Mogli, Cuckold e Bull

di
genere
corna

Dopo aver letto alcuni dei miei racconti di genere cuckold una lettrice mi ha contatto per raccontarmi la sua storia veramente particolare e degna di essere narrata.
Buogiorno Gladius, ho letto alcuni dei suoi racconti con la protagonista Silvia e mi hanno molto colpito sia per le vicende narrate e anche per il fatto che anch’io mi chiamo Silvia.
Abito in Provincia di Perugia, faccio la commessa, ho 47 anni, bionda, slanciata, 4° di seno, sposata con Gabriele che ha 58 anni.
Per anni la nostra vita sessuale si è svolta come quella della gran parte delle persone, un rapporto nel week end e a volte un altro nel corso della settimana, senza particolari variazioni; iniziavamo sempre con un 69, poi una scopata, a volte alla missionaria , altre alla pecorina. raggiungevamo entrambi l’orgasmo, anche e spesso lui prima di me e doveva sodisfarmi con la lingua o qualche dildo per farmi venire.
Poi 6 anni fa ci fu una svolta inaspettata, Gabriele cominciò a dirmi che gli sarebbe piaciuto vedermi con un altro uomo. Io non capivo da dove venisse questa voglia e inizialmente mi dava fastidio che me lo dicesse.
Poi un giorno, dopo un banale litigio, ho voluto metterlo alla prova e vedere se quello che mi diceva era vero.
Ho instaurato un contatto seppure virtuale, con un ragazzo, ci messaggiavamo e scambiavamo foto, inizialmente normali, poi sempre più spinte, quando ero sola lui mi mandava le foto del suo cazzo duro e io nuda, mentre mi accarezzavo le tette e la figa, mi eccitavo al pensiero di incontrarlo e di fare sesso con lui,mi masturbavo sino a godere.
Una sera gli ho detto "Ma non ti sei accorto che sono sempre al telefono a mandare messaggi?. Mi sto sentendo con un ragazzo, gli mando le mie foto nuda e lui quelle del suo cazzo”
Lui appena ha sentito questo mi ha abbracciata e riempita di coccole.
Vedevo la gioia nei suoi occhi e questo mi ha rilassata e tranquillizzata oltre a darmi l’imput per andare oltre.
Il giorno steso si è iscritto ad un sito di cuckold per cercarmi un bull ben presto ha trovato quello che secondo noi sarebbe stato perfetto.
.
Era un bell’uomo poco più anziano di me, abitava a circa 70Km da noi ma quello che ci aveva impressionato erano le foto e i video che ci mandava mentre era alle prese con le donne dei cuckold, un cazzo di dimensioni notevoli che eruttava una quantità di sborra incredibile.
Fissammo un incontro, sarei andata io a casa sua, il giorno prima di partire Gabriele mi accompagnò in un negozio di lingerie, scelse lui per me un completino rosso fuoco, reggiseno con mezze coppe che lasciava scoperti i capezzoli, perizoma a filo, autoreggenti velate, poi fu la volta di un tubino, anch’esso rosso, con una cerniera sul dorso e talmente corto che mi copriva appena le natiche e il pube, infine scarpe rosse con tacco 12.
Era Domenica, libera da lavoro ho preso la macchina e mi sono recata da lui, appena arrivata mi ha scrutata con occhio indagatore, mi ha fatto i complimenti per l’abito, mi ha sorriso e poi mi ha baciato, prima ha solo appoggiato le sue labbra sulle mie poi mi ha forzato con la lingua e io ho ricambiato.
Mi ha abbassato la cerniera e fatto scendere a terra l’abito, ha iniziato a giocare con mei capezzoli scoperti con le dita e la lingua, me li ha fatti diventare duri da farmi male, poi mi ha preso per mano, portata nella sua camera e fatta sdraiare sul letto senza spogliarmi completamente.
Si è inginocchiata tra le mie gambe spalancate, ha spostato il filo del peri e iniziato a giocare con la lingua sul clitoride e le figa, leccava e succhiava in modo divino, non avevo mai provato nulla di simile.
In breve sono venuta ansimando e lui ha bevuto i succhi che colavano dalla mia figa, poi mi ha detto di spogliarmi e lo stesso ha fatto lui.
Il suo membro era già turgido e svettava in tutta la sua lunghezza, non ne avevo mai visto dal vivo uno così.
