Carla, il giornalista e il portinaio
di
Gladius
genere
dominazione
Carla mi ha di nuovo scritto per raccontarmi un’altra delle sue avventure erotiche
Ero sposata da circa 6 mersi, avevo 25 anni, carnagione olivastra, alta 1,65 , una terza abbondante di seno, gambe e glutei sodi per la mia passione per le palestre e le piscine frequentavo saltuariamente l’università, cercavo un lavoretto e lo trovai a casa di un anziano giornalista che doveva sistemare la sua libreria.
Il lavoro non era pesante, anzi era molto piacevole, il giornalista, si chiamava Roberto,aveva 57 anni di corporatura normale, capelli bianchi un pancia leggermente evidenziata, alto più o meno 170cm.
Il lavoro consisteva nel togliere dalla libreria a parete alta c.a. 3 mt. I libri, sistemarli su un grosso tavolo spolverarli e risistemarli per categoria
L’appartamento al 4 piano si trovava in zona Prati in centro di Roma, il lavoro lo svolgevo 3 pomeriggi a settimana dalle 14 alle 17, andavo con l’autobus, a prendermi veniva mio marito con l’auto.
Per comodità indossavo un grembiule con bottoni davanti che usavo anche in casa.
Il giornalista era molto simpatico e durante il pomeriggio mi faceva prendere una pausa per sorbire insieme il caffè, lui seduto sulla poltrona e io sul divano di fronte.
Maliziosamente accavallavo le gambe e notavo i suoi sguardi che con il passare del tempo diventavano molto insistenti soprattutto quando salivo i primi gradini della scala.
Ogni tanto veniva in casa il portiere del condominio, un omone grande e grosso che gli portava la spesa e mi aiutava a prendere i libri posizionati più in alto sugli scaffali, notava che anche lui indugiava con gli sguardi e ogni tanto mi sfiorava il culo.
Con il passare del tempo il portiere era sempre più presente, la cosa non mi dispiaceva e vedevo che anche il giornalista apprezzava molto la sua presenza, la sera raccontai a mio marito l’evolversi del lavoro e lui si eccitò dicendomi che gli sarebbe piaciuto che avessi osato di più.
Un Venerdì arrivata a casa del giornalista vidi che era già presente il portiere, andai in bagno, mi spogliai e questa volta lasciai reggicalze, tolsi reggiseno e mutandine, ero già bagnata, per l’eccitazione.
Il portiere mentre ero in bagno fece il caffè lo prendemmo tutti e 3 in salotto, il giornalista era seduto come al solito di fronte a me e quando mi sedetti volontariamente aprii le gambe per fargli vedere che non indossavo nulla sotto il grembiule, strabuzzò gli occhi, guardò il portiere e non si dissero nulla, ma si fecero un cenno d’intesa.
Mi alzai e andai verso la scala per prendere i libri, il portiere era sotto di me e mentre egli passavo i libri poteva notare che non portavo le mutandine sotto il grembiule, ad un certo punto chiamò il giornalista per chiedere con una scusa se i libri che gli stavo passando doveva metterli nella scatola per farli rilegare.
Rimasero sotto di me per circa 15 minuti, ero bagnatissima, poi scesi i gradini della scala e il portiere mi aiutò prendendomi per i fianchi.
Il portiere poi andò via ed io continuai il mio lavoro, il giornalista si risedette sulla poltrona ed io ogni tanto mi piegavo e il corto grembiule risaliva e faceva scorgere il culo scoperto.
Tornai a casa e raccontai tutto al cornuto di mio marito che dall’eccitazione si masturbò venendomi sulla pancia, fu un fine settimana pieno di eccitazione le mostre menti non facevano che pensare cosa sarebbe successo quando sarei tornata dal giornalista.
