La nave scuola
di
il tiralatte
genere
etero
Anche qui ricordo che TUTTI i miei racconti sono esclusivamente frutto della mia fantasia-
Questa però qualche cosa di vero ce l’ha. Ho saputo di un lui veramente imbranato con una lei molto esperta e che voleva rifiutarsi di fare da nave scuola al marito. Come poi siano finiti nella realtà lo ignoro. Di certo, non conoscendoli personalmente, ho dovuto inventarmi 2 personaggi che, dovessero corrispondere ai veri in qualche modo, SONO PURAMENTE CASUALI.
Fin dall’età di 18 anni ero stata parecchio birichina.
I miei genitori non ne volevano sapere di miei eventuali amori giovanili
-Troppo giovane Frida.
Dicevano ed io, per accontentarli, ho saltato il fosso passando dagli amori giovanili a quelli maturi-
Non mi ricordo di quanti giorni avessi passato i 18 anni quando immolai la mia verginità sull’altare di *****. Un ragazzotto più o meno della mia età che, dopo avermi scopato si accorse di avere l’uccello sporco di sangue.
Dapprima si toccò il pene per accertarsi di non essere stato ferito (ma la figa non ha denti), poi si accorse che il sangue era uscito dalla mia vagina:-Ti sei fatta male? Pos so fa re qual che co sa?
Balbettò. Quindi, con tutta tranquillità svenne ed io mi trovai col problema di far rinvenire e sostenere uno che era il doppio di me
Questo è stato il mio primo approccio con l’altro sesso ma lo gradii molto ugualmente.
Fino all’età di 22 anni ho pensato solo a divertirmi, con gran cruccio dei miei genitori. Volete sapere quanti amanti ho collezionato? Bella domanda, anch’io magari vorrei conoscerne la risposta: comunque erano parecchi. Svariavo dai miei coetanei agli uomini un po’ maturi. Mi ricordo di aver collezionato un maestro, un idraulico, un piccolo industriale e persino un prete.
Tutte storie leggere, però. Scopavo e li lasciavo tutti alle mie spalle: il loro compito era quello di darmi piacere ma mai quello di darmi grane.
O Dio: qualche piccola grana l’ho avuta. Un paio di ritardi che mi hanno spaventato un po’ dopo il maestro ed il prete se ricordo bene, ma fortunatamente solo di ritardi si è trattato e non ci sono proprio state altre conseguenze.
Poi ho conosciuto Simone.
Era un bel ragazzo, alto, slanciato, simpatico!
Mentre io ero agnostica lui era molto legato ad Azione Cattolica. Era un vero guerriero della Fede ma a me la cosa non interessava proprio. Pur senza avvicinarmi alla sua sacrosanta religione decisi di mettere la testa a posto, almeno così mi avevano detto i miei.
Tutto quel tourbillon di ragazzi attorno a me svanì all’improvviso ed io mi convertii alla monogamia.
Conversione necessaria ma durissima: lui mi baciava sulla fronte o sulla guancia, mi accarezzava castamente i capelli. Il massimo del sesso avveniva quando, cingendomi la vita, inavvertitamente mi sfiorava un seno. In questi casi arrossiva come un peperone ed iniziava a balbettare mentre io lo perdonavo all’istante.
Io bollivo nei miei umori ma, per amor suo e per rispetto delle sue credenze religiose, avevo imparato a trattenermi, ad esaltarmi persino nel praticare quell’ascesi forzata.
Durò meno di un anno poi, avvertendo per tempo i miei istinti prendere il sopravvento, mi imposi a lui.
-Simone, non ne posso più. Ti amo e ti voglio tutto per me. Non so quanto ancora potrò tenere a freno i miei desideri ed i miei appetiti per cui, se non vuoi tramutarti in un cervo, esiste una sola soluzione: sposami e poi potrai pensare tu a calmarmi i bollori.
Lui mi ha profondamente guardato con quei suoi begli occhioni ingenui: -Certo Frida. Anch’io sono assolutamente innamorato di te. Credo tu abbia assolutamente ragione: è giunta l’ora di applicare il precetto di Dio CRESCETE E MOLTIPLICATEVI. Il nostro matrimonio potrà avviare queste azioni benedette.
Inutile descrivere i preparativi delle nozze: basti dire che avvennero due mesi dopo con le benedizioni della Chiesa e delle famiglie
Partimmo per il viaggio di nozze: tutto mi attendevo tranne che lui lo considerasse alla stregua di un ritiro spirituale.
Non sapevo più cosa fare o come comportarmi. In pubblico mi strusciavo su di lui, in privato, mentre era seduto, mi gli sedevo in braccio mettendogli in bocca una mammella. Lui mi baciava il capezzolo dicendomi: -Si, è proprio bello, sono certo che il nostro primogenito lo apprezzerà moltissimo.
Allora gli prendevo la mano portandogliela a contatto della mia patatina bollente (che avevo precedentemente privato della protezione delle mutandine) e gli sussurravo:- Allora dobbiamo farlo questo benedetto primogenito. Che stiamo aspettando?
Mi carezzava l’organo con dolcezza: -Tu vuoi mostrarmi il Paradiso (diceva) Ma io ancora non ne sono degno. Il tuo corpo è un tempio che non va violato senza motivi. Devo purificarmi abbi pazienza!
-Altro che inviolato (avrei voluto rispondergli) Sapessi quanti uccelli ha accolto alla faccia della non violazione
… ma non potevo. In caso contrario avrei violato la sua convinzione sulla santità del mio corpo ed ancora non ero pronta ad infliggergli un colpo simile-
Quando tornammo dal viaggio di nozze non ero vergine solo perché qualcuno mi aveva già deflorata ben prima del matrimonio ma, fosse dipeso da lui, avrei ancora potuto tranquillamente indossare con pieno onore l’abito bianco.
Una volta a casa, veramente, una volta lui tentò una piccola scopata ma, quando ambedue mostrammo i nostri sessi, lui dopo avermi aperte le gambe si limitò ad appoggiare il suo membro, piuttosto molle, sulla mia fessura. Cercai, manualmente, di condurlo ad un sufficiente grado di rigidità ed introdurmelo, ma lui non sapeva ancora come doveva muoversi. Glielo spiegai, lui provò ed un istante dopo si trovava a scopare il materasso fuori dalla mia figa
A questo punto esplosi:-Possibile che tu, neppure parlando coi tuoi amici, abbia mai imparato come si deve fare l’amore? Ora basta: o metti da parte le tue convinzioni religiose e mi accompagni da un sessuologo o ti lascio … e le tue convinzioni me le porto con me.
