Sara infermiera a domicilio
di
Narratore
genere
dominazione
La protagonista di questa storia è Sara, una donna sulla quarantina, alta dal fisico asciutto ed atletico: le piace molto lo sport, ama sentirsi in forma sia fisica che mentale, adora infatti avere tutto sotto controllo, dalla palestra al trekking alla lettura appassionata, non perde occasione per allenare i suoi muscoli e la sua mente, sempre attenta e tagliente. Il controllo è appunto una delle parole chiave della sua vita, sente un particolare piacere vedere come tutti i tasselli si inseriscono al posto che aveva previsto. Aspetto fondamentale è la gestione del tempo durante la giornata: per questo ha deciso di abbandonare un lavoro da dipendente per aprire una partita iva ed esercitare la professione di infermiera a domicilio, in modo da poter essere libera di incastrare come più preferisce le mille attività che vuole seguire. Ha un carattere estremamente decisionista ma anche d’incontro il che la rende perfetta per questo ruolo e molto richiesta.
Una delle sue pazienti ormai da tempo è Anna che a causa di una malattia è costretta a farsi somministrare settimanalmente una flebo. Sara quindi si reca regolarmente a casa di Anna da più di un anno e tra le due donne si è sviluppata una amicizia. Anna ha una figlia, Linda, la quale proprio non riesce ad andare a genio ad Sara: la vede pigra, svogliata sempre in casa davanti al computer con pochissimi amici, quei pochi molto strani per quanto hai potuto constatare. Dovrebbe frequentare una università legata all’informatica o qualcosa del genere.
Linda dal suo canto non fa nulla per piacerle, è sempre scostante sia con sua madre che con lei, sembra anzi che abbia sviluppato un particolare mix tra antipatia e timore nei suoi confronti.
Poco male, Sara è sicuramente contenta di non averla intorno.
Tutto fila liscio fino alla giornata di oggi.
Sara è estremamente in affanno per i tanti appuntamenti in agenda. Non è da lei, ha riempito troppo l’agenda e ora deve letteralmente volare per stare nei tempi: questo la irrita non poco.
Entra in casa di Anna mentre sta ancora chiudendo la chiamata con la signora Franca e non fa in tempo a varcare la soglia che sente l’amica che la chiama con una voce strana, colma di urgenza. Preoccupata, appoggia in tutta fretta le sue cose sul tavolo in cucina e corre al piano di sopra. Appena entrata nella stanza da letto si accorge che c’è un problema con la flebo e l’operazione di ripristino è piuttosto lunga.
Alla fine Sara ne esce vittoriosa con tutti i ringraziamenti della signora Anna che finalmente può riposare, quindi trafelata e stanca scende finalmente al piano di sotto.
Tornata in cucina per raccogliere le tue cose e andarsene, trova Linda vicino al tavolo con uno strano sorriso. “Ciao Sara” saluta. “Ciao Linda” risponde questa in modo interrogativo. Da quando la conosce è forse la prima volta che le rivolge per prima la parola. Il vizio di non guardare in faccia quando parla in compenso non lo aveva ancora perso.
Sara non ha tempo né voglia di perdere tempo con lei e più la guarda più non riesce a trovare nulla di positivo. Bassa e tozza, dal fisico tendenzialmente informe, capelli perennemente unticci ed espressione da topo, e secondo lei l’aspetto fisico non è di certo il suo più grande problema.
Linda continua a sorridere, Sara in risposta la guarda con una espressione sempre più interrogativa.
“Ho visto che hai dei bei modi di intrattenerti” farfuglia un po’, abbassando subito lo sguardo. “Cosa intendi?”, risponde quest’ultima.
Senza proferire parola, Linda prende il suo smartphone e mette in play un video. Subito Sara pensa che sia qualche stupidaggine stile tik tok e sta per dirle di non avere tempo da perdere in modo anche brusco. Poi qualcosa la incuriosisce, il filmato sembra vecchio, mosso e poco definito rispetto alla perfezione social e poi… le si gela il sangue nelle vene.