Il Lunedi successivo, arrivata a casa del giornalista mi sono cambiata, tolta reggiseno e perizoma, e questa volta ho preparato io il caffè, l’ho servito e il giornalista mi ha messo una mano sotto il grembiule e mi ha detto,” ho visto la scorsa settimana cosa hai fatto e mi piace constatare che anche oggi sei nuda sotto il grembiule come l’altra volta ”Ha iniziato a toccarmi il culetto e la fica glabra e mi ha detto che gli piaceva molto cosi rasata, ha tolto la mano mi ha fatto piegare e mi ha messo le dita in bocca, ”Non mi sarei mai immaginato che tu fossi così troia”.
Nel frattempo arriva il portiere, il giornalista mi dice di rimanere piegata e mentre sono con le sue dita in bocca il portiere mi viene dietro ed inizia a rovistarmi fica e culo, sono bagnatissima praticamente mi scopa con due dita, evidentemente si erano messi d’accordo di come comportarsi con me dopo avermi vista senza intimo.
Poi Roberto ( questo è il nome del giornalista)mi fa rialzare e il portiere(Arnaldo) mi toglie il grembiule, rimango solo con reggicalze, mi viene davanti ed inizia a prendermi i capezzoli già duri per l’eccitazione con due dita, ed inizia a martoriarli fino a farli diventare due spilli,Roberto si è alzato e mi mette un dito nel culo a secco che mi fa sobbalzare.
“Questo buchetto è molto stretto lo dobbiamo allargare” e Arnaldo lascia i miei poveri capezzoli e inizia a schiaffeggiarmi le tette che diventano rosso fuoco, oramai sono nelle loro mani.
Mi fanno sedere ed Arnaldo mi fa sbottonare i pantaloni e tiro fuori il suo cazzo non molto lungo ma bello largo, mi obbliga a leccare la cappella poi mi fa scendere su tutta l’asta fino alle palle che sono incredibilmente grosse dicendomi di fargli un pompino e obbligandomi a prendere in bocca una alla volta.
Poi mi fa sdraiare sul divano e con il suo culo si mette sopra di me e mi fa leccare il culo e le palle e infila il suo cazzo in bocca che fatica a prenderlo, nel mentre sento qualcosa che sta entrando nella fica, era una grossa zucchina che Roberto faceva entrare ed uscire con forza facendomi venire be 3 volte ,poi il portiere mi inonda la gola e le tette con la sua sborra.
Mi fanno rialzare e nuda con lo sperma sulle tette e in gola riprendo a lavorare, salgo sulla scala per prendere i libri, Arnaldo mi saluta dandomi appuntamento a Mercoledì.
Roberto era seduto sulla sua poltrona e ogni tanto mi chiamava vicino a lui per inserirmi la zucchina in fica, godo di nuovo molte volte prima di tornarmene a casa.
Prima di farmi andare si è tirato giù i pantaloni ed ha tirato fuori pisellino piccolo(tipo quello del cornuto) moscio e pieno di peli bianchi ma soprattutto maleodorante, come quello di Arnaldo (sapevano di urina), mi ha obbligato e leccargli tutto dalle palle alla cappella senza prendere vigore, prima di andare mi ha detto” sarai la nostra schiavetta ora vai rivestiti e lascia qui reggiseno e mutandine”.
In auto feci vedere a mio marito che ero senza intimo, misi una mano tra le cosce e gli feci leccare le dita e poi gli diedi un bacio con la lingua facendogli sentire il sapore di sperma del portiere.
Misi una mano sul suo pacco e mi accorsi che il suo cazzetto era diventato duro, arrivati a casa l’ho obbligato a masturbarsi e gli ho detto che il Mercoledì mi sarei fatta scopare e gli avrei servito la cena dalla mia figa.
Appena entrai in casa c'era solo Roberto che mi disse di spogliarmi e rimanere solo con le mutandine, preparai il caffè e lo portai in sala dove lui era seduto nudo sul divano, sul tavolinetto noto una scatola di preservativi e un cetriolo di notevole grandezza, sia largo che lungo.
