Un senegalese per Emma

di
genere
tradimenti

Mia moglie ha appena compiuto 62 anni. Si chiama Emma ed è ancora una gran bella donna. Alta quasi uno e settanta, un viso con lineamenti molto gradevoli e dalle labbra carnose, ha un fisico che l'età ha reso matronale. Belle gambe dalle cosce carnose, un gran sederone bianco e morbido, tette grosse e pesanti dai lunghi capezzoli. Siamo felici insieme, ma a letto abbiamo un problema: lei ha un canale vaginale molto largo e profondo. Molto più della media, seconda la ginecologa. Per scherzare, io lo chiamo "hangar per dirigibili". La cosa è aggravata dalle modeste dimensioni del mio pene che, in piena erezione, non supera i tredici centimetri. In pratica, durante i rapporti, lei non sente niente mentre io mi agito dentro una sorta di caverna calda e umida.
Ho sempre accettato con amore i suoi frequenti tradimenti dovuti alla ricerca continua di una virilità abbastanza imponente da riempire quello che lei definisce ironicamente "il mio vuoto esistenziale". Anzi, li trovo molto eccitanti. A volte torna a casa con un sorrisetto eloquente e non si fa pregare quando le chiedo di raccontarmi per filo e per segno cosa ha combinato con l'amante di turno. Lei si siede sul divano accanto a me e comincia a sussurrarmi all'orecchio il resoconto della sua ultima scappatella. Mentre lo fa, io tiro fuori il mio cazzetto e me lo meno freneticamente.
Per festeggiare il suo compleanno le ho fatto un regalo. Un viaggio in una località turistica del Senegal. Inutile dire che si è trattato di una sorta di pellegrinaggio alla ricerca del mitico cazzo nero.
Online, già prima dell'arrivo, ho prenotato un bell'esemplare maschile della popolazione locale. Un'agenzia di escort di Dakar fornisce splendidi stalloni dalla pelle color ebano. Sul sito si trovano foto esplicite e tutte le misure principali. Il profilo di quello scelto da me era da lasciare senza fiato.
Arrivati sul posto, abbiamo affittato un bungalow isolato sulla spiaggia.
Appena sistemati, abbiamo preparato l'incontro con l'africano.
L'interno del Bungalow aveva un ampio salone al piano terra dove si trovava il letto. In fondo all'ambiente abbiamo disposto un paio di paraventi dietro ai quali mi sarei nascosto per assistere all'incontro. Appena tutto è stato pronto, ho inviato il messaggio convenuto mentre Emma è andata a prepararsi.
Un'ora dopo si è arrivato l'uomo che attendevamo. Mia moglie è andata ad aprirgli. Lei indossava solo un corto kimono, chiuso solo da una fascia allacciata in vita, che le lasciava quasi scoperte le grandi mammelle. Ai piedi aveva degli zoccoli di legno dai tacchi altissimi, molto sexy e perfetti per esaltare la bellezza delle gambe.
Il giovanotto era un nero gigantesco, mia moglie nonostante i tacchi vertiginosi gli arrivava appena al petto. Aveva la pelle molto scura ed era muscolosissimo. Era vestito con una canotta e dei bermuda bianchi che non lasciavano nulla all'immaginazione.
Emma lo ha condotto accanto al letto in una posizione che mi permetteva di osservare tutto da pochi metri.
Lui si è chinato e l'ha baciata. Prima dolcemente e poi appassionatamente. Questo ha scatenato mia moglie che ha fatto un passo indietro e ha fatto cadere in terra il kimono.
Completamente nuda, con solo le scarpe da troia ai piedi, ha sollevato con le mani le sue grandi tettone come ad offrirle al negro. Questi non si è fatto pregare: si è chinato e le ha succhiato prima uno e poi l'altro capezzolo. Quindi si è sfilato prima la canotta e poi i bermuda. Io sono rimasto senza fiato, ma ho visto benissimo Emma che sgranava gli occhi. Non credevo che un uomo potesse avere un pene così grande. Era semi eretto e doveva essere lungo oltre trenta centimetri, più probabilmente quaranta, ed era grosso come una bottiglia di vino. Le numerose vene che lo solcavano lo rendevano gibboso e la cappella, violacea, era impressionante.
Mia moglie si è seduta sul letto accavallando le cosce in una posa da puttana incallita. Poi ha allungato le mani. Con la sinistra ha accarezzato i coglioni del senegalese, grossi come quelli di un cavallo, mentre con l'altra ha portato alla bocca quella verga straordinaria. Ha leccato per un po' il glande dall'africano, ma non ha perso troppo tempo. Si è subito sdraiata a pancia in su sul letto ed ha divaricato la figa con le dita. Era la caverna che avevo visto molte volte, ma stavolta doveva accogliere un ospite incredibilmente ingombrante. Io, nel frattempo, avevo cominciato a masturbarmi.
Il negro le è salito sopra e, senza porre indugi, le ha piantato dentro il grosso cazzo. Mia moglie ha emesso un gemito ed ha cominciato a tremare mentre quel mostro le scivolava dentro. Il senegalese ha cominciato a muoversi avanti e indietro, sempre più velocemente, mentre Emma gli avvolgeva le gambe intorno al corpo. Le natiche muscolose del prostituto si contraevano ritmicamente mentre il suo attrezzo bestiale scorreva a piacimento dentro la vagina di Emma. Dopo neanche due minuti di questo andirivieni mia moglie è venuta. Ha urlato come una pazza. L'africano, a quel punto, si è lasciato andare. Ha accelerato il ritmo e le ha sborrato dentro. Anche io, nel frattempo, sono venuto.
Dopo un po' lui si è tirato indietro, si è rivestito ed essendo stato pagato in anticipo è andato via. A quel punto sono uscito dal mio nascondiglio e ho raggiunto Emma. Era sdraiata a occhi chiusi e cosce larghe sul letto. Dalla sua ficona, dilatatissima, colava un un fiotto denso di sborra.
le ho chiesto.
ha bisbigliato la troia in risposta.
Da allora è iniziata la dipendenza da cazzo africano da cui è affetta mia moglie. Prima o poi sarà il caso di raccontarla.
scritto il
2023-05-13
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