Dare Ring 13 - Apice e intermezzo
di
TheSecretStoryTeller
genere
orge
Mentre Paola va a pulirsi dallo sperma di Marco, Ilaria dice a Francesca di mettersi al centro del cerchio. Quando la ragazza si è seduta al centro, Ilaria le dice di mettersi a pecorina. Senza fiatare, Francesca si mette con il petto e la faccia in basso e il culo più in alto possibile, mostrando a tutti noi maschietti la sua patatina delicata e il suo tenero culetto. È una vista che mi fa impazzire. Le ragazze hanno davvero deciso di arrivare al limite dell’umiliazione pur di compiacerci. Ilaria ci spiega: “Anche stavolta andremo a turno. Partirò io, poi Monica e infine il cerchio si chiuderà con Massimo. Come prima ognuno di noi dovrà leccarle la fica per trenta secondi mentre lei mantiene questa posizione. Si va avanti senza sosta finché Francesca non è soddisfatta.”
Dataci questa spiegazione, Ilaria va avanti dandoci l’esempio. Non è facile leccare la vagina di una ragazza messa a pecora. La posizione più comoda che Ilaria trova è di mettersi a quattro zampe dietro Francesca così che la sua testa si trovi grossomodo all’altezza del culo di Francesca. Le basta abbassare un poco la lingua per toccare la vagina esposta della ragazza e inizia a leccare. Trovo quel gioco lesbo incredibilmente eccitante. Non ho la minima voglia di starmene con le mani in mano e inizio a toccare il culo scoperto di Ilaria, mentre lei è impegnata su Francesca. Sono ancora in una fase in cui mi sto riprendendo dalla mia eiaculazione di prima, ma la voglia di giocare è troppa anche se ho il cazzo moscio. Mentre tocco il culo di Ilaria tirandogli delle pacche dico: “Guarda che bella cagna che sei, qui a quattro zampe, proprio una cagna coi fiocchi. Ti piace eh? Ti piace mentre ti insulto e ti sculaccio. Anche la fica di Francesca ti piace, non è vero?” Non mi basta sfogare le mie attenzioni su Ilaria, voglio dominare anche la piccola Francesca. Sta lì a godersi il trattamento tutta rannicchiata, con la faccia e le tette appoggiate a terra. Mi siedo davanti a lei e le prendo entrambe le tette, sollevandogliele da terra. Tasto la delicatezza di quella pelle ed è una sensazione che fa impazzire il mio senso del tatto. Francesca alza un po’ la testa e dà un bacio veloce al mio cazzo, che ha appena succhiato.
Mi divertirei ancora ma Monica dà lo stop. Ilaria si alza e subito è Monica stessa ad andare dietro a Francesca. Io torno a posto, mentre Marco, il quasi-ragazzo di Monica, va a dar fastidio alla sua ragazza mentre è impegnata su Francesca. Marco inizia a masturbare Monica che sta a quattro zampe a leccare Francesca. Monica dà chiari segni di piacere ma Marco la incoraggia a rimanere concentrata su Francesca, la quale a sua volta emette i vagiti del piacere. Dopo Monica tocca a Vanessa mettersi a quattro zampe a leccare Francesca e, come ormai è divenuto tradizione, è Massimo a mettersi dietro Vanessa per darle fastidio. È il turno poi di Paola ed è Marco nuovamente a mettersi dietro a lei per cercare di distrarla, masturbandola. Le attenzioni di Marco sembrano molto efficaci e Paola quasi non riesce a leccare Francesca. A quel punto, Ilaria s’avvicina e Paola e le dice: “Resta concentrata su quella fica! Il gioco è diventato leccare Francesca mentre si è ‘distratti’: ma tu devi vincere la distrazione. Dai dai, sono sicura che sai essere più forte di due dita nella tua fica!” e come ulteriore incoraggiamento afferra Paola sotto la nuca e la spinge verso la vagina di Francesca. Paola non vuole farsi cogliere in fallo e inizia a leccare furiosamente Francesca, che era già stata molto stimolata dagli altri e inizia ad emettere vagiti sempre più forti. Io spero che Francesca resista almeno fino a che non arrivi il mio turno.
Molto rapidamente, Paola viene sostituita da Marco, che si mette anche lui a quattro zampe a leccare Francesca. Noi maschi siamo venuti da poco e ancora non ci siamo ripresi dall’eiaculazione, ma Ilaria vuole comunque distrarci. Non potendo farlo masturbandoci, inizia a tirare dei ceffoni sul culo di Marco, poi bacia le chiappe del ragazzo sempre nel tentativo di distrarlo. Francesca è al limite. In un attimo, Marco si ritira e io mi metto a quattro zampe con davanti la fica di Francesca. Nonostante la posizione non sia comodissima, inizio a leccare come un ossesso. Chiudo gli occhi e sento i vagiti sempre più forti di Francesca, che rapidamente diventano le urla dell’orgasmo. Mi accascio beato tra le sue gambe, mentre lei gronda come una bacinella forata, inzaccherandomi i capelli.