Oramai so come devo comportarmi, mi inginocchio e mentre lui beve il caffè inizio a prenderle in bocca il suo cazzo flaccido, lecco le palle e una alla volta le metto completamente in bocca simulando un pompino, poi inizio a lavorarmi il suo cazzo e lo ingoio tutto, mi tiene una mano ferma sulla nuca e mi dice di muovere la lingua; stranamente il suo cazzo non accenna ad indursi però capisco che gli piace quello che sto facendo perché si complimenta con me.
Mi fa alzare, mi ordina di prendere un preservativo dalla scatola ed infilarlo con la bocca al cetriolo e cosi faccio, mi obbliga ad insalivarlo per bene poi lo prende mi abbassa le mutandine , mi fa allargare leggermente le gambe e lo infila tutto nella figa, poi rialza le mutandine e mi dice di inginocchiarmi e camminare per la sala con il cetriolo nella figa senza farlo scivolare fuori e soprattutto di non godere. “Abitua la tua fighetta che tra poco viene il portiere che ha il cazzo più largo e vedrai come ti allargherà per bene.Ad un certo punto mi fa smettere di camminare sposta leggermente le mutandine e toglie il cetriolo, rimette le mutandine che si bagnano tutte dei miei umori, mi fa sedere accovacciata e mi fa stare ferma cosi fino a che non arriva Arnaldo che si mette seduto sulla poltrona e mi obbliga a salire sopra di lui dandogli le spalle, rimane in assoluto silenzio, il cazzo entra in maniera violenta dentro la mia figa.
Davanti a me c'è Roberto che mi trastulla con due dita il clitoride, lo tira verso di lui, lo maltratta nel mentre Arnaldo mi stuzzica tirandomi i capezzoli; tra dolore e piacere sto impazzendo la mia fica gronda di umori.
Roberto smette di torturarmi il clitoride e Arnaldo da dietro inizia a schiaffeggiarmi la figa a mano aperta, mi fa mettere i piedi sopra alle sue gambe, sono completamente aperta e mi colpisce con violenza ll clito e labbra della figa.
Sto godendo, inizio il primo di tanti lunghi orgasmi, a quel punto Roberto dice al portiere che vuole vedermi pisciare dalla figa, prende il cetriolo e me ne infila quasi la metà dentro , mi sembra di essere squartata con le mani lo gira all'interno; ad un certo punto inizio a tremare tutta, gli dico di togliere il cetriolo ed inizio a squirtare in maniera violenta, mi sento svenire per come ho raggiunto l'orgasmo.
Arnaldo mi rimette sopra il suo cazzo e raggiungo un nuovo orgasmo ,le mie cosce e quelle del portiere sono fradicie dei miei umori; non saprei quanto tempo sia passato ad un certo punto sento il portiere che inizia a grugnire e un fiotto caldo di sperma inizia a riempirmi la figa, non finisce mai ne ha veramente tanta, Roberto mi rimette la mutandina e mi dice stasera tornerai a casa cosi.
La mutandina non riusciva a tenere tuta la sborra era completamente bagnata, mi fanno rivestire, ma prima di lasciarmi andare mi obbligano prima a pulire per bene il cazzo del portiere, invece il giornalista mi obbliga a leccargli il culo, sono due depravati am io lo sono altrettanto.
Si era fatto tardi, e dovevo andare, mio marito era giù che aspettava, sapeva che sarei stata una vera troia con loro che erano ignari che lui fosse al corrente di cosa mi facavano,, questa è una delle cose più eccitanti del rapporto con il cornuto di mio marito che appena salita in auto non vedeva l'ora che gli raccontassi tutto e gli dissi che avevo un bel regalino.
Giunti a casa mi ci spogliammo entrambi, lo feci inginocchiare tra le mie gambe e mi leccò tutta la sborra che ancora colava, il suo cazzetto si indurì, glielo presi in bocca e subito venne con poche gocce
Tutto fini quel giorno con il giornalista, perché dovette subire un intervento alla prostata e si trasferì da suo figlio, per quanto riguarda il portiere andai un paio di volte per accontentare e quel cornuto di mio marito e per entrambe le volte mi inondò la fica ed il culo insieme ad un suo amico della Costa D'Avorio.
