Le selezioni per "Star +": solo le vere troie ce la fanno
di
hermann ux
genere
orge
Quella trasmissione TV era una vera droga. Fabiana non se ne era persa una puntata perché chi non segue “Star +” è uno sfigato. Il talent, riservato alle ragazze tra i diciotto e i 25 anni, nelle tre edizioni fino ad allora fatte aveva visto le vincitrici diventare delle superstar della musica e dei social, capaci di riempire i Palazzetti dello Sport di tutta Italia e con milioni di follower. Finita la puntata, come da rito ogni mercoledì sera (giorno in cui andava in onda “Star+” sulla piattaforma streaming “On air”), Fabiana messaggiava su whatsapp con le sue amiche Monica e Barbara. “Ehi avete visto che roba?” lanciò il messaggio Fabiana. Quella sera c’era da discutere la performance di una ventenne romana, Nicoletta, che era tra le favorite per la vittoria finale. Il sogno segreto delle tre amiche era di partecipare alla prossima edizione di “Star+” e per questo da mesi bombardavano la mail della produzione senza ottenere risposta. Decise a tutto pur di riuscire a partecipare, Fabiana, Monica e Barbara decisero allora di andare sul posto di persona. Gli studi televisivi di “Star +” erano nell’estrema periferia della metropoli. Arrivate sul posto lasciarono la macchina praticamente in mezzo a una strada e si precipitarono a cercare una porta da cui riuscire ad entrare. Dopo venti minuti di perlustrazione videro sbucare da un cancelletto laterale un uomo con i capelli rasati a zero e una maglietta nera che gli metteva in risalto una muscolatura degna di un wrestler. “Ehi voi tre che cazzo volete?” le apostrofò. Fabiana si fece avanti con spavalderia e rispose: “Siamo le prossime concorrenti di Star +. Dobbiamo parlare con chi ci farà esibire in trasmissione”. L’uomo sogghignò sotto i baffi scuotendo la testa. “Eccone altre tre” disse guardando con malcelato disprezzo le tre giovani diciottenni. “Venite con me, belle” fece cenno di seguirlo. Entrando negli studi le ragazze si presero per mano, semiparalizzate per l’emozione. Attraversarono un lungo corridoio buio al fondo del quale una luce al neon illuminava una porta con il cartello “SOLO AUTORIZZATI”. L’uomo bussò con decisione. Dopo un paio di minuti dall’interno giunse una voce: “Avanti!”. L’uomo spalancò la porta e spinse dentro le tre ragazze dicendo a chi si trovava all’interno: “Ti ho portato altre tre gallinelle da spennare” e ridendo se ne andò. Fabiana, Monica e Barbara sospirarono cercando di superare l’ansia e si fecero avanti avvicinandosi ad un uomo di mezz’età non molto alto e con un’ampia stempiatura. “E così siete qui per la prossima edizione di Star +, giusto?” sorrise squadrando le ragazze una ad una dalla testa ai piedi. “Certo. E siamo qui per guadagnarci la vittoria!” fece spavaldamente Fabiana. “Mi chiamo Oscar e sono il produttore di Star +. Decido io chi entra e chi no” chiarì l’uomo con uno sguardo da predatore. “Prima di tutto dovete dimostrarmi quanto siete determinate ad arrivare al successo” scandì Oscar avvicinandosi a Monica e mettendole una mano sulla spalla. “Siete disposte a tutto?” domandò loro a bruciapelo. “Ovviamente sì” annuì Fabiana per tutte e tre. Oscar le fece un ghigno e disse: “Bene, allora spogliatevi”. Prese alla sprovvista le ragazze indietreggiarono verso la porta. “Se non siete disposte a tutto potete andare. Sapete, ci sono milioni di ragazze come voi che fanno molto meno le schizzinose”. Barbara si passò nervosamente una mano tra i capelli e poi, lanciata un’occhiata d’intesa alle amiche, iniziò a sbottonarsi la camicetta, subito seguita da Fabiana e Monica. Le tre si trovarono in reggiseno davanti al produttore che non esitò a dare loro nuovi ordini: “Non avete capito, vi voglio tutte e tre nude con tette, figa e culetto al vento. Sennò niente Star +”. A quell’ordine le tre diciottenni si spogliarono rapidamente di tutti i vestiti mostrandosi nude all’uomo.
“Inginocchiatevi puttanelle” ordinò ancora lui. Le ragazze obbedirono. Oscar si sbottonò i pantaloni e, estratto il pene dalle mutande, lo porse alle ragazze. “Avanti spompinatemi troie” ruggì con voce animalesca. “Tu imbocca il cazzo e tu le palle” fece rivolto a Fabiana e Monica. Le ragazze si prodigarono in un pompino profondo con lunghe leccate all’asta dura e affondi fino ai coglioni. “Così, brave il cazzo va preso tutto in gola. Voi donne siete fatte solo per darci i vostri buchi e farci divertire” disse il produttore visibilmente soddisfatto. Fissò per un istante Barbara che ancora non aveva partecipato al rapporto sessuale e gelido la congedò: “Puoi andare affanculo”.