Il video lo conosce bene: è proprio lei la protagonista e soprattuto conosce bene la fine: viene sodomizzata e dominata con forza da due uomini contemporaneamente. Un video di tanto tempo fa, un errore dei tempi passati. Ma come diavolo fa ad averlo? C’è n’è una sola copia ed era nascosto sul tuo… smartphone….
“Bisogna sempre stare attenti agli hackers” dice lei seguendo il suo sguardo che si è posato sul Samsung appoggiato sul tavolo. “Linda, è stato tanto tempo fa, che ci vuoi fare con quel video?” - “Potrei ad esempio inviarlo a tutti i tuoi conoscenti e stai sicura che nessuno potrebbe risalire a me”. Con uno scatto degno di un’atleta Sara prova a prenderle il telefono dalle mani, ma rotando su se’ stessa Linda ride in modo sguaiato: “fai pure, ne ho copie al sicuro pronte per essere spedite”.
Sara a questo punto inizia a realizzare appieno l’intera faccenda ed entra nel panico, per una volta sente di non avere il controllo della situazione e alla fine le chiede “perché? Cosa vuoi da me? Cosa ti ho fatto?” - “Cosa hai fatto? Ma niente, niente, cosa vuol fare miss perfezione? Sei troppo perfetta per sbagliare qualcosa, non sei come me. Però oggi finalmente ho trovato che anche tu hai un lato oscuro, un punto debole. Vedi? Non sono la nullità che pensavi”. Dopo un instante che sembra un eternità aggiunge “e poi ho deciso di dominarti. Da oggi sarò la tua padrona, imparerai ad obbedirmi in tutto e per tutto”. “Senti Linda è molto tardi e ho un mare di faccende da sbrigare, dimmi cosa vuoi e poi lasciami andare” le risponde Sara fuori di sè. Linda capisce di non essere presa sufficientemente sul serio e per la prima volta fissa il viso e regge il suo sguardo armeggiando con il proprio smartphone. In tutta risposta il video appare sulla tv della sala con il volume abbastanza alto, tanto che Anna chiede dalla sua stanza che cosa stia succedendo. “Spegni ti prego” sussurra Sara estremamente allarmata iniziando solo ora a comprendere appieno la situazione, lei spegne e dice “ora o esegui quello che ti dirò o questo video partirà sul televisore in camera di mia madre”. Inebetita da tutto quanto Sara acconsente meccanicamente muovendo la testa. “Bene bene, ora spogliati nuda per me” - “Cosa?? Tu sei pazza! Sei una pervertita, ora esco e ti denuncio” - “Certo fai pure, nessuno troverà tracce di questo video, ma tutte le signore del paese lo vedranno però”.
Sara è esterrefatta, per la prima volta in vita sua non riesce a formare un pensiero compiuto, sta sudando copiosamente, sente le mani completamente bagnate.
“Allora? Sto aspettando, che vuoi fare??” dice Linda spazientita.
Sara, completamente annichilita, inizia a sentire tutto sempre più ovattato, con la testa che rimbomba, come se appartenesse ad un’altra persona; si sente in effetti completamente estranea al suo corpo, come se fosse in un altro posto.
Con l’ennesimo incalzare della sua aguzzina non può fare altro che iniziare a muovere le mani iniziando a togliere i propri vestiti, uno per uno. Le mani tremano mentre afferrano ai lati la camiciola e la sfilano da sopra la testa mettendo in mostra il reggiseno di pizzo rosa. I movimenti sono lentissimi, cercando di perdere più tempo possibile sperando in qualche interruzione, qualche ancora di salvezza.
Sara slaccia la cintura e cala i pantaloni di cotone, mettendo in mostra il tanga in pizzo anch’esso.