Mancano adesso solo Paola e Ilaria e poi questo ultimo folle giro di piacere sarà concluso. Ilaria dà ordine a Paola di stendersi di culo per terra al centro del cerchio. Ma al centro ci siamo ancora io e Francesca. Io sono tutto rannicchiato al suolo, lei si è girata, si è stesa accanto a me e mi abbraccia. Sembrano due innamorati che dormono abbracciati e nudi dopo una notte d’amore. Ormai è chiaro a tutti che tra me e lei, che pure eravamo solo amici da bar fino a poche ore fa, esiste ormai una complicità speciale. Lentamente, capendo di doverci fare da parte per fare spazio a Paola e concludere il gioco, ci mettiamo a sedere e ci spostiamo. Ci mettiamo seduti insieme tra Giovanni e Massimo. Lei è stretta a me. Fra tutto quel sesso, questa semplice vicinanza, così romantica e spontanea, è il simbolo della nostra nascente unione. Ilaria ci guarda soddisfatta.
Paola si stende a terra e il primo ad andare a leccarle la fica è Massimo. Si stende anche lui, culo all’aria, in modo da trovarsi con la faccia all’altezza delle intimità della distesa e, non appena la clessidra viene girata, inizia a giocare. Distende anche le braccia per andare ad afferrare ambo le tette di Paola, che massaggia e strizza. Trenta secondi più tardi, e Ilaria gli dà una botta sul culo per fargli segno di spostarsi. A malincuore, Massimo obbedisce e si alza, lasciando Ilaria stesa a terra a lavorare, nella medesima posizione, su Paola. Il gioco continua come ormai siamo abituati, in un crescendo incessante di lingue sulla vagina della malcapitata (o, dovrei dire, della ben-capitata), finché non è Claudia a far orgasmare Paola davanti a tutti. Ormai è una scena a cui siamo abituati. Anche le ragazze hanno accettato di dover andare incontro a questo destino e Paola, la seria Paola, non si fa remore a emettere i più acuti squittii di piacere davanti alla sua platea.
Ilaria è l’ultima ma, essendo la nostra ospite, nonché la festeggiata, ha in mente qualcosa di speciale per lei. Si alza in piedi e, con un fare un po’ autoritario, ci ordina di stenderci tutti culo a terra l’uno accanto all’altro, spalla a spalla, in modo da fare una riga sul pavimento. Non appena abbiamo compreso l’ordine che ci viene dato, ci diamo da fare per realizzarlo. Ancora ci vuole un po’ prima che a noi maschi torni la libido e anche le ragazze hanno scaricato la loro tensione; quindi, adesso abbiamo un’attitudine molto più rilassata. Per un momento, sembra che siamo dei ragazzini in campo estivo che organizzano un gioco insieme. L’ordine del cerchio, che abbiamo rispettato finora, viene finalmente infranto, ci stendiamo come capita, uno vicino all’altro, testa accanto a testa, con le parti intime egualmente ravvicinate. Io ho vicino a me Giovanni (a sinistra) e Francesca (a destra). Steso lì beato a terra, allungo la mano e inizio a masturbare Francesca. Stavolta non ci sono limiti di tempo, non ci sono bigliettini a darci obblighi, vado piano, esplorando con le dita le pieghe delle sue intimità, entrando e uscendo con oculata lentezza… e lei inizia a mugugnare. Accanto a me, Giovanni si gode la scena. Quello che non si aspetta è che la sensazione che mi pervade non conosce barriere di genere. Allungo la mano sinistra fino a raggiungere il suo pene e, senza arrestare il lavoro su Francesca, anzi velocizzandolo, inizio a masturbare pure lui. La sua sorpresa dura appena un attimo. Ormai, con la possibile eccezione di Massimo, il nostro amore non si cura delle discriminazioni fatte dalla società. Anche le ragazze non ridacchiano vedendo quel gesto omosessuale, ma se lo godono soddisfatte, girando la testa per adocchiarci. Nel frattempo, anche tra di loro e gli altri maschi iniziano toccatine visto che gli organi sessuali sono, dalla posizione in cui ci troviamo, letteralmente a portata di mano.
Nell’ordine, stesi fianco a fianco, ci sono Monica, Marco, Claudia, Vanessa, Massimo, Paola, Giovanni, io, Francesca. Quando siamo tutti pronti e io contemplo beato il soffitto del salone della casa d’Ilaria come fosse un cielo stellato mentre ho una mano nella fica di Francesca e una attorno al cazzo di Giovanni, Ilaria, che è rimasta in piedi accanto a Monica, ci ordina di smettere, dicendo: «Levate le mani, sporcaccioni! Io sono la festeggiata e ora dovete concentrarvi su di me e sul mio piacere. Il gioco è semplice: mi accovaccerò sulla vostra faccia buttandovi la mia fica sulla lingua. Il vostro compito è leccare. Dopo trenta secondi, sarò io a passare al prossimo. Siete pronti?»
«Sìììì!» esultiamo tutti a piena voce. Ilaria inizia con Monica. Si accovaccia sulla sua faccia come uno si accovaccerebbe se volesse cagare a terra. Io mi alzo un poco per vedere meglio la scena. La faccia di Monica viene coperta dalla vagina di Ilaria, finché la sua bocca non è piena del sesso della festeggiata. Monica non può fare altro che mettersi a leccare e può respirare solo dal naso, mentre il culo d’Ilaria si trova sulla sua fronte. Monica inizia a leccare e Ilaria inizia a godere. Alcuni di noi si mettono anche seduti per godersi meglio lo spettacolo, Ilaria lo nota e, con la voce resa ansimante dal piacere, ci dice: «State giù! Poi ci arrivo a voi!» Noi obbediamo, ma continuiamo a dare occhiate per vedere come prosegue il gioco. Ilaria si stende fino a coprire completamente con la parte posteriore del corpo la testa di Monica e a cingerla con le gambe e arriva con le mani sulle tette della ragazza, che stringe vigorosamente. In questa posizione, che è quasi un 69, si concludono i 30 secondi concessi e Ilaria alza il culo dalla faccia di Monica per andare a piazzarlo su quella di Marco.
