La consulenza in ufficio
di
Dec
genere
gay
Da un po’ di tempo ormai iniziavo a leggere annunci online, annunci di incontri con tanto di foto per segarmi. Perché, seppur etero, ho un desiderio nascosto quanto enorme di cazzo, dal trombamico singolo all’orgia in qualche casa in campagna con veneziane in volto stile Eyes Wide Shut. Ma torniamo a noi, qualche anno fa mentre sfogliavo i vari annunci online, sono incappato in quello di un tipo sulla cinquantina, sposato e con possibilità di ricevere in ufficio. Ufficio che sta proprio affianco al parcheggio sotterraneo che utilizzo da anni.. Dopo qualche mail scambiata capisco che è più passivo che altro, ma non fa niente perché a me basta succhiarlo. Ci scambiamo qualche foto del cazzo, lui ha qualche pelo rosso, ma la cosa che mi eccita di più è la sua età, volevo assaggiare un cazzo, e quello di un cinquantenne era proprio quello che faceva per me. Ci diamo appuntamento, e decido di andarci senza boxer, così da aumentare il piacere durante il tragitto già solo a pensare all’incontro.. Difficile non farsi notare quando è duro perché senza boxer va a passeggio per i pantaloni, motivo in più per arrivare subito da lui. Entro in ufficio, mi riceve con fare distinto senza alludere al sesso, e mi dice “prego accomodati”. Iniziamo a parlare del più e del meno per rompere il ghiaccio, su quello che lui chiamava un divano di lattice rosso. Io gli do ordine di non toccarmi, essendo la mia prima volta, per paura di venire subito e quindi per godermi ogni istante. Gli chiedo a cosa pensa, e nel mentre prendo la sua mano e la metto sui miei pantaloni. Dopo qualche minuto di autocontrollo reciproco, mi chiedo perché no? Perché non dovrei fare la troia? Dopo tutto se vado a letto con un uomo, è così che mi voglio sentire. Allora decido di alzarmi, e sedermi sulle sue gambe.. lui portava i jeans ma il cazzo lo sentivo eccome.. decido a quel punto di cambiare totalmente approccio, o invito a mostrarmi di cosa si occupa realmente nel suo ufficio. A quel punto, un po’ perplesso si alza, va verso la scrivania e si mette davanti al pc. Lo seguo, e così inizia a spiegarmi tutto il discorso delle polizze e quant’altro prevede la sua mansione. Dopo pochi minuti cedo, lui ormai sembrava aver perso la voglia, mentre io aspettavo il momento giusto, ed era arrivato. Nell’attimo in cui prendeva l’agenda dalla sinistra della sua scrivania, tirò fuori il cazzo e glielo faccio trovare sopra la scrivania, accanto al suo viso. Le mie parole “vieni qui” sono state accompagnate dalle sue “eccoti”, ed i nostri gesti di sono uniti in un’unica azione, il mio quello di accompagnare la sua nuca verso il mio cazzo, il suo quello di accoglierlo in bocca ed iniziare a coccolarlo. Non era un semplice pompino, era IL POMPINO. Da quel momento tutto è accaduto così in fretta ma con una certa armonia, perché sapeva che era il mio primo uomo, e voleva farmi felice. Non riuscivo a smettere di baciarlo, baciarlo durante quel polmoni fantastico. Un po’ per il piacere di baciarlo, e un po’ per sentire il sapore del mio cazzo nella sua bocca.. a metà lavoretto mi chiede se mi sta piacendo, ed io, tra una vampata di caldo e l’altra gli rispondo “è bellissimo”. D’impulso lo fermo, lo metto in piedi ed inizio a spogliarlo, gli tolgo pantaloni, scarpe, ed inizio a mordere le sue mutande. Le abbasso, libero il suo membro ed iniziò a prendermene cura, prima sfiorandolo, poi baciandolo dolcemente per poi iniziare a leccarlo. Stesso lavoro lo faccio sullo scroto. Adoravo farmi scopare la bocca, adoravo sentirmi troia, mordere scroto e cappella come se fossi la sua donna. A lui piaceva eccome, ma essendo più propenso ad essere passivo non riusciva a sottomettermi come si deve, tanto da permettermi di tenerlo per mano mentre lo spompinavo. Al che decido di porre fine a tutto nel migliore dei modi. Mi alzo, e mi dirigo verso la sua bocca portandomi dietro qualche filamento di bava che collegava la sua cappella alle mie labbra.. lo bacio e gli dico “adoro il tuo cazzo”. Mi dirigo verso la finestra e la apro. Gesto non subito capito da lui, che mi segue ma si ferma dietro di me senza dire niente. Mi giro, gli sorriso e gli dico “faceva caldo”.. lui capisce anche dalla mia posizione leggermente inclinata, mi afferra i fianchi, appoggia la sua cappella bollente nel mio buco ed inizia a spingere dolcemente. Li si, che mi sentivo TROIA. Mi giro, lo guardo e gli dico “voglio andarmene a casa con l’odore del tuo cazzo sia nel culo che in bocca”, al che lui mi risponde “devo venirti dentro?”
Voi che dite, gli avrò detto di sì? 😅
Bhe, che senso ha andare a letto con un uomo se non si fa la troia?
Voi che dite, gli avrò detto di sì? 😅
Bhe, che senso ha andare a letto con un uomo se non si fa la troia?
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Commenti dei lettori al racconto erotico