Si arresta, totalmente imbarazzata e infuriata con la sua aguzzina, l’odio generato dalla sua impotenza in questa situazione la fa tremare forse più dell’imbarazzo che sta provando.
Linda è estremamente compiaciuta ma continua inflessibile “Beh? Perché ti sei fermata? Ho detto che devi spogliarti nuda, cosa non hai capito di questa frase? E’ semplice, dovresti arrivarci pure tu”.
Sara sa che non ha scelta, deve proseguire la sua umiliazione davanti alla faccia da topo. Molto lentamente inizia a slacciarsi il reggiseno, rimanendo con indosso solo con un piccolo pezzo di stoffa per coprirle il pube. La vista dei suoi capezzoli turgidi fa trasalire Linda, li osserva come rapita, si ergono carnosi a pochi metri da lei, umiliati ma allo stesso tempo svettanti quasi in segno di sfida. Sara osserva l’espressione di Linda: la sua lascivia rende ancor più ripugnante la sua figura, ma sa di dover continuare, così chiudendo gli occhi sfila quello che le rimane addosso, rimanendo completamente nuda di fronte alla ragazza.
“Brava!!” Esclama Linda quasi urlando in segno di trionfo applaudendo come dopo aver assistito ad una piccola impresa compiuta dal proprio animale domestico. Sara, tenendo gli occhi chiusi avverte la sua presenza spostarsi circolarmente intorno a lei, come se volesse ispezionare ogni centimetro del suo corpo: si sente usata, umiliata, annichilita, ma nonostante tutto sente un senso di cado partire dal basso ventre, incontrollabile, che la fa stare peggio di tutto il resto della situazione. E’ possibile che provi nel suo recondito una sorta di eccitamento? Non può neanche iniziare ad ipotizzare una cosa del genere. Sarà senza dubbio una sorta di reazione allo sbigottimento provato. Linda si fa sempre più vicina, Sara per reazione stringe gli occhi ancora di più, si vuole convincere che se non vedrà nulla, sarà più semplice dimenticare tutto, come se si fosse trattato di un brutto sogno. La avverte molto vicina ora, sente il tepore del suo corpo sulla sua pelle nuda, si accorge che sta iniziando ad annusarla: non le basta guardarla vuole saziarsi del suo odore di donna.
“Che buon odore che hai Sara” le sussurra piano in un orecchio, facendo trasalire la vittima.
Il giro continua e il primo tocco con le dita fredde della ragazza sulla schiena fanno quasi urlare Sara, trasmettendo una scarica elettrica direttamente sui capezzoli e sul basso ventre. Mentre le dita si muovono leggerissime fino ai fianchi, i capezzoli si ergono iniziando a dolere. Sara cerca in tutti i modi di smorzare quelle sensazioni, ma il corpo ha preso il sopravvento sulla mente, non ha modo di placarsi, non riesce a credere che quella faccia di topo la stia facendo eccitare, umiliandola fino al punto più basso che potesse immaginare. Sara avverte la presenza di Linda esattamente davanti a lei: appena avverte le sue dita che le sfiorano i capezzoli non riesce a contenere la reazione devastante che esse provocano, una connessione diretta verso il sesso che le strappano un gemito e la fanno piegare in avanti.
Linda non aveva capito quanto fosse tesa Sara e la schernisce ridendo: “Guarda guarda! Come si contorce la perfettina, sei davvero una vacca Sara. Ti piace offrirti a me vero? Lo sapevo che sei una serva”. Finendo le ultime parole, le afferra i grossi capezzoli tra pollice e indice stringendo con forza, facendola gemere e piagnucolare.
E’ la prima volta che Sara prova questo misto di sensazioni contrastanti: si sente umiliata, dominata, violata, eccitata tutto insieme. Sentire i suoi preziosi capezzoli costretti, usati da quella persona così inutile le creano un cortocircuito in testa: avverte distintamente il suo sesso che si sta bagnando copiosamente.