Quando finalmente Ilaria si alza, Monica ha tutto il volto impiastricciato di umori e fa per andarsi a pulire, ma Ilaria glielo vieta, dicendo: «I miei liquidi sono il mio regalo per questa festa! È vietato pulirsi!»
«Ma dai che schifo!» fa Monica. Non riesco a determinare quanto sia seria, visto che ride.
Ilaria la ignora e si dedica a Marco, riservandogli lo stesso trattamento che Monica ha appena subito: la bocca del ragazzo viene invasa dalla fica d’Ilaria, e lui inizia a leccare. Dev’essere abbastanza complicato concentrarsi sul proprio dovere in quella posizione, completamente sormontati dalla vagina e dal culo d’Ilaria, ma Marco riesce a riprendere la concentrazione e sembra andare anche abbastanza bene, tanto che Ilaria emette dei sospiri rivelatori di un profondo piacere. Questo almeno finché Monica non decide di mettersi a sedere accanto al suo sesso e iniziare a masturbarlo. Usualmente non credo che Marco avrebbe una tale rapidità di recupero, ma stimolati come siamo da tutto quel ben di Dio ecco che il suo cazzo si fa di nuovo duro e pulsante nelle mani di Monica nonostante lui sia venuto da poco.
Terminati i trenta secondi, Ilaria passa su Claudia, che era rimasta lì diligente culo a terra ad aspettare che la fica della sua amica gli piombasse in bocca. Mentre Claudia soddisfa Ilaria, che ha sempre più difficoltà a trattenere il piacere, Monica continua a giocare con il cazzo di Marco. Dopodiché si stende su di lui e inizia a strusciarsi sul suo corpo mentre lo lecca sul collo. Ilaria si mette di nuovo in una posizione tale da stringere le tette di Claudia mentre lei continua a leccargliela, poi, Ilaria si sposta e va a posizionarsi su Vanessa. A quel punto, tutti ci rendiamo conto che Ilaria non reggerà ancora a lungo. E infatti, passati i trenta secondi, Ilaria arriva in quella fase del piacere dove staccarsi equivarrebbe a un suicidio e implora Vanessa di continuare a piena forza e tutti noi di farci vicini. Monica e Marco restano appartati a giocare, coi volti impiastricciati degli umori di Ilaria, mentre Claudia s’avvicina a Ilaria e si mette accovacciata davanti a lei. Senza parlare, le due s’intendono e Ilaria afferra e stringe fino alla soglia del dolore le tette di Claudia, che sopporta stoicamente. Massimo invece si frappone tra le due grazie e si mette a succhiare il capezzolo destro d’Ilaria, mentre Paola si mette stesa dietro di loro e inizia a fare un ditalino a Vanessa, che è rimasta stesa a leccare. Io, Giovanni e Francesca invece abbiamo ricostituito il nostro gruppo di gioco “autonomo”: Francesca e io iniziamo a baciarci in bocca mentre la masturbo. Giovanni invece allontana la mia mano dal suo cazzo e si piega sul mio, iniziando a succhiarlo. È un delirio di corpi che s’avvinghiano, l’orgia nella sua manifestazione più totale e sregolata e per pochi minuti io raggiungo il paradiso. Poi, è la voce d’Ilaria a risvegliarmi da quel sogno meraviglioso: “Ehi, Giovanni, mi sa che ci devi delle spiegazioni.”
Giovanni impiega almeno tre secondi a reperire il messaggio e staccarsi dal mio cazzo. Ilaria si è alzata in piedi, madida di sudore, degli umori propri, e della saliva di Massimo sulle tette. Anche gli altri si stanno rialzando, in un silenzio che pare surreale, il silenzio della complicità post-sesso. Giovanni guarda tutti e urla a voce fin troppo alta: “Sì, è vero! Mi piace il cazzo! E va benissimo così!”
“Condivido i tuoi gusti. Ma potevi dirlo anche prima. Non c’è nulla di cui vergognarsi” lo rimprovera dolcemente lei. Poi rivolta a tutti: “Beh, spero che questo gioco vi sia piaciuto. Ora però sono stanca. Dobbiamo riposarci.”
“E andare a dormire?” faccio io, dubbioso.
“Ma che dormire! Una notte così uno non la passa dormendo. C’è ancora il giro delle punizioni da fare e poi… il gran finale. Io e Giovi abbiamo pensato a una cosa proprio carina, che sono sicura piacerà a tutti. Ma per adesso, non ci pensiamo. Riposiamoci davvero un poco. Proclamo un’ora e mezza di pausa. Ci prendiamo il tempo di farci le docce e rilassarci tutti, poi riprenderemo. Durante la pausa ci sono le solite regole: non potete prendere i cellulari, non potete bere, non potete rivestirvi o coprirvi in alcun modo. In più, vi prego di non fare attività sessuali di alcun tipo. Non metterò punizioni e lo so che è difficile visto che siamo nudi, ma vi consiglio di conservarvi le forze per quello che succederà stamattina.”
