La trombamica clandestina
di
il tiralatte
genere
tradimenti
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale
Anche se si era sposata giovanissima con l’intento di crearsi una tribù di figli, o almeno una squadra di calcio Eva stava cominciando a sentirsi vecchia
Anche se Gioele, suo marito, di solo un anno più vecchio di lei si era dato immediatamente molto da fare, figli non ne arrivavano e la cosa la preoccupava moltissimo
Tra donne è normale affrontare certi argomenti: si fanno le false pudiche ma ci si racconta tutto. I poveri maschi non avevano scampo, finivano regolarmente con tutti gli abiti tagliati e ritagliati su misura da quel branco di pettegole.
Fu però una di loro ad avere l’idea giusta:” Perché non ti fai un esame della fertilità? Magari hai un problemino facilmente risolvibile. Una curetta … e puoi cominciare a sfornare eredi uno dopo l’altro” e sorrideva “ E poi non ti costerebbe nulla, la mutua li passa gratis questi esami”
L’idea era senz’altro sensata.
Eva non avrebbe però voluto che suo marito, già pieno di preoccupazioni, aggiungesse anche questa riguardante lei alle tante che lo tormentavano.
Si recò dal medico della mutua che le fece l’impegnativa e che lasciò diffidandolo dal far conoscere al marito la sua richiesta e quello, sorridendo, la tranquillizzò “Il medico è come il prete: Stai tranquilla non parlerò a nessuno della tua richiesta”
Agendo come se fosse una ladra, dopo pochi giorni, Eva, di nascosto dal marito, si recò quindi nello studio di un famoso ginecologo che le fece tutte le visite e preparò tutti i campioni necessari, dandole poi appuntamento per la settimana successiva
Quando tornò il responso fu totalmente tranquillizzante per lei
“Signora” le disse il ginecologo “Lei ha un indice di fertilità altissimo, prossimo al 100%. Quindi può stare assolutamente tranquilla, prima o poi incinta ci resta”
“Ma dottore, siamo giovani ma siamo ormai sposati da 7 anni. Qualche cosa deve esserci, non ho mai avuto neppure una falsa gravidanza”
“La falsa gravidanza la dimentichi “ rise il dottore “appunto che è falsa non conta niente: è inesistente e dipenderebbe solo dal suo cervello. Sa di cosa potrebbe trattarsi? Di suo marito”
“Gioele? Ma se è un omone grande e grosso in grado di abbattere un toro imbizzarrito a mani nude!”
“Non vuole dire signora, i genitali sono indipendenti dalla costituzione fisica. Mi porti un campione dello sperma di suo marito e provvederò io stesso a farlo analizzare”
“Vede dottore? Io non vorrei coinvolgerlo- Ha già molte preoccupazioni sue e non voglio aggiungere anche questa. Come faccio a domandargli un campione?”
Nuovamente il dottore scoppiò a ridere “Signora, dimentica dove si trova? Io sono un ginecologo e mi occupo di quel bellissimo contenitore naturale di cui la natura ha fornito ogni donna. Lei faccia l’amore facendo si che suo marito si scarichi dentro di lei, poi corra da me. Provvederò io a prelevare i campioni necessari. Alla disperata resterà incinta che è esattamente quanto desidera, non trova?”
“Devo però avvertirla che questo secondo esame sarà a pagamento, a suo totale carico. La sua voglia di segretezza le preclude una impegnativa della mutua” concluse
Detto fatto. Due giorni dopo era nuovamente nello studio del ginecologo . Per sicurezza aveva costretto Gioele ad una doppietta prima di lasciarlo uscire per il lavoro.
Non appena aveva visto che lui aveva voltato l’angolo si era vestita ed era corsa nello studio del medico sperando di avere abbastanza seme in corpo per effettuare l’esame.
Il medico l’accolse con la consueta gentilezza. La fece accomodare, prelevò un po’ del riconoscibilissimo seme presente e nuovamente le diede appuntamento perla settimana successiva
Finalmente giunse il giorno del giudizio. Tremante Eva si presentò al cospetto del luminare
“Mi spiace signora” esordì lui “ma stavolta le notizie non sono buone. Il seme di suo marito è quasi privo di spermatozoi. Quei pochi presenti sono pigri, non si agitano abbastanza. In queste condizioni la possibilità che lei resti incinta di quest’uomo è quasi inesistente” e la congedò
Delusissima Eva tornò a casa, e nuovamente fu muso triste, e nuovamente fu bar e nuovamente fu confidarsi colle amiche del cuore.
