è il mio culetto piccolo e molto sodo, a mandolino frutto della pallavolo. In molti lo adorano, soprattutto quando sono piegata, si apre leggermente... mi è capitato spesso che mi fischiassero dietro, soprattutto ragazzi un po' più grandi di me.
Appena entriamo nella zona appartata lo zio mi mette una mano sotto la gonna e mi palpa il culo... "Chiara, ma che culetto hai? Penso di non averne mai trovati di più belli"
"Grazie zio, sei troppo buono, così mi fai emozionare" lo guardo con degli occhietti da cerbiatta vogliosa.
"Eh guarda qui la mia nipotina che sorpresa mi fa - facendomi intuire delle mie mutandine che non c'erano - hai voglia dello zio?"
"E' da un po' che mi stuzzichi, oggi ero particolarmente eccitata, sono curiosa di vedere cosa succederà"
"Conosco il posto giusto, ma prima mettiti un attimo a novanta: voglio pregustarti..."
Mi appoggio ad un albero, e mi piego: "Zio sono eccitatissima, sarai il mio primo uomo"
Lo zio mi tira su la gonna e mi ammira: "Chiara con il corpo che ti ritrovi, i maschi banchetteranno con te - mi palpa - guardalo che bello, si apre anche da quanto è sodo... mi dispiace dirtelo, ma sei fatta per essere scopata - mi mette un ditino nel culo, io gemo - anzi saresti tutta da inculare"
"Ohhh zio che bello avere un tuo dito dentro di me, poi voglio che mi metti dentro qualcosa di più grosso" presa dall'enfasi non mi stavo accorgendo di quello che stavo dicendo
"Sei così giovane e così troia... tranquilla tesoro, poi lo zio ti soddisfa per bene"
"Uhh zietto, sono molto emozionata"
Mi si avvicina all'orecchio e mi sussurra "Ti farò urlare come una troia, so che ti piacerà. Adesso vieni: conosco il posto perfetto per farti godere" un brivido mi percorse per la schiara, non capivo più nulla. Il tempo scorreva in modo anomalo e io ero persa tra le maglie che aveva creato lo zio. Lui mi prende per mano e mi accompagna. Camminiamo nel bosco, non capivo dove volesse portarmi... Mi sembrava ci fossimo già inoltrati a sufficienza in modo che nessun ci potesse vedere "Zio ci fermiamo qui? Mi sembra possa andare..."
"Chiara quanta voglia di cazzo hai? Ci siamo quasi..."
Passassano nemmeno due minuti e il bosco si apre leggermente in una piccola radura. Era un esile prato circondato da alberi: abbastanza coperto per non essere scoperti, ma allo stesso tempo l'erba creava un letto morbido.
Ci siamo incontrate in un parco del paese, in quel periodo era poco frequentato... Ale (Alessia), già dal primo abbraccio per salutarci mi è parsa molto tesa e nervosa... capii subito che c'era qualcosa che non andava...
Ale mi chiese se potesse raccontarmi una cosa... era molto imbarazzata, ma nascondeva una certa sicurezza nella richiesta. Non potevo ovviamente dirle di no... anche perchè notavo che aveva un peso dentro di sé...
Chia (chiara), hai presente lo zio Franco? "Sì" le rispondo. Sarà da inizio anno, se non un po' prima, che quando ci vedevamo dalla nonna, capitava di essere da soli che mi toccasse... "Ale, in verità lo fa anche con me, è un porco!" non ti ha mai fatto ulteriori mosse? "No" e invece a me sì. Ha cominciato a toccarmi il culo, ma non mi sono mai ribellata e poi è passato a toccarmi le tette. Avevo fatto una leggera smorfia di sdegno, ma l'ho sempre lasciato fare... perchè ti chiederai. Perchè mi toccava bene, nel senso che mi faceva sentire desiderata e apprezzata... Non mi sono mai opposta, anzi quasi li cercavo quei momenti, così si è fatto più audace e mi ha cominciato a toccare anche la fighetta e poi ha cominciato ad andare anche sotto i miei vestiti. Ero entrata nella sua spirale, questo sarà successo neanche due mesi fa, e poi tutto è diventato più veloce. Abbiamo avuto tre occasioni di rimanere da soli e lì: la prima mi ha leccata la fighetta, è stato bellissimo. Poi mi ha fatto succhiare il suo cazzo, non ne avevo mai toccato uno prima, ma era molto più grande di quello che mi aspettassi e ti divo dire che non è stata male. La terza volta mi ha sverginata, ha fatto tutti i passi lui, ma volevo che arrivasse a quel punto... so che non è stata una cosa morale, ma mi è piaciuta moltissimo. E quella volta è stato l'inizio, ora se capita l'occasione lo facciamo molto volentieri: sono anch'io a volte a chiederglielo.
