Io inculo Pietro sua mamma e la fidanzata. come è finita?
di
Zio francesco
genere
bisex
Da quel giorno Pietro e io non avemmoi più remore a toccarci davanti alla mamma o a fare rumorosamente sesso in camera. Ricordo di aver visto Pietro attraversare nudo il salotto quasi sotentando la crema per farsi inculare che aveva preso in bagno. "mamma ma a te come piace il cazzo?" chiese una sera Pietro un po' ubriaco. "Come a te credo", rispose ridendo e si misero a parlare di misure, dell'importanza del diametro e della lunghezza, della delusione provocata da una eiaculazione troppo anticipata, del sapore dello sperma in bocca e di come gestire l'urto di vomito di un sesso troppo profondamente infilato in bocca. AL buio potevo indovinare Elena che si masturbava. Il peggio avvenne quando un giorno Elena entrò in salotto mentre Pietro mi spompinava. Pietro non si fermò e andò fino in fondo.
"Ti fa piacere farmi vedere di cosa sei capace? La prossima volta assisterò a un rapporto completo?" chiese Elena, "Magari: voglio farti vedere come sono brava a soddisfare un uomo", rispose. "Ah credo proprio di saperlo" commentò la mamma.
Quella che non riusciva a reggere alla situazione era Elena. Il marito stava per tornare dalla Cina. Gli avrebbero dovuto rivelare che Pietro era perlomeno bisessuale e che aveva un uomo. "Quasi quasi, già che ci sono gli dico che anche io ho un uomo e lo lascio", diceva Elena. Pietro avrebbe capito subito però e tutto, proprio tutto, sarebbe esploso.
"Se succede qualcosa che fa del male alla mia storia con Pietro non mi avrai mai più", risposi.
Tutto venne risolto da Andrea in realtà che, arrivato a casa ammise, prima a Elena poi a Pietro, che non era stato in Cina ma in un residence con una collega, che lei aveva deciso di lasciare il marito e sarebbero andati a vivere insieme. Per Pietro non sarebbe cambiato nulla non ci sarebbero stati problemi di soldi, eccetera eccetera. Si aspettava scene di disperazione Andrea ma in realtà Elena e Pietro fecero fatica a non far trapelare il sollievo. Così avrei potuto dormire da Pietro quando volevo e Elena non avrebbe avuto sensi di colpa nel darsi a me, o meglio ne avrebbe avuti un po' meno. Avrebbe potuto assentarsi facendo capire al figlio che aveva una storia e stare con me in un luogo un po' meno imbarazzante del suo studio.
Anna si sentiva un po' esclusa. Anche se lei aveva stretto la relazione sempre più sessuale con Sara e non poteva lamentarsi (di Elena non sapeva nulla). Chiese di vederci mentre lo facevamo. "Non siamo animali da zoo", risposi, "se vuoi facciamo sesso tutti e tre come ci va in quel momento e la regola è che non si può dire no". Pietro non era convintissimo ma per amor mio accettò e ci vedemmo senza Sara. Successe tutto. Legammo Anna e la scopammo a turno cinque minuti ciascuno usando la sveglietta da cucina. Scopai Pietro mentre era dentro Anna (e le venne dentro). Mi feci perfino scopare da Pietro su istigazione di Anna. Legammo Pietro facendolo venire più volte baciandolo e con le mani e la bocca sul suo sesso mai stanco. Ovviamente inculai Pietro mentre Anna mi incitava ad andare sempre più a fondo e più forte. Poi Pietro si addormentò e io e Anna facemmo l'amore senza rumore per non svegliarlo come una vecchia coppia vicino alla culla del neonato. Quello fu il momento più dolce. Al suo risveglio Anna spiegò a Pietro come farmi godere davvero con le mani e gli fece anche un corso di cunnilingus "non si sa mai, potrebbe sempre servire", commentò.
L'idea era infatti di ritrovarci tutti e quattro, un po' in coppie omo un po' in coppie etero. Pietro ci stupì accettandolo e fu davvero bello poter fare l'amore io e lui mentre le nostre fidanzate si strappavano urla di piacere con movimento forsennati delle gambe e delle mani.
Pietro quando era con me si sentiva femmina, quando si avvicinava a Sara (o ad Anna che lo prendeva sempre più volentieri) tornava il ragazzino un po'insicuro che era prima. Io mi sentivo più maschio con Elena che presi a frequentare la sera condendo il sesso di molto alcol. Ubriaca Elena mi chiedeva di trattarla come facevo con figlio. Si faceva quasi solo toccare e succhiare il clitoride come fosse un piccolo pene o inculare. Voleva che le lasciassi dei segni ora che poteva. Comprai dei guanti di crine che le strofinavo sui seni mentre la sodomizzavo o con i quali le tenevo ferme le anche con suo piacere infinito. Affittavamo B&B in posti isolati in modo che lei potesse gridare tutto il piacere che sentiva e fare le richieste più turpi a voce alta.
Dicendo di essere stanco per aver troppo a lungo scopato il ragazzino, le chiedevo di cavalcarmi saltellando col mio cazzo nel culo. Comprai un dildo con il quale si abitò a sopportare una doppia penetrazione. E poi smise di prendere la pillola. "Metti incinta anche me", chiedeva stringendomi in modo da impedirmi di uscire. E così fu. Elena rimase incinta e Sara arrivò un giorno col pancione dicendo di aver rinunciato ad abortire. Quasi sicuramente era mio ma anche Pietro era venuto, copiosamente, nei pomeriggi a quattro che avevamo organizzato.
Da quel momento fu tutto diverso. Più dolce, più bello, più complicato. più vero!
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