Ed ancora una volta, da quel concilio di pettegole,venne una possibile soluzione
“Sai Eva? Ho sentito di un ometto che potrebbe rappresentare la soluzione al tuo problema” disse una di loro “sembra che la sua sborra possa agire che so: di rinforzo, di stimolo agli spermatozoi avversari. Forse li intimidisce e loro diventano più attivi. Potresti rintracciarlo e parlarci: non ti costerebbe nulla”
“Parlare non costa, convengo” rispose Eva “Ma parlare con chi? Chi lo conosce, chi sa chi è e dove abita?”
La questione posta da Eva aveva senso ed aveva messo tutte la amiche col culo per terra.
Ora la chiacchiera si trasformava in una questione di orgoglio e tutto il gruppo si impegnò, da quel momento , nella ricerca
Non ci volle molto: troppe erano le chiacchierone interessate. In capo a pochi giorni una di loro raggiunse le altre con un indirizzo
“Ce l’ho, ce l’ho! Gridava trionfante sventolando un biglietto di carta, Si chiama Adamo e, tutto sommato, non abita neppure troppo lontano da qui: non più di 20 minuti di macchina”
La speranza tornava. Eva prese il biglietto come se fosse una reliquia e lo strinse forte al petto, poi si organizzò per raggiungere quell’uomo misterioso
Facile trovare un numero di telefono ed altrettanto facile fissare un appuntamento anche se l’uomo pareva recalcitrante
Il giorno dell’appuntamento Eva si preparò con molto anticipo. Il cuore le batteva all’impazzata nel petto. Nel suo cuore sentiva che la possibilità di restare incinta era finalmente li, a portata di mano
Scese trepidante dalla sua vettura ed al momento stabilito premette il campanello
“Il sig Adamo?” domandò Eva all’ometto di mezz’età che si era presentato alla porta
L’uomo annuì “Lei sarebbe quella che mi ha chiesto appuntamento? Scusi ma chi è?”
“Ho qualche problema delicato” rispose Eva,”Scusi non potremmo trattarlo in un posto un po’ più riservato della pubblica via?”
“Naturalmente si” ribatté l’uomo “Mi scusi, si accomodi” scostandosi dalla porta, “Posso offrirle qualche cosa? Un caffè?”
Si accomodarono in soggiorno e finalmente Eva potè esporre il suo problema
“Le domando scusa sig Adamo ma mi hanno fatto il suo nome. Vede io desidero restare gravida, da mio marito non fraintenda, ma lui è quasi sterile. Tuttavia mi hanno riferito che lei è in possesso di un metodo o non so cos’altro in grado di superare l’ostacolo”
“Ah, si tratta di questo?” proruppe Adamo “Si è successo un paio di volte in gioventù
Due mie amiche sterili hanno concepito e dato ai loro mariti i desiderati eredi, ma poi mi sono accorto di quanto pesi l’ingratitudine umana
Le amiche mi hanno voltato le spalle e, per un certo periodo, ho pure dovuto nascondermi dai loro mariti che me l’avevano giurata
Mi spiace.
Donne volete rimanere incinte?
Rivolgetevi ad un montone fertile, io non voglio più entrarci: ho già dato!”
Ciò detto si alzò facendo intendere che il colloquio era finito ma Eva non era disposta ad arrendersi senza combattere
“Sig Adamo comprendo la sua amarezza, ma non tutti gli uomini sono uguali. Io non sarei irriconoscente, troppo desidero questa gravidanza”
“Cara signora” rispose lui “Ha almeno un’idea di quanto mi sta chiedendo?”
“Solo approssimativa “ rispose lei, mi hanno parlato di sborra rinforzante o rivitalizzante, qualcosa di simile, ma nessuno ha saputo dirmi di più”
“Le hanno riferito abbastanza bene” Affermò Adamo “ In effetti la mia prostata sembra produca una sostanza speciale che ha la proprietà di rivitalizzare gli spermatozoi pigri. Questi, venendone a contatto hanno come una scossa che li spinge ad allontanarsi e, non trovandosi in un deserto ma in un apparato genitale femminile, finiscono per trovarsi nelle tube, pronti per fecondare l’ovulo.”