Io sono sconvolto. Dopo tutto quello che è successo… ha ancora voglia di sesso? Sarebbe meglio non pensarci per davvero, però sono troppo curioso di sapere cos’hanno pensato lei e Giovi. All’inizio della pausa, lentamente, i ragazzi e le ragazze iniziano a defluire verso la cucina, per andare a bere, o al bagno per pulirsi e pisciare. C’è un’atmosfera strana, che non saprei descrivere a pieno. Abbiamo rotto la nostra innocenza di prima, i nostri sguardi sono carichi di qualcosa di più. Una malizia che esiste solo tra gente che ha fatto cose sessuali insieme. Io anche vado in bagno e per il momento mi sciacquo un po’ la faccia e il petto. La prima ad andare a farsi la doccia è Monica. La porta del bagno comunque viene lasciata aperta. Del resto, siamo tutti nudi ormai quindi non avrebbe alcun senso chiuderla e poi in questo modo una ragazza che debba andare a pisciare e non si vergogni di Monica può farlo lo stesso. Dopo essere uscito dal bagno vado da Marco e Giovanni che sono fuori in giardino a chiacchierare, protetti come siamo dal muro alto che impedisce la vista dall’esterno.
“Alla fine, l’abbiamo visto… fin dove volevano arrivare le ragazze” commenta Giovanni.
«Già, ma tu che sai? Cioè mi sembra che questo ‘gran finale’ lo abbiate organizzato tu e Ilaria.”
“Beh, non posso dirtelo. Niente spoiler. Ma sono sicuro che vi divertirete.»
“Io sinceramente sono un po’ stanco. Cioè, scopare è bello, ma un’intera nottata di fuoco non mi era mai capitata.”
“Lo dici adesso perché abbiamo appena finito. Vedi tra un’ora come ti si riattizza la voglia. Specie quando quelle sono tutte con la fica di fuori.”
‘E noi col cazzo all’aria…’ vorrei aggiungere. È così strano parlare con un amico (o almeno, quello che era un amico prima di questa serata) mentre siamo entrambi completamente nudi. Almeno però stiamo parlando di sesso.
A interromperci è Claudia che ci dice di aver preparato dei caffè.
“A quest’ora? È quasi mattina” protesto io.
“Ti conviene prendertelo, visto che dovrai restare in piedi tutta la notte…” consiglia lei. Decido di accettare il consiglio e io Giovanni e Marco andiamo a prenderci il caffè prima di sederci sui divanetti che ci sono in cucina (il divano del salone centrale è ancora pieno dei nostri vestiti e non possiamo utilizzarlo).
Insieme con noi ci sono Ilaria, Monica e Claudia. Paola è sotto la doccia. Massimo e Francesca non ho idea di dove siano e la cosa mi mette un po’ a disagio. Per mia fortuna, ecco ricomparire Francesca, non insidiata da alcun maschio sborone, che subito si mette accanto a me stringendomi la mano e dandomi un bacino sulla guancia destra. Ilaria ci prende in giro: “Ohhh… che teneri.” Io sorrido. Non siamo neppure l’unica coppietta della situazione: anche Marco e Monica sembrano aver trovato una nuova complicità e lei gli coccola dolcemente la gamba destra, sfiorandogli volutamente il pene.
“Ehi, Ilaria, c’è una richiesta che volevo farti…” incominciò Francesca.
“Dimmi pure.”
“Non so cosa avete in mente per i giochi successivi ma ecco… è possibile non farmi fare altro se non con Tommy? Vorrei giocare solo con lui da adesso in poi.”
La reazione delle ragazze è di divertito stupore e goliardia.
“Oh, ma guarda, i due innamorati… beh, che dice il nostro prode cavaliere? Sono disposta ad accordare a Francesca questo privilegio, se anche lui non fa più giochi con le altre. Ci vuole parità nelle relazioni.”
Questo significa rinunciare anche ad Ilaria. Ma non ho dubbi: in quel momento penso che sia impossibile che Ilaria voglia stare con me sul lungo periodo. Francesca invece: leggo il suo amore già dal modo in cui mi guarda. Ed è proprio amore, non solo desiderio erotico… “Sì, ci sto.”
“Va bene, va bene… Ma mettiamo un po’ di regole. Per prima cosa, tu e Tommaso avete una punizione a tre con Paola. Farò in modo che la punizione non comprenda cose troppo spinte, ma dovrete giocare comunque con Paola. Per seconda cosa, Giovanni… a te piace Tommaso?”
Giovanni è disorientato dalla domanda. “Eh? No!”
“Certo però prima gli succhiavi il cazzo.”
“Avrei succhiato qualsiasi cazzo in quel momento. Mi sembrava la cosa giusta da fare. Tommy è bello ma non è il mio tipo.”
Nudo come sono, circondato come sono da amici altrettanto spogliati (sia dai vestiti che dalle inibizioni) come me, mi sento libero di dire quello che penso: “Giovi. Sei un bel ragazzo. Non avrei paura di te se mi dicessi che ti piaccio. E come sai, e come adesso saprete tutti, anche a me piace l’uccello oltre che la fica.”
“Ah! Da te non me lo sarei mai aspettato!” prorompe Chiara… poi, credendo che la cosa possa risultare offensiva, si affretta a dire: “Cioè non ci sono problemi, ma ti ho sempre visto come uno ‘eterissimo’”.
“Non avevi molti segnali in effetti… non è una cosa che metto sui manifesti. Comunque, Giovi, sapendo questa cosa, sapendo che io non ti giudicherei mai… ti piaccio o no?”
Giovanni s’attarda un poco a rispondere poi, col viso basso: “Sì, mi piaci.”
“E tu Francesca saresti disposta ad accettare, solo per questa sera di gioco, che Giovanni possa giocare con il corpo del tuo nuovo ragazzo?” Ho sentito bene? Siamo già a questo punto? Io sarei il ‘nuovo ragazzo’ di Francesca?