-Ma sei mia moglie Frida,non puoi lasciarmi il matrimonio è un sacramento indissolubile. (Protestò)-
Per risposta inarcai un sopracciglio. Lui capì ed immediatamente cedette. Il giorno dopo avremmo cercato qualcuno in grado di aiutarci
Impiegammo qualche cosa più di un giorno per trovare la persona adatta, ma alla fini riuscimmo a fissare un appuntamento col prof. dott. Laureato con bacio accademico **** che ci ricevette nel suo studio.
Il prof etc era un ometto anziano ed azzimato con un perenne sorriso incollato alle labbra.
Toccò naturalmente a me spiegare tutte le difficoltà e tutti i timori di mio marito e lui mi ascoltò pazientemente.
Poi si rivolse a Simone: -E lei cos’ha da dirmi?
Non fu una risposta lunga, attraverso la scrivania e sottovoce nella speranza che io non sentissi gli rispose: -Io non sono capace, sono tutte cose che non ho mai fatto!
Il luminare, avuta quella risposta ci pensò un po’ su ed alla fine giunse ad una decisione: -Allora signori, credo di potervi aiutare ma, debbo avvertirla signora, se seguirà i miei consigli, alla fine si ritroverà incinta.
:- Questo mi sembra il massimo desiderio di mio marito, vero Simone?
Lo guardai ed egli accennò un si colla testa
Riprese il luminare: -Devo avvertire, signore, che la cosa potrebbe risultare molto dolorosa, specialmente in campo psichico. È proprio sicuro di voler affrontare la prova?
Finalmente mio marito ritrovò in pieno la voce:-Io amo moltissimo mia moglie, professore. Mi rendo conto delle mie mancanze e sono disposto a tutto pur di porre loro rimedio.
Il prof mi si avvicinò. Prese il bottone superiore della mia camicetta cominciando a slacciarlo:-Come prima cosa devo scopare sua moglie, subito e qui davanti a lei.
Lo provocò il prof.
-Se questo è necessario per guarirmi da questa mia timidezza eccessiva, faccia pure professore. Dove devo mettermi?
Il professore si mise a ridere: -Tranquillo, sono troppo vecchio per queste cose, ma quello che ho detto è una parte della sua cura anche se non usando un vecchietto arrapato. Tuttavia se lei è disposto ad accettare una cosa simile la speranza di guarigione è legittima.
Poi mi si rivolse: -Signora, quanto ama suo marito?
-Moltissimo (risposi) Ho avuto molti amanti in gioventù, ma per lui li ho abbandonati tutti. (e guardai Simone che aveva certo sentito) Perdonami di non avertelo detto prima caro ma avevo terrore del tuo giudizio.
Simone, comprensivo, mi prese una mano e me la strinse
Il gesto non sfuggì al professore che riprese:
-Lei signora deve adattarsi a fare da nave scuola a suo marito, ma non può farlo solo a parole. È necessaria l’azione ed è indispensabile che una certa sofferenza psicologica raggiunga suo marito. Per far questo è assolutamente indispensabile che lei si scelga un amante provvisorio da cui suo marito possa copiare i comportamenti.
-Ma dottore (protestai) ormai sono completamente uscita dal giro. Anche volessi scegliere uno dei miei vecchi amici, oramai si sarà fatto il suo giro personale, magari la sua famiglia. Non posso più importunarli domandando loro se possono scoparmi.
-Questo è un problema risolubile signora, basterà posporre di un mesetto l’inizio della cura. In questo mese lei potrà scegliersi un amante adatto, ma devo chiederle di scegliere oculatamente: l’amante provvisorio deve soddisfarla integralmente ed essere disposto a fungere da maestro per suo marito. Dovrà essere uno ed uno solo Il vostro matrimonio potrebbe entrare in crisi in caso contrario. Un amante, terapeutico, sarebbe assorbibile anche se non facilmente, due sarebbero uno di troppo ed il matrimonio scoppierebbe Lei cosa ne pensa sig Simone?
-Penso che se proprio la ricerca di un amante è indispensabile potrei cedere la nostra camera da letto perché lei possa sceglierlo con calma in un ambiente a lei ben noto. Lo ho detto e lo ripeto sono disposto a tutto pur di trattenere Frida al mio fianco. Io potrei dormire per un mese nella camera dei bambini, tanto abbiamo la camera ma non i bambini così da poterle concedere quella riservatezza e quella tranquillità che ni sembra di capire, per lei sono necessarie.
-Questa sua disponibilità le fa onore sig Simone. Allora adesso poniamo conto che sua moglie si sia scelta un amante provvisorio. Non appena lei avrà terminato il suo ciclo mensile la cura potrà cominciare. Dovrete acquistare 30 preservativi e sua moglie dovrà scopare quotidianamente sempre con l’amante per primo e con lei subito dopo.
-Prima di cominciare le applicherà un preservativo, a lei soltanto, che lei dovrà usare quando sarà il suo turno nella copula, mentre l’amante scoperà a pelle ed il rapporto dovrà assolutamente essere completo con tanto di eiaculazione interna finale.
-Guardi bene ed attentamente come si muove il suo rivale e non esiti a fare domande a lui o a sua moglie, su qualsiasi argomento. Lei ha 5 o 6 giorni al massimo per copiare completamente il suo maestro, convincere sua moglie di essere “normalizzato” e ad applicare all’amante il preservativo facendosi finalmente scopare a pelle da lei. Ogni giorno in più del sesto sarà un pericolo per la sua paternità., Gli spermatozoi del seme dell’amante avranno ogni giorno sempre maggiori opportunità di sopravvivere abbastanza a lungo da trovare l’ovulo e la signora resterà incinta, ma non di lei.
-La signora però, per fare questo, dovrà essere assolutamente essere stata completamente soddisfatta dalle sue prestazioni sia pure come secondo.
-Mi spiace per lei, ma questa pressione psicologica è indispensabile per la buona riuscita del piano: dopotutto parliamo di atti che dovrebbero far parte del nostro bagaglio istintivo di conoscenze ed apprenderli non dovrebbe proprio essere difficile.
-Qui viene il difficile: quando lei avrà imparato come si deve scopare, se vuole salvare il suo matrimonio, non deve congedare immediatamente l’amante provvisorio. Deve concedergli di terminare la dotazione di preservativi. In tal modo di abituerà certamente a vedere la sua signora con un altro maschio e l’abitudine potrà darle una mano per il passo successivo.
-La riconoscenza finale al momento del commiato sarà il necessario suggello della cura e sarà quella che salverà il vostro matrimonio.
Abbracciai Simone e tornammo alla nostra casa, ancora incerti nonostante le parole del luminare. Ci guardammo negli occhi, ed ora riporto come decidemmo di seguirne i consigli.
