Tradisco la mia ragazza con la più figa della scuola 3
di
Gr446
genere
tradimenti
La mattina dopo mi svegliai nel letto dei genitori di Eleonora, la ragazza più figa della scuola, con lei che si era alzata. Fui per un attimo frastornato, dopo un po' però sentii il rumore di una doccia. Quindi pensai che Eleonora fosse a lavarsi. La pensai nuda, sotto l'acqua... e subito l'alzabandiera mattutino cominciò a pulsare. Decisi che dovevo andarle a fare compagnia.
Così mi avvicinai alla porta del bagno dei suoi, che era all'interno della stanza dove la notte prima avevamo scopato di brutto. Di soppiatto aprii, mi avvicinai alla doccia, dove stava lei che mi dava le spalle. A quel punto entrai e lei non fece in tempo a girarsi che la tenevo già avvinghiata, puntandole il cazzone sul culo.
"Buongiorno... Vedo che il tuo pisellone vuole di nuovo stantuffarmi la figa" disse Eleonora già in preda all'eccitazione.
"Sì... e oggi non farà prigionieri" dissi e mentre la doccia ci bagnava entrambi la appoggiai contro il vetro e mi feci strada verso il suo culetto. Prima le leccavo avidamente la figa. Con la mia lingua uscivo entravo, la penetravo e le succhiavo poi il clitoride. Lei era già in preda agli ansimi: con la mano cercava di spingermi la testa ancora più in fondo, anche se non ci arrivava. Poi mi alzai, presi il mio cazzone già duro, lo scappellai, gli diedi un paio di segate e poi lo misi come la notte prima d'improvviso, con lei che di nuovo trattenne il respiro per sentirsi così piena, così appagata.
"Dai Leo, scopami come ieri, mi fa ancora male la fica ma lo voglio, lo voglio tutto. Fammi sentire quanto mi vuoi. Fammi sentire quanto sei uomo e quanto sono la tua troia" incitandomi Eleonora.
Non so cos'era, se i nostri corpi inturgiditi dall'acqua che facevano risaltare le sue tette e le forme del suo culo e i miei muscoli o le parole appena pronunciate, ma sembrava tutto amplificato. Mi sembrava di scopare come non avevo mai fatto, con l'acqua che favoriva la scopata. Così la stantuffavo come non mai, mentre con una mano la tenevo contro il vetro e con l'altra la tiravo a me tirandole i capelli. Lei era quasi in apnea, ma godeva, eccome se godeva. Urlava dicendo che la stavo facendo godere tantissimo e che non aveva mai provato nulla del genere. A un certo punto sentii molto calore mentre la scopavo: era venuta, ma in quel lago di acqua e succhi usciti dalla sua fica io continuai imperterrito. E lei sembrava volerne ancora, chiedeva di andare più forte e io lo facevo. Eravamo entrambi in preda a un'eccitazione continua.
Io alla fine non ci vidi più. Spensi l'acqua, la girai verso di me, la baciai con foga e poi le feci cingere le sue braccia sopra le mie spalle e intorno al mio collo. A quel punto, la tirai su con forza e, mentre lei si aggrappava alle mie gambe, le misi il mio cazzo dentro. L'appoggiai ora di schiena contro il vetro e ripresi a scoparla. Avevo visto in lei uno sguardo stupito, ma poi di nuovo tornò ad ansimare e gemere. Io sentivo il mio cazzone che arrivava a stantuffarla fino all'utero ormai. Ero completamente dentro di lei e sentivo le pareti della sua figa pulsare e poi venire di nuovo. A quel punto mi staccai da lei e la feci inginocchiare. Le feci succhiare le mie palle mentre mi segavo sopra di lei.
"Che troia" le dissi "sei proprio una regina di cazzi. Adesso vuoi che ti vengo in faccia o la ingoi tutta come ieri, perché ti piace la mia sborra calda?"
"La voglio ingoiare tutta" disse lei, sfinita ma ancora eccitata.
"Non ti ho sentito"
"La voglio tutta in bocca" disse più forte.
"Urlalo"
"LA VOGLIO TUTTA IN BOCCA! FAMMI SENTIRE IL TUO CAZZONE FINO ALL'UGOLA. SCOPAMI LA BOCCA FINCHé NON MI FA MALE E RIEMPIMI DELLA TUA SBORRA CALDA!"
Smisi di segarmi e glielo misi in bocca, le fermai la testa e iniziai a pomparla di brutto. Ma mi rimaneva poco. Così le diedi le ultime stantuffate fino alla sua gola e poi scaricai un carico infinito di sborra di nuovo nella sua bocca. Lei quasi soffocava ma le ordinai di aprire la bocca per vedere come la ingoiava tutta. Lo aveva già fatto, poi finì di pulirmi e così ci docciammo insieme. Poi mi rivestii e andai. Non prima di un'ultima, caldissima pomiciata.