Francesca annuisce. “Sì va bene.” Non riesco a scorgere, nel suo sguardo, le motivazioni del suo assenso. Mi sembrano motivazioni molto profonde.
“Bene, allora ci siamo. Se dovessero esserci dei momenti in cui, per necessità di gioco, fare qualche piccola violazione al vostro patto, lo vedremo insieme e decideremo cosa fare per evitare che qualcuno rimanga deluso.”
Dataci questa spiegazione, Ilaria va avanti dandoci l’esempio. Non è facile leccare la vagina di una ragazza messa a pecora. La posizione più comoda che Ilaria trova è di mettersi a quattro zampe dietro Francesca così che la sua testa si trovi grossomodo all’altezza del culo di Francesca. Le basta abbassare un poco la lingua per toccare la vagina esposta della ragazza e inizia a leccare. Trovo quel gioco lesbo incredibilmente eccitante. Non ho la minima voglia di starmene con le mani in mano e inizio a toccare il culo scoperto di Ilaria, mentre lei è impegnata su Francesca. Sono ancora in una fase in cui mi sto riprendendo dalla mia eiaculazione di prima, ma la voglia di giocare è troppa anche se ho il cazzo moscio. Mentre tocco il culo di Ilaria tirandogli delle pacche dico: “Guarda che bella cagna che sei, qui a quattro zampe, proprio una cagna coi fiocchi. Ti piace eh? Ti piace mentre ti insulto e ti sculaccio. Anche la fica di Francesca ti piace, non è vero?” Non mi basta sfogare le mie attenzioni su Ilaria, voglio dominare anche la piccola Francesca. Sta lì a godersi il trattamento tutta rannicchiata, con la faccia e le tette appoggiate a terra. Mi siedo davanti a lei e le prendo entrambe le tette, sollevandogliele da terra. Tasto la delicatezza di quella pelle ed è una sensazione che fa impazzire il mio senso del tatto. Francesca alza un po’ la testa e dà un bacio veloce al mio cazzo, che ha appena succhiato.
Mi divertirei ancora ma Monica dà lo stop. Ilaria si alza e subito è Monica stessa ad andare dietro a Francesca. Io torno a posto, mentre Marco, il quasi-ragazzo di Monica, va a dar fastidio alla sua ragazza mentre è impegnata su Francesca. Marco inizia a masturbare Monica che sta a quattro zampe a leccare Francesca. Monica dà chiari segni di piacere ma Marco la incoraggia a rimanere concentrata su Francesca, la quale a sua volta emette i vagiti del piacere. Dopo Monica tocca a Vanessa mettersi a quattro zampe a leccare Francesca e, come ormai è divenuto tradizione, è Massimo a mettersi dietro Vanessa per darle fastidio. È il turno poi di Paola ed è Marco nuovamente a mettersi dietro a lei per cercare di distrarla, masturbandola. Le attenzioni di Marco sembrano molto efficaci e Paola quasi non riesce a leccare Francesca. A quel punto, Ilaria s’avvicina e Paola e le dice: “Resta concentrata su quella fica! Il gioco è diventato leccare Francesca mentre si è ‘distratti’: ma tu devi vincere la distrazione. Dai dai, sono sicura che sai essere più forte di due dita nella tua fica!” e come ulteriore incoraggiamento afferra Paola sotto la nuca e la spinge verso la vagina di Francesca. Paola non vuole farsi cogliere in fallo e inizia a leccare furiosamente Francesca, che era già stata molto stimolata dagli altri e inizia ad emettere vagiti sempre più forti. Io spero che Francesca resista almeno fino a che non arrivi il mio turno.
Molto rapidamente, Paola viene sostituita da Marco, che si mette anche lui a quattro zampe a leccare Francesca. Noi maschi siamo venuti da poco e ancora non ci siamo ripresi dall’eiaculazione, ma Ilaria vuole comunque distrarci. Non potendo farlo masturbandoci, inizia a tirare dei ceffoni sul culo di Marco, poi bacia le chiappe del ragazzo sempre nel tentativo di distrarlo. Francesca è al limite. In un attimo, Marco si ritira e io mi metto a quattro zampe con davanti la fica di Francesca. Nonostante la posizione non sia comodissima, inizio a leccare come un ossesso. Chiudo gli occhi e sento i vagiti sempre più forti di Francesca, che rapidamente diventano le urla dell’orgasmo. Mi accascio beato tra le sue gambe, mentre lei gronda come una bacinella forata, inzaccherandomi i capelli.
Mancano adesso solo Paola e Ilaria e poi questo ultimo folle giro di piacere sarà concluso. Ilaria dà ordine a Paola di stendersi di culo per terra al centro del cerchio. Ma al centro ci siamo ancora io e Francesca. Io sono tutto rannicchiato al suolo, lei si è girata, si è stesa accanto a me e mi abbraccia. Sembrano due innamorati che dormono abbracciati e nudi dopo una notte d’amore. Ormai è chiaro a tutti che tra me e lei, che pure eravamo solo amici da bar fino a poche ore fa, esiste ormai una complicità speciale. Lentamente, capendo di doverci fare da parte per fare spazio a Paola e concludere il gioco, ci mettiamo a sedere e ci spostiamo. Ci mettiamo seduti insieme tra Giovanni e Massimo. Lei è stretta a me. Fra tutto quel sesso, questa semplice vicinanza, così romantica e spontanea, è il simbolo della nostra nascente unione. Ilaria ci guarda soddisfatta.