“Ma sarebbe fantastico “ lo interruppe Eva “per me sarebbe perfetto”
“Piano signora “ la calmò Adamo “ Innanzitutto devo ricordarle che il mio liquido seminale esce dal mio pene, non da altre parti per cui il coito sarebbe l’unico mezzo di somministrazione.
In secondo luogo, anche il mio liquido seminale ha i suoi spermatozoi e questi, una volta immessi in un organismo femminile, si comportano esattamente come si comportano tutti gli spermatozoi: cercano di raggiungere le tube e da li l’ovulo. Nessuno può garantire che il vincitore della corsa sarebbe lo spermatozoo di suo marito.
Infine il terzo e non meno importante argomento: io non sono un prostituto, Non mi vendo ne per danaro ne per altro: NON MI VENDO PROPRIO capisce?”
“La comprendo sig Adamo. Lei mi ha dipinto un quadro preciso della soluzione ma, non si offenda, mi permetta di insistere. Lei è in possesso di un dono stupendo, meraviglioso ed è peccato mortale non usarlo per alleviare il tormento di molte coppie.
Vediamo: lei dice che il coito sarebbe l’unico mezzo di somministrazione? Credo si possa parlare in questo caso di coito terapeutico. Nessun marito semisterile che volesse diventare padre potrebbe ragionevolmente opporvisi anzi, dopo potrebbe solo ringraziare.
I suoi spermatozoi sono un po’ monelli. Questo potrebbe essere un problema ma sarebbe tollerabile. La casualità fa parte di molte cose nella vita e magari, una donna come me, piuttosto che non avere speranze potrebbe accontentarsi di un 50% di possibilità, sempre infinitamente meglio di zero non crede?
Resta l’ultima sua obiezione: ma io non le ho offerto soldi. Mi guardi sono tanto brutta? Molti ragazzi farebbero carte false pur di venire a letto con me”
“Non lo metto in dubbio signora, lei è proprio una gran bella donna, ma io non sono un libidinoso” Rispose Adamo “ Alla mia età potrei copulare solo con un’amante fissa o con una trombamica.
Meglio la seconda della prima: un’amante può decidere di lasciarti mentre la trombamica è per sempre”
“Vogliamo essere amici Adamo?” Proruppe Eva.
Era proprio disposta a tutto era evidente “Ci siamo conosciuti solo stamane ma tu sei un uomo accattivante: mi piace stare con te”
Adamo non era stupido , era più vecchio di lei e capì immediatamente il senso di quella manovra
“Così vorresti diventare la mia trombamica? Tutto all’improvviso? E che garanzie mi daresti che non mi butterai via come un calzino rotto quando mi avrai utilizzato e sfruttato?”
“Si Adamo” confessò cogli occhi bassi “è vero e sono disposta a tutto pur di raggiungere il mio scopo, ma voglio assolutamente la gravidanza, perdonami.”
Lo guardò: in qualche modo poteva sembrare suo marito un po’ più piccolo e un po’ invecchiato
“Ti propongo un patto. Ora tu mi accetterai come trombamica e mi domanderai di darti un figlio. Compito mio sarebbe quello di esaudire il tuo desiderio, vero?
Una volta sgravata io presenterò tuo figlio come mio e di Giosuè: in questo modo mi metterò nelle tue mani. Tu potresti facilmente dimostrare il mio tradimento coniugale e non potrò più abbandonarti a meno che anche tu lo voglia.
Poi io ti domanderò di usare il tuo seme per rinforzare quello di Giosuè ed accetterò i rischi della lotteria ben sapendo che comunque avrei già avuto un figlio da te e quindi anche il secondo sarebbe tollerabile.
Tutti avremo avuto quello che desideriamo e tu avresti la tua trombamica, non ti prostituiresti a nessuno: eserciteresti solo dei diritti su una donna decisa ad un impegno superiore a quello di una moglie.
Nessuno sarà mai obbligato a sapere della nostra collaborazione, il nostro sarà un rapporto clandestino ma ferreo, Che ne dici?”
“Verresti da me a farti scopare almeno 3 volte la settimana?”