Cosa avevamo da perdere? In tutti i casi io avrei calmato i miei bollori ed avrei concepito il figlio che lui tanto desiderava
-Cosa pensi Simone? (gli domandai) È vero che, quando ancora non ti conoscevo ho avuto infiniti amanti, ma ora questa non è più vita per me, Io ti amo, sono comunque tua, e solo da te voglio avere figli. Una tribù di figli!
-Amore (mi rispose) È vero che sono disposto a tutto. Tu ora ti scopri innamorata di me ma, se non riuscissi a soddisfarti, fatalmente il tuo interesse nei miei confronti scemerebbe ed io non voglio che succeda. Mentre io religiosamente considero indissolubile il nostra matrimonio, so che tu sei agnostica e potresti non metterci molto a domandare il divorzio. Non voglio assolutamente che questo possa accadere e se il prezzo dovranno essere un paio di mesi di corna, sono disposto a pagarlo, certo che comunque, alla fine, tu torneresti definitivamente ed integralmente da me.
-Ma tu rendi conto di quale responsabilità mi caricheresti? (Ribattei) Io dovrei scopare a pelle in rapporti sempre completi con l’amante applicando poi il preservativo a te. Per istinto, dopo quattro giorni, metterei il preservativo a lui, indipendentemente dal resto: io è da te che voglio essere messa incinta.
-Assolutamente no (controbatté Simone) Questo te lo proibisco io: renderesti inutili tutti i nostri sacrifici, rischieresti di non guarirmi col risultato di mettere a rischio le tue stesse gravidanze. Se non diverrò abile, dovrà ingravidarti lui. Hai sentito cosa ha detto il prof: solo se sarai completamente soddisfatta delle mie prestazioni dovrai passare il preservativo da me a lui e, se la cosa avverrà troppo tardi, pazienza. Resterai incinta di lui? Che importa? La cosa non mi colpirà più di tanto. Il bimbo sarà certamente tuo e questo mi basterà per amarlo. Un figlio realmente è di chi lo alleva ed io sarò per lui il più amorevole dei padri.
Fatte queste considerazioni apprestammo la camera dei bambini e dovetti cominciare a cercare questo famoso amante.
La sera Simone mi accompagnava, ogni volta, ad un cinema, a teatro o in discoteca, lasciandomi poi sola e tornando a casa ad aspettarmi davanti alla televisione.
Normalmente io arrivavo con un accompagnatore che a volte trasaliva nel vederlo.
Un rapido bacio (mi attendeva solo per quello) poi entrambi ci ritiravamo nelle nostre stanze: lui a pregare ed io a scopare.
Dopo tre settimane cominciavo a disperare: un amante che mi soddisfacesse fisicamente sembrava non esistere più. Come potevo chiedere a qualcuno di insegnare cose che neppure lui sapeva? Cominciavo a demoralizzarmi quando di giorno, in un internet bar, conobbi Luciano. Un bell’uomo vagamente somigliante a mio marito, simpatico ed erudito.
“Perché no? Lui vale un altro” pensai e lo invitai a cena a casa nostra.
-Stasera abbiamo ospiti (comunicai a Simone mentre apparecchiavo la tavola) Non sarà necessario che mi accompagni da nessuna parte, lui sarà già qui e cenerà con noi. Te la senti di organizzare un pochino la serata? Coricarci alle 9 di sera mi sembrerebbe un po’ eccessivo, per te almeno-
-Potremmo fare una partitina a Risiko, tanto per non scadere nelle carte (propose) Poi non pensare a me. Forse l’essere già a casa nostra ed essendo tranquilla del fatto che io abbia fatto amicizia con lui, potrebbero contribuire a scioglierti. Lo vedo che sei preoccupata ma io continuo a pregare perché il Signore mi faccia sentire almeno un tuo gemito. Credi non mi sia accorto del tuo assoluto silenzio? Ogni notte sento cantare solo le molle del nostro letto. Comunque stai tranquilla, non dovessi trovare la persona giusta questo mese prolungheremo la scelta anche al mese prossimo.
Suonò il campanello. Un rapido bacio a Simone e corsi ad aprire la porta.
Non vidi immediatamente Luciano, solo l’enorme scatola di cioccolatini che lo precedeva. Poi lui notò Simone e la sua reazione fu la fuga.
Dovette intervenire Simone per fermarlo
-Fermo! Dove va? Venga avanti, Si accomodi, non abbia timori.
Luciano, trepidante si avvicinò: si era aspettato una facile scopata e si trovava alle prese con un marito.
La cena fu tranquilla. Dopo un iniziale momento di imbarazzo i due uomini avevano stretto amicizia e non fu neppure necessario estrarre il gioco del Risiko.
Dopo cena io mi accoccolai sul divano abbracciata a Simone, mentre a Luciano assegnammo la poltrona.
-Scusate ragazzi ma proprio non capisco (esordì Luciano) Guardandovi si capisce che voi siete innamorati come pochi. Oggi ho conosciuto Sara e, da perfetto imbecille, avevo capito di essere stato invitato a cena per poi passare una notte di scopate. Potete perdonarmi anche se sono veramente stato imperdonabile?
-No Luciano (rispose Simone) Non c’è nulla da perdonare anche perché non avevi frainteso nulla. Hai capito benissimo.
Fatale, a questo punto, che il discorso scivolasse sulle nostre difficoltà e sulla cura che il luminare ci aveva prescritto.
-Quindi capisci Luciano? (si confidò alla fine Simone) Noi dobbiamo trovare qualcuno che non solo soddisfi completamente Sara dal punto sessuale, ma che sia nel contempo disposto a fungermi da maestro eclissandosi poi alla fine senza nulla pretendere, mentre io dovrò soffrire sapendo che mia moglie sta scopando con un altro invece che con me.
-Per quanto mi riguarda l’unico punto incerto è il primo. (affermò Luciano) Se Sara vorrà scegliere me come amante sarò ben felice di trasferire a te tutta la mia scienza. Quanto all’eclissarsi alla fine, se sarete d’accordo, vorrei poterlo fare solo dal punto di vista sessuale. Siete una bella coppia e mi piacete. Sarei veramente onorato se, in futuro, potessi fregiarmi del titolo di vostro amico.
-Lasciamo al tempo la possibilità di sistemare le cose. Quello che sarà, sarà (concluse Simone) Ora però è l’ora di ritirarci. Vi auguro una buona notte e se ne andò nella sua stanzetta.
Rimasti soli io e Luciano ci guardammo negli occhi: che senso aveva aspettare ancora? Gli tesi la mano e lo condussi alla nostra camera da letto.
Fu una notte memorabile. Per la prima volta, dopo tanto tempo mi sembrava di essere tornata ai miei 18 anni.
Scopammo, poi scopammo e scopammo ancora. Se Luciano aveva una sua vitalità la prosciugai totalmente. Alla fine lui crollò al mio fianco addormentandosi profondamente fino al mattino.