Cavoli! Non sapevo cosa dirle... Sapevo che allo zio gli sarebbe piaciuto scopare anche me, ma non avrei mai pensato che fosse arrivato a tanto con Ale. La cosa che mi ha colpita è come me lo aveva raccontato, non come un peso: all'inizio era spaventata della mia reazione, ma poi era felice di quello che le fosse successo. Non voleva essere consolata, ma quasi condividere la sua gioia, e questo mi stupì.
Quel pomeriggio con Ale mi lasciò un po' scossa, non capivo la reazione di mia cugina e questo mi incuriosiva e non poco. Quel racconto poi mi permise di spiegare il comportamento di mio zio. Ultimamente anche con me si era fatto molto più coraggioso: si era sempre limitato a palparmi il culo, ma con più foga e impastandolo di più. Anch'io non mi ero mai opposta, perchè ci sapeva fare ed era piacevole. Ero dubbiosa su cosa fare: da un lato ero curiosa di vedere fino a quanto si sarebbe spinto, dall'altro lato gli avrei tirato uno schiaffo in faccia.
Non avevo ancora preso una decisione, ma nel mentre lo zio si faceva più spavaldo, aveva cominciato a palparmi le tette... non avevo ancora avuto il coraggio di oppormi, perchè. come mi aveva raccontato anche Ale, mi piaceva quella situazione, anzi volevo qualcosa di più, ma nella mia mente negavo e lasciavo passare il tempo.
Era un pomeriggio estivo, ed ero da mia nonna, mi dice che se fossi arrivata dieci minuti prima avrei beccato anche Ale e Franco, ma ora erano usciti a fare due passi, altro che due passi pensai. Arrivarono circa mezz'oretta dopo, Ale era elettrica: era ovvio che avesse appena finito di scopare... Saperli là a scopare e vederli tornare così contenti mi aveva fatto praticamente decidere...anche se ero un po' spaventata.
Capitò l'una occasione un paio di giorni dopo, ero dalla nonna e arrivò lo zio. Era estate e faceva molto caldo, per cui ero vestita poco: un reggiseno sportivo, una gonna leggera e le mutandine... Mio zio, mi fece i complimenti per come ero vestita, dicendomi che ero mozzafiato: mi salutò con due baci sulle guance (che in verità erano appena al limite della mia bocca) e una bella palpata al culo.
La mia testa rapidamente viaggia, pensa a mia cugina che scopava con lui, nella scena successiva ero io al posto di mia cugina ora... mi ero eccitata al pensiero e i miei capezzoli ero diventati duri e si vedevano attraverso il reggiseno. Mio zio me li fa notare e me ne prende uno... Sentiamo arrivare la nonna e ci ricomponiamo. In un momento che rimaniamo da soli, lo zio mi fa: "Peccato che ci abbia interrotti subito prima la nonna: oggi oltre ad essere bellissima sei anche caldissima"
"Zio non so cosa mi abbia preso prima, ma mi hai fatto eccitare..."
Eravamo seduti uno di fianco all'altra "Capita alcune volte - intanto mi stava toccando l'interno coscia, io allargo leggermente le gambe e lui capisce al volo il mio messaggio di assenso. Era quasi arrivato alle mutande quando ritorna la nonna e ci dobbiamo fermare di nuovo - stavo dicendo che io quasi quasi vado a fare una passeggiata, te Chiara vuoi fare due passi?"