Paola si stende a terra e il primo ad andare a leccarle la fica è Massimo. Si stende anche lui, culo all’aria, in modo da trovarsi con la faccia all’altezza delle intimità della distesa e, non appena la clessidra viene girata, inizia a giocare. Distende anche le braccia per andare ad afferrare ambo le tette di Paola, che massaggia e strizza. Trenta secondi più tardi, e Ilaria gli dà una botta sul culo per fargli segno di spostarsi. A malincuore, Massimo obbedisce e si alza, lasciando Ilaria stesa a terra a lavorare, nella medesima posizione, su Paola. Il gioco continua come ormai siamo abituati, in un crescendo incessante di lingue sulla vagina della malcapitata (o, dovrei dire, della ben-capitata), finché non è Claudia a far orgasmare Paola davanti a tutti. Ormai è una scena a cui siamo abituati. Anche le ragazze hanno accettato di dover andare incontro a questo destino e Paola, la seria Paola, non si fa remore a emettere i più acuti squittii di piacere davanti alla sua platea.
Ilaria è l’ultima ma, essendo la nostra ospite, nonché la festeggiata, ha in mente qualcosa di speciale per lei. Si alza in piedi e, con un fare un po’ autoritario, ci ordina di stenderci tutti culo a terra l’uno accanto all’altro, spalla a spalla, in modo da fare una riga sul pavimento. Non appena abbiamo compreso l’ordine che ci viene dato, ci diamo da fare per realizzarlo. Ancora ci vuole un po’ prima che a noi maschi torni la libido e anche le ragazze hanno scaricato la loro tensione; quindi, adesso abbiamo un’attitudine molto più rilassata. Per un momento, sembra che siamo dei ragazzini in campo estivo che organizzano un gioco insieme. L’ordine del cerchio, che abbiamo rispettato finora, viene finalmente infranto, ci stendiamo come capita, uno vicino all’altro, testa accanto a testa, con le parti intime egualmente ravvicinate. Io ho vicino a me Giovanni (a sinistra) e Francesca (a destra). Steso lì beato a terra, allungo la mano e inizio a masturbare Francesca. Stavolta non ci sono limiti di tempo, non ci sono bigliettini a darci obblighi, vado piano, esplorando con le dita le pieghe delle sue intimità, entrando e uscendo con oculata lentezza… e lei inizia a mugugnare. Accanto a me, Giovanni si gode la scena. Quello che non si aspetta è che la sensazione che mi pervade non conosce barriere di genere. Allungo la mano sinistra fino a raggiungere il suo pene e, senza arrestare il lavoro su Francesca, anzi velocizzandolo, inizio a masturbare pure lui. La sua sorpresa dura appena un attimo. Ormai, con la possibile eccezione di Massimo, il nostro amore non si cura delle discriminazioni fatte dalla società. Anche le ragazze non ridacchiano vedendo quel gesto omosessuale, ma se lo godono soddisfatte, girando la testa per adocchiarci. Nel frattempo, anche tra di loro e gli altri maschi iniziano toccatine visto che gli organi sessuali sono, dalla posizione in cui ci troviamo, letteralmente a portata di mano.
Nell’ordine, stesi fianco a fianco, ci sono Monica, Marco, Claudia, Vanessa, Massimo, Paola, Giovanni, io, Francesca. Quando siamo tutti pronti e io contemplo beato il soffitto del salone della casa d’Ilaria come fosse un cielo stellato mentre ho una mano nella fica di Francesca e una attorno al cazzo di Giovanni, Ilaria, che è rimasta in piedi accanto a Monica, ci ordina di smettere, dicendo: «Levate le mani, sporcaccioni! Io sono la festeggiata e ora dovete concentrarvi su di me e sul mio piacere. Il gioco è semplice: mi accovaccerò sulla vostra faccia buttandovi la mia fica sulla lingua. Il vostro compito è leccare. Dopo trenta secondi, sarò io a passare al prossimo. Siete pronti?»
«Sìììì!» esultiamo tutti a piena voce. Ilaria inizia con Monica. Si accovaccia sulla sua faccia come uno si accovaccerebbe se volesse cagare a terra. Io mi alzo un poco per vedere meglio la scena. La faccia di Monica viene coperta dalla vagina di Ilaria, finché la sua bocca non è piena del sesso della festeggiata. Monica non può fare altro che mettersi a leccare e può respirare solo dal naso, mentre il culo d’Ilaria si trova sulla sua fronte. Monica inizia a leccare e Ilaria inizia a godere. Alcuni di noi si mettono anche seduti per godersi meglio lo spettacolo, Ilaria lo nota e, con la voce resa ansimante dal piacere, ci dice: «State giù! Poi ci arrivo a voi!» Noi obbediamo, ma continuiamo a dare occhiate per vedere come prosegue il gioco. Ilaria si stende fino a coprire completamente con la parte posteriore del corpo la testa di Monica e a cingerla con le gambe e arriva con le mani sulle tette della ragazza, che stringe vigorosamente. In questa posizione, che è quasi un 69, si concludono i 30 secondi concessi e Ilaria alza il culo dalla faccia di Monica per andare a piazzarlo su quella di Marco.
Quando finalmente Ilaria si alza, Monica ha tutto il volto impiastricciato di umori e fa per andarsi a pulire, ma Ilaria glielo vieta, dicendo: «I miei liquidi sono il mio regalo per questa festa! È vietato pulirsi!»
«Ma dai che schifo!» fa Monica. Non riesco a determinare quanto sia seria, visto che ride.