Il giorno dopo incontrai Simone in cucina che stava preparandosi la colazione.
-Già che ci sei prepara uno zabaione. (gli dissi felice).
-Mi sembra di capire che stanotte sia andata bene! (rispose) Vedi che avevo ragione quando ti esortavo ad avere fede? Stanotte non ho sentito le molla del letto, ma i tuoi gemiti , i tuoi gridolini e le tue grida. … Spero che quelle non le abbiano sentite i vicini.
E sorrideva mentre sbatteva l’uovo.
-Si amore, hai ragione, questo è quello giusto. Ti spiacerebbe se, ora che abbiamo scelto il tuo maestro me lo portassi a letto sino a quando non avrò il ciclo? Tanto tu non potresti fare nulla ed io avrei l’opportunità di affiatarmi con lui.
-Una settimana di corna vere e non altrimenti utili? Così mi ringrazi per la mia disponibilità? (poi si avvicinò e mi baciò) Tranquilla, per me sarà una settimana di esercizi spirituali, tanto alleggeriti dalla tua gioia che risulteranno impalpabili.
In quel momento Luciano fece la sua comparsa. Lo Zabaione era pronto e Simone glielo porse: -Al mio maestro (gli comunicò) Che recuperi in fretta le forze perché da stasera, per circa un mese e mezzo, dovrà trasferirsi a casa mia.
Io ero in brodo di giuggiole. La soluzione ai nostri problemi si stava avvicinando a grandi passi
Per una settimana credo di aver impedito a Simone di dormire. Le mie grida ed i miei gemiti erano continui e, nella stanza attigua si sentivano tutti. Al mattino trovavo sempre mio marito sorridente in cucina mentre preparava lo zabaione a Luciano. Eravamo diventati un trio: un trio affiatato.
Venne il mio mestruo e, non potendo più scopare, invertii il posto dei miei ometti: mio marito, come giusto, ricuperò il suo posto al mio fianco mentre Luciano fu confinato, tutto solo, nella stanzetta.
Comperai i 30 preservativi e finalmente, non appena smisi di sanguinare, potemmo cominciare.
Il letto era abbastanza grande per ospitarci tutti e tre per cui, una volta che fummo tutti nudi, presi un preservativo applicandolo al pene di Simone: -Cominciano le grandi manovre
Gli dissi baciandolo. Poi mi rifugiai tra le braccia di Luciano che cominciò ad accarezzarmi. Ad un certo punto mi stese sul letto , mi prese un capezzolo in bocca e cominciò a mordicchiarlo, poi a succhiarlo. Lo vidi fare un cenno a mio marito:-Forza Simone, qui ce ne sono due di tette, prenditene una.
-Ma Luciano, le tette sono per i bambini, Infatti ora non hanno latte
-Fidati Simone, a Sara piacerà moltissimo essere ciucciata anche se non ha latte. Il seno di una donna è una cosa stupenda: adeguatamente sollecitato fa inondare in modo incredibile la vagina e, al momento opportuno, la vagina correttamente sollecitata, farà si che il seno abbia più latte! Sono organi strettamente collegati
Luciano si mostrò un maestro assolutamente paziente.
Insegnò a Simone il modo di eccitarmi infilandomi un paio di dita nella vagina, come accarezzarmi e come farmi salire la temperatura. Al momento opportuno fermò la mano con cui stavo portando il suo pene in prossimità della mia apertura perché mi penetrasse ed invitò Simone a toccarlo bene perché si rendesse conto di quello che alle donne serviva.
Poi mi pompò con dolcezza, facendo attenzione che Simone non si perdesse un attimo dell’atto mentre io uscivo dai giochi. I miei mugolii e le mie grida mi estraniavano da tutto
Dopo aver eiaculato (avrebbe voluto togliersi prima da perfetto gentiluomo ma fu Simone stesso ad impedirglielo) toccò a mio marito.
Per la prima volta Simone mi scopava: col preservativo d’accordo, ma era un passo avanti notevolissimo.
Ero già calda, i suoi preliminari erano stati troppo scarsi, ma ugualmente stavo toccando il paradiso (non con un dito ma con la figa)
Il secondo giorno fu meglio e meglio ancora il terzo. A fronte di un maestro bravo, paziente e realmente amichevole Simone si dimostrava un allievo attento e capace di apprendere velocemente
Il quinto giorno ignorai il suo pene ber ritto di Simone e mi avvicinai a quello di Luciano per mettere a lui il goldone ma fu mio marito stesso a fermarmi.
-No Sara, io so di non essere ancora pronto. Sono disposto a rischiare ancora attendendo ma stasera non mi sono ancora meritato di poterti scopare a pelle-
Con un sorriso applicai a lui il preservativo e poi mi tuffai nella notte d’amore con due uomini ormai ambedue perfetti.
Dalla notte successiva però il preservativo fu appannaggio fisso di Luciano che lo accolse con grazia e senza protestare, continuando comunque a scoparmi per primo fino alla fine della dotazione.
Dopo un mese al mattino cominciai ad avere un po’ di nausea: Come il prof aveva preannunciato ero gravida ma di chi? Io speravo fosse di Simone ma ricordando come mi aveva fermato il braccio il 5° giorno non potevo averne la certezza.
Dovevamo inoltre congedare Luciano, a malincuore data la sua assoluta dimostrazione di disponibilità ed amicizia ma la coppia doveva tornare nei suoi confini naturali.
Fu colle lacrime agli occhi che lo abbracciai per l’ultima volta.
-Sei stato un amante fantastico Luciano. Grazie, grazie ancora. Non so quanti uomini avrebbero accettato di fare quello che hai fatto tu per così poco e colla tua classe.
-Non ho fatto nulla di speciale se non soddisfare me stesso Sara (mi rispose) Simone ha praticamente fatto tutto da solo copiandomi su tutto. Sono un amico e spero che vorrete considerarmi tale anche in futuro-
Simone intervenne a sua volta: -Non è del tutto vero Luciano: sei stato un maestro paziente di fronte ad un allievo ignorante e bigotto. (Mi si avvicinò bisbigliandomi qualche parola all’orecchio ed io assentii con entusiasmo) So che vorresti continuare ad esserci almeno amico. (continuò) Noi ti accettiamo come tale, ma anche in questo modo continuiamo a restare in debito con te. Allora Sara ed io avremmo pensato di istituire una specie di ricorrenza commemorativa. Una volta l’anno ricostituiremo il nostro terzetto e regaleremo a mia moglie una notte indimenticabile. Un amante fisso non possiamo inserirlo nella nostra coppia, ma un amico che ci regali una notte di gioia è tutta un’altra cosa!