In lacrime Barbara si alzò, si rivestì in tutta fretta e lasciò la stanza. Oscar intanto fece una telefonata mentre Fabiana e Monica continuavano a succhiargli il cazzo con grande impegno. “Martin chiama gli altri e raggiungetemi nel mio ufficio. Ho due nuove troiette da sfondare”. Le ragazze capirono che avrebbero dovuto soddisfare molti uomini contemporaneamente. Dopo pochi minuti la porta si aprì ed entrarono nella stanza sette uomini di colore senza pantaloni né mutande. Fabiana fissò incredula quegli enormi cazzi svettanti. “Hey, hai visto che nerchie?” rise guardando l’amica. Lei annuì con uno sguardo un po’ spaventato. “Vieni qui pompinara, lavorami il cazzo” tirò Monica per i capelli uno degli uomini di colore. Iniziò una vera e propria orgia con le due ragazze al centro che venivano tirate di qua e di là per i capelli e ricevevano cazzi in bocca, anche due alla volta. Fabiana, che era decisa a vincere la sfida con l’amica esclamò “Dai sfondatemi sono la più troia! Voglio tutti i vostri cazzi per me!”. E si avventò su due uccelli neri contemporaneamente dando una gomitata per allontanare l’amica. I neri si contesero le due ragazze sottoponendole a doppie penetrazioni violente. Monica, che prima di quel momento non lo aveva mai preso in culo, iniziò ad urlare. “Sì urla vacca da monta!” disse il nero che era dietro di lei allargandole i glutei con le mani e penetrandola nell’ano fino ai testicoli con un colpo deciso. “Tutto in culo così!” disse l’uomo iniziando a pomparla selvaggiamente. Anche Fabiana fu montata e pretese di prendere quattro cazzi per volta, due in figa e due in culo. “Puttane, come tutte le donne siete solo delle puttane!” esclamò il produttore strusciando il suo pene sul viso delle due ragazze ed esplodendo in una copiosa sborrata sui loro visi e sui loro capelli. Con lo sperma che le colava dalla fronte negli occhi Fabiana disse: “Ho vinto io?”.
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“Inginocchiatevi puttanelle” ordinò ancora lui. Le ragazze obbedirono. Oscar si sbottonò i pantaloni e, estratto il pene dalle mutande, lo porse alle ragazze. “Avanti spompinatemi troie” ruggì con voce animalesca. “Tu imbocca il cazzo e tu le palle” fece rivolto a Fabiana e Monica. Le ragazze si prodigarono in un pompino profondo con lunghe leccate all’asta dura e affondi fino ai coglioni. “Così, brave il cazzo va preso tutto in gola. Voi donne siete fatte solo per darci i vostri buchi e farci divertire” disse il produttore visibilmente soddisfatto. Fissò per un istante Barbara che ancora non aveva partecipato al rapporto sessuale e gelido la congedò: “Puoi andare affanculo”.
In lacrime Barbara si alzò, si rivestì in tutta fretta e lasciò la stanza. Oscar intanto fece una telefonata mentre Fabiana e Monica continuavano a succhiargli il cazzo con grande impegno. “Martin chiama gli altri e raggiungetemi nel mio ufficio. Ho due nuove troiette da sfondare”. Le ragazze capirono che avrebbero dovuto soddisfare molti uomini contemporaneamente. Dopo pochi minuti la porta si aprì ed entrarono nella stanza sette uomini di colore senza pantaloni né mutande. Fabiana fissò incredula quegli enormi cazzi svettanti. “Hey, hai visto che nerchie?” rise guardando l’amica. Lei annuì con uno sguardo un po’ spaventato. “Vieni qui pompinara, lavorami il cazzo” tirò Monica per i capelli uno degli uomini di colore. Iniziò una vera e propria orgia con le due ragazze al centro che venivano tirate di qua e di là per i capelli e ricevevano cazzi in bocca, anche due alla volta. Fabiana, che era decisa a vincere la sfida con l’amica esclamò “Dai sfondatemi sono la più troia! Voglio tutti i vostri cazzi per me!”. E si avventò su due uccelli neri contemporaneamente dando una gomitata per allontanare l’amica. I neri si contesero le due ragazze sottoponendole a doppie penetrazioni violente. Monica, che prima di quel momento non lo aveva mai preso in culo, iniziò ad urlare. “Sì urla vacca da monta!” disse il nero che era dietro di lei allargandole i glutei con le mani e penetrandola nell’ano fino ai testicoli con un colpo deciso. “Tutto in culo così!” disse l’uomo iniziando a pomparla selvaggiamente. Anche Fabiana fu montata e pretese di prendere quattro cazzi per volta, due in figa e due in culo. “Puttane, come tutte le donne siete solo delle puttane!” esclamò il produttore strusciando il suo pene sul viso delle due ragazze ed esplodendo in una copiosa sborrata sui loro visi e sui loro capelli. Con lo sperma che le colava dalla fronte negli occhi Fabiana disse: “Ho vinto io?”.
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