Ilaria la ignora e si dedica a Marco, riservandogli lo stesso trattamento che Monica ha appena subito: la bocca del ragazzo viene invasa dalla fica d’Ilaria, e lui inizia a leccare. Dev’essere abbastanza complicato concentrarsi sul proprio dovere in quella posizione, completamente sormontati dalla vagina e dal culo d’Ilaria, ma Marco riesce a riprendere la concentrazione e sembra andare anche abbastanza bene, tanto che Ilaria emette dei sospiri rivelatori di un profondo piacere. Questo almeno finché Monica non decide di mettersi a sedere accanto al suo sesso e iniziare a masturbarlo. Usualmente non credo che Marco avrebbe una tale rapidità di recupero, ma stimolati come siamo da tutto quel ben di Dio ecco che il suo cazzo si fa di nuovo duro e pulsante nelle mani di Monica nonostante lui sia venuto da poco.
Terminati i trenta secondi, Ilaria passa su Claudia, che era rimasta lì diligente culo a terra ad aspettare che la fica della sua amica gli piombasse in bocca. Mentre Claudia soddisfa Ilaria, che ha sempre più difficoltà a trattenere il piacere, Monica continua a giocare con il cazzo di Marco. Dopodiché si stende su di lui e inizia a strusciarsi sul suo corpo mentre lo lecca sul collo. Ilaria si mette di nuovo in una posizione tale da stringere le tette di Claudia mentre lei continua a leccargliela, poi, Ilaria si sposta e va a posizionarsi su Vanessa. A quel punto, tutti ci rendiamo conto che Ilaria non reggerà ancora a lungo. E infatti, passati i trenta secondi, Ilaria arriva in quella fase del piacere dove staccarsi equivarrebbe a un suicidio e implora Vanessa di continuare a piena forza e tutti noi di farci vicini. Monica e Marco restano appartati a giocare, coi volti impiastricciati degli umori di Ilaria, mentre Claudia s’avvicina a Ilaria e si mette accovacciata davanti a lei. Senza parlare, le due s’intendono e Ilaria afferra e stringe fino alla soglia del dolore le tette di Claudia, che sopporta stoicamente. Massimo invece si frappone tra le due grazie e si mette a succhiare il capezzolo destro d’Ilaria, mentre Paola si mette stesa dietro di loro e inizia a fare un ditalino a Vanessa, che è rimasta stesa a leccare. Io, Giovanni e Francesca invece abbiamo ricostituito il nostro gruppo di gioco “autonomo”: Francesca e io iniziamo a baciarci in bocca mentre la masturbo. Giovanni invece allontana la mia mano dal suo cazzo e si piega sul mio, iniziando a succhiarlo. È un delirio di corpi che s’avvinghiano, l’orgia nella sua manifestazione più totale e sregolata e per pochi minuti io raggiungo il paradiso. Poi, è la voce d’Ilaria a risvegliarmi da quel sogno meraviglioso: “Ehi, Giovanni, mi sa che ci devi delle spiegazioni.”
Giovanni impiega almeno tre secondi a reperire il messaggio e staccarsi dal mio cazzo. Ilaria si è alzata in piedi, madida di sudore, degli umori propri, e della saliva di Massimo sulle tette. Anche gli altri si stanno rialzando, in un silenzio che pare surreale, il silenzio della complicità post-sesso. Giovanni guarda tutti e urla a voce fin troppo alta: “Sì, è vero! Mi piace il cazzo! E va benissimo così!”
“Condivido i tuoi gusti. Ma potevi dirlo anche prima. Non c’è nulla di cui vergognarsi” lo rimprovera dolcemente lei. Poi rivolta a tutti: “Beh, spero che questo gioco vi sia piaciuto. Ora però sono stanca. Dobbiamo riposarci.”
“E andare a dormire?” faccio io, dubbioso.
“Ma che dormire! Una notte così uno non la passa dormendo. C’è ancora il giro delle punizioni da fare e poi… il gran finale. Io e Giovi abbiamo pensato a una cosa proprio carina, che sono sicura piacerà a tutti. Ma per adesso, non ci pensiamo. Riposiamoci davvero un poco. Proclamo un’ora e mezza di pausa. Ci prendiamo il tempo di farci le docce e rilassarci tutti, poi riprenderemo. Durante la pausa ci sono le solite regole: non potete prendere i cellulari, non potete bere, non potete rivestirvi o coprirvi in alcun modo. In più, vi prego di non fare attività sessuali di alcun tipo. Non metterò punizioni e lo so che è difficile visto che siamo nudi, ma vi consiglio di conservarvi le forze per quello che succederà stamattina.”
Io sono sconvolto. Dopo tutto quello che è successo… ha ancora voglia di sesso? Sarebbe meglio non pensarci per davvero, però sono troppo curioso di sapere cos’hanno pensato lei e Giovi. All’inizio della pausa, lentamente, i ragazzi e le ragazze iniziano a defluire verso la cucina, per andare a bere, o al bagno per pulirsi e pisciare. C’è un’atmosfera strana, che non saprei descrivere a pieno. Abbiamo rotto la nostra innocenza di prima, i nostri sguardi sono carichi di qualcosa di più. Una malizia che esiste solo tra gente che ha fatto cose sessuali insieme. Io anche vado in bagno e per il momento mi sciacquo un po’ la faccia e il petto. La prima ad andare a farsi la doccia è Monica. La porta del bagno comunque viene lasciata aperta. Del resto, siamo tutti nudi ormai quindi non avrebbe alcun senso chiuderla e poi in questo modo una ragazza che debba andare a pisciare e non si vergogni di Monica può farlo lo stesso. Dopo essere uscito dal bagno vado da Marco e Giovanni che sono fuori in giardino a chiacchierare, protetti come siamo dal muro alto che impedisce la vista dall’esterno.