Eva annuì con entusiasmo
“Sappi che a me piace essere ringraziato,sia quando ti penetro che quando scarico in te il mio piacere. Il letto è in quella camera” rispose Adamo “Vacci e comincia a spogliarti trombamica mia”
Fine
Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri,indispensabili per migliorarsi-
Anche se si era sposata giovanissima con l’intento di crearsi una tribù di figli, o almeno una squadra di calcio Eva stava cominciando a sentirsi vecchia
Anche se Gioele, suo marito, di solo un anno più vecchio di lei si era dato immediatamente molto da fare, figli non ne arrivavano e la cosa la preoccupava moltissimo
Tra donne è normale affrontare certi argomenti: si fanno le false pudiche ma ci si racconta tutto. I poveri maschi non avevano scampo, finivano regolarmente con tutti gli abiti tagliati e ritagliati su misura da quel branco di pettegole.
Fu però una di loro ad avere l’idea giusta:” Perché non ti fai un esame della fertilità? Magari hai un problemino facilmente risolvibile. Una curetta … e puoi cominciare a sfornare eredi uno dopo l’altro” e sorrideva “ E poi non ti costerebbe nulla, la mutua li passa gratis questi esami”
L’idea era senz’altro sensata.
Eva non avrebbe però voluto che suo marito, già pieno di preoccupazioni, aggiungesse anche questa riguardante lei alle tante che lo tormentavano.
Si recò dal medico della mutua che le fece l’impegnativa e che lasciò diffidandolo dal far conoscere al marito la sua richiesta e quello, sorridendo, la tranquillizzò “Il medico è come il prete: Stai tranquilla non parlerò a nessuno della tua richiesta”
Agendo come se fosse una ladra, dopo pochi giorni, Eva, di nascosto dal marito, si recò quindi nello studio di un famoso ginecologo che le fece tutte le visite e preparò tutti i campioni necessari, dandole poi appuntamento per la settimana successiva
Quando tornò il responso fu totalmente tranquillizzante per lei
“Signora” le disse il ginecologo “Lei ha un indice di fertilità altissimo, prossimo al 100%. Quindi può stare assolutamente tranquilla, prima o poi incinta ci resta”
“Ma dottore, siamo giovani ma siamo ormai sposati da 7 anni. Qualche cosa deve esserci, non ho mai avuto neppure una falsa gravidanza”
“La falsa gravidanza la dimentichi “ rise il dottore “appunto che è falsa non conta niente: è inesistente e dipenderebbe solo dal suo cervello. Sa di cosa potrebbe trattarsi? Di suo marito”
“Gioele? Ma se è un omone grande e grosso in grado di abbattere un toro imbizzarrito a mani nude!”
“Non vuole dire signora, i genitali sono indipendenti dalla costituzione fisica. Mi porti un campione dello sperma di suo marito e provvederò io stesso a farlo analizzare”
“Vede dottore? Io non vorrei coinvolgerlo- Ha già molte preoccupazioni sue e non voglio aggiungere anche questa. Come faccio a domandargli un campione?”
Nuovamente il dottore scoppiò a ridere “Signora, dimentica dove si trova? Io sono un ginecologo e mi occupo di quel bellissimo contenitore naturale di cui la natura ha fornito ogni donna. Lei faccia l’amore facendo si che suo marito si scarichi dentro di lei, poi corra da me. Provvederò io a prelevare i campioni necessari. Alla disperata resterà incinta che è esattamente quanto desidera, non trova?”
“Devo però avvertirla che questo secondo esame sarà a pagamento, a suo totale carico. La sua voglia di segretezza le preclude una impegnativa della mutua” concluse
Detto fatto. Due giorni dopo era nuovamente nello studio del ginecologo . Per sicurezza aveva costretto Gioele ad una doppietta prima di lasciarlo uscire per il lavoro.
Non appena aveva visto che lui aveva voltato l’angolo si era vestita ed era corsa nello studio del medico sperando di avere abbastanza seme in corpo per effettuare l’esame.
Il medico l’accolse con la consueta gentilezza. La fece accomodare, prelevò un po’ del riconoscibilissimo seme presente e nuovamente le diede appuntamento perla settimana successiva
Finalmente giunse il giorno del giudizio. Tremante Eva si presentò al cospetto del luminare
“Mi spiace signora” esordì lui “ma stavolta le notizie non sono buone. Il seme di suo marito è quasi privo di spermatozoi. Quei pochi presenti sono pigri, non si agitano abbastanza. In queste condizioni la possibilità che lei resti incinta di quest’uomo è quasi inesistente” e la congedò
Delusissima Eva tornò a casa, e nuovamente fu muso triste, e nuovamente fu bar e nuovamente fu confidarsi colle amiche del cuore.