Istintivamente rispondo "Si" poi mi rendo conto del significato della risposta... Significava dirgli Si zio voglio passare del tempo da sola con te senza che nessuno ci interrompa mentre tu mi tocchi, o addirittura poteva significare che volevo farmi scopare... ci penso un attimo, anzi avevo bisogno di qualche secondo per metabolizzare, così dico che vado un attimo in bagno. Mi guardo allo specchio e mi vedo con i capezzoli durissimi, penso un attimo a cosa sto facendo, a che cazzata sto facendo... ma comprendo che avevo già fatto un passo di troppo e non potevo tornare indietro: ma volevo tornare indietro? Ripenso un secondo alle parole di Ale e capisco che la risposta è no. Vado un attimo in bagno, togliendomi le mutandine me le vedo con una chiazza umida... Se devo fare una cosa, facciamola fatta bene... non me le metto: volevo che lo zio mi scopasse, quello era il mio modo per dirglielo.
Esco dal bagno con una piccola titubanza, ma quando rivedo lo zio sapevo che sarei tornata a casa senza la mia verginità. Usciamo di casa e intraprendiamo una stradina che ci portava verso il bosco, da lì a cinque minuti saremmo stati fuori dagli occhi della gente. Lo zio è un uomo piacente alto più di un 1,8m con un bel fisico muscoloso per i suoi 40 anni, aveva ancora dei folti capelli neri con un bel viso giovanile. Con la barba tagliata e degli occhi neri penetranti.
Sono una pallavolista, alta 1,53 con un bel fisico atletico. Sono molto bassa e arrivavo al petto dello zio. Capelli castani chiari, lunghi fino a metà schiena e mossi. Un bel viso, con occhi grigi e piccoli, un naso e bocca proporzionati, pelle liscia e morbida. Sono spesso sorridente, a volte ho un sorrisetto malizioso. Dal punto di vista sessuale ho un buon seno sodo, non troppo grande: una seconda piena con dei capezzoli piccoli, ma come si è intuito che si rizzano facilmente. Il mio cavallo da battaglia è il mio culetto piccolo e molto sodo, a mandolino frutto della pallavolo. In molti lo adorano, soprattutto quando sono piegata, si apre leggermente... mi è capitato spesso che mi fischiassero dietro, soprattutto ragazzi un po' più grandi di me.
Appena entriamo nella zona appartata lo zio mi mette una mano sotto la gonna e mi palpa il culo... "Chiara, ma che culetto hai? Penso di non averne mai trovati di più belli"
"Grazie zio, sei troppo buono, così mi fai emozionare" lo guardo con degli occhietti da cerbiatta vogliosa.
"Eh guarda qui la mia nipotina che sorpresa mi fa - facendomi intuire delle mie mutandine che non c'erano - hai voglia dello zio?"
"E' da un po' che mi stuzzichi, oggi ero particolarmente eccitata, sono curiosa di vedere cosa succederà"
"Conosco il posto giusto, ma prima mettiti un attimo a novanta: voglio pregustarti..."
Mi appoggio ad un albero, e mi piego: "Zio sono eccitatissima, sarai il mio primo uomo"
Lo zio mi tira su la gonna e mi ammira: "Chiara con il corpo che ti ritrovi, i maschi banchetteranno con te - mi palpa - guardalo che bello, si apre anche da quanto è sodo... mi dispiace dirtelo, ma sei fatta per essere scopata - mi mette un ditino nel culo, io gemo - anzi saresti tutta da inculare"
"Ohhh zio che bello avere un tuo dito dentro di me, poi voglio che mi metti dentro qualcosa di più grosso" presa dall'enfasi non mi stavo accorgendo di quello che stavo dicendo
"Sei così giovane e così troia... tranquilla tesoro, poi lo zio ti soddisfa per bene"
"Uhh zietto, sono molto emozionata"
Mi si avvicina all'orecchio e mi sussurra "Ti farò urlare come una troia, so che ti piacerà. Adesso vieni: conosco il posto perfetto per farti godere" un brivido mi percorse per la schiara, non capivo più nulla. Il tempo scorreva in modo anomalo e io ero persa tra le maglie che aveva creato lo zio. Lui mi prende per mano e mi accompagna. Camminiamo nel bosco, non capivo dove volesse portarmi... Mi sembrava ci fossimo già inoltrati a sufficienza in modo che nessun ci potesse vedere "Zio ci fermiamo qui? Mi sembra possa andare..."
"Chiara quanta voglia di cazzo hai? Ci siamo quasi..."
Passassano nemmeno due minuti e il bosco si apre leggermente in una piccola radura. Era un esile prato circondato da alberi: abbastanza coperto per non essere scoperti, ma allo stesso tempo l'erba creava un letto morbido.
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