“Adesso ricambia, dimostrami quanto sei brava con la lingua”.
Non ero particolarmente esperta nell’arte del pompino, ma facendo tesoro dei video porno che a volte mi marito mi faceva vedere ho iniziato a leccargli la cappella, poi l’asta, le palle, l’ho fatto entrare sino in gola e mi sono accorta che lui gradiva il trattamento.
“ Adesso ti scopo, allarga le gambe troia”. Era la prima volta che mi sentivo chiamare troia ma invece di dispiacermi mi eccitò ancora di più.
Mi scopava con colpi profondi e lenti, poi aumentava il ritmo, mi sembrava di impazzire al piacere, non so quanto tempo è durata la scopata, ad un certo punto mi ha detto di girarmi, messa alla pecorina mi ha nuovamente infilato il cazzo nella figa e ripresa a scoparmi mentre con un dito forzava il buchetto.
“Hai un culetto bello stretto, quel cornuto di tuo marito non ti incula mai?”
“No, non ho mai voluto. ma se vuoi farlo tu temo che proverò molto dolore, hai un cazzo troppo grosso”
Non mi diede il tempo di pensare che mi sputò sul buchetto, appoggiò la cappella e iniziò a forzare, piano piano lo fece entrare e iniziò a muoversi dentro di me.
Il forte dolore iniziale pian piano si attenuò e iniziai a provare piacere, mentre il suo cazzo mi entrava nelle viscere mi toccai la figa e mi masturbai sino a godere.
Lui sembrava non avere limiti, entrava e usciva dal culo, mi metteva il cazzo in figa e poi di nuovo nel culo.
“Adesso vengo, vuoi che ti riempia la figa o il culo?”
“Quello che preferisci, prendo la pillola perciò puoi anche sborrarmi nella figa.
“Bene allora farò così, il culo te lo riempio dopo.”
Dopo che si fu scaricato giacemmo un po’ uno ‘ uno accanto all’altra, ci accarezzavamo e ben preso il suo cazzo riprese vigore e la mia figa sempre più bagnata.
Mi rimise a pecora e riprese ad inculami, questa volta non ci mise molto a riempirmi il culo della sua calda sborra.
“Adesso rimetti il vestito ma non l’intimo, non lavarti e porta la mia sborra al cornuto”
Quando arrivai a casa Gabriele mi stava aspettando ansioso ed eccitato, mi spogliai per mostrargli la figa e il culo sporchi di sborra, volevo punirlo per quello che mi aveva indotto a fare.
“Adesso sei un cornuto reale, spogliati e vieni a ripulirmi con la lingua”
Non si fece pregare, in un attimo fu nudo , mio sdraiò sul letto e mi leccò tutta mentre con una mano si menava il cazzo.
Poi si mise sopra di me e mi penetrò ma dopo pochi movimenti venne dentro di me.
“Sei proprio un cornuto incapace, non riesci nemmeno a farmi godere d’ora in avanti tutte le volte che mi incontrerò con qualcuno non potrai più scoparmi, ci penserò io a svuotarti le palle”.
Ho incontrato ancora 5 volte il mio primo bull, poi la distanza era troppa e mi ha impedito di proseguire la storia ma conservo un bel ricordo. Ormai avevo aperta una strada e come ho detto a mio marito, indietro non si sarebbe più tornati.
In seguito ce ne sono stati altri, li cercavamo insieme sul sito dei cornuti, cercava quelli più dotati e che dalle mail che ci scambiavamo mi sembravano più esperti e porci.
Alla Domenica andavo da loro, in casa o in albergo, indossavo sempre quella che definivo la mia divisa da troia ,tubino rosso, autoreggenti e scarpe rosse, avevo abolito del tutto l’intimo, li incontravo da sola senza la presenza di mio marito. Era una delle due regole che avevo fissate: andare da sola e raccontare poi al cornuto solo quello che avevo fatto.
In quegli incontri ho provato di tutto, ogni posizione possibile e immaginabile, sul letto, sul tavolo, sul divano, affacciata nuda alla finestra mentre venivo scopata da dietro, anche su una lavatrice mentre faceva la centrifuga.
Ero diventata molto brava con la bocca e i miei pompini erano sempre molto apprezzati.