La stretta ai capezzoli pulsanti la hanno inoltre obbligata ad aprire gli occhi, ora è costretta a imprimere nella sua mente l’espressione vittoriosa sul viso di faccia di topo, mentre la domina mettendo in mostra tutte le sue debolezze in modo così umiliante.
Dopo un po’ Linda decide di aprire le dita e finire il martirio, con un sospiro di sollievo da parte di Sara, la quale ergendosi nuovamente nella sua altezza mostra quanto è bassa la ragazza provando piacere a sottolinearne le inadeguatezze.
Linda dal canto suo avvicina il naso al corpo nudo inspirando con profondità facendo scorrere le mani fino a sforare le labbra le sesso tenute sigillate da gambe strettissime. Dato che capisce al volo che non sarebbe riuscita ad aprirle facilmente, fa partire una videochiamata a sua madre al piano di sopra, appoggiando solo un dito sulla camera: le sarebbe bastato toglierlo per mostrare ad Anna Sara nuda di fronte a sua figlia.
Impaurita Sara apre subito le gambe, mentre Linda dice “Cavolo scusa mi è partita la chiamata per sbaglio”, e chiusa la conversazione spinge le dita in mezzo alle gambe tremanti.
Sara chiude gli occhi dalla totale umiliazione quando con un urlo strozzato di meraviglie Linda scopre quanto bagnato sia il sesso della sua vittima. “Sei bagnata come una troia” dice inginocchiandosi davanti al sesso aperto e affondandone l’indice con prepotenza dentro.Questo toglie completamente il fiato ad Sara, abusata, in completa balia di faccia di topo, la quale inizia a pompare dentro e fuori al suo sesso prima con uno e poi con due dita. “Guarda come coli schiava” dice aumentando il ritmo e poi estraendole per avvicinarle al viso della schiava in modo da spingerle nella sua bocca spalancata, facendosele nettare. “Brava puliscimi bene le dita dai tuoi umori” ricominciando quindi il ciclo da capo.
Sara cerca con tutte le sue forze di non godere, sarebbe troppo, troppo umiliante. Sente la voglia che sale, il suo clitoride stimolato fino al limite, cerca di resistere mentalmente quanto può, ma alla fine deve cedere e godere con voce rotta a più riprese arrendendosi completamente.
Linda ride davvero di gusto vedendo di che portata è stata la sua vittoria, si pulisce le dita sui capelli della sua schiava e sale in camera sua lasciando Sara tremante a terra.
Una delle sue pazienti ormai da tempo è Anna che a causa di una malattia è costretta a farsi somministrare settimanalmente una flebo. Sara quindi si reca regolarmente a casa di Anna da più di un anno e tra le due donne si è sviluppata una amicizia. Anna ha una figlia, Linda, la quale proprio non riesce ad andare a genio ad Sara: la vede pigra, svogliata sempre in casa davanti al computer con pochissimi amici, quei pochi molto strani per quanto hai potuto constatare. Dovrebbe frequentare una università legata all’informatica o qualcosa del genere.
Linda dal suo canto non fa nulla per piacerle, è sempre scostante sia con sua madre che con lei, sembra anzi che abbia sviluppato un particolare mix tra antipatia e timore nei suoi confronti.
Poco male, Sara è sicuramente contenta di non averla intorno.
Tutto fila liscio fino alla giornata di oggi.
Sara è estremamente in affanno per i tanti appuntamenti in agenda. Non è da lei, ha riempito troppo l’agenda e ora deve letteralmente volare per stare nei tempi: questo la irrita non poco.
Entra in casa di Anna mentre sta ancora chiudendo la chiamata con la signora Franca e non fa in tempo a varcare la soglia che sente l’amica che la chiama con una voce strana, colma di urgenza. Preoccupata, appoggia in tutta fretta le sue cose sul tavolo in cucina e corre al piano di sopra. Appena entrata nella stanza da letto si accorge che c’è un problema con la flebo e l’operazione di ripristino è piuttosto lunga.