Ed ancora una volta, da quel concilio di pettegole,venne una possibile soluzione
“Sai Eva? Ho sentito di un ometto che potrebbe rappresentare la soluzione al tuo problema” disse una di loro “sembra che la sua sborra possa agire che so: di rinforzo, di stimolo agli spermatozoi avversari. Forse li intimidisce e loro diventano più attivi. Potresti rintracciarlo e parlarci: non ti costerebbe nulla”
“Parlare non costa, convengo” rispose Eva “Ma parlare con chi? Chi lo conosce, chi sa chi è e dove abita?”
La questione posta da Eva aveva senso ed aveva messo tutte la amiche col culo per terra.
Ora la chiacchiera si trasformava in una questione di orgoglio e tutto il gruppo si impegnò, da quel momento , nella ricerca
Non ci volle molto: troppe erano le chiacchierone interessate. In capo a pochi giorni una di loro raggiunse le altre con un indirizzo
“Ce l’ho, ce l’ho! Gridava trionfante sventolando un biglietto di carta, Si chiama Adamo e, tutto sommato, non abita neppure troppo lontano da qui: non più di 20 minuti di macchina”
La speranza tornava. Eva prese il biglietto come se fosse una reliquia e lo strinse forte al petto, poi si organizzò per raggiungere quell’uomo misterioso
Facile trovare un numero di telefono ed altrettanto facile fissare un appuntamento anche se l’uomo pareva recalcitrante
Il giorno dell’appuntamento Eva si preparò con molto anticipo. Il cuore le batteva all’impazzata nel petto. Nel suo cuore sentiva che la possibilità di restare incinta era finalmente li, a portata di mano
Scese trepidante dalla sua vettura ed al momento stabilito premette il campanello
“Il sig Adamo?” domandò Eva all’ometto di mezz’età che si era presentato alla porta
L’uomo annuì “Lei sarebbe quella che mi ha chiesto appuntamento? Scusi ma chi è?”
“Ho qualche problema delicato” rispose Eva,”Scusi non potremmo trattarlo in un posto un po’ più riservato della pubblica via?”
“Naturalmente si” ribatté l’uomo “Mi scusi, si accomodi” scostandosi dalla porta, “Posso offrirle qualche cosa? Un caffè?”
Si accomodarono in soggiorno e finalmente Eva potè esporre il suo problema
“Le domando scusa sig Adamo ma mi hanno fatto il suo nome. Vede io desidero restare gravida, da mio marito non fraintenda, ma lui è quasi sterile. Tuttavia mi hanno riferito che lei è in possesso di un metodo o non so cos’altro in grado di superare l’ostacolo”
“Ah, si tratta di questo?” proruppe Adamo “Si è successo un paio di volte in gioventù
Due mie amiche sterili hanno concepito e dato ai loro mariti i desiderati eredi, ma poi mi sono accorto di quanto pesi l’ingratitudine umana
Le amiche mi hanno voltato le spalle e, per un certo periodo, ho pure dovuto nascondermi dai loro mariti che me l’avevano giurata
Mi spiace.
Donne volete rimanere incinte?
Rivolgetevi ad un montone fertile, io non voglio più entrarci: ho già dato!”
Ciò detto si alzò facendo intendere che il colloquio era finito ma Eva non era disposta ad arrendersi senza combattere
“Sig Adamo comprendo la sua amarezza, ma non tutti gli uomini sono uguali. Io non sarei irriconoscente, troppo desidero questa gravidanza”
“Cara signora” rispose lui “Ha almeno un’idea di quanto mi sta chiedendo?”
“Solo approssimativa “ rispose lei, mi hanno parlato di sborra rinforzante o rivitalizzante, qualcosa di simile, ma nessuno ha saputo dirmi di più”
“Le hanno riferito abbastanza bene” Affermò Adamo “ In effetti la mia prostata sembra produca una sostanza speciale che ha la proprietà di rivitalizzare gli spermatozoi pigri. Questi, venendone a contatto hanno come una scossa che li spinge ad allontanarsi e, non trovandosi in un deserto ma in un apparato genitale femminile, finiscono per trovarsi nelle tube, pronti per fecondare l’ovulo.”