Quando rientravo a casa volevo che Gabriele si facesse trovare nudo, lo legavo ad una sedia e lo masturbavo in continuazione sino a farlo quasi svenire, gli facevo uscire tutta la sborra che aveva in corpo e quando finivo non riusciva nemmeno più a camminare, la mia vendetta era compiuta.
Poi la prima svolta. Ho trovato un amante fisso che abita vicino a noi. Una persona speciale con cui mi sono da subito trovata molto molto bene.
Sin dal primo incontro ho capito che era speciale, dominava non solo il mio corpo ma anche la mia mente, usava la lingua le mani e il cazzo in modo meraviglioso e mi faceva raggiungere orgasmi a ripetizione
Poi un giorno mi disse che voleva scoparmi davanti a mio marito che fu entusiasta dell’idea.
All’incontro si presentò con una gabbietta, fece spogliare mio marito e mi ordinò di mettergliela in modo che non potesse masturbarsi e godere.
Sul letto per due ore non mi diede tregua, mi scopò inculò a ripetizione, mi fece colare la sua sborra su tutto il corpo, sulle tette, sul viso oltre che nei bucheti e alla fine ordinò a mio marito di ripulirmi.
Poi tirò fuori un contratto che aveva preparato e lo fece firmare al cornuto
Io ero ceduta ceduta completamente al bull. Mio marito non può più scoparmi, il suo compito è pulire la mia figa piena e il suo cazzo. Deve organizzare qualche fine settimana tra me e il bull. Deve indossare la gabbietta soprattutto quando il bull viene a scoparmi a casa nostra. Essere a nostra completa disposizione e quindi essere sottomesso ai nostri piaceri e voleri. E tutto questo viene rispettato in maniera completa.
Poi ci fu una svolta, mio marito tramite il solito sito strinse amicizia con un marito cornuto e suo moglie, Antonella di 58 anni bruna e con un fisico simile al mio e suo marito Marco di 60 anni, con un po’ di pancetta come il mio.
Dopo lo scambio di molti messaggi decidemmo di incontrarci per una pizza,il locale era vicino a casa nostra, noi ci arrivammo a piedi e loro in macchina.
Noi donne avevamo concordato lo stesso abbigliamento, minigonna , la mia nera a pieghe e la sua di pelle, camicette bianche e niente intimo, io con le palline anali e lei con il plug nel culo.
Da subito ci fu un feeling tra di noi, ci raccontammo di come i nostri cuckold avessero il totale controllo su di noi e sui nostri mariti.
Gli sguardi dei camerieri alle nostre gambe tutte scoperte e alle camicette sbottonate che non lasciavano nulla all’immaginazione ci eccitavano piacevolmente.
Dopo la pizza Antonella si avvicinò a me e mi chiese se non avessi mai fatto sesso con una donna, alla mia risposta negativo mi chiese se mi sarebbe piaciuto provare e risposi affermativamente.
“Se venite adesso a casa nostra potrei farti provare qualche cosa di diverso dal cazzo del bull e sono sicuro ti piacerà”
Salimmo in macchina i cornuti davanti e noi dietro, appena sedute le nostre gonne risalirono completamente e le fighe erano quasi in mostra.
Una mano di Antonella si posa sulla mia coscia e lentamente risale verso l’inguine, l’altra prende una mia mano e la mette sul ginocchio, comincia ad accarezzarmi la figa, io faccio altrettando, ben presto le nostre dita frugano nelle intimità già bagnate
Come arriviamo in casa non perdiamo tempo, ci spogliamo e ci sdraiamo sul letto, i mariti eccitati si titano fuori i cazzi dai pantaloni e si segano.
Carezze, baci, leccate, non ci risparmiamo un attimo, per me era la prima volta ma mi sembrava di averlo fatto da sempre.
Dopo avere goduto entrambe Antonella si avvicina al cassettone, apre un cassetto, estrae un grosso strap on e se lo lega alla vita.
“Adesso ti scopo, ti farò godere più del tuo Bull.”
Si mette sopra di me e mi penetra, inizia a muoversi mentre mi strizza le tette, mi porta ad un nuovo orgasmo, poi si sfila mi fa girare, mi estrae lentamente le palline e mi incula.
Continua per un tempo che mi sembra infinito, poi estrae il plug dal culo e me lo fa indossare.
“Tocca a te farmi godere”, la accontento, la scopo, le tolgo il plug e la inculo come lei ha fatto con me, alla fine siamo spossate, ma la cosa non è finita.