Commenti a gladius44@libero.it
Ero sposata da circa 6 mersi, avevo 25 anni, carnagione olivastra, alta 1,65 , una terza abbondante di seno, gambe e glutei sodi per la mia passione per le palestre e le piscine frequentavo saltuariamente l’università, cercavo un lavoretto e lo trovai a casa di un anziano giornalista che doveva sistemare la sua libreria.
Il lavoro non era pesante, anzi era molto piacevole, il giornalista, si chiamava Roberto,aveva 57 anni di corporatura normale, capelli bianchi un pancia leggermente evidenziata, alto più o meno 170cm.
Il lavoro consisteva nel togliere dalla libreria a parete alta c.a. 3 mt. I libri, sistemarli su un grosso tavolo spolverarli e risistemarli per categoria
L’appartamento al 4 piano si trovava in zona Prati in centro di Roma, il lavoro lo svolgevo 3 pomeriggi a settimana dalle 14 alle 17, andavo con l’autobus, a prendermi veniva mio marito con l’auto.
Per comodità indossavo un grembiule con bottoni davanti che usavo anche in casa.
Il giornalista era molto simpatico e durante il pomeriggio mi faceva prendere una pausa per sorbire insieme il caffè, lui seduto sulla poltrona e io sul divano di fronte.
Maliziosamente accavallavo le gambe e notavo i suoi sguardi che con il passare del tempo diventavano molto insistenti soprattutto quando salivo i primi gradini della scala.
Ogni tanto veniva in casa il portiere del condominio, un omone grande e grosso che gli portava la spesa e mi aiutava a prendere i libri posizionati più in alto sugli scaffali, notava che anche lui indugiava con gli sguardi e ogni tanto mi sfiorava il culo.
Con il passare del tempo il portiere era sempre più presente, la cosa non mi dispiaceva e vedevo che anche il giornalista apprezzava molto la sua presenza, la sera raccontai a mio marito l’evolversi del lavoro e lui si eccitò dicendomi che gli sarebbe piaciuto che avessi osato di più.
Un Venerdì arrivata a casa del giornalista vidi che era già presente il portiere, andai in bagno, mi spogliai e questa volta lasciai reggicalze, tolsi reggiseno e mutandine, ero già bagnata, per l’eccitazione.
Il portiere mentre ero in bagno fece il caffè lo prendemmo tutti e 3 in salotto, il giornalista era seduto come al solito di fronte a me e quando mi sedetti volontariamente aprii le gambe per fargli vedere che non indossavo nulla sotto il grembiule, strabuzzò gli occhi, guardò il portiere e non si dissero nulla, ma si fecero un cenno d’intesa.
Mi alzai e andai verso la scala per prendere i libri, il portiere era sotto di me e mentre egli passavo i libri poteva notare che non portavo le mutandine sotto il grembiule, ad un certo punto chiamò il giornalista per chiedere con una scusa se i libri che gli stavo passando doveva metterli nella scatola per farli rilegare.
Rimasero sotto di me per circa 15 minuti, ero bagnatissima, poi scesi i gradini della scala e il portiere mi aiutò prendendomi per i fianchi.
Il portiere poi andò via ed io continuai il mio lavoro, il giornalista si risedette sulla poltrona ed io ogni tanto mi piegavo e il corto grembiule risaliva e faceva scorgere il culo scoperto.
Tornai a casa e raccontai tutto al cornuto di mio marito che dall’eccitazione si masturbò venendomi sulla pancia, fu un fine settimana pieno di eccitazione le mostre menti non facevano che pensare cosa sarebbe successo quando sarei tornata dal giornalista.