Nei giorni successivi non avemmo problemi a baciarci durante le prove. Nel mentre, anche se entrambi avevamo ancora in mente quella nottata pazzesca, non ci toccammo più e ci riconciliammo con i nostri fidanzati, che avallarono infine il bacio. Poi arrivò il giorno della prima e...
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Così mi avvicinai alla porta del bagno dei suoi, che era all'interno della stanza dove la notte prima avevamo scopato di brutto. Di soppiatto aprii, mi avvicinai alla doccia, dove stava lei che mi dava le spalle. A quel punto entrai e lei non fece in tempo a girarsi che la tenevo già avvinghiata, puntandole il cazzone sul culo.
"Buongiorno... Vedo che il tuo pisellone vuole di nuovo stantuffarmi la figa" disse Eleonora già in preda all'eccitazione.
"Sì... e oggi non farà prigionieri" dissi e mentre la doccia ci bagnava entrambi la appoggiai contro il vetro e mi feci strada verso il suo culetto. Prima le leccavo avidamente la figa. Con la mia lingua uscivo entravo, la penetravo e le succhiavo poi il clitoride. Lei era già in preda agli ansimi: con la mano cercava di spingermi la testa ancora più in fondo, anche se non ci arrivava. Poi mi alzai, presi il mio cazzone già duro, lo scappellai, gli diedi un paio di segate e poi lo misi come la notte prima d'improvviso, con lei che di nuovo trattenne il respiro per sentirsi così piena, così appagata.
"Dai Leo, scopami come ieri, mi fa ancora male la fica ma lo voglio, lo voglio tutto. Fammi sentire quanto mi vuoi. Fammi sentire quanto sei uomo e quanto sono la tua troia" incitandomi Eleonora.
Non so cos'era, se i nostri corpi inturgiditi dall'acqua che facevano risaltare le sue tette e le forme del suo culo e i miei muscoli o le parole appena pronunciate, ma sembrava tutto amplificato. Mi sembrava di scopare come non avevo mai fatto, con l'acqua che favoriva la scopata. Così la stantuffavo come non mai, mentre con una mano la tenevo contro il vetro e con l'altra la tiravo a me tirandole i capelli. Lei era quasi in apnea, ma godeva, eccome se godeva. Urlava dicendo che la stavo facendo godere tantissimo e che non aveva mai provato nulla del genere. A un certo punto sentii molto calore mentre la scopavo: era venuta, ma in quel lago di acqua e succhi usciti dalla sua fica io continuai imperterrito. E lei sembrava volerne ancora, chiedeva di andare più forte e io lo facevo. Eravamo entrambi in preda a un'eccitazione continua.
Io alla fine non ci vidi più. Spensi l'acqua, la girai verso di me, la baciai con foga e poi le feci cingere le sue braccia sopra le mie spalle e intorno al mio collo. A quel punto, la tirai su con forza e, mentre lei si aggrappava alle mie gambe, le misi il mio cazzo dentro. L'appoggiai ora di schiena contro il vetro e ripresi a scoparla. Avevo visto in lei uno sguardo stupito, ma poi di nuovo tornò ad ansimare e gemere. Io sentivo il mio cazzone che arrivava a stantuffarla fino all'utero ormai. Ero completamente dentro di lei e sentivo le pareti della sua figa pulsare e poi venire di nuovo. A quel punto mi staccai da lei e la feci inginocchiare. Le feci succhiare le mie palle mentre mi segavo sopra di lei.
"Che troia" le dissi "sei proprio una regina di cazzi. Adesso vuoi che ti vengo in faccia o la ingoi tutta come ieri, perché ti piace la mia sborra calda?"
"La voglio ingoiare tutta" disse lei, sfinita ma ancora eccitata.
"Non ti ho sentito"
"La voglio tutta in bocca" disse più forte.
"Urlalo"
"LA VOGLIO TUTTA IN BOCCA! FAMMI SENTIRE IL TUO CAZZONE FINO ALL'UGOLA. SCOPAMI LA BOCCA FINCHé NON MI FA MALE E RIEMPIMI DELLA TUA SBORRA CALDA!"
Smisi di segarmi e glielo misi in bocca, le fermai la testa e iniziai a pomparla di brutto. Ma mi rimaneva poco. Così le diedi le ultime stantuffate fino alla sua gola e poi scaricai un carico infinito di sborra di nuovo nella sua bocca. Lei quasi soffocava ma le ordinai di aprire la bocca per vedere come la ingoiava tutta. Lo aveva già fatto, poi finì di pulirmi e così ci docciammo insieme. Poi mi rivestii e andai. Non prima di un'ultima, caldissima pomiciata.
Nei giorni successivi non avemmo problemi a baciarci durante le prove. Nel mentre, anche se entrambi avevamo ancora in mente quella nottata pazzesca, non ci toccammo più e ci riconciliammo con i nostri fidanzati, che avallarono infine il bacio. Poi arrivò il giorno della prima e...
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