Alla fine Sara ne esce vittoriosa con tutti i ringraziamenti della signora Anna che finalmente può riposare, quindi trafelata e stanca scende finalmente al piano di sotto.
Tornata in cucina per raccogliere le tue cose e andarsene, trova Linda vicino al tavolo con uno strano sorriso. “Ciao Sara” saluta. “Ciao Linda” risponde questa in modo interrogativo. Da quando la conosce è forse la prima volta che le rivolge per prima la parola. Il vizio di non guardare in faccia quando parla in compenso non lo aveva ancora perso.
Sara non ha tempo né voglia di perdere tempo con lei e più la guarda più non riesce a trovare nulla di positivo. Bassa e tozza, dal fisico tendenzialmente informe, capelli perennemente unticci ed espressione da topo, e secondo lei l’aspetto fisico non è di certo il suo più grande problema.
Linda continua a sorridere, Sara in risposta la guarda con una espressione sempre più interrogativa.
“Ho visto che hai dei bei modi di intrattenerti” farfuglia un po’, abbassando subito lo sguardo. “Cosa intendi?”, risponde quest’ultima.
Senza proferire parola, Linda prende il suo smartphone e mette in play un video. Subito Sara pensa che sia qualche stupidaggine stile tik tok e sta per dirle di non avere tempo da perdere in modo anche brusco. Poi qualcosa la incuriosisce, il filmato sembra vecchio, mosso e poco definito rispetto alla perfezione social e poi… le si gela il sangue nelle vene.
Il video lo conosce bene: è proprio lei la protagonista e soprattuto conosce bene la fine: viene sodomizzata e dominata con forza da due uomini contemporaneamente. Un video di tanto tempo fa, un errore dei tempi passati. Ma come diavolo fa ad averlo? C’è n’è una sola copia ed era nascosto sul tuo… smartphone….
“Bisogna sempre stare attenti agli hackers” dice lei seguendo il suo sguardo che si è posato sul Samsung appoggiato sul tavolo. “Linda, è stato tanto tempo fa, che ci vuoi fare con quel video?” - “Potrei ad esempio inviarlo a tutti i tuoi conoscenti e stai sicura che nessuno potrebbe risalire a me”. Con uno scatto degno di un’atleta Sara prova a prenderle il telefono dalle mani, ma rotando su se’ stessa Linda ride in modo sguaiato: “fai pure, ne ho copie al sicuro pronte per essere spedite”.
Sara a questo punto inizia a realizzare appieno l’intera faccenda ed entra nel panico, per una volta sente di non avere il controllo della situazione e alla fine le chiede “perché? Cosa vuoi da me? Cosa ti ho fatto?” - “Cosa hai fatto? Ma niente, niente, cosa vuol fare miss perfezione? Sei troppo perfetta per sbagliare qualcosa, non sei come me. Però oggi finalmente ho trovato che anche tu hai un lato oscuro, un punto debole. Vedi? Non sono la nullità che pensavi”. Dopo un instante che sembra un eternità aggiunge “e poi ho deciso di dominarti. Da oggi sarò la tua padrona, imparerai ad obbedirmi in tutto e per tutto”. “Senti Linda è molto tardi e ho un mare di faccende da sbrigare, dimmi cosa vuoi e poi lasciami andare” le risponde Sara fuori di sè. Linda capisce di non essere presa sufficientemente sul serio e per la prima volta fissa il viso e regge il suo sguardo armeggiando con il proprio smartphone. In tutta risposta il video appare sulla tv della sala con il volume abbastanza alto, tanto che Anna chiede dalla sua stanza che cosa stia succedendo. “Spegni ti prego” sussurra Sara estremamente allarmata iniziando solo ora a comprendere appieno la situazione, lei spegne e dice “ora o esegui quello che ti dirò o questo video partirà sul televisore in camera di mia madre”. Inebetita da tutto quanto Sara acconsente meccanicamente muovendo la testa. “Bene bene, ora spogliati nuda per me” - “Cosa?? Tu sei pazza! Sei una pervertita, ora esco e ti denuncio” - “Certo fai pure, nessuno troverà tracce di questo video, ma tutte le signore del paese lo vedranno però”.