I mariti si sono masturbati e hanno sborrato, ma Antonella ordina loro di spogliarsi e mettersi sul letto a quattro gambe, prende un altro strap on ancora più grosso, io ho ancora indosso il suo.
“Adesso inculiamo questi cornuti froci, iniziamo ognuna con il suo marito e poi ce li scambiamo”.
Marco non dice nulla, evidentemente è abituato a quella pratica, Gabriele cerca di protestare ma io gli do due schiaffi sul volto, poi mi posiziono dietro e lo penetro.
I cazzi dei cornuti sono tornati duri e ordiniamo loro di masturbarsi di nuovo mentre li inculiamo, eseguono senza fiatare.
Ci scambiamo i mariti, continuiamo sino a quando sborrano di nuovo, ci liberiamo degli strap on, e ricominciamo a giocare tra di noi.
Antonella vuole che le metta tutta la mano nella figa, è completamente aperta, mi confida che il fisting è una delle pratiche che preferisce quando fa sesso con una donna. Mi sembra impossibile fargliela entrare invece si apre con facilità, è fradicia di umori e gode mentre si strizza da sola le tette.
Vuole poi farlo con me ma riesce ad infilare solo quattro dita ma in futuro riuscirà a fare entrare tutta lamano, non solo nella figa ma anche nel culo, il suo è completamente aperto.
Tra noi donne è nata una amicizia sincera e dopo qualche tempo si è aggiunta una terza coppia, Monica di 57 anni e il marito Luca di 58.
Abbiamo fatto in fretta a convincere Monica a lesbicare con noi e inculare i mariti che ci scambiavamo.
Noi eravamo libere di fare ciò che volevamo, facevamo di tutto. i cornuti avevano tutti gli stessi ordini e quindi è stato molto più facile creare un bel gruppo.
I nostri bull avevano instaurato un rapporto tra loro ed erano riusciti a creare un gruppettino di stalloni per scoparci, non ci bastava lesbicare tra di noi volevamo i cazzi in tutti i nostri buchi. Ci facevamo scopare a pelle, inizialmente prendendo la pillola poi con l’avvento della menopausa non ci sono più stati problemi.
Le regole per i mariti erano ferree, dovevano assistere sempre ingabbiati,e pronti a leccare e pulire tutto e tutti, Nessuno poteva scopare la propria moglie e tanto meno la moglie di un’altra coppia, potevano avvicinarsi solo se chiamati .
Luca era titolare di una ditta dove lavorano tre ragazzi africani che sono stati inseriti nel nostro gruppo insieme ad un altro magazziniere straordinariamente dotato sessualmente.
Abbiamo organizzato una Domenica nella villa di Luca dove è successo di tutto.
Monica come padrona di casa ha avuto il piacere di provare per prima i cazzi neri, li ha leccati e succhiati a lungo per farli diventare duri come il marmo, poi continuando a fare un pompino ha preso gli altri due in figa e culo.
I tre ragazzi si sono alternati nei suoi buchi, poi mentre uno le scopava la bocca sino in gola gli altri due le hanno infilato i due cazzi nella figa, quello che si faceva succhiare glielo ha messo nel culo e tutti e tre le hanno sborrato dentro.
Io ero scopata dal mio bull e inculata dal magazziniere, Antonella scopata dal bull di Monica e inculata dal suo.
Poi tutti gli uomini si sono alternati dentro di noi, io sono riuscita a prendere due cazzi neri nel culo e uno in figa.
I mariti assistevano nudi, con i cazzi ingabbiati e un plug nel culo, erano eccitati al massimo, ci pregavano di liberarli dalle gabbiette e lasciarli masturbare, ma noi inflessibili non glielo abbiamo permesso.
Abbiamo goduto sino allo sfiancamento, ci hanno ricoperte di sborra e poi lavate con la loro pipì, anche in bocca, poi i bravi cornuti hanno provveduto a ripulirci con le loro lingue e sono stati ricompensati, abbiamo tolto le gabbiette e i plug e li abbiamo fatti masturbare a vicenda e dopo che hanno sborrato li abbiamo fatti inculare dai tre africani.
Commenti a gladius44@libero.it
scritto il
2023-05-28
6 . 7 K
visite
1
voti
valutazione
7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.