Il Lunedi successivo, arrivata a casa del giornalista mi sono cambiata, tolta reggiseno e perizoma, e questa volta ho preparato io il caffè, l’ho servito e il giornalista mi ha messo una mano sotto il grembiule e mi ha detto,” ho visto la scorsa settimana cosa hai fatto e mi piace constatare che anche oggi sei nuda sotto il grembiule come l’altra volta ”Ha iniziato a toccarmi il culetto e la fica glabra e mi ha detto che gli piaceva molto cosi rasata, ha tolto la mano mi ha fatto piegare e mi ha messo le dita in bocca, ”Non mi sarei mai immaginato che tu fossi così troia”.
Nel frattempo arriva il portiere, il giornalista mi dice di rimanere piegata e mentre sono con le sue dita in bocca il portiere mi viene dietro ed inizia a rovistarmi fica e culo, sono bagnatissima praticamente mi scopa con due dita, evidentemente si erano messi d’accordo di come comportarsi con me dopo avermi vista senza intimo.
Poi Roberto ( questo è il nome del giornalista)mi fa rialzare e il portiere(Arnaldo) mi toglie il grembiule, rimango solo con reggicalze, mi viene davanti ed inizia a prendermi i capezzoli già duri per l’eccitazione con due dita, ed inizia a martoriarli fino a farli diventare due spilli,Roberto si è alzato e mi mette un dito nel culo a secco che mi fa sobbalzare.
“Questo buchetto è molto stretto lo dobbiamo allargare” e Arnaldo lascia i miei poveri capezzoli e inizia a schiaffeggiarmi le tette che diventano rosso fuoco, oramai sono nelle loro mani.
Mi fanno sedere ed Arnaldo mi fa sbottonare i pantaloni e tiro fuori il suo cazzo non molto lungo ma bello largo, mi obbliga a leccare la cappella poi mi fa scendere su tutta l’asta fino alle palle che sono incredibilmente grosse dicendomi di fargli un pompino e obbligandomi a prendere in bocca una alla volta.
Poi mi fa sdraiare sul divano e con il suo culo si mette sopra di me e mi fa leccare il culo e le palle e infila il suo cazzo in bocca che fatica a prenderlo, nel mentre sento qualcosa che sta entrando nella fica, era una grossa zucchina che Roberto faceva entrare ed uscire con forza facendomi venire be 3 volte ,poi il portiere mi inonda la gola e le tette con la sua sborra.
Mi fanno rialzare e nuda con lo sperma sulle tette e in gola riprendo a lavorare, salgo sulla scala per prendere i libri, Arnaldo mi saluta dandomi appuntamento a Mercoledì.
Roberto era seduto sulla sua poltrona e ogni tanto mi chiamava vicino a lui per inserirmi la zucchina in fica, godo di nuovo molte volte prima di tornarmene a casa.
Prima di farmi andare si è tirato giù i pantaloni ed ha tirato fuori pisellino piccolo(tipo quello del cornuto) moscio e pieno di peli bianchi ma soprattutto maleodorante, come quello di Arnaldo (sapevano di urina), mi ha obbligato e leccargli tutto dalle palle alla cappella senza prendere vigore, prima di andare mi ha detto” sarai la nostra schiavetta ora vai rivestiti e lascia qui reggiseno e mutandine”.
In auto feci vedere a mio marito che ero senza intimo, misi una mano tra le cosce e gli feci leccare le dita e poi gli diedi un bacio con la lingua facendogli sentire il sapore di sperma del portiere.
Misi una mano sul suo pacco e mi accorsi che il suo cazzetto era diventato duro, arrivati a casa l’ho obbligato a masturbarsi e gli ho detto che il Mercoledì mi sarei fatta scopare e gli avrei servito la cena dalla mia figa.
Appena entrai in casa c'era solo Roberto che mi disse di spogliarmi e rimanere solo con le mutandine, preparai il caffè e lo portai in sala dove lui era seduto nudo sul divano, sul tavolinetto noto una scatola di preservativi e un cetriolo di notevole grandezza, sia largo che lungo.