Emozionatissima corsi ad abbracciare strettamente entrambi i mie uomini
FINE
Anche questa volta resto in attesa dei vostri commenti, Grazie
Questa però qualche cosa di vero ce l’ha. Ho saputo di un lui veramente imbranato con una lei molto esperta e che voleva rifiutarsi di fare da nave scuola al marito. Come poi siano finiti nella realtà lo ignoro. Di certo, non conoscendoli personalmente, ho dovuto inventarmi 2 personaggi che, dovessero corrispondere ai veri in qualche modo, SONO PURAMENTE CASUALI.
Fin dall’età di 18 anni ero stata parecchio birichina.
I miei genitori non ne volevano sapere di miei eventuali amori giovanili
-Troppo giovane Frida.
Dicevano ed io, per accontentarli, ho saltato il fosso passando dagli amori giovanili a quelli maturi-
Non mi ricordo di quanti giorni avessi passato i 18 anni quando immolai la mia verginità sull’altare di *****. Un ragazzotto più o meno della mia età che, dopo avermi scopato si accorse di avere l’uccello sporco di sangue.
Dapprima si toccò il pene per accertarsi di non essere stato ferito (ma la figa non ha denti), poi si accorse che il sangue era uscito dalla mia vagina:-Ti sei fatta male? Pos so fa re qual che co sa?
Balbettò. Quindi, con tutta tranquillità svenne ed io mi trovai col problema di far rinvenire e sostenere uno che era il doppio di me
Questo è stato il mio primo approccio con l’altro sesso ma lo gradii molto ugualmente.
Fino all’età di 22 anni ho pensato solo a divertirmi, con gran cruccio dei miei genitori. Volete sapere quanti amanti ho collezionato? Bella domanda, anch’io magari vorrei conoscerne la risposta: comunque erano parecchi. Svariavo dai miei coetanei agli uomini un po’ maturi. Mi ricordo di aver collezionato un maestro, un idraulico, un piccolo industriale e persino un prete.
Tutte storie leggere, però. Scopavo e li lasciavo tutti alle mie spalle: il loro compito era quello di darmi piacere ma mai quello di darmi grane.
O Dio: qualche piccola grana l’ho avuta. Un paio di ritardi che mi hanno spaventato un po’ dopo il maestro ed il prete se ricordo bene, ma fortunatamente solo di ritardi si è trattato e non ci sono proprio state altre conseguenze.
Poi ho conosciuto Simone.
Era un bel ragazzo, alto, slanciato, simpatico!
Mentre io ero agnostica lui era molto legato ad Azione Cattolica. Era un vero guerriero della Fede ma a me la cosa non interessava proprio. Pur senza avvicinarmi alla sua sacrosanta religione decisi di mettere la testa a posto, almeno così mi avevano detto i miei.
Tutto quel tourbillon di ragazzi attorno a me svanì all’improvviso ed io mi convertii alla monogamia.
Conversione necessaria ma durissima: lui mi baciava sulla fronte o sulla guancia, mi accarezzava castamente i capelli. Il massimo del sesso avveniva quando, cingendomi la vita, inavvertitamente mi sfiorava un seno. In questi casi arrossiva come un peperone ed iniziava a balbettare mentre io lo perdonavo all’istante.
Io bollivo nei miei umori ma, per amor suo e per rispetto delle sue credenze religiose, avevo imparato a trattenermi, ad esaltarmi persino nel praticare quell’ascesi forzata.
Durò meno di un anno poi, avvertendo per tempo i miei istinti prendere il sopravvento, mi imposi a lui.
-Simone, non ne posso più. Ti amo e ti voglio tutto per me. Non so quanto ancora potrò tenere a freno i miei desideri ed i miei appetiti per cui, se non vuoi tramutarti in un cervo, esiste una sola soluzione: sposami e poi potrai pensare tu a calmarmi i bollori.
Lui mi ha profondamente guardato con quei suoi begli occhioni ingenui: -Certo Frida. Anch’io sono assolutamente innamorato di te. Credo tu abbia assolutamente ragione: è giunta l’ora di applicare il precetto di Dio CRESCETE E MOLTIPLICATEVI. Il nostro matrimonio potrà avviare queste azioni benedette.
Inutile descrivere i preparativi delle nozze: basti dire che avvennero due mesi dopo con le benedizioni della Chiesa e delle famiglie
Partimmo per il viaggio di nozze: tutto mi attendevo tranne che lui lo considerasse alla stregua di un ritiro spirituale.
Non sapevo più cosa fare o come comportarmi. In pubblico mi strusciavo su di lui, in privato, mentre era seduto, mi gli sedevo in braccio mettendogli in bocca una mammella. Lui mi baciava il capezzolo dicendomi: -Si, è proprio bello, sono certo che il nostro primogenito lo apprezzerà moltissimo.
Allora gli prendevo la mano portandogliela a contatto della mia patatina bollente (che avevo precedentemente privato della protezione delle mutandine) e gli sussurravo:- Allora dobbiamo farlo questo benedetto primogenito. Che stiamo aspettando?
Mi carezzava l’organo con dolcezza: -Tu vuoi mostrarmi il Paradiso (diceva) Ma io ancora non ne sono degno. Il tuo corpo è un tempio che non va violato senza motivi. Devo purificarmi abbi pazienza!
-Altro che inviolato (avrei voluto rispondergli) Sapessi quanti uccelli ha accolto alla faccia della non violazione
… ma non potevo. In caso contrario avrei violato la sua convinzione sulla santità del mio corpo ed ancora non ero pronta ad infliggergli un colpo simile-
Quando tornammo dal viaggio di nozze non ero vergine solo perché qualcuno mi aveva già deflorata ben prima del matrimonio ma, fosse dipeso da lui, avrei ancora potuto tranquillamente indossare con pieno onore l’abito bianco.
Una volta a casa, veramente, una volta lui tentò una piccola scopata ma, quando ambedue mostrammo i nostri sessi, lui dopo avermi aperte le gambe si limitò ad appoggiare il suo membro, piuttosto molle, sulla mia fessura. Cercai, manualmente, di condurlo ad un sufficiente grado di rigidità ed introdurmelo, ma lui non sapeva ancora come doveva muoversi. Glielo spiegai, lui provò ed un istante dopo si trovava a scopare il materasso fuori dalla mia figa
A questo punto esplosi:-Possibile che tu, neppure parlando coi tuoi amici, abbia mai imparato come si deve fare l’amore? Ora basta: o metti da parte le tue convinzioni religiose e mi accompagni da un sessuologo o ti lascio … e le tue convinzioni me le porto con me.