Sara è esterrefatta, per la prima volta in vita sua non riesce a formare un pensiero compiuto, sta sudando copiosamente, sente le mani completamente bagnate.
“Allora? Sto aspettando, che vuoi fare??” dice Linda spazientita.
Sara, completamente annichilita, inizia a sentire tutto sempre più ovattato, con la testa che rimbomba, come se appartenesse ad un’altra persona; si sente in effetti completamente estranea al suo corpo, come se fosse in un altro posto.
Con l’ennesimo incalzare della sua aguzzina non può fare altro che iniziare a muovere le mani iniziando a togliere i propri vestiti, uno per uno. Le mani tremano mentre afferrano ai lati la camiciola e la sfilano da sopra la testa mettendo in mostra il reggiseno di pizzo rosa. I movimenti sono lentissimi, cercando di perdere più tempo possibile sperando in qualche interruzione, qualche ancora di salvezza.
Sara slaccia la cintura e cala i pantaloni di cotone, mettendo in mostra il tanga in pizzo anch’esso.
Si arresta, totalmente imbarazzata e infuriata con la sua aguzzina, l’odio generato dalla sua impotenza in questa situazione la fa tremare forse più dell’imbarazzo che sta provando.
Linda è estremamente compiaciuta ma continua inflessibile “Beh? Perché ti sei fermata? Ho detto che devi spogliarti nuda, cosa non hai capito di questa frase? E’ semplice, dovresti arrivarci pure tu”.
Sara sa che non ha scelta, deve proseguire la sua umiliazione davanti alla faccia da topo. Molto lentamente inizia a slacciarsi il reggiseno, rimanendo con indosso solo con un piccolo pezzo di stoffa per coprirle il pube. La vista dei suoi capezzoli turgidi fa trasalire Linda, li osserva come rapita, si ergono carnosi a pochi metri da lei, umiliati ma allo stesso tempo svettanti quasi in segno di sfida. Sara osserva l’espressione di Linda: la sua lascivia rende ancor più ripugnante la sua figura, ma sa di dover continuare, così chiudendo gli occhi sfila quello che le rimane addosso, rimanendo completamente nuda di fronte alla ragazza.
“Brava!!” Esclama Linda quasi urlando in segno di trionfo applaudendo come dopo aver assistito ad una piccola impresa compiuta dal proprio animale domestico. Sara, tenendo gli occhi chiusi avverte la sua presenza spostarsi circolarmente intorno a lei, come se volesse ispezionare ogni centimetro del suo corpo: si sente usata, umiliata, annichilita, ma nonostante tutto sente un senso di cado partire dal basso ventre, incontrollabile, che la fa stare peggio di tutto il resto della situazione. E’ possibile che provi nel suo recondito una sorta di eccitamento? Non può neanche iniziare ad ipotizzare una cosa del genere. Sarà senza dubbio una sorta di reazione allo sbigottimento provato. Linda si fa sempre più vicina, Sara per reazione stringe gli occhi ancora di più, si vuole convincere che se non vedrà nulla, sarà più semplice dimenticare tutto, come se si fosse trattato di un brutto sogno. La avverte molto vicina ora, sente il tepore del suo corpo sulla sua pelle nuda, si accorge che sta iniziando ad annusarla: non le basta guardarla vuole saziarsi del suo odore di donna.
“Che buon odore che hai Sara” le sussurra piano in un orecchio, facendo trasalire la vittima.