Oramai so come devo comportarmi, mi inginocchio e mentre lui beve il caffè inizio a prenderle in bocca il suo cazzo flaccido, lecco le palle e una alla volta le metto completamente in bocca simulando un pompino, poi inizio a lavorarmi il suo cazzo e lo ingoio tutto, mi tiene una mano ferma sulla nuca e mi dice di muovere la lingua; stranamente il suo cazzo non accenna ad indursi però capisco che gli piace quello che sto facendo perché si complimenta con me.
Mi fa alzare, mi ordina di prendere un preservativo dalla scatola ed infilarlo con la bocca al cetriolo e cosi faccio, mi obbliga ad insalivarlo per bene poi lo prende mi abbassa le mutandine , mi fa allargare leggermente le gambe e lo infila tutto nella figa, poi rialza le mutandine e mi dice di inginocchiarmi e camminare per la sala con il cetriolo nella figa senza farlo scivolare fuori e soprattutto di non godere. “Abitua la tua fighetta che tra poco viene il portiere che ha il cazzo più largo e vedrai come ti allargherà per bene.Ad un certo punto mi fa smettere di camminare sposta leggermente le mutandine e toglie il cetriolo, rimette le mutandine che si bagnano tutte dei miei umori, mi fa sedere accovacciata e mi fa stare ferma cosi fino a che non arriva Arnaldo che si mette seduto sulla poltrona e mi obbliga a salire sopra di lui dandogli le spalle, rimane in assoluto silenzio, il cazzo entra in maniera violenta dentro la mia figa.
Davanti a me c'è Roberto che mi trastulla con due dita il clitoride, lo tira verso di lui, lo maltratta nel mentre Arnaldo mi stuzzica tirandomi i capezzoli; tra dolore e piacere sto impazzendo la mia fica gronda di umori.
Roberto smette di torturarmi il clitoride e Arnaldo da dietro inizia a schiaffeggiarmi la figa a mano aperta, mi fa mettere i piedi sopra alle sue gambe, sono completamente aperta e mi colpisce con violenza ll clito e labbra della figa.
Sto godendo, inizio il primo di tanti lunghi orgasmi, a quel punto Roberto dice al portiere che vuole vedermi pisciare dalla figa, prende il cetriolo e me ne infila quasi la metà dentro , mi sembra di essere squartata con le mani lo gira all'interno; ad un certo punto inizio a tremare tutta, gli dico di togliere il cetriolo ed inizio a squirtare in maniera violenta, mi sento svenire per come ho raggiunto l'orgasmo.
Arnaldo mi rimette sopra il suo cazzo e raggiungo un nuovo orgasmo ,le mie cosce e quelle del portiere sono fradicie dei miei umori; non saprei quanto tempo sia passato ad un certo punto sento il portiere che inizia a grugnire e un fiotto caldo di sperma inizia a riempirmi la figa, non finisce mai ne ha veramente tanta, Roberto mi rimette la mutandina e mi dice stasera tornerai a casa cosi.
La mutandina non riusciva a tenere tuta la sborra era completamente bagnata, mi fanno rivestire, ma prima di lasciarmi andare mi obbligano prima a pulire per bene il cazzo del portiere, invece il giornalista mi obbliga a leccargli il culo, sono due depravati am io lo sono altrettanto.
Si era fatto tardi, e dovevo andare, mio marito era giù che aspettava, sapeva che sarei stata una vera troia con loro che erano ignari che lui fosse al corrente di cosa mi facavano,, questa è una delle cose più eccitanti del rapporto con il cornuto di mio marito che appena salita in auto non vedeva l'ora che gli raccontassi tutto e gli dissi che avevo un bel regalino.
Giunti a casa mi ci spogliammo entrambi, lo feci inginocchiare tra le mie gambe e mi leccò tutta la sborra che ancora colava, il suo cazzetto si indurì, glielo presi in bocca e subito venne con poche gocce
Tutto fini quel giorno con il giornalista, perché dovette subire un intervento alla prostata e si trasferì da suo figlio, per quanto riguarda il portiere andai un paio di volte per accontentare e quel cornuto di mio marito e per entrambe le volte mi inondò la fica ed il culo insieme ad un suo amico della Costa D'Avorio.
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