-Ma sei mia moglie Frida,non puoi lasciarmi il matrimonio è un sacramento indissolubile. (Protestò)-
Per risposta inarcai un sopracciglio. Lui capì ed immediatamente cedette. Il giorno dopo avremmo cercato qualcuno in grado di aiutarci
Impiegammo qualche cosa più di un giorno per trovare la persona adatta, ma alla fini riuscimmo a fissare un appuntamento col prof. dott. Laureato con bacio accademico **** che ci ricevette nel suo studio.
Il prof etc era un ometto anziano ed azzimato con un perenne sorriso incollato alle labbra.
Toccò naturalmente a me spiegare tutte le difficoltà e tutti i timori di mio marito e lui mi ascoltò pazientemente.
Poi si rivolse a Simone: -E lei cos’ha da dirmi?
Non fu una risposta lunga, attraverso la scrivania e sottovoce nella speranza che io non sentissi gli rispose: -Io non sono capace, sono tutte cose che non ho mai fatto!
Il luminare, avuta quella risposta ci pensò un po’ su ed alla fine giunse ad una decisione: -Allora signori, credo di potervi aiutare ma, debbo avvertirla signora, se seguirà i miei consigli, alla fine si ritroverà incinta.
:- Questo mi sembra il massimo desiderio di mio marito, vero Simone?
Lo guardai ed egli accennò un si colla testa
Riprese il luminare: -Devo avvertire, signore, che la cosa potrebbe risultare molto dolorosa, specialmente in campo psichico. È proprio sicuro di voler affrontare la prova?
Finalmente mio marito ritrovò in pieno la voce:-Io amo moltissimo mia moglie, professore. Mi rendo conto delle mie mancanze e sono disposto a tutto pur di porre loro rimedio.
Il prof mi si avvicinò. Prese il bottone superiore della mia camicetta cominciando a slacciarlo:-Come prima cosa devo scopare sua moglie, subito e qui davanti a lei.
Lo provocò il prof.
-Se questo è necessario per guarirmi da questa mia timidezza eccessiva, faccia pure professore. Dove devo mettermi?
Il professore si mise a ridere: -Tranquillo, sono troppo vecchio per queste cose, ma quello che ho detto è una parte della sua cura anche se non usando un vecchietto arrapato. Tuttavia se lei è disposto ad accettare una cosa simile la speranza di guarigione è legittima.
Poi mi si rivolse: -Signora, quanto ama suo marito?
-Moltissimo (risposi) Ho avuto molti amanti in gioventù, ma per lui li ho abbandonati tutti. (e guardai Simone che aveva certo sentito) Perdonami di non avertelo detto prima caro ma avevo terrore del tuo giudizio.
Simone, comprensivo, mi prese una mano e me la strinse
Il gesto non sfuggì al professore che riprese:
-Lei signora deve adattarsi a fare da nave scuola a suo marito, ma non può farlo solo a parole. È necessaria l’azione ed è indispensabile che una certa sofferenza psicologica raggiunga suo marito. Per far questo è assolutamente indispensabile che lei si scelga un amante provvisorio da cui suo marito possa copiare i comportamenti.
-Ma dottore (protestai) ormai sono completamente uscita dal giro. Anche volessi scegliere uno dei miei vecchi amici, oramai si sarà fatto il suo giro personale, magari la sua famiglia. Non posso più importunarli domandando loro se possono scoparmi.
-Questo è un problema risolubile signora, basterà posporre di un mesetto l’inizio della cura. In questo mese lei potrà scegliersi un amante adatto, ma devo chiederle di scegliere oculatamente: l’amante provvisorio deve soddisfarla integralmente ed essere disposto a fungere da maestro per suo marito. Dovrà essere uno ed uno solo Il vostro matrimonio potrebbe entrare in crisi in caso contrario. Un amante, terapeutico, sarebbe assorbibile anche se non facilmente, due sarebbero uno di troppo ed il matrimonio scoppierebbe Lei cosa ne pensa sig Simone?
-Penso che se proprio la ricerca di un amante è indispensabile potrei cedere la nostra camera da letto perché lei possa sceglierlo con calma in un ambiente a lei ben noto. Lo ho detto e lo ripeto sono disposto a tutto pur di trattenere Frida al mio fianco. Io potrei dormire per un mese nella camera dei bambini, tanto abbiamo la camera ma non i bambini così da poterle concedere quella riservatezza e quella tranquillità che ni sembra di capire, per lei sono necessarie.
-Questa sua disponibilità le fa onore sig Simone. Allora adesso poniamo conto che sua moglie si sia scelta un amante provvisorio. Non appena lei avrà terminato il suo ciclo mensile la cura potrà cominciare. Dovrete acquistare 30 preservativi e sua moglie dovrà scopare quotidianamente sempre con l’amante per primo e con lei subito dopo.
-Prima di cominciare le applicherà un preservativo, a lei soltanto, che lei dovrà usare quando sarà il suo turno nella copula, mentre l’amante scoperà a pelle ed il rapporto dovrà assolutamente essere completo con tanto di eiaculazione interna finale.
-Guardi bene ed attentamente come si muove il suo rivale e non esiti a fare domande a lui o a sua moglie, su qualsiasi argomento. Lei ha 5 o 6 giorni al massimo per copiare completamente il suo maestro, convincere sua moglie di essere “normalizzato” e ad applicare all’amante il preservativo facendosi finalmente scopare a pelle da lei. Ogni giorno in più del sesto sarà un pericolo per la sua paternità., Gli spermatozoi del seme dell’amante avranno ogni giorno sempre maggiori opportunità di sopravvivere abbastanza a lungo da trovare l’ovulo e la signora resterà incinta, ma non di lei.
-La signora però, per fare questo, dovrà essere assolutamente essere stata completamente soddisfatta dalle sue prestazioni sia pure come secondo.
-Mi spiace per lei, ma questa pressione psicologica è indispensabile per la buona riuscita del piano: dopotutto parliamo di atti che dovrebbero far parte del nostro bagaglio istintivo di conoscenze ed apprenderli non dovrebbe proprio essere difficile.
-Qui viene il difficile: quando lei avrà imparato come si deve scopare, se vuole salvare il suo matrimonio, non deve congedare immediatamente l’amante provvisorio. Deve concedergli di terminare la dotazione di preservativi. In tal modo di abituerà certamente a vedere la sua signora con un altro maschio e l’abitudine potrà darle una mano per il passo successivo.
-La riconoscenza finale al momento del commiato sarà il necessario suggello della cura e sarà quella che salverà il vostro matrimonio.
Abbracciai Simone e tornammo alla nostra casa, ancora incerti nonostante le parole del luminare. Ci guardammo negli occhi, ed ora riporto come decidemmo di seguirne i consigli.
Cosa avevamo da perdere? In tutti i casi io avrei calmato i miei bollori ed avrei concepito il figlio che lui tanto desiderava
-Cosa pensi Simone? (gli domandai) È vero che, quando ancora non ti conoscevo ho avuto infiniti amanti, ma ora questa non è più vita per me, Io ti amo, sono comunque tua, e solo da te voglio avere figli. Una tribù di figli!