Il giro continua e il primo tocco con le dita fredde della ragazza sulla schiena fanno quasi urlare Sara, trasmettendo una scarica elettrica direttamente sui capezzoli e sul basso ventre. Mentre le dita si muovono leggerissime fino ai fianchi, i capezzoli si ergono iniziando a dolere. Sara cerca in tutti i modi di smorzare quelle sensazioni, ma il corpo ha preso il sopravvento sulla mente, non ha modo di placarsi, non riesce a credere che quella faccia di topo la stia facendo eccitare, umiliandola fino al punto più basso che potesse immaginare. Sara avverte la presenza di Linda esattamente davanti a lei: appena avverte le sue dita che le sfiorano i capezzoli non riesce a contenere la reazione devastante che esse provocano, una connessione diretta verso il sesso che le strappano un gemito e la fanno piegare in avanti.
Linda non aveva capito quanto fosse tesa Sara e la schernisce ridendo: “Guarda guarda! Come si contorce la perfettina, sei davvero una vacca Sara. Ti piace offrirti a me vero? Lo sapevo che sei una serva”. Finendo le ultime parole, le afferra i grossi capezzoli tra pollice e indice stringendo con forza, facendola gemere e piagnucolare.
E’ la prima volta che Sara prova questo misto di sensazioni contrastanti: si sente umiliata, dominata, violata, eccitata tutto insieme. Sentire i suoi preziosi capezzoli costretti, usati da quella persona così inutile le creano un cortocircuito in testa: avverte distintamente il suo sesso che si sta bagnando copiosamente.
La stretta ai capezzoli pulsanti la hanno inoltre obbligata ad aprire gli occhi, ora è costretta a imprimere nella sua mente l’espressione vittoriosa sul viso di faccia di topo, mentre la domina mettendo in mostra tutte le sue debolezze in modo così umiliante.
Dopo un po’ Linda decide di aprire le dita e finire il martirio, con un sospiro di sollievo da parte di Sara, la quale ergendosi nuovamente nella sua altezza mostra quanto è bassa la ragazza provando piacere a sottolinearne le inadeguatezze.
Linda dal canto suo avvicina il naso al corpo nudo inspirando con profondità facendo scorrere le mani fino a sforare le labbra le sesso tenute sigillate da gambe strettissime. Dato che capisce al volo che non sarebbe riuscita ad aprirle facilmente, fa partire una videochiamata a sua madre al piano di sopra, appoggiando solo un dito sulla camera: le sarebbe bastato toglierlo per mostrare ad Anna Sara nuda di fronte a sua figlia.
Impaurita Sara apre subito le gambe, mentre Linda dice “Cavolo scusa mi è partita la chiamata per sbaglio”, e chiusa la conversazione spinge le dita in mezzo alle gambe tremanti.
Sara chiude gli occhi dalla totale umiliazione quando con un urlo strozzato di meraviglie Linda scopre quanto bagnato sia il sesso della sua vittima. “Sei bagnata come una troia” dice inginocchiandosi davanti al sesso aperto e affondandone l’indice con prepotenza dentro.Questo toglie completamente il fiato ad Sara, abusata, in completa balia di faccia di topo, la quale inizia a pompare dentro e fuori al suo sesso prima con uno e poi con due dita. “Guarda come coli schiava” dice aumentando il ritmo e poi estraendole per avvicinarle al viso della schiava in modo da spingerle nella sua bocca spalancata, facendosele nettare. “Brava puliscimi bene le dita dai tuoi umori” ricominciando quindi il ciclo da capo.
Sara cerca con tutte le sue forze di non godere, sarebbe troppo, troppo umiliante. Sente la voglia che sale, il suo clitoride stimolato fino al limite, cerca di resistere mentalmente quanto può, ma alla fine deve cedere e godere con voce rotta a più riprese arrendendosi completamente.
Linda ride davvero di gusto vedendo di che portata è stata la sua vittoria, si pulisce le dita sui capelli della sua schiava e sale in camera sua lasciando Sara tremante a terra.
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