“Alla fine, l’abbiamo visto… fin dove volevano arrivare le ragazze” commenta Giovanni.
«Già, ma tu che sai? Cioè mi sembra che questo ‘gran finale’ lo abbiate organizzato tu e Ilaria.”
“Beh, non posso dirtelo. Niente spoiler. Ma sono sicuro che vi divertirete.»
“Io sinceramente sono un po’ stanco. Cioè, scopare è bello, ma un’intera nottata di fuoco non mi era mai capitata.”
“Lo dici adesso perché abbiamo appena finito. Vedi tra un’ora come ti si riattizza la voglia. Specie quando quelle sono tutte con la fica di fuori.”
‘E noi col cazzo all’aria…’ vorrei aggiungere. È così strano parlare con un amico (o almeno, quello che era un amico prima di questa serata) mentre siamo entrambi completamente nudi. Almeno però stiamo parlando di sesso.
A interromperci è Claudia che ci dice di aver preparato dei caffè.
“A quest’ora? È quasi mattina” protesto io.
“Ti conviene prendertelo, visto che dovrai restare in piedi tutta la notte…” consiglia lei. Decido di accettare il consiglio e io Giovanni e Marco andiamo a prenderci il caffè prima di sederci sui divanetti che ci sono in cucina (il divano del salone centrale è ancora pieno dei nostri vestiti e non possiamo utilizzarlo).
Insieme con noi ci sono Ilaria, Monica e Claudia. Paola è sotto la doccia. Massimo e Francesca non ho idea di dove siano e la cosa mi mette un po’ a disagio. Per mia fortuna, ecco ricomparire Francesca, non insidiata da alcun maschio sborone, che subito si mette accanto a me stringendomi la mano e dandomi un bacino sulla guancia destra. Ilaria ci prende in giro: “Ohhh… che teneri.” Io sorrido. Non siamo neppure l’unica coppietta della situazione: anche Marco e Monica sembrano aver trovato una nuova complicità e lei gli coccola dolcemente la gamba destra, sfiorandogli volutamente il pene.
“Ehi, Ilaria, c’è una richiesta che volevo farti…” incominciò Francesca.
“Dimmi pure.”
“Non so cosa avete in mente per i giochi successivi ma ecco… è possibile non farmi fare altro se non con Tommy? Vorrei giocare solo con lui da adesso in poi.”
La reazione delle ragazze è di divertito stupore e goliardia.
“Oh, ma guarda, i due innamorati… beh, che dice il nostro prode cavaliere? Sono disposta ad accordare a Francesca questo privilegio, se anche lui non fa più giochi con le altre. Ci vuole parità nelle relazioni.”
Questo significa rinunciare anche ad Ilaria. Ma non ho dubbi: in quel momento penso che sia impossibile che Ilaria voglia stare con me sul lungo periodo. Francesca invece: leggo il suo amore già dal modo in cui mi guarda. Ed è proprio amore, non solo desiderio erotico… “Sì, ci sto.”
“Va bene, va bene… Ma mettiamo un po’ di regole. Per prima cosa, tu e Tommaso avete una punizione a tre con Paola. Farò in modo che la punizione non comprenda cose troppo spinte, ma dovrete giocare comunque con Paola. Per seconda cosa, Giovanni… a te piace Tommaso?”
Giovanni è disorientato dalla domanda. “Eh? No!”
“Certo però prima gli succhiavi il cazzo.”
“Avrei succhiato qualsiasi cazzo in quel momento. Mi sembrava la cosa giusta da fare. Tommy è bello ma non è il mio tipo.”
Nudo come sono, circondato come sono da amici altrettanto spogliati (sia dai vestiti che dalle inibizioni) come me, mi sento libero di dire quello che penso: “Giovi. Sei un bel ragazzo. Non avrei paura di te se mi dicessi che ti piaccio. E come sai, e come adesso saprete tutti, anche a me piace l’uccello oltre che la fica.”
“Ah! Da te non me lo sarei mai aspettato!” prorompe Chiara… poi, credendo che la cosa possa risultare offensiva, si affretta a dire: “Cioè non ci sono problemi, ma ti ho sempre visto come uno ‘eterissimo’”.
“Non avevi molti segnali in effetti… non è una cosa che metto sui manifesti. Comunque, Giovi, sapendo questa cosa, sapendo che io non ti giudicherei mai… ti piaccio o no?”
Giovanni s’attarda un poco a rispondere poi, col viso basso: “Sì, mi piaci.”
“E tu Francesca saresti disposta ad accettare, solo per questa sera di gioco, che Giovanni possa giocare con il corpo del tuo nuovo ragazzo?” Ho sentito bene? Siamo già a questo punto? Io sarei il ‘nuovo ragazzo’ di Francesca?
Francesca annuisce. “Sì va bene.” Non riesco a scorgere, nel suo sguardo, le motivazioni del suo assenso. Mi sembrano motivazioni molto profonde.
“Bene, allora ci siamo. Se dovessero esserci dei momenti in cui, per necessità di gioco, fare qualche piccola violazione al vostro patto, lo vedremo insieme e decideremo cosa fare per evitare che qualcuno rimanga deluso.”
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