-Amore (mi rispose) È vero che sono disposto a tutto. Tu ora ti scopri innamorata di me ma, se non riuscissi a soddisfarti, fatalmente il tuo interesse nei miei confronti scemerebbe ed io non voglio che succeda. Mentre io religiosamente considero indissolubile il nostra matrimonio, so che tu sei agnostica e potresti non metterci molto a domandare il divorzio. Non voglio assolutamente che questo possa accadere e se il prezzo dovranno essere un paio di mesi di corna, sono disposto a pagarlo, certo che comunque, alla fine, tu torneresti definitivamente ed integralmente da me.
-Ma tu rendi conto di quale responsabilità mi caricheresti? (Ribattei) Io dovrei scopare a pelle in rapporti sempre completi con l’amante applicando poi il preservativo a te. Per istinto, dopo quattro giorni, metterei il preservativo a lui, indipendentemente dal resto: io è da te che voglio essere messa incinta.
-Assolutamente no (controbatté Simone) Questo te lo proibisco io: renderesti inutili tutti i nostri sacrifici, rischieresti di non guarirmi col risultato di mettere a rischio le tue stesse gravidanze. Se non diverrò abile, dovrà ingravidarti lui. Hai sentito cosa ha detto il prof: solo se sarai completamente soddisfatta delle mie prestazioni dovrai passare il preservativo da me a lui e, se la cosa avverrà troppo tardi, pazienza. Resterai incinta di lui? Che importa? La cosa non mi colpirà più di tanto. Il bimbo sarà certamente tuo e questo mi basterà per amarlo. Un figlio realmente è di chi lo alleva ed io sarò per lui il più amorevole dei padri.
Fatte queste considerazioni apprestammo la camera dei bambini e dovetti cominciare a cercare questo famoso amante.
La sera Simone mi accompagnava, ogni volta, ad un cinema, a teatro o in discoteca, lasciandomi poi sola e tornando a casa ad aspettarmi davanti alla televisione.
Normalmente io arrivavo con un accompagnatore che a volte trasaliva nel vederlo.
Un rapido bacio (mi attendeva solo per quello) poi entrambi ci ritiravamo nelle nostre stanze: lui a pregare ed io a scopare.
Dopo tre settimane cominciavo a disperare: un amante che mi soddisfacesse fisicamente sembrava non esistere più. Come potevo chiedere a qualcuno di insegnare cose che neppure lui sapeva? Cominciavo a demoralizzarmi quando di giorno, in un internet bar, conobbi Luciano. Un bell’uomo vagamente somigliante a mio marito, simpatico ed erudito.
“Perché no? Lui vale un altro” pensai e lo invitai a cena a casa nostra.
-Stasera abbiamo ospiti (comunicai a Simone mentre apparecchiavo la tavola) Non sarà necessario che mi accompagni da nessuna parte, lui sarà già qui e cenerà con noi. Te la senti di organizzare un pochino la serata? Coricarci alle 9 di sera mi sembrerebbe un po’ eccessivo, per te almeno-
-Potremmo fare una partitina a Risiko, tanto per non scadere nelle carte (propose) Poi non pensare a me. Forse l’essere già a casa nostra ed essendo tranquilla del fatto che io abbia fatto amicizia con lui, potrebbero contribuire a scioglierti. Lo vedo che sei preoccupata ma io continuo a pregare perché il Signore mi faccia sentire almeno un tuo gemito. Credi non mi sia accorto del tuo assoluto silenzio? Ogni notte sento cantare solo le molle del nostro letto. Comunque stai tranquilla, non dovessi trovare la persona giusta questo mese prolungheremo la scelta anche al mese prossimo.
Suonò il campanello. Un rapido bacio a Simone e corsi ad aprire la porta.
Non vidi immediatamente Luciano, solo l’enorme scatola di cioccolatini che lo precedeva. Poi lui notò Simone e la sua reazione fu la fuga.
Dovette intervenire Simone per fermarlo
-Fermo! Dove va? Venga avanti, Si accomodi, non abbia timori.
Luciano, trepidante si avvicinò: si era aspettato una facile scopata e si trovava alle prese con un marito.
La cena fu tranquilla. Dopo un iniziale momento di imbarazzo i due uomini avevano stretto amicizia e non fu neppure necessario estrarre il gioco del Risiko.
Dopo cena io mi accoccolai sul divano abbracciata a Simone, mentre a Luciano assegnammo la poltrona.
-Scusate ragazzi ma proprio non capisco (esordì Luciano) Guardandovi si capisce che voi siete innamorati come pochi. Oggi ho conosciuto Sara e, da perfetto imbecille, avevo capito di essere stato invitato a cena per poi passare una notte di scopate. Potete perdonarmi anche se sono veramente stato imperdonabile?
-No Luciano (rispose Simone) Non c’è nulla da perdonare anche perché non avevi frainteso nulla. Hai capito benissimo.
Fatale, a questo punto, che il discorso scivolasse sulle nostre difficoltà e sulla cura che il luminare ci aveva prescritto.
-Quindi capisci Luciano? (si confidò alla fine Simone) Noi dobbiamo trovare qualcuno che non solo soddisfi completamente Sara dal punto sessuale, ma che sia nel contempo disposto a fungermi da maestro eclissandosi poi alla fine senza nulla pretendere, mentre io dovrò soffrire sapendo che mia moglie sta scopando con un altro invece che con me.
-Per quanto mi riguarda l’unico punto incerto è il primo. (affermò Luciano) Se Sara vorrà scegliere me come amante sarò ben felice di trasferire a te tutta la mia scienza. Quanto all’eclissarsi alla fine, se sarete d’accordo, vorrei poterlo fare solo dal punto di vista sessuale. Siete una bella coppia e mi piacete. Sarei veramente onorato se, in futuro, potessi fregiarmi del titolo di vostro amico.
-Lasciamo al tempo la possibilità di sistemare le cose. Quello che sarà, sarà (concluse Simone) Ora però è l’ora di ritirarci. Vi auguro una buona notte e se ne andò nella sua stanzetta.
Rimasti soli io e Luciano ci guardammo negli occhi: che senso aveva aspettare ancora? Gli tesi la mano e lo condussi alla nostra camera da letto.
Fu una notte memorabile. Per la prima volta, dopo tanto tempo mi sembrava di essere tornata ai miei 18 anni.
Scopammo, poi scopammo e scopammo ancora. Se Luciano aveva una sua vitalità la prosciugai totalmente. Alla fine lui crollò al mio fianco addormentandosi profondamente fino al mattino.
Il giorno dopo incontrai Simone in cucina che stava preparandosi la colazione.