“Ma sarebbe fantastico “ lo interruppe Eva “per me sarebbe perfetto”
“Piano signora “ la calmò Adamo “ Innanzitutto devo ricordarle che il mio liquido seminale esce dal mio pene, non da altre parti per cui il coito sarebbe l’unico mezzo di somministrazione.
In secondo luogo, anche il mio liquido seminale ha i suoi spermatozoi e questi, una volta immessi in un organismo femminile, si comportano esattamente come si comportano tutti gli spermatozoi: cercano di raggiungere le tube e da li l’ovulo. Nessuno può garantire che il vincitore della corsa sarebbe lo spermatozoo di suo marito.
Infine il terzo e non meno importante argomento: io non sono un prostituto, Non mi vendo ne per danaro ne per altro: NON MI VENDO PROPRIO capisce?”
“La comprendo sig Adamo. Lei mi ha dipinto un quadro preciso della soluzione ma, non si offenda, mi permetta di insistere. Lei è in possesso di un dono stupendo, meraviglioso ed è peccato mortale non usarlo per alleviare il tormento di molte coppie.
Vediamo: lei dice che il coito sarebbe l’unico mezzo di somministrazione? Credo si possa parlare in questo caso di coito terapeutico. Nessun marito semisterile che volesse diventare padre potrebbe ragionevolmente opporvisi anzi, dopo potrebbe solo ringraziare.
I suoi spermatozoi sono un po’ monelli. Questo potrebbe essere un problema ma sarebbe tollerabile. La casualità fa parte di molte cose nella vita e magari, una donna come me, piuttosto che non avere speranze potrebbe accontentarsi di un 50% di possibilità, sempre infinitamente meglio di zero non crede?
Resta l’ultima sua obiezione: ma io non le ho offerto soldi. Mi guardi sono tanto brutta? Molti ragazzi farebbero carte false pur di venire a letto con me”
“Non lo metto in dubbio signora, lei è proprio una gran bella donna, ma io non sono un libidinoso” Rispose Adamo “ Alla mia età potrei copulare solo con un’amante fissa o con una trombamica.
Meglio la seconda della prima: un’amante può decidere di lasciarti mentre la trombamica è per sempre”
“Vogliamo essere amici Adamo?” Proruppe Eva.
Era proprio disposta a tutto era evidente “Ci siamo conosciuti solo stamane ma tu sei un uomo accattivante: mi piace stare con te”
Adamo non era stupido , era più vecchio di lei e capì immediatamente il senso di quella manovra
“Così vorresti diventare la mia trombamica? Tutto all’improvviso? E che garanzie mi daresti che non mi butterai via come un calzino rotto quando mi avrai utilizzato e sfruttato?”
“Si Adamo” confessò cogli occhi bassi “è vero e sono disposta a tutto pur di raggiungere il mio scopo, ma voglio assolutamente la gravidanza, perdonami.”
Lo guardò: in qualche modo poteva sembrare suo marito un po’ più piccolo e un po’ invecchiato
“Ti propongo un patto. Ora tu mi accetterai come trombamica e mi domanderai di darti un figlio. Compito mio sarebbe quello di esaudire il tuo desiderio, vero?
Una volta sgravata io presenterò tuo figlio come mio e di Giosuè: in questo modo mi metterò nelle tue mani. Tu potresti facilmente dimostrare il mio tradimento coniugale e non potrò più abbandonarti a meno che anche tu lo voglia.
Poi io ti domanderò di usare il tuo seme per rinforzare quello di Giosuè ed accetterò i rischi della lotteria ben sapendo che comunque avrei già avuto un figlio da te e quindi anche il secondo sarebbe tollerabile.
Tutti avremo avuto quello che desideriamo e tu avresti la tua trombamica, non ti prostituiresti a nessuno: eserciteresti solo dei diritti su una donna decisa ad un impegno superiore a quello di una moglie.
Nessuno sarà mai obbligato a sapere della nostra collaborazione, il nostro sarà un rapporto clandestino ma ferreo, Che ne dici?”
“Verresti da me a farti scopare almeno 3 volte la settimana?”
Eva annuì con entusiasmo
“Sappi che a me piace essere ringraziato,sia quando ti penetro che quando scarico in te il mio piacere. Il letto è in quella camera” rispose Adamo “Vacci e comincia a spogliarti trombamica mia”
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