-Già che ci sei prepara uno zabaione. (gli dissi felice).
-Mi sembra di capire che stanotte sia andata bene! (rispose) Vedi che avevo ragione quando ti esortavo ad avere fede? Stanotte non ho sentito le molla del letto, ma i tuoi gemiti , i tuoi gridolini e le tue grida. … Spero che quelle non le abbiano sentite i vicini.
E sorrideva mentre sbatteva l’uovo.
-Si amore, hai ragione, questo è quello giusto. Ti spiacerebbe se, ora che abbiamo scelto il tuo maestro me lo portassi a letto sino a quando non avrò il ciclo? Tanto tu non potresti fare nulla ed io avrei l’opportunità di affiatarmi con lui.
-Una settimana di corna vere e non altrimenti utili? Così mi ringrazi per la mia disponibilità? (poi si avvicinò e mi baciò) Tranquilla, per me sarà una settimana di esercizi spirituali, tanto alleggeriti dalla tua gioia che risulteranno impalpabili.
In quel momento Luciano fece la sua comparsa. Lo Zabaione era pronto e Simone glielo porse: -Al mio maestro (gli comunicò) Che recuperi in fretta le forze perché da stasera, per circa un mese e mezzo, dovrà trasferirsi a casa mia.
Io ero in brodo di giuggiole. La soluzione ai nostri problemi si stava avvicinando a grandi passi
Per una settimana credo di aver impedito a Simone di dormire. Le mie grida ed i miei gemiti erano continui e, nella stanza attigua si sentivano tutti. Al mattino trovavo sempre mio marito sorridente in cucina mentre preparava lo zabaione a Luciano. Eravamo diventati un trio: un trio affiatato.
Venne il mio mestruo e, non potendo più scopare, invertii il posto dei miei ometti: mio marito, come giusto, ricuperò il suo posto al mio fianco mentre Luciano fu confinato, tutto solo, nella stanzetta.
Comperai i 30 preservativi e finalmente, non appena smisi di sanguinare, potemmo cominciare.
Il letto era abbastanza grande per ospitarci tutti e tre per cui, una volta che fummo tutti nudi, presi un preservativo applicandolo al pene di Simone: -Cominciano le grandi manovre
Gli dissi baciandolo. Poi mi rifugiai tra le braccia di Luciano che cominciò ad accarezzarmi. Ad un certo punto mi stese sul letto , mi prese un capezzolo in bocca e cominciò a mordicchiarlo, poi a succhiarlo. Lo vidi fare un cenno a mio marito:-Forza Simone, qui ce ne sono due di tette, prenditene una.
-Ma Luciano, le tette sono per i bambini, Infatti ora non hanno latte
-Fidati Simone, a Sara piacerà moltissimo essere ciucciata anche se non ha latte. Il seno di una donna è una cosa stupenda: adeguatamente sollecitato fa inondare in modo incredibile la vagina e, al momento opportuno, la vagina correttamente sollecitata, farà si che il seno abbia più latte! Sono organi strettamente collegati
Luciano si mostrò un maestro assolutamente paziente.
Insegnò a Simone il modo di eccitarmi infilandomi un paio di dita nella vagina, come accarezzarmi e come farmi salire la temperatura. Al momento opportuno fermò la mano con cui stavo portando il suo pene in prossimità della mia apertura perché mi penetrasse ed invitò Simone a toccarlo bene perché si rendesse conto di quello che alle donne serviva.
Poi mi pompò con dolcezza, facendo attenzione che Simone non si perdesse un attimo dell’atto mentre io uscivo dai giochi. I miei mugolii e le mie grida mi estraniavano da tutto
Dopo aver eiaculato (avrebbe voluto togliersi prima da perfetto gentiluomo ma fu Simone stesso ad impedirglielo) toccò a mio marito.
Per la prima volta Simone mi scopava: col preservativo d’accordo, ma era un passo avanti notevolissimo.
Ero già calda, i suoi preliminari erano stati troppo scarsi, ma ugualmente stavo toccando il paradiso (non con un dito ma con la figa)
Il secondo giorno fu meglio e meglio ancora il terzo. A fronte di un maestro bravo, paziente e realmente amichevole Simone si dimostrava un allievo attento e capace di apprendere velocemente
Il quinto giorno ignorai il suo pene ber ritto di Simone e mi avvicinai a quello di Luciano per mettere a lui il goldone ma fu mio marito stesso a fermarmi.
-No Sara, io so di non essere ancora pronto. Sono disposto a rischiare ancora attendendo ma stasera non mi sono ancora meritato di poterti scopare a pelle-
Con un sorriso applicai a lui il preservativo e poi mi tuffai nella notte d’amore con due uomini ormai ambedue perfetti.
Dalla notte successiva però il preservativo fu appannaggio fisso di Luciano che lo accolse con grazia e senza protestare, continuando comunque a scoparmi per primo fino alla fine della dotazione.
Dopo un mese al mattino cominciai ad avere un po’ di nausea: Come il prof aveva preannunciato ero gravida ma di chi? Io speravo fosse di Simone ma ricordando come mi aveva fermato il braccio il 5° giorno non potevo averne la certezza.
Dovevamo inoltre congedare Luciano, a malincuore data la sua assoluta dimostrazione di disponibilità ed amicizia ma la coppia doveva tornare nei suoi confini naturali.
Fu colle lacrime agli occhi che lo abbracciai per l’ultima volta.
-Sei stato un amante fantastico Luciano. Grazie, grazie ancora. Non so quanti uomini avrebbero accettato di fare quello che hai fatto tu per così poco e colla tua classe.
-Non ho fatto nulla di speciale se non soddisfare me stesso Sara (mi rispose) Simone ha praticamente fatto tutto da solo copiandomi su tutto. Sono un amico e spero che vorrete considerarmi tale anche in futuro-
Simone intervenne a sua volta: -Non è del tutto vero Luciano: sei stato un maestro paziente di fronte ad un allievo ignorante e bigotto. (Mi si avvicinò bisbigliandomi qualche parola all’orecchio ed io assentii con entusiasmo) So che vorresti continuare ad esserci almeno amico. (continuò) Noi ti accettiamo come tale, ma anche in questo modo continuiamo a restare in debito con te. Allora Sara ed io avremmo pensato di istituire una specie di ricorrenza commemorativa. Una volta l’anno ricostituiremo il nostro terzetto e regaleremo a mia moglie una notte indimenticabile. Un amante fisso non possiamo inserirlo nella nostra coppia, ma un amico che ci regali una notte di gioia è tutta un’altra cosa!
Emozionatissima corsi ad abbracciare strettamente entrambi i mie uomini
FINE
Anche questa volta resto in attesa dei vostri commenti, Grazie
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